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Autore: Invisible_    30/06/2013    3 recensioni
Claustrofobia: la paura di luoghi chiusi e ristretti come camerini, ascensori, sotterranei, metropolitane e di tutti i luoghi angusti in cui il soggetto si ritiene accerchiato e privo di libertà spaziale attorno a sé.
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'Seguì il biondo fino al soggiorno, poi improvvisamente gli si avvicinò, prendendogli il polso.
"Ehi, ma che stai facendo?" chiese Dom, preso in contropiede.
L'altro non rispose, ma lo trascinò con forza nello sgabuzzino, chiudendosi la porta alle spalle. Girò la chiave nella serratura.'
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera! Scusate l'enooooorme ritardo, sono davvero un disastro!
Comunque ecco la seconda -ultima- parte di questa breve fic :)

Spero non vi deluda! Enjoy!

Claustrophobia


Capitolo II.

Prese un gran respiro, il cuore che batteva all'impazzata.
Con movimenti lenti e quasi impercettibili, si riavvicinò a Matt, fermandosi solo quando la sua gamba toccò quella dell'amico. Piano, estremamente piano, appoggiò la testa sulla spalla ossuta del moro.
Questo non si mosse, ma lo sentì irrigidirsi. Restò così ancora qualche secondo, indeciso se procedere oppure no. Sentiva i battiti aumentare e rimbombare nelle orecchie e nello sgabuzzino, rinchiusi tra quelle strette mura.
Girò piano il volto fino a incontrare il collo delicato del cantante. Chiuse gli occhi, assaporando quel momento che tanto aveva atteso.
Ci appoggò il naso, strofinandolo leggermente, come aveva fatto con tante altre ragazze. Però, con un'unica differenza: Matthew non era "tante altre ragazze". Tralasciando il fatto che non fosse una ragazza, lui era Matt, il suo Matt. E ora aveva la possibilità di baciargli il collo, morderlo e assaporarlo.
Chiuse gli occhi, ricordandosi il suo obbiettivo. Poi sfiorò con le labbra la pelle morbida, sorridendo nel percepire le vene pulsare più forte.
Incoraggiato, proseguì, lasciando piccoli baci su tutto il collo, fino a giungere alla mandibola.
Un passo ancora e avrebbe ottenuto ciò che voleva. Ciò che lo turbava era il fatto che Matt non avesse avuto nessun'altra reazione. Però in effetti non gli dava fastidio, anzi.

Ora o mai più. Non indugiò oltre e con forza appoggiò le sue labbra su quelle di Matt, che, premuto contro il muro, non fece nulla, se non schiudere leggermente la bocca. Dom ne approfittò e si piegò verso di lui, sovrastandolo.
Percepì il suo cervello spegnersi completamente, permettendogli di agire come più desiderava, senza problemi.
Le mani gli tremavano, insicure e timorose. Al contrario, le labbra si muovevano con estrema sicurezza, come se baciare l'uomo che amava e che aveva desiderato per così tanto tempo fosse normale, quasi naturale.
Lo stretto sgabuzzino scomparve, lasciandoli in un'altra dimensione, buia anche quella, ma per niente spaventosa. Li avvolgeva, coprendoli e isolandoli completamente. C'erano loro e solo loro, con la voglia e il desiderio. I dubbi e le paure erano scomparse, cedendo il posto solo alla passione creata dall'incontro delle loro labbra. Questa rilasciava scariche elettriche, che illuminavano i loro occhi.

