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Autore: Ino chan    09/06/2013    4 recensioni
## SEGUITO di Just close your eyes.##
Pioggia. Freddo. Nuvole. Neve. Freddo.
Le stagioni ormai sono solo nomi, il sole è sparito dai cieli. Il giorno è fatto di una grigia luminosità che rende tutto freddo e asettico, la notte è buia e senza stelle. Quella cappa di nuvole nere che ha coperto la terra come un pugno sembra diventare ogni giorno più fitta e scura.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' Ragnarǫk'
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« Si colpiranno i fratelli
e l'un l'altro si daranno la morte;
i cugini spezzeranno
i legami di parentela;
crudo è il mondo,
grande l'adulterio.
Tempo d'asce, tempo di spade,
gli scudi si fenderanno,
tempo di venti, tempo di lupi,
prima che il mondo crolli.
Neppure un uomo
un altro ne risparmierà. »

(Edda poetica - Völuspá - Profezia della Veggente)

 

 

 

Cimitero di Green-Wood
-Giugno 2016-

 

Nuvole basse, vento freddo, è giugno, ma sembra pieno inverno.
La ragazza alza gli occhi al cielo,  una smorfia le increspa le labbra.
Il sole è scomparso da circa un anno, ma abituarsi è difficile. Si stringe nel cappotto e torna a risalire la collina. La cappella di famiglia è costruita su un altura che da su un tappeto di croci bianche con vista sulla Statua della Libertà.
Si staglia contro un cielo grigio carico di  pessimi auspici, la ragazza si ferma, prende un bel respiro, c'è qualcuno davanti al cancello carico di fiori e peluche.
Un bambino che cerca di sbirciare fra le inferriate.
Lo fissa.
Sono passati tre anni, ma Iron Man non è stato dimenticato.
-Cosa ci fai qui?-
Il bambino sussulta, si volta e lei sorride osservando la sua maglietta.
Merchandising fantascientifico.
- Vuoi entrare? -
Gli occhi del ragazzino indugiano sul viso della donna di fronte a lui. La conosce, tutti la conoscono, e non riesce a credere di essere lì di fronte a lei.
Rescue, l'erede di Iron Man.
Noelle Moore,  la figlia di Tony Stark.
-Mi piacerebbe.-
Noelle annuisce.
In questi tre anni non è cambiata molto.
Ha sempre il viso pieno, da bambina, anche se ormai ha ventotto anni. Ha sempre quei ricci scarmigliati e gli occhi scuri da cerbiatta. Ha messo gli occhiali, ecco. In questo è cambiata.
E non sorride più .
Noelle supera il bambino e la sua maglietta rossa.
Ci sono stampati sopra Iron Man e Rescue .
Si vendono sogni nel negozio infondo alla strada, quindici dollari massimo.
Il lucchetto scatta, Noelle infila le braccia fra le sbarre del cancello per afferrare la catena per evitare che cada a terra, la sfila e la lascia cadere a terra.
L’erba secca scricchiola sinistra.
Il bambino entra per primo, Noelle non riesce a guardare la sua maglietta.
Nella foto che Pepper  ha scelto per la lapide Tony sorride.
Il bambino preme le labbra una contro l’altra. E’ buio il momento in cui ti rendi conto che i tuoi eroi non sono immortali, che sono fatti di carne e sangue proprio come te.
Il bambino tocca la foto, infila una mano in tasca e  spinge  un biglietto nella fessura fra la lapide e il loculo. Noelle sgrana gli occhi,  il bambino la ringrazia prima di andarsene.


 

“Grazie per avermi salvato la vita.
Ti voglio bene.
Harley[i]

 

In questi tre anni il mondo è cambiato in peggio, ma la riconoscenza no, non è ancora  scomparsa.
Noelle sorride , piega di nuovo il biglietto e lo spinge con forza nella fessura fino a che non sparisce e lo sente cadere dall’altra parte.
-A domani papà.-

 

 


Midtown
-Giugno 2016-

 

