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Autore: Delyassodicuori    02/07/2013    1 recensioni
“E se l’imprinting non fosse mai esistito? Come sarebbero messi ora i nostri lupi?
Le relazioni cambieranno, o rimarranno integre? “
Fanfiction incentrata per l’ennesima volta sulla coppia Leah/Jacob.
In un certo senso mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se quel tipo di legame, anche magia, non fosse mai esistito.
Ed ecco che mi sbuca fuori questa idea.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Leah
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Breaking Dawn
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9. epilogo
 
 
I Volturi sparirono via, esattamente come erano giunti.
I loro mantelli svolazzanti si offuscarono del tutto. Davanti a noi, solo la foresta innevata.
Sapevo che qualcuno stava dicendo qualcosa, ma io non ci badai molto. Il mio cuore risuonava forte, impetuoso, come quello di tutti i lupi.
Solo dopo mi accorsi dell’enorme chiasso che si era creato.
L’atmosfera intorno a noi era diventata accogliente e allegra. Tutti si abbracciavano, baciavano, scambiavano i cinque, ridevano, scherzavano.
Avevano ragione da vendere. I Volturi se n’erano andati. Finalmente un altro caso pericoloso si era dissolto. Per il momento.
“Leah!” mi chiamò Jacob, che affiancava le due sanguisughe e l’ibrido.
Sorrisi al solo vederlo di fianco a me e. Gli saltai addosso, la felicità in quel momento era troppa.
Avevamo scampato il pericolo, la morte, le perdite. Il peggio era passato.
Finimmo tra la neve, rotolando, per poi fermarci. Jacob era sopra di me, che rideva allegro e spensierato.
Tutto era allegro e spensierato.
Risi anch’io, gioiosa come non mai.
Mi guardò negli occhi, la felicità riflessa in quelle pupille scure. Gli sorrisi, il cuore ancor più emozionato.
Senza nemmeno darmi il tempo di dire qualcosa o fare qualcosa, mi baciò.
Strano, vero? Due lupi che si baciano è anormale. Ma sappiate una cosa… sarà anormale, ma è dolce e bellissimo.
Anche se il muso era leggermente inclinato, le sue labbra si incastravano perfettamente con le mie, come quando siamo umani. Staccò la sua bocca dalla mia, fissandomi.
Rimasi impalata, mezza rincoglionita, a fare il punto della situazione. Il mio lupo mi aveva baciata… da lupo!
Sorrisi, peggio di una demente, e arrossì.
Ricambiò il sorriso e tornò a baciarmi alla stessa maniera. Ricambiai quel bacio, quel dolce, lupesco, famelico e invitante bacio, con le lingue che si legavano tra di loro.
Ci staccammo quando Seth ci richiamò, quasi esasperato: “Ragazzi, sono tre volte o dieci che vi chiamo, cavolo, stiamo andando via. Volete rimanere qui a limonare o ci seguite?”.
Ridemmo come deficienti, per poi alzarci e seguirci.
Raggiungemmo Seth, che aveva ancora il broncio.
“Ma che hai?” chiese Jacob, notando il suo umore scuro.
“Voi, tu e Bella” fece, squadrandomi “mi volevate mandar via?”
“Seth, per l’ennesima volta, se ci fosse stata una battaglia, tu e Renesmee dovevate mettervi al sicuro!” dissi, scocciata.
In effetti, l’idea era quella. La sera di Natale Bella mi aveva rivelato il suo piano. Aveva preparato dei documenti falsi per la bimba e mio fratello, e mi aveva anche detto di avvertirlo della sua impresa per Rio de Janeiro.
Al momento dell’arrivo dei Volturi glielo avevo dimostrato, e Seth.. beh, per poco non si metteva a piangere dalla disperazione. Primo, perché voleva essere nella battaglia, secondo aveva paura che in questo modo avrebbe solo dovuto dare l’ultimo addio a tutti. La cosa rattristava anche me. persino a me l’idea di non poter più rivedere mio fratello, il mio unico fratellino, rattristava. Tanto. Ma era sempre meglio che perderlo in battaglia. Almeno lui e Nessie ne dovevano stare fuori.
“Forse, ma…” stava per ribadire, quando Jacob lo interruppe: “Ascolta, tu eri l’unico in grado di portarla via da lì. E poi do che ti lamenti, alla fine nessuno ha combattuto!”
“Già” ammisi.
“Uff..” fece Seth, chiudendo lì il discorso.
