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Autore: fightforlouis    28/05/2013    5 recensioni
-"Un giorno li incontrerai, te lo prometto."-
-"Ci sarò sempre per te, te lo prometto."-
-"Pubblicherò quel libro, te lo prometto."-
-"Non lo dirò a nessuno, te lo prometto."-
Troppe promesse, troppe.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo
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CARLY'S POV
Mi fermai da Starbucks, dove presi ciambelle, cornetti, shwueppes al limone ed un caffè. Non so perchè ma quando sono incazzata mangio. E' come una seconda valvola di sfogo, dato che la prima sta a casa. No, quegli stronzi non mi hanno fatto portare il pianoforte in aereo. Dopo essermi ingozzata di tutto ciò che non mi sarebbe affatto servito al corpo, andai alla cassa per pagare. Ma mentre uscii, sbattei contro una seconda persona. Secondo me esistono due Dio. Ognuno dei quali è convinto che a prendersi cura di me sia l'altro. No seriamente, cosa cazzo vi ho fatto di male? Questa volta però era una ragazza, una 'wow' di ragazza. Minchia, quanto è bella. Alta quanto una montagna, secca come una mazza di scopa e bella come un fiore d'autunno. Mi sorrise, e a quel punto la mia autostima era pari all'intelligenza di London Tipton. E tutti sappiamo che è praticamente inesistente. -"Scusami, davvero. Aspetta che ti aiuto.-" Ed è anche gentile! Qualcos'altro? Corse dentro il bar a prendere qualche fazzoletto e, quando venne da me, mi asciugò la maglietta macchiata dal suo caffè. -"Però, che peccato. E' proprio una bella maglia."- Cristo, che sorriso. Ma seriamente, volete farmi suicidare? -"Beh, me ne farò una ragione"-, le dissi sorridendo. Lei ricambiò il sorriso, e dopo aver buttato il fazzoletto nel cestino sulla destra dell'entrata del bar, mi allungò la mano e mi disse: -"Piacere, sono Eleanor."- Strano, ma ora che la vedo bene mi sembra di averla già vista. Nah, forse è soltanto la ragazza che ho sempre desiderato essere. -"Carly"-, le dissi, prendendole la mano. -"Senti Eleanor.. Ti posso chiedere un favore?"- Eleanor fece 'si' con la testa, e mi fece segno di continuare. -"Ti andrebbe di farmi da guida in questa grande città? Sono di New York, e non conosco affatto Londra."- Eleanor mi prese per mano, e corse come una matta fino ad arrivare davanti un cartello "Mappa di Londra". Mh, anche intelligente. -"Ecco, questa è la mappa. Ma dato che non ho praticamente niente da fare, si, ti faccio da guida turistica."- 
                                     