"Basta. Dom, basta, spostati" Matt lo spinse di lato, dolcemente. L'amico lo lasciò fare, chiudendo gli occhi e riprendendo fiato.
Era stato meraviglioso, ma c'era qualcosa che non capiva.
"Matt, ma- Sì, cioè, ma perchè non sei scappato? Sì, insomma- Tu non-"
"Perchè avrei dovuto andarmene?" chiese sorridendo.
"Beh perchè- Sì, io sono il tuo migliore amico e tu non-" l'imbarazzo prese il sopravvento, facendolo innervosire.
Matt rise, cercando la mano di Dom nel buio e poi appoggiandoci sopra la propria, delicatamente.
"E se a me fosse piaciuto? E se volessi altri baci?"
Dom alzò le sopracciglia, sorpreso.
"Ma tu hai Kate. E Bing. E io sono solo il -"
Non continuò la frase perchè Matt lo baciò, questa volta più intensamente. Gli passò una mano tra i biondi capelli, tirandone qualche ciocca nel cercare di premerlo più vicino a sè. Sorrise sulle sue labbra, scendendo sul collo e baciandolo come prima aveva fatto Dom con lui.
Quest'ultimo sospirò di piacere, travolto da tutte quelle sensazioni, che si fondevano per poi dividersi e diffondersi in ogni parte del suo corpo. Si spostò poco, ma fu costretto a sdraiarsi, spinto dall'amico.
Matt tornò sulla sua bocca, facendone suo ogni centimetro. Intanto con gesti lenti e precisi accarezzò le spalle, le braccia, le mani, di nuovo le braccia e il ventre del biondo, che, stordito, si limitava a ricambiare i baci di Matt.
Ad un tratto i sensi di Dom si risvegliarono dal torpore causato dalle attenzioni del moro, permettendogli di comprendere cosa stava succedendo. Si alzò di colpo, tirando a sè il suo migliore amico. Riprese in mano la situazione, afferrandolo per la camicia e baciandolo ovunque.
Gli afferrò i capelli, nello stesso modo di Matt, ma facendo attenzione a stringere di più. Tuffò il viso in quella marea nera, assaporandone il profumo, che per troppo tempo aveva potuto solo immaginare.
Intanto il moro si lasciò sfuggire il nome del biondo, alimentando il suo desiderio.
"Sei uno stronzo" gli sussurrò Dom.
"E tu un coglione" le loro labbra si incontrarono di nuovo.
E restarono così, a baciarsi, lasciandosi alle spalle tutti i dubbi e le paure.

---
Le mani di Matt passarono delicatamente tra i capelli di Dom, accarezzandoli. Questo era steso sulle sue gambe ad occhi chiusi, cercando di imprimere nella sua memoria tutte le emozioni appena provate. Non aveva assolutamente idea di cosa sarebbe successo una volta usciti da lì, ma non voleva pensarci, non voleva rovinare quel momento così perfetto.
"Ma com'è?"
La voce dell'uomo che amava e che aveva finalmente baciato lo risvegliò dai suoi pensieri.
"Uh- Cosa?"
"Cos'è che ti terrorizza? E cosa provi?"
La domanda lo sorprese. Ci pensò un po' su e poi rispose.
"Vuoi sapere cosa mi terrorizza? Il fatto di restare rinchiuso, imprigionato in una stanza, per sempre. Nessuna via di fuga, di uscita. Nessuna probabilità di aprire una porta e andarmene. E il buio. Uno spazio chiuso e con le luci spente."
I movimenti dell'amico si fermarono per poco. Poi ripresero a giocherellare con le ciocche bionde.
"Mi sento soffocare e non ragiono, tutto mi opprime e il buio mi circonda e mi intrappola. Mi sento perso."
Una mano si inserì nella sua, stringendola forte.
"Cosa provi? Cosa senti?"
"Io- io ho paura. Sono follemente terrorizzato. E' terribile. Non vedere nulla, non sapere com'è esattamente il posto in cui ti trovi, non capire cosa ti sta succedendo. E'- E' orribile."
"Hai avuto altri attacchi di panico?"
"Da quando io e te ci siamo-" indugiò su quella parola. Si sentiva un bambino. Tutta colpa del Bellamy.
"Da quando io e te ci siamo baciati, no." concluse.
"Ok"
Le mani tornarono tra i suoi capelli, scendendo ogni tanto ad accarezzargli il viso.