 
Dopo un mese intero, Sam ancora non si era fatto vedere. Era come se fosse davvero sparito nel nulla. Beh, poco importava. L’unico problema era Emily.
Mia cugina non faceva altro che chiederci dov’era e perché se n’era andato, e noi a inventarci sempre qualche scusa. Non ero molto d’accordo, però, sulla scelta di non dirle il vero.
Se avesse saputo che tipo era in realtà il suo fidanzato, avrebbe finalmente aperto gli occhi.
Pensavo a ciò, mentre camminavo da sola per la foresta.. con un coltellino nella tasca dei jeans, tanto per essere sicura.
Improvvisamente cominciò a piovere, inzuppandomi tutta. Che palle!
Continuai a camminare in direzione di casa Black. Dopo la fuga di Sam, Jacob è tornato a casa sua, con suo padre e sua sorella che lo accolsero come mai avevano fatto prima d’ora.
Misi il piede sul terreno in discesa, senza accorgermi di un piccolo particolare: da umani, anche se mutaforma, non abbiamo le unghie per tenerci incollati al fango anche se scivoloso. Conclusione: sono scivolata sulla discesa fangosa e sono caduta a terra di sedere.
-Ahi!- dissi, rialzandomi. Grandioso, ero tutta sporca di fango, e la doccia me l’ero fatta ieri sera!
Per di più ero già arrivata a casa Black. Stavo per voltare i tacchi e andarmene, per presentarmi in modo più pulito, quando Jacob mi chiamò dalla finestra:-Accidenti, che volata!-
-Non dirlo a me!- dissi, voltandomi. Lui rise, per poi andarsene e presentarsi alla porta.
-Cosa fai li? Entra dai!-
-Ma sono sporca di fango!- dissi.
-Usa la doccia nostra!-
-Ma…-
-Niente ma. Porta il tuo culo qui, Clearwater!- mi ordinò serio, puntando il dito sui suoi piedi.
Sospirai. Niente da fare, con lui era battaglia persa. Avanzai verso la sua porta, togliendomi le scarpe all’entrata per evitare di insozzare il pavimento.
-Così ti sporco solo la casa- feci, nel tentativo di farlo ragionare. Purtroppo la sua testa era dura, durissima.
Mi prese in braccio senza nessun preavviso, stringendomi forte a sé.
Mi condusse in bagno, mentre io cercavo di dirgli:-Scemo, adesso anche tu sei sporco!-
-Posso fare la doccia dopo, prima le signore- disse, lasciandomi andare.
Mi lasciò un asciugamano sulla lavatrice, per poi baciarmi la parte pulita della fronte ed andarsene.
Sospirai, il cuore a disagio. Ero in casa sua e dovevo anche fare la doccia!
Mi augurai solo che non ci fossero Billy e Rachel. Annusai l’aria. Il loro odore stava svanendo, segno che non c’erano da un po’.
Buttai i vestiti nel cestino dei panni sporchi e mi fiondai nella doccia.
Aprì il getto, lasciando che facesse scivolare via il fango. Presi lo shampoo, che a prima vista poteva essere solo di Rachel, e mi strofinai la testa. Una volta sciacquata, mi voltai al segnale di un rumore, come un vestito che cadeva a terra.
Feci sbucare la testa fuori dalla tendina, osservando un Jacob mezzo nudo e leggermente sporco al collo con il mio stesso fango.
-Co…cosa fai?- chiesi, cercando di sembrare calma.
-Mi stavo solo togliendo la maglietta- rispose lui, imbarazzato. Arrossì il doppio, il cuore agitato, quando mi accorsi delle sue vere intenzioni. Nascosi metà viso con la tenda della doccia e lo fissai, imbarazzatissima.
-S-se vuoi…. Puoi entrare…- dissi, la voce tremolante e nervosa, con il viso tutto rosso.
Jacob non se lo fece ripetere due volte. Si tolse gli ultimi indumenti ed entrò dentro la doccia. Rimanemmo a fissarci così, nudi, e vicinissimi. Il getto ghiacciato colpiva la sua nuca, bagnandolo completamente. Osservai attentamente come le gocce scivolassero lungo il suo corpo, eccitandomi.
Mi accarezzò il viso, per poi avvicinarsi a me.
Sfiorò le sue labbra con le mie, dando inizio al bacio che tanto amavo.
Prima era un bacio lento, dolce, tenero, ma poi, pian piano, divenne intenso, famelico, affamato, quasi divoratore.