***

-"Merda, ma questo è il famoso museo delle cere!"- Mi avvicinai davanti la porta d'ingresso, sbalordita da così tanta bellezza. Seriamente, quel museo è semplicemente spettacolare. Non mi aspettavo tanta bellezza da una così piccola città. Vabbe, piccola rispetto a New York. Sono stata abituata al chiasso, alle macchine, allo smog. E, pensandoci bene, quest'aria campagnola non mi dispiaceva affatto. Mentre Eleanor pagava i biglietti, mi avvicinai alla guardia vestita di rosso con un parruccone nero. Cose che si vedono nei film insomma. -"Scusi, quando è stato fondato questo museo?"- Ebbene si, volevo davvero informarmi. Ma a quanto pare, la guardia di fronte a me, non ne aveva voglia, lasciando un grande silenzio. A quel punto mi sentii imbarazzata, e grazie a Zeus e tutti gli dei esistenti, Eleanor corse verso di me, dandomi uno dei biglietti. -"Perchè ne hai comprati tre?"-, le chiesi, guardandomi intorno ed accertandomi che non ci fosse nessun'altro con noi. -"Dopo deve venire il mio ragazzo.. Spero che non ti dia fastidio."- Eleanor abbassò gli occhi, facendo diventare le sue guance praticamente due pomodori, ed io amo i pomodori. Come potevo dirle la verità? -"Nah, non ti preoccupare"-, mentii. Odio tutto ciò che riguarda maschi barra fidanzati barra perfezione. No, non sono lesbica. Il punto è che agli occhi dei maschi non sono mai piaciuta, e con il tempo, ai miei occhi loro non sono piaciuti. Ci sarebbero alcune eccezzioni, ma.. Beh, come fa Robert Downey Jr. a non piacere ai miei occhi? Per non parlare di Robbie Williams! -"Entriamo?"- Eleanor mi fece resuscitare, e i miei sogni svanirono nel nulla. Sogni? Quali sogni? Che stavo dicendo? Ah, non importa. -"Certo."- La feci passare per prima. Beh, si sa che le donne 'perfette' hanno la precedenza. In ogni reparto di quel fottuto museo, c'era sempre qualche statua che mi impressionava. Finalmente, arrivammo al reparto attori. Robert aspetta solo me. E grazie a Giove - si, amo gli dei - lo trovai. Come si poteva non notarlo? Era vestito da Sherlock Holmes, con il suo sguardo ipnotico e la sua pipa che teneva nella mano destra. -"Eleanor. Foto. Robert. Ora."- Eleanor mi guardò stupita, ma quando anche lei notò quell'affascinante statua, prese in mano il cellulare, mettendo la fotocamera. Mi avvicinai alla statua, pronta per una foto artistica vicino al mio idolo, quando, ahimè, il telefono di El squillò. Non so bene con chi stesse parlando, mi venne semplicemente voglia di pomodori quando vidi le sue guance andare a fuoco. Mh, il ragazzo, sicuro. -"Senti Carly, il mio ragazzo è dentro al museo, ma non riesce a trovarmi. Tu aspettalo qui, io intanto vado da quell'altra parte. Non ti perdere, e se lo vedi fammi chiamare!"- A quel punto Miss Perfezione corse verso destra, mentre io ero ancora seduta sulle gambe di Mister Perfezione. Guardai tutte le persone, cercando di trovare il suo ragazzo. Un attimo. Ma io non lo conosco. Merda, come faccio a trovarlo? Mi alzai di scatto, facendo cadere il cellulare dalla tasca. Mentre mi abbassai per prenderlo, due mani - giganti - mi anticiparono, raccongliendolo e posandolo nella mia mano destra. Stavo per ringraziare, quando incontrai degli occhi azzurri dannatamente conosciuti. -"Ancora tu!"-, gli dissi. Louis si alzò, sbuffando. -"Se avessi saputo di chi era quel telefono, non lo avrei di certo raccolso. Anzi, lo avrei schiacciato."- Oh, che simpy. Avrei dovuto ridere? Beh, non l'ho fatto. Scuse me. -"Oh, Maestà, la prossima volta non le farò sprecare quelle fatiche, la informerò del proprietario del telefono che raccoglierà."- Louis sorrise - minchia, che sorriso - dandomi la mano. -"Sua Maestà, come mi chiami tu, ha un nome. Louis, piacere."- Tanto per non sembrare una sfigata ritardata, gliela strinsi. -"Lo so, idiota"-, gli dissi con un falso sorriso. -"E lei come si chiama, Miss Simpatia?"- A quel punto scoppiai in una risata, ammettendo di non esserlo affatto. -"Carly Miss Simpatia Tomlinson."- Louis alzò il sopracciglio destro, rimanendo a bocca aperta. -"Eh si, sua maestà, a mia dannata sfortuna io e lei abbiamo lo stesso cognome."- Louis rimase scioccato. Ma che credeva, che quel nome fosse tutto suo? Pft, che coglione. -"Capisco.. Quindi, siamo.. Fratello e sorella?"- Ho detto coglione? Beh, mi correggo. E' proprio un ritardato mentale. -"Louis cazzo, io non ti conosco e tu non mi conosci. Non siamo fratelli barra sorelle barra parenti. Abbiamo solo lo stesso cognome, punto."- Dopo aver riflettuto qualche secondo, sembrò annuire. Certo che è proprio lento. -"Bene, ed ora scusami, ma sono in cerca di un ragazzo. Addio."- Ma prima che potessi allontanarmi, Louis mi afferrò il braccio, dicendomi: -"Sei così sola che cerchi un ragazzo al museo?"-, ridendo. Mi sganciai dalla sua presa, e continuando a sorridere gli risposi: -"No, coglione. E' per una mia amica, che non lo trova. Ah e, tanto per la cronaca, io non lo conosco, e non ho idea di chi sia."- Louis mi guardò stranito, poi sbuffò, aprendo la bocca, come per dire "aah", come se una lampadina - molto, molto sporca per la non utilità - gli si fosse accesa. -"Carly, piacere Louis. Il fidanzato della tua amica.-" C-c-cosa? Lui? Io? Eleanor? Come può una ragazza così fine e dolce a stare con uno così.. così.. andiamo, così Louis! -"Come? Davvero? Merda, che palle. E quindi tu sei il ragazzo di El."- Louis annuì, mentre mi guardava stranito. -"Perdona la domanda, ma mi sembra che non ti faccia così piacere."- Alzai lo sguardo, incontrando i suoi - meravigliosi - occhi azzurri. -"Louis, se non lo avessi capito di tuo, io ti odio."- Louis mi guardò a bocca aperta, come se non capisse, come se nessuno gli avesse mai detto una cosa del genere. -"Odiarmi? E perchè? Sono così perfetto!"- Alzai gli occhi al cielo, imprecando Giove, Zeus e stavolta anche Poseidone. -"Ma vaffanculo. Ecco, questo è uno dei tanti motivi per i quali ti odio."- Ma, ahimè, Louis ormai non mi guardava e - non sia mai - ascoltava più, troppo concentrato a guardare dalla finestra. -"Certo che Londra è proprio bella."- Ma come minchia gli è uscita? Gli stavo dicendo che.. -"Guarda quel palazzo quanto è grande!"-, gli dissi, dimenticandomi - tanto per cambiare - di ciò che gli stavo dicendo. -"Oddio, si! E poi che bel colore.."- Louis indicò con il braccio destro il palazzo tanto da noi ammirato, ed io mi avvicinai a lui, proprio come se fossi.. -"Amore, sei qui!"- Oh, è arrivata Eleanor. Cosa stavo dicendo? Oddio, ma sono così vecchia da non ricondarmi neanche cos'ho mangiato oggi a pranzo? Mh.. No, niente da fare, svanito nel nulla. -"Mh, vedo che vi conosciete già. Comunque, Carly, Louis. Louis, Carly."- Strinsi - di nuovo - la mano di Louis, che mi fece l'occhiolino. Risi, portando lo sguardo su di Eleanor, che ci fece segno di seguirla, e di intraprendere - finalmente - la visita. Io ero - tanto per cambiare - dietro di loro, mentre questi ultimi camminavano mano nella mano. Non so, ma guardandoli qualcosa dentro di me si accendeva, come se sarebbero diventati qualcosa di molto importante, come se sarebbero diventati qualcuno, nella mia inutile e insignificante vita. Anche se c'era la mia migliore amica che.. Oh cazzo. Memoria di merda. 
   
 
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