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Autore: namirami    02/06/2013    7 recensioni
"Ora mi è chiara una cosa, Nami-san: ho capito perchè non riesco a smettere di pensare a te, anche se ti conosco a malapena. Ho capito perchè quando ti ho visto ho provato un sentimento che non avevo mai provato per nessuna, perchè mi hai ammaliato più di ogni altra ragazza.
Perchè la tua bellezza nasce da dentro, Nami-san. La tua bellezza è quella di una persona tenace e determinata, che ha superato mille difficoltà, che lotta con tutte le sue forze per le persone che ama, come una leonessa che difende i suoi cuccioli ad ogni costo".
Ciaooooo a tutti nakama!!!
Un piccolo regalo a tutti quelli che amano SanjixNami, una raccolta dedicata a loro che andrà a toccare vari momenti di questo bellissimo manga/anime e che vedrà impegnati i nostri protagonisti alla scoperta dei sentimenti che provano l'uno per l'altra.
Romanticismo, comicità, azione ed erotismo saranno gli ingredienti principali, con una larga dose di nakamaship!
che aspettate? date un occhio e ditemi che ne pensate!
Attenzione: SPOILER!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. EFFETTI COLLATERALI.
(You are my medicine)




" "Posso fare qualcosa?" chiedo tanto per chiedere e lei mi risponde come dire: naturalmente.
"Per esempio, l'amore."
E, per esempio, facciamo l'amore".
"Tutto torna" Giulia Carcasi.


AMBIENTAZIONE: ISOLA DI DRUM.

PRIMA DELL'ARRIVO: NAMI E' MALATA.

Non ci potevo credere. Non ci volevo credere. Il mio angelo, la mia regina, la persona più bella che avessi mai conosciuto stava male, molto male.
E io non potevo fare niente. E questo era ciò che mi faceva arrabbiare di più. Nè con tutti i miei attacchi più potenti nè con i miei piatti più prelibati avrei potuto restituirle la salute.
Era a dir poco frustrante, mi sentivo impotente e  non so quanto avrei dato affinchè quella maledetta febbre scendesse, affinchè colpisse me piuttosto che lei.
Era sera, avevamo da poco finito di cenare e stavo risistemando la cucina. A distrarmi dai miei tristi pensieri fu Bibi:
"Sanji" mi chiamò dolcemente.
"Oh, Bibi-chan, luce dei miei occhi, hai bisogno di qualcosa? Puoi chiedermi tutto!" sfoderai un grande sorriso per lei, che aveva già troppi problemi a cui pensare senza che io aggiungessi un ulteriore carico con le mie preoccupazioni. Ma il suo volto rimase spento.
"Si tratta di Nami" mi disse atona. Già, lo immaginavo: la principessa era rimasta tutto il giorno con lei ed era molto preoccupata come tutti noi.
"Oh, non devi rattristarti troppo, mia cara: lei è forte, ce la farà sicuramente!". Stavo cercando di rassicurare lei o me?
"Non ci sono stati grandi miglioramenti, la febbre è ancora alta e respira a fatica" mi dichiarò sconsolata mentre si sedeva mettendosi il volto fra le mani. "Se lei non....".
"NO NO NO Bibi-chan, così non va bene!" la interruppi prima che potesse finire quella frase. "Hai bisogno di riposarti. Hai molti pensieri, molte preoccupazioni ma non devi scoraggiarti! Noi siamo una squadra, affronteremo insieme ogni problema e supereremo anche questa. TUTTI insieme" e questa volta il mio tono era fermo, deciso: l'atmosfera che si stava creando sulla nave era davvero troppo pesante, stava facendo diventare pessimisti tutti noi, ma non dovevamo farci prendere dal panico.
"Probabilmente hai ragione" mi disse togliendosi le mani dal volto e guardandomi "allora ti posso chiedere una cosa?".
"Ma naturalmente, principessa".
"Veglierai tu su di lei questa notte?".
"Oh, certo che sì! Vedrai che..."
"E non farai come oggi? Non inizierai a piangere, a lamentarti e ad agitarti, vero? Rimarrai sereno, sarai in grado di sostenerla? Prendersi cura di una persona malata non è semplice. Soprattutto quando è qualcuno a cui siamo particolarmente legati". Le sue parole mi fecero riflettere: in effetti, appena avevo saputo che stava male avevo reagito d'istinto, mi ero disperato perchè una delle mie più grandi paure si stava concretizzando... ma avevo sbagliato, ora lo capivo, Nami-san aveva bisogno di qualcuno di forte e sorridente al suo fianco. Ed io sarei stato quel qualcuno.
Dopo aver dato la buonanotte a Bibi andai da Nami. La vidi respirare a fatica proprio come mi aveva annunciato la mia amica.
"Ciao, Nami-san. Bibi è andata a dormire, ora ci sono io. Non preoccuparti, presto troveremo un dottore e tornerai più in forma di prima". Mi sembrò che aprisse la bocca per dire qualcosa, così mi avvicinai per ascoltarla:
"Alabasta...". Già, Alabasta: era incredibile che pensasse prima di tutto a Bibi. Ma del resto era Nami-san, no? Non mi dovevo stupire, era anche per questo che mi ero innamorato di lei.
"Ci arriveremo presto e sistemeremo tutto, ne sono certo" le dissi mentre le sfioravo la testa con una mano e le lasciavo un piccolo bacio sulla fronte bollente.