Ci baciammo con tanta di quella intensità che per poco non perdevo la lucidità.
Lo trascinai verso di me, tirandolo per i capelli, mentre lui mi stringeva a sé, circondando con le sue enormi braccia la mia schiena. I nostri petti nudi si incontrarono. Il suo cuore galoppava alla stessa velocità del mio. Ci pulimmo i corpi a vicenda, per poi tornare a toccarci e a stringerci forte. Lui passava continuamente a baciarmi dalle labbra al collo, per poi passare la bocca sui seni. In quella mi alzò da terra, e io lo circondai con le gambe, stringendomi sempre più al lupo. Tornammo poi a baciarci, in un modo che oserei dire dannatamente sensuale.
O almeno lui mi baciava in modo sensuale. Io ci provavo per quanto mi era possibile.
Mi leccò il collo, mangiucchiandolo, affamato.
Lo attirai alle mie labbra mordendogli l’orecchio. La sua lingua tornò presto a intrecciarsi con la mia. Uscimmo dalla doccia così, bagnati, nudi e avvinghiati. Senza nemmeno accorgermene in fretta, finimmo sul suo letto, con io sotto di lui. Continuammo a baciarci, bagnando le lenzuola e il cuscino, infischiandocene.
Jacob si appoggiava con i gomiti ai lati della mia testa, mentre io lo tenevo sempre stretto a me, con le braccia che circondavano la sua nuca.
Leccava le mie labbra e l’interno della mia bocca con fare sensuale e divoratore, tanto da farmi scervellare il cervello. Posò una mano ai miei fianchi, scendendo più in giù, infilando due dita tra le mie intimità. Per fortuna la mia bocca era occupata con la sua, altrimenti avrei solo ansimato, eccitata.
Lui sorrise mentre mi mordicchiava il labbro inferiore, soddisfatto. Gli morsi quello superiore, sfidandolo con gli occhi.
Acconsentì, continuando a mandarmi su di giri con quella presa. Staccammo le nostre labbra, le lingue ancora in contatto, la bava che bagnava le nostre bocche. Nel mentre di tutto ciò, mi uscì un sospiro. Un sospiro forte, quasi come se avessi davvero ansimato.
Jacob sorrise ancora, baciandomi il naso.
-Scusa..- dissi, quasi sussurrando –Ma i tuoi non…-
-Billy è da Charlie- disse lui, baciandomi la guancia con fare sensuale e dolce –E Rachel sarà fuori da qualche parte a trovare una sua vecchia amica-.
Sospirai, sollevata.
Mentre passava a baciarmi la fronte, io posavo le labbra sulla sua giugulare, assaporando la sua pelle, bollente. Tornò a fissarmi, per poi leccarmi avidamente il collo, come se fosse solo di sua proprietà.
Passò in modo lento, ma fin troppo eccitante, la sua lingua dalla mia gola al petto, incontrando con essa i miei seni. Lo strinsi forte per la testa, mentre il ragazzo li mangiucchiava e li toccava.
Ansimai ancora, incapace di trattenermi.
Gli baciai la nuca, per poi accarezzargli dolcemente i capelli, mentre rinfilava stavolta tre dita tra le mie gambe.
Trattenni stavolta un gemito. Non volevo soddisfarlo tanto facilmente. Se voleva vedermi gemere avrebbe dovuto lavorare sodo.
Tornò con la testa sopra la mia, fissandomi negli occhi, per poi darmi un bacio dolce sulla guancia.
Posò la fronte sulla mia, sempre osservandomi.
Il suo respiro era forte quanto il mio, e per di più entrambi stavamo sudando.
-La sai una cosa?- disse, gli occhi che dicevano solo felicità.
-Cosa?- chiesi, con l’affanno.
Si avvicinò alle mie labbra, sussurrando su di esse, con un tono così dolce e caldo che mi fece sciogliere:-Ti Amo-.
Lo fissai, il cuore sempre più forte e il rossore evidente sul volto, visto come mi sentivo bollente.
-Ti Amo- sorrisi sulla sua bocca, sicura, la felicità che si impossessava della mia anima.
Mi baciò il naso, poi sulla fronte e sulle guance, contento.
Risi ad ogni suo bacetto, per poi attirarlo a me e legando la mia lingua con la sua, le nostre labbra a chiudere quel contatto come a renderlo ufficiale.
Ero sicura dei suoi sentimenti. Primo, perché lui stesso me lo aveva dimostrando da lupo, e i pensieri dei lupi sono i più sinceri che possano esistere.
