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Autore: _sunflower    01/06/2013    3 recensioni
Non sarei mai voluta arrivare a questo punto, al punto di scrivere un diario. La sola idea mi faceva sentire ancora peggio e invece tutti continuavano a dire che si notano dei miglioramenti affrontando i propri problemi nero su bianco. Ho voluto credere loro pur non capendo il motivo, ma l’unico problema che mi pongo adesso è “Cosa dovrei scriverti? Perché sto male?” Beh, allora mi dovrò impegnare perché pare che mi segnerai la vita.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
 
Non sarei mai voluta arrivare a questo punto, al punto di scrivere un diario. La sola idea mi faceva sentire ancora peggio e invece tutti continuavano a dire che si notano dei miglioramenti affrontando i propri problemi nero su bianco. Ho voluto credere loro pur non capendo il motivo, ma l’unico problema che mi pongo adesso è “Cosa dovrei scriverti? Perché sto male?” Beh, allora mi dovrò impegnare perché pare che mi segnerai la vita.

Da dove iniziare? Dalla mia completa incapacità di capire. Non capisco perché le persone si debbano sentire in questa maniera, così inutili, vuote; non ce n’è motivo! Allora perché mi sento così anche io? Forse perché trovo il mondo poco riconoscente di tutte le fatiche che compiamo ogni giorno. Non so nemmeno io di che fatiche sto parlando, forse delle cattiverie che sopportiamo.
Ecco, di queste sono un esperta: mai una volta durante la quale le persone si siano complimentate con me per qualcosa di cui andavo fiera, anche solo un piccolo gesto per farmi capire che ci tenevano a me. Mai. Perché continuare a cercare il meglio in noi stessi se poi non servirà a niente? Quante volte ho pensato di chiudermi in casa per trascorrere le giornate come piace a me, nella maniera più semplice che esista. Invece adesso tutti hanno le settimane completamente piene, non si trova nemmeno il tempo di pranzare con la propria figlia. Costa tanto saltare un appuntamento per divertirsi un po’? Io credo che farebbe piacere a chiunque, e invece no, forse è meglio se faccio gli straordinari oggi così metto da parte i soldi per l’università per la mia bambina, e nel frattempo cresce, la tua bambina, senza un padre, senza un figura portante che le insegni l’amore, senza amore.
Mi sono ritrovata troppo spesso a pensare alla futura morte di mio padre, ho pensato molto ai miei primi anni di vita, lo amavo così tanto… Poi le bottiglie di alcolici e il divano che erano diventati la sua branda, la visione dei miei genitori insieme era svanita. Il divorzio è ormai comune, due esseri umani che non si amano più è una cosa concepibile ma non è lecito il dolore che si provoca alle persone attorno, distrugge.
Esiste l’eterno amore? Io non ho idea di cosa sia l’amore, figuriamoci quello eterno, che va oltre ogni ostacolo, quello di cui si nota l’esistenza solo con uno sguardo, che non ha dubbi. Conosco solo quello altrui, quello raccontato, lo immagino molto spesso e spero soltanto di avere la “fortuna” che ha avuto Jeanne Hébuterne; il coraggio che ha avuto andando contro la sua famiglia, la tenacia che ha dimostrato stando al fianco di un marito malato, marito per il quale ha barattato tutto in cambio di una vita insieme a lui, tutto ciò merita stima. Ma dopo la morte? Ha avuto la certezza che senza di lui la sua vita fosse inutile, come un libro senza la descrizione dei sentimenti, solo un veloce elenco degli episodi vissuti. Credo che la mia vita si sia ridotta a ciò.