"E tu, Bells, di cosa hai paura?"
"Lo sai"
"Io so solo quello che dici ai giornali. Ma io voglio la verità"
Una pausa, colmata dal silenzio.
"Ho paura di te"
"Cosa?" rispose incredulo il biondo.
"Ho paura che quando usciremo da questa dannata stanza tu pretenderai troppo da me. E io so che non potrò darti ciò che vuoi, che ci resterai male, che farai finta di nulla, come se non ti importasse. Ma io sono sicuro che ti importi. So che ti importa di me, di noi. E ho paura anche di questo."
Dom si alzò, appoggiandosi al suo fianco.
Sospirò.
"Ho paura di quello che potrai farmi. Tu mi cambierai più di quanto abbia già fatto in tutti questi anni. E magari potresti rendermi una persona migliore, ma io non voglio. Non voglio rendermi conto dello schifo che ero e che sono."
Dom faceva fatica a star dietro ai suoi pensieri, ma gli posò la testa sulla spalla -la posizione che più preferiva- ascoltandolo ad occhi chiusi.
"Tu mi spaventi, sì, però allo stesso tempo mi attrai terribilmente"
"E perché non me lo hai detto prima?"
Matthew si lasciò sfuggire una risata.
"Per lo stesso motivo per cui non l'hai fatto tu"

III ORA

"Vuoi ancora uscire da qui?"
"Questo sgabuzzino è diventato il mio paradiso, quindi no, non voglio più andarmene" Dom si sporse verso il moro, cercando nel buio la guancia, trovandola e posandoci un bacio leggero.
Matt sorrise, poi si alzò, prendendo il biondo per mano, trascinandolo con sè. Poi si fermò, appoggiandosi alla porta dello sgabuzzino.
"Matthew Bellamy, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata" ammise Dom, avvolgendolo in un abbraccio tenero e sincero.
"A cosa devo tutta questa dolcezza?" chiese, cercando di nascondere il suo imbarazzo e lasciandosi circondare dalle sue braccia.
"Perchè devi rovinare sempre tutto?!" replicò l'altro, lievemente contrariato, allontanandosi da lui.
Matt gli pizzicò la guancia e poi tornò in silenzio, il rumore del suo respiro a fare compagnia al suo amico.

---
"Cosa facciamo? Mi sto annoiando" Matt si spostò, cominciando a punzecchiare il ventre di Dom.
"Io un'idea l'avrei.."
"Dom!" esclamò, fingendosi scandalizzato.
"Ma smettila, so che non desideri altro" gli sussurrò suadente in un orecchio.
"Sai che ti odio, vero?"
"Davvero? Ne sei proprio sicuro?" Lentamente appoggiò le sue labbra al collo di Matt, lo baciò delicatamente, sorridendo nell'udire il suo sospiro riempire il silenzio.
Ad un tratto si sporse violentemente su di lui, nel tentativo di mordergli la pelle morbida e pallida.
"Ahi! Ma cosa-"
Non lo lasciò continuare, ma gli fermò le parole con un avido bacio. Matt posò la sua mano sul segno lasciato dal biondo sul collo, il quale la prese e se la portò tra i capelli, dove poi rimase.
La passione tra i due aumentò, come anche la pressione che esercitavano sui propri corpi, quasi a volersi fondere. Ognuno tirava a sè l'altro con forza, aggrappandosi ai capelli o ai vestiti.
Matt era sopraffatto dalla violenza del suo amico, che dopo ogni morso tornava ad assaggiare la ferita con le proprie labbra. Queste bruciavano al delicato contatto con la sua pelle, infondendogli inspiegabilmente scariche di piacere, mandandolo in visibilio.
"Matt, fermati, io-" respirò a fondo "Io non voglio"
Matthew si spostò da lui, riprendendo fiato. Si lasciò cadere di lato, così da mantenere il contatto.
"Lo so"
"Io non posso"
"Lo so"
"Non- non ci riesco"
"Lo so "
"Cazzo, smettila di commentare tutto con uno stupido 'Lo so'!" sbottò Dom.
"E cosa vuoi che ti dica, 'Tranquillo, Dominic, non preoccuparti, posso aspettarti' ?!" Si mise a sedere, sbuffando.
Dom non rispose, si limitò a chiudere gli occhi, gesto che Matt non notò a causa del buio.
"Senti, io vorrei dirtelo, non sai quanto. Ma questa potrebbe essere l'unica occasione per noi due"
"E' proprio questo il punto. Tu sei una delle persone più importanti per me, sei il mio fottutissimo migliore amico, il mio Matt. E ora che il nostro rapporto sta per prendere definitivamente una piega diversa, non voglio che fuori da questa stanza tutto venga cancellato. Perciò preferisco che ci limitiamo a questo"
Poi aggiunse con un sussurro: "Ti prego, non farmi altro male".
Matt si stese di nuovo al suo fianco, prendendogli una mano e baciandola, lentamente e dolcemente. Dom si girò verso di lui.
Notò chiaramente la luce negli occhi del moro, nonostante il buio profondo nella stanza. Appoggiò il volto sul suo petto, meravigliandosi ancora una volta di quanto fosse magro.
"Sono uno stupido, uno stronzo e un coglione" disse Matt.
"Lo so" gli fece il verso l'amico.
La risata di Matt si fece strada dentro di lui, lasciando dietro di sè una scia di serenità e pace.
"Cazzo, Dominic" si passò una mano tra i capelli e poi lo cercò nel buio.
Quando trovò il suo viso, cominciò a baciarlo dappertutto, questa volta più delicatamente.
"Grazie" sussurrò Dom tra un bacio e l'altro.