Secondo, perché lui stesso mi aveva rivelato, una volta finita la “battaglia” contro i Volturi:-Per Bella non provo più quell’amore di un tempo. Ormai la vedo solo come un amica che dovrei ancora conoscere. Si, perché ora che è una vampira, mi sembra di non averla mai vista. Ma con te è diverso. È… come posso spiegartelo? Un amore che non ho mai provato, è qualcosa di molto più intenso. Con Bella non ho mai provato nulla del genere, con te.. è un qualcosa di speciale, non co se mi spiego…-
-Ti spieghi alla grande- avevo detto, rossa –per me… vale lo stesso. Con Sam non era poi tutto rose e fiori. Ma.. come dire… non provo per lui lo stesso che provo per te-.
Passò la lingua di nuovo sul collo, ma dall’altra parte, mentre tirava fuori le dita dalle mie intimità.
Smisi finalmente di ansimare, respirando con regolarità, ma solo per un breve momento. Mi fissò negli occhi, pronto e ansioso. Annui a mia volta, stringendogli la testa forte. Ci stringemmo a vicenda, e, mentre mi baciava sotto il lobo dell’orecchio come a incoraggiarmi, cominciò a spingersi su di me. O forse dovrei dire dentro di me. Lo sentivo farsi strada nelle mie intimità, non molto sicuro, ma neanche con l’intenzione di mollare lì.
Strinsi i denti e le unghie sui suoi capelli. Trattenni a stento un gemito, un misto tra dolore e piacere.
Il suo bacino si muoveva in sincronia con il mio, aumentando l’intensità e penetrandomi sempre più a fondo.
Con le mani mi strinse forte per i fianchi, accompagnandomi nel suo movimento.
Sudai il doppio, il mio corpo divenne incandescente. Ansimai molto forte e mi morsi il labbro per evitare un’altra volta di farmelo uscire.
Lui respirava a fatica, mordendomi l’orecchio, mentre continuava a muoversi dentro di me.
Il mio petto si alzava e si abbassava continuamente ad una velocità smisurata, mentre lo sentivo. Sentivo come tentava di farmi sua il più possibile.
Solo… che io ero già sua. E lui era mio.
Penetrò sempre più a fondo, fino a farmi gemere di nuovo. Non ero riuscita a trattenermi, stavolta.
Accarezzò con una mano la mia coscia, mentre con l’altra giocava con una mia ciocca.
Dopo un altro giro, si liberò da me, uscendone fuori.
Tornai a respirare, provando ad accaparrarmi gran parte dell’ossigeno perduto.
Ma vedevo solo delle nuvolette di anidride carbonica fuoriuscire dalla mia bocca spalancata. Jacob respirava come me, decisamente fradicio, mentre si teneva appoggiato su due mani alle mie spalle e mi fissava.
Il cuore non la smetteva di martellare. Tornò ad appoggiarsi su di me con calma, sfiorando la fronte con la mia.
Sorridemmo contemporaneamente, per poi baciarci in modo più dolce e tenero, i nostri aliti completamente mischiati a formare l’alito di uno solo. Di una sola persona.
Perché eravamo così. Eravamo come una sola persona. Niente ormai poteva più staccarci.
 
 
Il telefono sopra il comò squillo, rompendo il silenzio che era caduto già da ore. Mi stropicciai gli occhi, nel buio totale, mentre stavo completamente stretta a Jacob, che dormiva ancora beato con me tra le sue braccia, con la coperta ad avvolgerci.
Il telefono continuò a squillare. Caspita, Jacob aveva proprio il sonno pesante!
-Jake- lo chiamai, sussurrandogli sull’orecchio, per poi baciarglielo. Lui si mosse un poco, per poi aprire gli occhi. Notò solo allora che il suo cellulare continuava a squillare come un matto. Si stropicciò un occhio, per poi sedersi. Superò il mio busto con un braccio, arrivando a prendere il telefono. Guardò lo schermo, mentre con un braccio mi teneva ancora a sé. Poggiai la testa sul suo petto, mentre lui rispondeva:-Pronto?-
-Finalmente, sono tre ore che cerco di chiamarvi, tu e mia cugina!- si sentì dall’altra parte del telefono. Emily?
-Scusaci, e che avevamo la tv accesa ad alto volume…- si inventò lui, sbuffando.
Probabilmente insisteva ancora a chiederci dov’era il suo fidanzato. Che palle.
