Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: LORIGETA    16/12/2007    24 recensioni
“NATALE! Ancora questa sciocchezza, sono stufo!! Voglio la mia gravità!” imprecò, aumentando l’aura. “Senti scimmione! Se non ti va bene questo posto puoi sempre andare allo zoo, oppure proporti ad un circo, sono sicura che faresti un grande successo!” Esclamò la ragazza spazientita. ^^E'solo una favoletta...
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
nat

Buon Natale …Scimmione.

 

 

L’amore è la sofferenza dell’anima, la peggiore condanna se non corrisposto.
Lei lo sapeva, ma non sapeva come porvi rimedio.
Sfinita lasciò che uno dei suoi pensieri le sfuggisse, prendendo vita dalle sue labbra cercando invano una consolazione. 
“Tra poco è Natale.” mormorò.
Era il ricordo dell’infanzia che risvegliava in lei una gioia inaspettata, scaldandole il cuore durante la lunga notte insonne.
Ogni tentativo di scivolare in un benefico torpore era stato vano, inconsciamente frugava nei pensieri e spalancava gli occhi, guardando le ombre stagliate sul soffitto, muoversi alla tenue luce di un raggio lunare.
Strinse a sé il cuscino e vi strofinò il naso, poiché aveva pianto e ora tremava come un foglia sferzata da un gelido vento.
Tutta colpa di quel dannato principe, ospite riverito e pretenzioso, del quale si era perdutamente innamorata.
“Devo smetterla, tra poco è Natale, non voglio essere triste.”  
Intanto, perlomeno v’erano un sacco di cose da fare:
Addobbare la casa e l’albero, fare uno shopping sfrenato …
Bulma sospirò, sedendosi sul letto, tentando svogliatamente di infilare le sfiziose ciabattine, passando una mano nei lunghi capelli cristallini che le cascavano sulle spalle.  
Inutile ingannare se stessa, neppure la magica atmosfera di dicembre riusciva a distoglierla dal suo tormento.
“No, così non va bene.” disse scrollando al testa, sollevandosi e raggiungendo lo specchio, notando evidenti ombre scure sotto i suoi occhi limpidi.
“Da oggi mi dedicherò solo al Natale, non intendo rovinarmi la festa per uno scimmione.”
Era o non era Bulma Brief?
La ragazza che a sedici anni s’era lanciata verso l’ignoto, per inseguire un sogno, la donna piena d’inventiva, che senza indugiare aveva offerto ospitalità all’essere più spietato dell’universo.  
“Scimmione, da oggi dovrai arrangiarti, ho altro da fare!”
Tuttavia, non appena le giunse all’orecchio un rumore pesante di passi non poté fare a meno di pensare che appartenessero al suddetto esemplare di primate.
Possibile che stesse venendo proprio lì? Cosa voleva già alle prime luci dell’alba?
La scienziata fece appena in tempo ad indossare una vestaglia bianca di seta e a stringersi la cintura in vita, prima che alcuni colpi potenti la facessero trasalire e rischiassero di buttare giù la porta.
"Un momento!” Urlò spazientita, afferrando la pochette del trucco e colorandosi le labbra con un rossetto scarlatto.
Ma lui non conosceva le buone maniere, la porta s’era spalancata permettendogli  un plateale ingesso, a torso nudo, con indosso i pantaloni neri della tuta, fascianti come una seconda pelle.  
“Donna!” imprecò.
“Cominciamo bene!” pensò lei senza voltarsi, continuando a valorizzare il suo splendido viso, passando ripetutamente il mascara sulle già folte ciglia.
“Sto parlando con te, voltati!” Prepotentemente tuonò, facendo un passo verso di lei.
“Quando avrò finito!Non vedi che ho da fare? Nessuno ti ha mai insegnato che non si entra nella camera di una signora in questa maniera?!”
Si voltò, mordendosi il labbro, mostrandogli tutta la sua grinta e gli occhi azzurri di cui uno solo truccato.
La risata che seguì la fece irritare, non la solita fredda, ma stavolta schernitrice.
“Ahah, cos’hai qualche rara infezione? Una palpebra è completamente viola e le labbra sembrano arroventate!”
“Brutto cafone, maleducato, come ti permetti? Certo che le mie labbra sono arroventate e anch’io lo sono se solo potessi dimostrartelo!”
Bulma si trattenne dall’enunciare questa dichiarazione, ma con enfasi eccessiva sbotto su di lui.
“Nessuna infezione, questo è un modo per rendersi più carine, se solo non mi avessi interrotto avrei finito,ma è inutile sprecare il fiato con uno che pensa solo a combattere, cosa ne sai tu di questioni femminili!”  
Aveva urlato ad un centimetro dal suo viso, senza riuscire a fargli mutare espressione, con un irrefrenabile voglia di schiaffeggiarlo, anzi a dire il vero di baciarlo.
“Donne! Patetiche…” s’era limitato a dire, per riprendere con estrema durezza il vero nocciolo della questione.
“La centralina della gravità si è fusa, sbrigati vieni a ripararla!”
Non sarebbe rimasta lì ad ascoltarlo buona e placida, lo sapeva.
