Shikamaru
e Temari passeggiavano insieme per le
caotiche vie di Konoha, camminando con calma tra le bancarelle del
mercato.
Erano sei mesi che stavano insieme, ed avevano deciso di regalarsi un
pomeriggio insieme.
Shikamaru
appariva come al solito annoiato a morte,
mentre Temari era un concentrato di allegria, e saltellava da una
bancarella
all’altra senza accennare a voler smettere.
Finalmente
si fermarono all’ombra di un albero, su
una panchina tranquilla.
Shikamaru
strinse la ragazza a sé, baciandole con
dolcezza le labbra.
“Shika,
vado a prendere qualcosa da bere… Tu vuoi
nulla?”
Il
ragazzo scosse la testa, osservando le quattro
buffe codine di Temari allontanarsi tra la folla.
Era
proprio una scocciatura, come tutte le donne.
Ma era anche la scocciatura più bella che avesse mai
incontrato.
Sorrise,
lasciandosi accarezzare il volto dal
leggero vento che soffiava.
Niente
e nessuno avrebbe potuto rovinare quel
pomeriggio stupendo.
“Ciao
Shika! Posso sedermi qui?”
Lui sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Ino.
Ecco
ciò che poteva rovinare il suo perfetto
pomeriggio con Temari.
Senza
aspettare risposta la bionda ninja della
Foglia gli si sedette accanto.
“Vieni
alla fiera con me?”
”Mi dispiace ma sono già con Temari!”
”Ah…”
Trascorsero
degli attimi silenziosi.
“Vabbè
allora io vado. Ci vediamo Shika!”
Ino si
alzò e fece per andarsene. Poi si girò e
tornò indietro.
“
Nel caso tu ti stancassi di quella lì… Sai dove
trovarmi!”
Si
chinò su di lui e lo baciò con passione.
Poi si
staccò e, datogli un buffetto sul capo se ne
andò.
Un
rumore di vetri infranti svegliò il pigro ninja
dallo stato catatonico in cui il bacio di Ino lo aveva fatto cadere.
Temari
era di fronte alla panchina, le due
bottiglie che prima aveva in mano a terra, distrutte. Le guance rigate
dalle
lacrime.
Il
formidabile cervello di Shikamaru in un
nanosecondo capì l’accaduto.
Mentre
Ino lo baciava Temari doveva essere tornata.
Si
alzò di scatto per abbracciarla e spiegarle
l’accaduto, ma lei lo scacciò con forza,
spingendolo via.
Le sue
urla risuonarono per le bancarelle, ed in
quel momento la fiera parve quasi calmare la propria musica, per
rispetto verso
il dolore di Temari.
“
Vattene! Vattene da lei, dalla tua bella Ino! Sei
solo uno schifoso doppiogiochista Nara, e io come una stupida ho capito
troppo
tardi chi è la persona che veramente ami! Vattene via e non
farti più rivedere
da me!”
Poi
Temari scappò via, e a nulla servirono gli
sforzi di Shikamaru per inseguirla: al primo incrocio lei era
già scomparsa nei
mille vicoli di Konoha.
Shikamaru
poggiò le mani sulle ginocchia, ansante,
cercando di riprendere fiato.
Le
lacrime cominciarono a scendere anche dai suoi
occhi.
Aveva
rovinato tutto, come spesso capitava.
Corse via per i tetti. Aveva bisogno di pensare, e c’era un unico posto che gli avrebbe consentito di trovare la tranquillità necessaria a farlo.