Beh, ok, era preoccupata, ma se solo sapesse chi era e che cosa aveva fatto, di certo lo avrebbe scaricato, come aveva fatto con il suo ex molto tempo fa.
-Alle tre del mattino?- fece lei. Non ci cascava facilmente, una cosa era sicura.
Rimanemmo in silenzio, mentre lei sbuffava :-Puoi passarmi a mia cugina un attimo?-
-Tieni- mi porse il telefono. Appoggiai la cornetta all’orecchio.
-Emily- la chiamai.
-Allora… vedo che ti dai da fare, eh?- fece lei dall’altra parte, con un tono provocatorio e stuzzichevole. Arrossì, per poi balbettare:-Che dici, siamo vestiti noi!-
Jacob rise non appena l’umana disse:-Ceeerto, gnudi e crudi, vorrai dire, con tanto di pelle sudata e accaldata e…-
-Per favore, vai al dunque!- dissi esasperata, lasciandomi cadere sul braccio di Jacob. Con la mano libera lui giocava con una ciocca dei mie capelli, il tutto mentre mi baciava teneramente un seno.
Arrossì ancora e con la mano libera portai la sua testa al mio collo, guardandolo con un aria da non ora, aspetta!
Lui rise di nuovo e fu allora che Emily cominciò:- Sam è tornato qui-.
Ci bloccammo, seri.
Jacob mi strinse sempre più forte, come se avesse paura che potesse sbucare da un momento all’altro.
-Mi ha anche raccontato tutto- continuò, seria –Per cui l’ho lasciato. Non è stato facile, ma gli ho detto che non volevo un ragazzo che maltrattava la mia famiglia senza ragione ma solo per il gusto di fare. Così ha fatto i bagagli e se n’è andato. Sembrava dispiaciuto. Lo ero anche io, ma non potevo sopportare. Sapessi quanto mi sono arrabbiata con lui e quante maledizioni gli ho lanciato.
Comunque sono sicura che se ne sia andato per davvero. Per cui non temere-.
Ancora silenzio. Caspita, neanche a farci apposta che ero diventata una veggente!
Sorrisi, compiaciuta per come erano finite le cose. Ha avuto quello che si meritava, finalmente. E Emily lo aveva capito. Solo…
-Mi dispiace che lo abbia dovuto lasciare così- dissi sincera –Insomma… tu ci eri molto legata e…-
-Non fa niente, Leah- disse lei, con un tono rassicurante e dolce che usava spesso per incoraggiarmi in passato –Non era poi il mio tipo, infondo. Mi dispiace piuttosto per come ti aveva lasciata…-
-Nah, passato, ormai- dissi –la cosa che più mi rassicura di tutto ciò è che non ho perso la verginità con lui-.
-Su questo non ci piove- rise lei e cominciai a ridere anch’io. notai come Jacob mi fissava, incredulo e scioccato.
Gli feci l’occhiolino, come a dire ti spiego dopo.
-Bene, divertiti con Jacob- disse lei. Avrei scommesso diecimila dollari che ha appena fatto l’occhiolino al telefono.
-Certo, grazie Em- feci, e riattaccammo. Posai il telefono di Jacob sul comò, mentre lui mi domandava:-Quindi… tu e quello non l’avete mai…-
-Esatto- affermai, abbracciandolo –Non ispirava, lo sai. E lui non amava me, ma Emily. Non riusciva a farlo con quella che non amava per cui inventava sempre taante scuse-.
-Ah- disse solo lui. Sentivo il suo cuore farsi più leggero e anche la sua espressione era più pacata.
Sembrava che si fosse tolto un peso di dosso.
-E poi- feci, baciandogli la guancia –Non mi andava di farlo con lui. Non è neanche carino! Invece tu…-
-Lo so- disse, con la sua aria da super-macho –Mi trovi uno strafico da paura-
-Indovinato- affermai, rossa.
-La sai però questa?- chiese, baciandomi l’orecchio –Io ti trovo una stragnocca da urlo. Sei così bella che delle volte vorrei solo divorarti tutta-.
-Che lupo cattivo- scherzai. Lui rise, per poi sfiorarmi le labbra con le sue e sospirarci sopra :-E tu sei la mia lupa acida ma bellissima-.
Mi lasciai coccolare da lui, aggrappandomi al suo dolce amore, aggrappandomi al suo cuore, come lui ormai lo stava facendo con il mio.
Eravamo due cuori pulsanti, legati da un legame forte, invincibile.
 
 
 
 
 
_FINE_
   
 
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