--
"Dom, dobbiamo uscire"
"Ah- Ok"
"Aspetta. Prima devo chiederti una cosa" gli posò una mano sul braccio.
"Dimmi pure"
"Ti è servito a qualcosa?"
Dom sorrise.
"Non sai quanto. Non smetterò mai di ringraziarti!" gli diede un bacio su quel suo naso strano, ma che lui adorava.
"Però non provare mai più a farmi uno scherzo del genere, a meno che non ci sia un altro sgabuzzino nei paraggi, ovvio"

Matt fece scattare la serratura. La luce li inondò, diffondendosi per tutto lo sgabuzzino, posandosi sui volti dei due amici.
Si guardarono per qualche minuto, cercando nel viso e nel collo dell'altro qualche segno del loro amore. Infine i loro occhi si incontrarono.
I battiti del cuore di Dom acellerarono, mentre quelli di Matt rallentarono gradualmente.
Lentamente e con indecisione si avvicinarono, poi il moro portò una mano sul volto del suo amico, sfiorandone i lineamenti e soffermandosi sugli zigomi, come se non si fossero visti da troppo tempo.
Dom trattenne il respiro sotto quel tocco così preciso e gentile, poi, però, si fiondò su quelle labbra che ora vedeva chiaramente. Si baciarono di nuovo e a lungo. Si accomodarono sul divano e continuarono ad assaporare quegli ultimi contatti, aspettando l'inevitabile arrivo di Chris.
Sfortunatamente questi durarono solo qualche decina di minuti e terminarono quando Dom si decise a parlare.
"Matt, ho trovato il modo di ringraziarti"
"Sentiamo" commentò l'altro, sorridendo.
"Voglio aiutarti anche io a sconfiggere le tue paure"
"Ma- No, ti prego, tu non devi fare assolutamente nulla!" esclamò allarmato.
"Matt, tu-" In quel momento suonò il citofono.
Dom lo guardò e lo baciò sulla fronte, poi andò ad aprire.

"Ehi! Chris, come stai?"
"Bene, bene, te? Hai sentito il messaggio in segreteria? E Matt dov'è?"
"Quante domande!" sorrise nervoso.
"Comunque sì, ho sentito il messaggio e Matt è-" deglutì.
"Lui è di là" lo indicò con un cenno della testa.
Chris si sporse oltre la spalla di Dom, salutandolo. L'altro ricambiò, agitando imbarazzato la mano.
Poi il viso del bassista cambiò impercettibilmente, tramutandosi in un'espressione indecifrabile.
Spostò lo sguardo prima su Matt e poi su Dom, il quale avvampò come una ragazzina.
Chris sorrise e disse: "Beh, andiamo a provare, devo assolutamente farvi sentire un nuovo pezzo!"
Entrò in casa, trascinandosi dietro gli altri due. Questi si lanciarono uno sguardo perplesso e, prima di raggiungere la piccola sala prove di casa Howard, la mano di Matt sfiorò quella del biondo, che la strinse per un attimo, per poi lasciarla di nuovo.

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N.d.A. I Muse non mi appartengono, scrivo solo per divertimento, ecc..
(Ah! Dimenticavo! -6 al concerto a Roma! Waaaaa, sono troppo carica!)

Grazie a chi è arrivato fin qui e a chi ha recensito/preferito/seguito/letto! Cheers! :D
  
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