Cosa diavolo fa questo cuoco pervertito? Sto male! E potrei esser contagiosa: sto già creando abbastanza problemi, ci manca solo che un altro membro della ciurma si ammali.
"Potrei... contagiarti" gli sussurro a fatica mentre vorrei allontanarlo con un bel calcio.
"Non mi importa, Nami-san". Non gli importa? Ma come ragiona? Non che non mi piacesse che qualcuno si prendesse cura di me, lo percepivo quanto i miei compagni fossero premurosi e li ringraziavo tantissimo, ma non dovevano correre stupidi rischi! Ah, appena guarita ne avrei dette quattro a Sanji.  

DOPO LA PARTENZA: NAMI E' GUARITA.

"Sei ancora convalescente!" mi disse Bibi mentre mi accingevo a scrivere sul diario di bordo.
"Sto benissimo, Bibi! E poi è troppo tempo che nessuno aggiorna questo diario e...".
"Non se ne parla: anche Chopper ha detto che devi ancora riposarti, ti rendi conto del rischio che hai corso? Già è tanto se mi hai convinto a ripartire così presto, per te sarebbe stato meglio qualche altro giorno sulla terraferma, ma ora si fa come dico io. Assoluto riposo!". Me lo disse con il sorriso sulle labbra, però il suo tono era fermo.
"Ah, sei proprio una futura regina! E va bene, farò come hai detto tu. Ora mi metto il pigiama e vado a letto, contenta?". Non avevo molta voglia di discutere, in fondo non volevo farla preoccupare ulteriormente, e poi di lavoro ne avrei avuto da fare in abbondanza... prendersi qualche altra ora di libertà non era poi così male.
Le diedi la buonanotte e feci come promesso. Mentre mi accingevo a mettermi a letto, sentii dei passi e qualcuno bussò:
"Nami-san, sono Sanji. Posso entrare?". Ecco, giusto con lui volevo parlare.
"Si vieni". Entrò con un vassoio con una teiera fumante e due tazze.
"Ti ho preparato una calda tisana, ti aiuterà a dormire meglio. Ah, ti stai riprendendo molto in fretta, stai benissimo. Sei sempre bellissima".
"Grazie, Sanji-kun". Ma perchè doveva essere sempre così... così... così Sanji?
"Ecco a te" mi disse porgendomi una tazza e poi, con lieve imbarazzo ma anche con una certa intraprendenza "oh, ecco... ti dispiace se ti faccio compagnia? Sai, anche a me bere una tazza di tisana di sera aiuta a dormire". Pessima scusa. Del resto mentire non è così semplice e non tutti possono esser bravi come me. Ma glielo concessi perché volevo chiarire alcune cose con lui. Si sedette ai piedi del letto ed iniziammo a gustare quella tisana.
"Sanji-kun" lo richiamai mentre sorseggiavo la bevanda.
"Ti piace?". Si preoccupava sempre del mio giudizio sul suo lavoro... come se non lo sapesse da solo che era un eccellente cuoco.
"Sì, ottima. Ma... "
"Forse è troppo forte? Dovevo farne una più leggera, del resto sei ancora in convalescenza, ecco potrei...".
"Sanji-kun" lo richiamai con più fermezza e questa volta non gli diedi modo di interrompermi. "Rufy mi ha raccontato quello che hai fatto mentre salivamo sulla montagna. Come ti è venuto in mente? Rischiare la vita per un motivo così stupido, ma a cosa pensavi?". Se solo ci ripensavo mi venivano ancora i brividi.
"Tu non sei affatto un motivo stupido, Nami-san, tutt'altro. Ed era a te che pensavo. Il compito era portarti da quella dottoressa e non avrei permesso a conigli giganti e feroci, a valanghe o a qualsiasi altro evento di impedirmi di portarlo a termine". Il tono deciso della sua voce mi colpì.
"Ma così hai solo complicato le cose! Rufy ha dovuto preoccuparsi di due persone e...".
"Infatti è il capitano che ha sbagliato. Non doveva lasciarti da sola, non doveva venire a cercarmi. Doveva solo pensare a te".
"Ma perché? Perché tutto questo Sanji-kun?".
"Perché ti amo, Nami-san" mi disse con un mezzo sorriso. La naturalezza con cui proferì quelle parole mi stupì, come se per lui fosse naturale amare una come me, nonostante i numerosi rifiuti ricevuti, oltre ai calci e ai pugni che di certo non gli risparmiavo.
"Bene, è ora che ti riposi" sistemò le tazze sul vassoio e fece per andarsene, ma gli presi un braccio per bloccarlo.
"Aspetta, Sanji-kun".
"Posso fare qualcosa per te, Nami-san?". Lo guardai bene negli occhi, vi lessi lo stupore per il mio gesto ma anche il piacere che fossi stata io, per una volta, a voler stare ancora un po' di più con lui. E fu un momento, un solo momento in cui non seppi bene a cosa pensassi, probabilmente a nulla, mi avvicinai ancora di più a lui, sentii il suo odore di fumo e di spezie così rassicurante ed anche così sorprendentemente attraente, e lo baciai. Accarezzai le sue labbra con le mie e mi accorsi di quanto fossero tenere e ruvide al tempo stesso, e solo un secondo più tardi le nostre lingue avevano già iniziato a conoscersi. Percepivo il suo desiderio, chissà per quanto tempo aveva sognato un momento del genere, ma anche la sua dolcezza nel modo in cui la sua bocca toccava la mia.