Nuvole. Pioggia. Freddo. Nuvole. Neve. Freddo.
Le stagioni  ormai sono solo nomi, il sole è sparito dai cieli. Il giorno è fatto di una grigia luminosità che rende tutto freddo e asettico, la notte è buia e senza stelle. Quella cappa di  nuvole nere che ha coperto la terra come un pugno sembra diventare ogni giorno più fitta e scura.
Quasi palpabile.
Clint starnutisce mentre un uomo con un cartello in spalla gli passa accanto agitando un campanaccio. Urla che la fine del mondo è vicina, che il Secondo Avvento è prossimo e altre stronzate bibliche.
Clint vorrebbe ridere, ma non riesce.
Perché ormai tutti quanti  sanno che c’è qualcosa che non va nel mondo.
Qualcosa di grosso, qualcosa di oscuro.
Apocalittico.
Clint infila una moneta e prende  una copia del giornale dal raccoglitore.
Il Times è diventato un elenco di disgrazie e necrologi, la conta delle vittorie del Fimbulvetr sul mondo.
Omicidi,  stupri, violenze e poi disastri naturali.
Intere montagne che vanno giù come castelli di carte, città sommerse.
Venezia non esiste più da quasi due anni. Amsterdam è sul punto di raggiungerla.
Clint sospira da sopra il giornale che tiene fra le mani, le dita intirizzite dal freddo.
E’ giugno , ma sembra ancora pieno inverno.

 

Soho
-Giugno 2016-

 

Anthony Stark JR. è un bambino grassottello e sempre felice.
Ha i capelli neri del papà, gli occhi azzurri della mamma, e una smodata passione per  i mattoncini LEGO.
Phil Coulson lo guarda   costruire la sua torre  con un accenno di sorriso sulle labbra, sembra la Stark Tower a vederla da lì e non è detto che non lo sia.
Perché quel bambino è già schifosamente intelligente come tutti quelli che hanno il sangue Stark nelle vene.
-Ti va di fare merenda Tony?-
Phil Coulson  è nato per fare il padre, forse è per questo che Pepper ha deciso di rimanere a vivere lì con lui, in quella vecchia mansarda che da’ sul quartiere degli artisti,  la Stark Tower  ricostruita da Noelle un miraggio in lontananza oltre il vetro della finestra.
Il bambino gli corre incontro, a volte sembra somigliare solo a Tony, altre volte solo a Pepper.
Questo è uno di quei momenti in cui sembra la copia in terra di suo padre.
Phil lo prende in braccio e inspira profondamente il suo buon odore.
-Phil!-
La voce di Pepper gli arriva agitata dall’altra stanza.
Phil appoggia Tony sul pavimento e prende il cellulare dalle sue mani.
-Coulson.-

 

Nex Mexico
Giugno 2016

 

-PHIL! WORMHOLE[ii]! REGISTRATO! PERSONA DENTRO!-

Jane Foster sa di sembrare una pazza, ma  la capacità di Darcy di trascinarla nella sua follia, negli anni, non è mai venuta meno . Cerca di scrollarsela di dosso agitando le spalle,  ma quando è  così in sovreccitazione, quando urla e strepita a quel modo, è difficile comunicarci con  qualsiasi metodo si tenti.
Parole, gesti, segnali di fumo.
Tutto inutile.
-SMETTETELA DI GRIDARE NON VI CAPISCO!-
Jane schiaccia una mano sulla bocca di Darcy che le scocca un immediato sguardo offeso -Phil abbiamo  registrato un wormhole,  dentro c’era una persona.-
-Loki?- Il sussurro di Phil ha il potere di far scurire Pepper.
-Lo crediamo. I nostri due asgardiani sono ancora qui e nessun’altro del loro gruppo s’è unito.-



Cimitero di Green-Wood
-Giugno 2016-

 

Harley chiude il giubbotto sulla sua maglietta rossa e  piega il capo in avanti. L’autobus è in ritardo.
Passa il perso del corpo da un piede all’altro, alza gli occhi al cielo.
E’ giugno, ma sembra pieno inverno.
Ha visto la tomba del suo eroe, ha visto l’eroina che ha preso il suo posto, ma non è felice.
Aveva gli occhi tristi quella ragazza.
-A che ora passa l’autobus?-
-Dovrebbe già essere qui.-
Harley risponde senza pensare, poi alza la testa.
C’è un uomo accanto a lui, un berretto da baseball calato sul capo a coprire il viso e un giubbotto di panno pesante ad infagottarlo.
Ma basta quel pizzetto attorno alle labbra per attirare l’attenzione del bambino.
-ODDIO!-

 

FINE CAPITOLO

Nella speranza che questo capitolo sia di vostro gradimento, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.

 

 



[i] Non c’è bisogno  che dica chi è Harley, vero?

[ii] Un ponte di Einstein-Rosen

 o cunicolo spazio-temporale, detto anche wormhole (in italiano letteralmente "buco di verme", ma tradotto in modo poco attinente col termine galleria di tarlo o cunicolo di tarlo), è una ipotetica caratteristica topologica dello spaziotempo che è essenzialmente una "scorciatoia" da un punto dell'universo a un altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. [FONTE WIKIPEDIA]
   
 
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