Ma sto divagando, andiamo per ordine. Dopo che vedi le persone più importanti che stravolgono la tua vita per una decisione sbagliata cosa puoi pensare? Che forse è meglio non innamorarsi, non sposarsi per poi non fare del male ad un'altra creatura, alla tua creatura. Ho sempre odiato i bambini, perlomeno non mi sono mai sentita all’altezza di insegnargli a vivere, forse perché nemmeno io so qual è la modalità per vivere in questo mondo. Dovrei forse entrare a far parte della massa e fare tutte quelle cose inutili che loro chiamano passioni? Ho avuto una passione anche io un tempo, disegnavo. Amavo disegnare, soprattutto scene e personaggi fantastici che mi permettessero di scomparire dalla realtà e crearmi un mondo nuovo, un mondo in cui una persona può vivere come vuole e non come gli altri vogliono che viva. Per l’appunto la mia teoria su noi umani ha preso atto il giorno in cui ho chiesto ai miei genitori di poter studiare in una scuola per artisti: sarebbe stato l’avverarsi di un sogno, se avessero accettato. Possibile avere l’impressione del crollo della terra? Quella sensazione che ti fa sentire pesante, così pesante da non riuscire a respirare, da annebbiarti la vista e da farti perdere proprio la ragione. Ecco, questo è ciò che ho provato quando per giorni non ho mangiato e il cuscino aveva preso il posto dei fazzoletti.
Non mi sono mai definita depressa, ma essenzialmente ero in quello stato con la differenza che sapevo che tutto si sarebbe aggiustato in un modo o nell’altro. Forse inconsapevolmente aspettavo l’arrivo della mia principessa che mi avrebbe fatto vivere in una favola per il resto dei miei giorni. Sì, questo è un altro fattore che ha portato all’odio dei miei genitori, all’allontanamento dei miei amici e al pregiudizio degli sconosciuti. Sono lesbica e forse tutte le persone che ho perso dopo la mia dichiarazione non sono dovute allo schifo che hanno provato, ma la mia paura di fare schifo ha preso il sopravvento portandomi ad una solitudine di difesa. Perché tutta questa paura? Del resto io volevo con tutta me stessa che mi accettassero per questa mia decisione ma non ho retto lo sguardo pieno di consapevolezza della gente e così ho lasciato la mia ragazza e mi sono chiusa.
La mia ragazza era fantastica, per primo il suo nome era fantastico: Giorgia. Lo so, parlo al passato perché sapere che adesso è una persona che vive mi fa male, preferisco pensare che quei fantastici quattro giorni passati con lei in libertà siano stati solo frutto di un sogno. Come mai non so essere felice? Di occasioni ne ho avute, non sono convinta che sia in atto una rivolta mondiale contro di me, come molte altre persone. Credo che sia io a non riuscire ad essere felice. Ripeto, quei quattro giorni sono stati meravigliosi e io sono stata solo capace di farla soffrire e di far soffrire me stessa nonostante la fortuna che abbia avuto; anche io ci sono rimasta male.
Vedi, c’è stato un periodo in cui ho pensato di cancellare il mio passato per vivere felicemente, era una buona idea. Ma come Freud ha sempre sostenuto, l’inconscio possiede i traumi del passato che non si possono eliminare, modificano il tuo futuro e sono qualcosa di incontrollabile. Come se avessi un destino già segnato, ma io non ho mai creduto al fato.
Come faccio a rialzarmi? Credo che sia possibile ma non so come. Vorrei essere una di quelle ragazze da prendere come esempio nel futuro, peccato che non sappia cosa fare per diventarlo. Dovrei cambiare totalmente me stessa ma solitamente non consigliano un scelta così drastica. E poi come farei? Mi alzo un giorno e dico ‘ma che bella giornata, amo la Terra, amo tutti gli essere umani, adesso uscirò e troverò una ragazza da onorare e rispettare per il resto della mia vita, adotteremo dei figli e vivrò una vita felice con loro’? Diventa difficile una visione di me in queste condizioni. Però potrei fare un passo alla volta. Ho deciso, adesso scrivo una serie di punti e dovrò seguirli tutti.
1. Cambiare look.
 
Non ho mai dato importanza al look o perlomeno volevo che nessuno lo notasse e quindi sono diventata una di quelle ragazze con i vestiti dei cugini maggiori o dei vicini. A me non dispiacciono, ma seriamente, fanno schifo! Quindi ho deciso, domani prendo la carta di credito di mio padre e vado a fare shopping. Da sola ovviamente, con chi dovrei andare altrimenti? Ma mi divertirò comunque, spero, le ragazze amano spendere soldi nei negozi.

  
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