Ci separammo per riprendere fiato e dopo alcuni istanti di leggero imbarazzo mi disse:
"N-Nami-san, è stato... bellissimo, meglio di quanto potessi mai immaginare, ma" notai la fatica nel pronunciare le parole successive "non puoi capire quanto mi costa dirtelo, però ecco, se mi baci in questo modo un'altra volta non so se riuscirò a fermarmi". Per tutta risposta, mi sporsi ancora verso di lui e lo baciai ancora, mentre gli toglievo la giacca. I suoi muscoli erano intensione, ma ci misero ben poco a rilassarsi e sentii le sue braccia cingermi la vita avvicinandomi ancora di più a lui. Era un bacio ancora più intenso e passionale di quello di prima, certo che Sanji non era bravo solo a cucinare.
Mi accarezzò i capelli, mi spostò i corti ciuffi ribelli dietro le orecchie e poi scese lungo i fianchi. Sentii i brividi scorrere sulla mia pelle: lo volevo, ne ero certa, e non me lo sarei lasciata scappare. Non ora che avevo visto fin dove si era spinto per me.
Mi fece stendere sul letto non smettendo mai di baciarmi, mentre mi toglieva la maglia del pigiama ed io iniziavo a slacciare i bottoni della sua camicia. Di nuovo le nostre bocche si allontanarono per riprendere fiato, gli sfilai la camicia e lui con una mano mi sfiorò il viso mentre con l'altra mi slacciò il reggiseno. Avevamo voglia l'uno dell'altra, eravamo impazienti e al tempo stesso desiderosi di goderci a pieno questo momento.
Mi sussurrò che ero bellissima, iniziò ad accarezzare e a baciare il mio collo e avrei voluto che non smettesse più. Si spostò più in basso, una mano accarezzava un mio seno mentre la sua lingua aveva già iniziato a giocare con l'altro solleticando il capezzolo.
Oh, quanto era bravo... perchè avevo aspettato tanto? Dovevo rischiare di morire per colpa di una malattia ormai debellata? Dovevo fargli rischiare la vita in una tempesta di neve per accorgermi del tesoro che avevo accanto? Be', ormai questo non aveva più importanza: ora non avrei più perso tempo. Gli slacciai i pantaloni e in un momento anche quelli diventarono parte della pila di vestiti che si era creata ai piedi del letto. Anche lui mi tolse agilmente i pantaloni e approfittai di questo momento per essere io a baciargli il collo, il petto e a bearmi dei suoi sospiri. Sentii la sua eccitazione che i suoi boxer riuscivano difficilmente a contenere, così ci pensai io a liberarla. Iniziai ad accarezzare il suo pene godendo delle mille espressioni di piacere che assumeva il suo viso. Mi spostai sempre più in basso con la mia bocca finchè arrivai alla sua virilità. Ed incominciai a leccarla, a succhiarla, volevo portarlo in estasi e pensai proprio di esserci riuscita dato il modo sempre più concitato con cui mi chiama.
Dopo questi momenti così lunghi e così belli, mi riportò sotto di lui. Tornò a tormentare dolcemente il mio seno, mentre inaspettatamente avvertii due sue dita entrare nella mia vagina.
"San-ji..." riuscii solo a dire a fatica. Ma avrei voluto pregarlo di continuare, ancora e ancora e ancora, di andare avanti... ma potevo solo gemere ormai incapace di articolare una qualsiasi frase di senso compiuto.  
"Nami-san" mi disse con respiro affannato "sei pronta?". Lo guardai intensamente facendogli capire che poteva continuare, che doveva assolutamente continuare, e fu con un bellissimo sorriso compiaciuto che mi sfilò le mutandine ed iniziò ad entrare in me.
Mi misi una mano davanti alla bocca per evitare di svegliare l'intero equipaggio, ma quando accelerò il passo non riuscii più a trattenermi. Meno male che ci pensò lui: dopo aver goduto dei miei gemiti per un po', mi baciò con passione per evitare che qualcuno potesse interrompere questo momento.
Arrivammo praticamente insieme in paradiso, mi regalò un orgasmo lungo ed intenso, lo sentii venire dentro di me e fu a dir poco celestiale. Quindi si stese dolcemente su di me, mi deliziò con dei bacetti sul collo mentre gli accarezzavo i capelli.
Mi sembrava assolutamente impossibile come situazione e mi venne il dubbio che la medicina presa avesse degli strani effetti collaterali, o che che forse ci fosse stato qualche strano ingrediente nella tisana preparata da Sanji. Sì, la spiegazione non poteva che essere quella, altrimenti cos'altro poteva essere?
Ma qualunque fosse stato il vero motivo, qualcosa mi diceva che mi stavo nuovamente ammalando, e questa volta si trattava di una "patologia" che da sempre era stata presente nell'umantà e che mai saremmo riusciti a sconfiggere.
E l'unica cura possibile era un certo biondino, che mi avrebbe provocato innumerevoli effetti collaterali e che si era appena addormentato sul mio seno sussurrandomi ancora una volta quanto mi amava.