“Te lo scordi, ho da fare in questi giorni, devo occuparmi del Natale e non delle tue smanie di guerriero!”
L’ultima volta che qualcuno gli si era rivolto così lo aveva ridotto ad un ammasso informe di carne, ora, forse, avrebbe dovuto fare la stessa cosa, la terrestre stava esagerando.
“Natale? Chi è questo babbeo? Un' altro come Yamcha?”
D’improvviso un brivido gli risalì la spina dorsale, guardando i lineamenti di lei addolcirsi all’istante.
“No, Natale è una festa meravigliosa, le persone si scambiano gli auguri e i regali, si ci sente più buoni, più contenti, è come una magia…”
Il suo sguardo sognante lo fece vacillare per un attimo, per lui non v’era mai stato nulla di simile, nessuna magia aveva mai illuminato il suo cuore, nessun regalo gli era mi stato fatto, da quando era venuto alla luce.
Bulma lo guardò, provando un’inaspettata tenerezza, gli occhi brillarono d’emozione, come se si trovasse davanti ad un principe azzurro e non ad una belva inferocita.
Quell’istante svanì, fu la sua voce a risvegliarla, dura e incollerita.
“Non mi importa delle tue feste, di questo Natale, voglio che vieni immediatamente ad aggiustare la macchina, sono stato chiaro!”
“Davvero?” Domandò ironica e arrabbiata, puntando l’indice verso la porta.
“Fuori, altrimenti rimarrai senza la tua gravità per molto tempo…”
Perfetto! Era riuscita ad esasperarlo, a fargli spalancare gli occhi, sembrava sul punto di colpirla, comprendeva d’essere inerme di fronte alla sua immensa forza. Esisteva una strana e inspiegabile sensazione, che la spingeva a soffocare la paura, a rendersi spavalda, a provocarlo, fino ad arrivare a farle rimproverare se stessa. 
“Ti lascio dieci minuti, prima di far saltare in aria questa baracca!” intimò con atteggiamento arrogante, incurvando le labbra ad un leggero ghigno beffardo.
Bulma lo fissò senza battere ciglio.
Quando udì chiudersi la porta, sentì una fitta al cuore, non aveva senso discutere con lui, ma non avrebbe ceduto alla sua richiesta.
“Ho bisogno di un caffè.” pensò tra sé e sé, scegliendo con cura l’abbigliamento da indossare, un maglioncino bianco, stretto in vita e pantaloni neri, raccogliendo la riccia capigliatura in un’alta coda.
Aveva impiegato un eternità, ma il risultato era soddisfacente, pensò vanitosa.  
La Brief chiuse la porta alle spalle, incamminandosi lungo il corridoio, verso la scalinata di marmo, posando la mano sul corrimano e scendendo un paio di gradini, prima di fermarsi. Qualcuno sbraitava in soggiorno e senza alcun dubbio sapeva di chi si trattava.
Certo, i suoi genitori erano molto pazienti, ma lui era pur sempre il principe dei saiyan, meglio non correre rischi ed intervenire a placarlo.
“Cosa succede?” Chiese affacciandosi nell’ampio ed elegante vano, lanciando un occhiata indagatrice alla madre, spostandola poi sul grande abete posato nel centro.
Ignorando completamente Vegeta la scienziata esultò, battendo le mani, tornando bambina.
“Che bello l’hanno già consegnato!” Esclamò.
“Sì, proprio ora, stavo parlando a Vegeta del Natale…” spiegò la madre con tranquillità, avvicinandosi a lui con audacia e destrezza degne di una guerriera.
“NATALE! Ancora questa sciocchezza, sono stufo!! Voglio la mia gravità!” imprecò, aumentando l’aura.
“Senti scimmione! Se non ti va bene questo posto puoi sempre andare allo zoo, oppure proporti ad un circo, sono sicura che faresti un grande successo!” Esclamò la ragazza spazientita.
Adesso il saiyan era scosso da un fremito, la donna in questione possedeva una lingua tagliente e anche coraggio, ma stavolta non poteva limitarsi semplicemente a controbattere.
Rimase immobile, sollevando una mano con lentezza, facendo scaturire un poco di energia, quel tanto che bastava per colpire la pianta, tramutandola in un mucchietto di cenere.
Seguì un esasperante silenzio, madre e figlia erano interdette.
Mentre si guardò attorno soddisfatto il principe incontrò gli occhi cobalto di lei e il fiato gli mancò, gli sembrò di potervi penetrare, simili ad un cielo improvvisamente annuvolato, pronto a scatenare una violenta tempesta.

 

Continua …  

 

Ciao, volevo fare tanti auguri a tutti, anche se in anticipo:

A tutti i lettori e anche agli autori di questo sito, mille auguri di un felice Natale.

Spero di riuscire a finirla entro l’epifania, prima non credo, visto che ho altre decine di fic da mandare avanti.  

Ditemi se vi intessa, vale la pena continuarla? Mi rendo conto ... non un granchè, prendetela come una specie di favoletta --- ^^

Mi farebbe piacere un commentino, fate voi…intanto vi mando un bacione, ciao al prossimo aggiornamento.

 

LORIGETA ^^

 

 

  

                      

 

  
Leggi le 24 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: LORIGETA