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Autore: Shellyng    20/06/2013    8 recensioni
Sfoglia annoiata la pila di fogli accatastati, poi si volta dalla finestra. Le sembra impossibile essere arrivata ad essere uno dei più temuti avvocati di New York. Ma suo padre gliel’aveva sempre detto.
“Tu sarai una stella, Santana”
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo : Winter Winds
Fandom: Glee
Personaggi/Pairing(s):  
Quinn Fabray/Santana Lopez
Avvertimenti:  femslash, post 4x14, future fic.
Note: i personaggi hanno la sfortuna di non essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere

Prologo.

«Non posso, Quinn»

La stilettata arriva veloce e potente nel petto di Quinn. Vorrebbe piangere, vorrebbe davvero, ma le sembra così surreale, quella situazione, che persino le lacrime stentano a scendere.

«Cosa- cosa significa che non puoi? »

La voce spezzata, il petto che si alza e si abbassa velocemente. Le mani le tremano lungo i fianchi, gli occhi fissi sul volto di Santana.

«Significa che non posso. Non dopo Britt. Non posso»

Santana è rigida, davanti a lei. Ha le braccia incrociate sotto il seno, la spalla tesa, il volto contratto. Quinn lo sa che sta lottando a sua volta per non piangere. Ma non riesce a non odiarla. La odia con la stessa intensità con la quale si è innamorata di lei.

Con la quale Santana l’ha fatta innamorare di lei. Con tutti quei messaggi, e quei viaggi a New Heaven. E i fiori. Quinn non avrebbe mai pensato che Santana potesse essere capace di tanta dolcezza.

E poi le notti insieme, e le risate e i gemiti e le loro mani intrecciate.

Quinn sospira, gli occhi chiusi.

«Che ci fai ancora qui allora? »

La voce le esce fuori più acida di quanto avrebbe voluto. Il sapore acre sulla lingua le dice che tra poco non riuscirà a trattenerle più, le lacrime.

Santana si avvicina e tende una mano, ma Quinn si ritrae, scottata.

«Quinn ti prego.. »

Scuote la testa, allontanandosi. Gli occhi fieri e fiammeggianti della vecchia Quinn Fabray. Santana non li aveva più visti, quegli occhi. Non dopo il matrimonio del signor Schuester.

«Esci dalla mia stanza Santana. Torna a New York»

Santana stringe i denti. Mesi prima avrebbe lottato, contro quell’atteggiamento. Ma ora. Ora significa solo che l’ha persa, per sempre forse.

SI passa la manica della giacca sugli occhi e annuisce. Prende il trolley pronto sul pavimento e si avvicina alla porta.

«Troverai qualcuno che sarà capace di amarti davvero Quinn. E non sarò io a impedirtelo. Non posso darti quello che vuoi. Non ci riesco. Non dopo Brittany. Non posso fare tutto di nuovo. Non sono capace. Non posso più innamorarmi»

Sente Quinn ridere istericamente, e poi si chiude la porta alle spalle.

Si poggia al legno con le lacrime agli occhi.

“Stupida Santana, tu ti sei già innamorata di lei”

***

«Signorina Lopez, ecco il suo caffè macchiato, e sulla scrivania le ho lasciato le pratiche da sbrigare oggi. Il signor Nolan vuole vederla nel suo ufficio. Ha detto che è importante. »

Santana annuisce, la fronte aggrottata e il caffè bollente tra le mani.

«Grazie, Hope. Puoi andare adesso. »

La ragazza dai capelli rossi fa un cenno di saluto con il capo e si fionda fuori. Strano, pensa Santana, quanto ancora il suo solo tono di voce possa provocare quella paura. Sorseggia il caffè, scivolando sulla comoda poltrona in pelle del suo ufficio. La targa con il suo nome che risplende sul legno lucidato. Schiocca la lingua. Quel caffè è sin troppo bollente.  Hope avrà bisogno di una strigliata.

Sfoglia annoiata la pila di fogli accatastati, poi si volta dalla finestra. Le sembra impossibile essere arrivata ad essere uno dei più temuti avvocati di New York. Ma suo padre gliel’aveva sempre detto.

Tu sarai una stella, Santana”

E lei aveva fatta avverare quella predizione.

Si alza, sistemando la gonna e allisciando le pieghe della stoffa. La camicia che abbraccia il suo corpo in maniera sinuosa.

Il suo ufficio è accanto a quello del signor Nolan, il capo Nolan, come si diverte a chiamarlo Santana.

Arthur Nolan ha cinquantatre anni e due figlie. Hope e Stella, venti e dodici anni. Due ex mogli e tanti soldi.

Quando Santana bussa alla sua porta, la voce di Arthur tuona allegra.

«Vieni avanti, Santana. »

Santana ride. Come faccia quell’uomo a sapere sempre chi c’è aldilà del legno, per lei rimane un mistero.

«Come va boss? » Cinguetta allegra. Arthur la guarda e ride, dietro quei folti baffi grigi. Le indica la sedia di fronte alla sua e versa due bicchieri di scotch, allungandogliene uno.

Santana lo sorseggia appena. Non le piace bere di mattina, nemmeno il migliore degli scotch.

«Allora, Santana. Ho due cose da dirti. Primo, complimenti per il caso Wade. Credo di non aver mai sentito arringa più brillante di quella. »

Santana alza le spalle, fintamente disinteressata. Un piccolo sorriso che le si disegna sulle labbra.

«Secondo, ho bisogno che tu ti occupi di un nuovo potenziale cliente. E’ Americana ma ha passato gli ultimi due anni in Europa, in Francia o in qualche posto del genere. E sta per aprire la sua prima galleria fotografica qui a New York. Ho bisogno che tu la convinca a prendere in considerazione l’idea di firmare con la nostra società. Potremmo aiutarla in qualunque momento. Ed è molto famosa, aldilà dell’Oceano, per cui mi aspetto che la sua notorietà attiri altra gente»

Santana rimugina sulla questione mordendosi le labbra. Poi scuote le spalle e annuisce, l’espressione felina sulla bocca.

«Non preoccuparti boss, ti farò avere un nuovo cliente entro la fine della giornata»

Arthur annuisce e ride, buttando giù l’ultimo sorso di scotch e alzandosi in piedi.

«Sapevo che non mi avresti deluso Lopez. Sei l’avvocato migliore qui dentro. Quella Fabray non avrà scampo»

Santana tossisce. Le labbra serrate e gli occhi spalancati.

Quella COSA?

«Mi scusi? »

«E’ il suo nome, qualcosa come Quan, Quinn. Non lo ricordo. Ma che importa? La farai innamorare di te entro la fine della giornata, no? »

Angolo degli alcolisti anonimi.

AHAHHAHA WHAT A JOKE.
Si, sono tornata. Ma non per molto comunque. L’idea è che sia una storia a 3, massimo 4 capitoli. Giusto una cosa veloce ‘cause I miss them. #brbsobbing
E niente *shrugs* io sono già innamorata di Hope, voi no? #redheadkink erriwhere.
Basta, that’s it. Vi lascio a rimuginare sulla porcheria che ho scritto o sul senso della vita. IDK. *abbraccia tutti*

  
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