                                                                              



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Ciao carissimi! Finalmente un aggiornamento! Eh sì, sono io la prima a dirlo, anche questa storia era tempo che ce l'avevo in mente, ma per le solite ragioni di studio ho tardato (vedi quanto scritto nella long-fic). So bene che Nami è decisamente OOC, perchè Sanji appena può le salva la vita senza esitare e non è di certo questo il modo in cui lei lo ringrazia. Però a volte le malattie fanno vedere la propria vita da un altro punto di vista e se ben ricordate la dottoressa aveva detto a Nami che se avessero tardato ancora di poco non ce l'avrebbe fatta, quindi lei potrebbe aver visto tutto sotto un'altra luce... ok, mi sto arrampicando sugli specchi, ma bisognerà pur dare soddisfazione ad un povero cuoco pervertito, visto quello che succede nella mia long-fic (e soprattutto nel manga) almeno qui ogni tanto qualche piccola vittoria dovrà pur ottenerla! Ehm... mi sono spinta un po' oltre?
Chiaramente ringrazio infinitamente chi segue questa raccolta, chi ha deciso di imbarcarsi nelle mie folli e strampalate idee, e soprattutto i recensori: BeJames, Soly Dea, anime_96, Mellorine_Swan, isabelle10, Haruhi chan. Siete state grandiose, grazie davvero per i complimenti e per l'incoraggiamento!
Ah, grazie anche a quelle quattro che mi hanno messo tra gli autori preferiti, cioè BeJames, anime_96, Malefica_Catnappe e Rainbow_star14... ma siete matte?
Bene, spero davvero di riuscire ad aggiornare al più presto, vi prometto che farò il possibile!
Un abbraccio forte forte a tutti!
Namirami.  


  
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