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Autore: greisss    03/06/2013    6 recensioni
Sono passati 10 anni dall'ultima volta sul palco degli One Direction.
Sono passati 10 anni dall'ultima volta che Harry ha sentito il suo cuore battere per qualcuno.
Sono passati 10 anni dall'ultima volta che Louis ha visto i suoi ex amici.
Sono passati 10 anni da quando Zayn si è trasferito a Bangaram.
Sono passati 10 anni dall'ultima volta che Liam ha preso un microfono in mano.
Sono passati 10 anni da quando Niall ha perso la vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora prima di lasciarvi alla storia devo fare una premessa. Ho scritto una one shot che è un po' il prologo della storia (sette luglio duemilaventiquattro http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1880620&i=1) diciamo che la lettera è stata l'idea iniziale e poi da lì nasce l'idea della storia.Ovviamente le cose sono palesemente inventate,spero che ciò che scrivo in questa fanfiction non si realizzi mai.Spero vi piaccia (anche se è un capitolo di presentazione) e che mi lasciate la vostra opinione.





Ero seduta da circa venti minuti nel salone di quella casa immensa.  Non avevo la minima idea di cosa mi avesse spinto ad andarci. In realtà non sapevo per quale assurdo avevo mandato quella  lettera. Era successo tutt’insieme,l’avevo mandata per liberare me stessa dal  preso opprimente delle parole non dette,nemmeno 2 giorni dopo mi era arrivato un suo sms. All’inizio ero sorpresa poi a mente lucida avevo capito che la sua era stata una reazione più che normale.


Mi accesi l’ennesima sigaretta,nervosa come non mai .
Mi guardavo intorno:la casa era enorme,ero seduta in un soggiorno con oltre 10 divani e 10 tv.

‘’I soldi ti rendono stupido,cosa ci faranno mai con  10 tv?’’ pensai.

Ero ancora immersa nei miei pensieri,circa l’inutilità del 90% delle cose presenti in quella casa, quando sentii una porta sbattere.

Era lui me lo sentivo. Ero in preda al panico,avevo il respiro corto,mi sudavano le mani,non riuscivo neanche ad alzare lo sguardo. Sentii dei passi sul pavimento,percepivo la sua figura di fronte a me ma nonostante ciò  non riuscivo ad alzare lo sguardo dal pavimento.
‘’Ho aspettato 10 anni per incontrare una mummia.’’ biascicò- ‘’se vuoi posso darti una  lavagnetta così puoi scrivere lì!A proposito devo chiuderla a chiave la porta? Nel caso puoi scappare anche dalla finestra.’’aggiunse. La sua voce era fredda,glaciale. Di certo non mi aspettavo che mi corresse incontro e mi baciasse ma  tutto questo era veramente troppo,non aveva nessun diritto di trattarmi in questo modo. Alzai lo sguardo,volevo guardarlo negli occhi e dirgli di abbassare il tono. Ed eccolo lì di  fronte a me. Sempre bellissimo. Ormai aveva 30 anni ma conservava ancora i suoi tratti adolescenziali. Indossava un semplice jeans e una canottiera che metteva in mostra  le sue braccia completamente tatuate. I meravigliosi capelli erano tirati all’indietro da un elastico e ciò metteva in risalto ancora di più i suoi occhi verdi che illuminati dal sole estivo, brillavano più che mai. Il sorriso che ero abituata a vedere era scomparso,al suo posto c’era solo un ghigno,un ghigno che dimostrava tutta il suo rancore nei miei confronti.

Stavo per aprire bocca quando fui bloccata da lui: ‘’Hai intenzione di parlare?Non voglio perdere tutta la mattinata ad aspettare le tue scuse’’  quasi urlò.

 ‘’Non sarei mai dovuta venire’’ dissi più a me stessa che  a lui. Mi alzai in piedi e mi diressi verso la porta.

‘’Brava Amèlie,è così che si fa’!Quando le situazioni diventano difficili bisogna scappare!’’urlò ‘’il mio fidanzato è a pezzi perché sono appena sei mesi che è morto il suo migliore amico?CHISSENEFREGA!La sua vita sta andando a pezzi perché la sua band si sta sgretolando?IO SCAPPO! Gli hanno trovato 2 grammi di cocaina nel tourbus che non sono suoi?DEVO  VIVERE LA MIA VITA! Rischia la galera? AFFARI SUOI! Non..’’ 

‘’Sta zitto!’’ lo gridai con tutto il fiato che avevo in gola. Ero immobile di fronte a lui e l’unica cosa che volevo fare era scoppiare a piangere. Era la prima volta che qualcuno mi metteva di fronte a ciò che era accaduto come stava facendo lui. Si avvicinò a 3 cm da me e sottovoce mi disse ‘’se vuoi piangere puoi farlo,guardare le ragazze piangere fa crescere il mio ego’’. La guardai negli occhi, non avevo più voglia di abbassare lo sguardo,volevo affrontarlo.


‘’comunque il tuo culo era più bello dieci anni fa’’ aggiunse.
Non so per quale motivo ma quella frase fece scattare in me un senso di disgusto nei suoi confronti,quasi d’istinto gli tirai uno schiaffo. Harry mi bloccò la mano e cominciò a ridere. 


‘’Forse il tuo culo è sempre stato lo stesso e sono solo io ad essermi abituato al meglio,mia cara Amèlie.’’

‘’Sai cosa Harry,10 anni fa non sapevo perché sentivo il  bisogno di andare via,ma ora l’ho capito. Sono andata via per non vedere in quale stronzo ti saresti trasformato. Auguri per il tuo matrimonio e fai gli auguri alla tua ragazza per i suoi 18 anni!’’ mi girai sui tacchi e uscii da quella stanza,mentre sentivo il rumore di cose che venivano gettate  sul pavimento. Ecco perché i ricchi avevano così tante cose, per romperle quando qualcuno gli diceva la verità.
  
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