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Autore: Roxanne Potter    07/06/2013    4 recensioni
Tre momenti per Paul e John. Le loro mani che si stringono sotto la neve. [Raccolta di FlashFic.]
Liverpool, 8 dicembre 1958.
-Eri davvero talmente impaziente di vedermi?
-Certo.- ride Paul. -Quindi la colpa è tua che mi hai fatto quasi correre fino a qui senza guanti e con la custodia della chitarra sulle spalle.

Londra, 8 dicembre 1967.
-Sai che da piccolo avevo paura della neve?- dice Paul a un certo punto, lo sguardo che si fa pensieroso. -Credevo che, se mi fossi allontanato troppo, mi sarei perso per sempre in una landa bianca e non avrei ritrovato mai più la strada di casa.
New York, 8 dicembre 1980.
John ha quasi smesso di respirare. Yoko grida cose che non può udire. Paul è lontano.
E la morte avanza, avanza su di lui che riesce a sentire solo la pressione della neve soffice e desidera solo che Paul lo raggiunga, gli stringa le mani e lo riscaldi per l'ultima volta.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York, 8 dicembre 1980.

Una chiazza di sangue si allarga sul tappeto di neve dove giace il corpo di John. Urla, passi allarmati, gli occhi di Yoko pieni di orrore: tutte cose che ormai non possono più raggiungerlo.
Il suo braccio è riverso al suolo, in un'angolazione innaturale, e la sua mano è leggermente affondata nella neve fresca: una mano spalancata, vuota, che sembra implorare solo la stretta calda di qualcuno.
Se ora Paul fosse qui, potrebbe inginocchiarsi accanto a lui e stringerla, stringerla forte fino a riscaldarla, e lasciare che le sue lacrime cadano su quel corpo che la vita sta lentamente abbandonando.
Ma Paul non è qui: il suo ragazzino dai grandi e dolci occhi scuri, il suo uomo col sorriso che spunta dalla folta barbetta bruna, è lontano, all'altro capo dell'oceano, e le sue mani in questo momento stanno forse danzando sulle corde di un basso, o scompigliano affettuosamente i capelli di Linda, o scrivono le parole di qualche nuova canzone.
Ma non stringono e non riscaldano le sue, ormai pallide e irrigidite: le lasciano là, livide e fredde, abbandonate su quella neve che tante volte è stata silenziosa testimone del loro amore.
John ha quasi smesso di respirare. Yoko grida cose che non può udire. Paul è lontano.
E la morte avanza, avanza su di lui che riesce a sentire solo la pressione della neve soffice e desidera solo che Paul lo raggiunga, gli stringa le mani e lo riscaldi per l'ultima volta.
Ma la morte non ha cura dei sogni e degli amori a cui pone fine. La morte arriva e ti strappa il respiro a suo piacimento, senza neanche spiegarti il perché. Perché la morte, a differenza di una chitarra e di una persona dagli occhi pazienti, non può aspettare.
E le mani di John e Paul non si toccheranno mai più.

Note.

Fine della raccolta, questo era l'ultimo capitolo.
Mi sono presa un po' di libertà. So che probabilmente John non è caduto sulla neve, dopo che gli hanno sparato, non so manco se a New York nevichi o avesse nevicato quel giorno, ma sono licenze scrittorie.u_u (Lo so, mi fisso su dettagli idioti.)
Spero che vi sia piaciuta, ci si legge alla prossima McLennon, è una one-shot e l'ho già iniziata. (In questo periodo mi nutro di McLennon e respiro solo McLennon, LOL. Ma un giorno scriverò anche una Starrison, lo giuro.)
A presto.;)
   
 
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