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Autore: _less_    03/07/2013    3 recensioni
(Dal tredicesimo capitolo):
«Io.. mi sentivo come se inciampassi ad ogni passo in avanti che facevo verso di te, come se ogni cosa mi uccidesse, mi rigenerasse e mi uccidesse di nuovo. Ma nonostante tutto ho capito una cosa..»
«Cosa?» chiese lui con voce tremante.
«Che io amo te. Nient'altro che te.»
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1.

Novità sul treno per Hogwarts.
 
«Ricordati di stare attenta cara, ora che sei diventata Caposcuola devi avere le tue responsabilità. Adesso vai! Ci rivediamo a Natale. Comportati bene e ricordati di scrivermi!» mia madre continuava a riempirmi di raccomandazioni, mentre Petunia mi squadrava dalla testa ai piedi. Si vedeva un mille miglio che si spremeva le meningi per fare uno sguardo tranquillo e placato, ovviamente con scarsi risultati: l’unica espressione che le veniva fuori era quella che di solito usava una persona normale mentre stava al bagno.
Mi ritrovai faccia a faccia con lei, davanti alla porta di casa.  «Ciao Petunia.» la salutai, sorridendole mesta.
Lei non si degnò nemmeno di salutarmi, anzi, si limitò a fare un movimento con l’angolo della bocca e mo’ di cenno. Poi, tenendo in mano il mio baule, che avrei trasportato per l’ultima volta a King’s Cross, mi girai su me stessa, cercando in tutti i modi di concentrarmi sulle tre D che avevo appena appreso (Destinazione, Determinazione, Decisione) e intravisti per l’ultima volta il volto sciupato di Petunia, sbucando in piena King’s Cross.
Pienamente convinta che qualche Babbano mi avesse visto, scappai velocemente verso il binario 9 ¾ , per ritrovarmi davanti quell’amatissimo treno su cui avevo viaggiato per 6 anni. Sorrisi già malinconica pensando che questo sarebbe stato l’ultimo anno.
«Lily! Lily!» urlò una voce familiare. Mi voltai e vidi Allie corrermi incontro. Allie era la mia migliore amica fin dal primo anno, fin da quando fummo smistate insieme in Grifondoro. Fisico perfetto, bionda ossigenata, occhioni verdi e tra le più desiderate ad Hogwarts, lei se ne infischiava completamente della sua popolarità.
La abbracciai e poi salimmo sul treno, cercando un posto a sedere.
«Allora Lilian.. niente da raccontarmi?» mi chiese lei, aprendo uno scompartimento e buttandosi nei sedili con la sua maestria nel sbattere qualche parte del corpo in qualche spigolo.
«Niente di niente.» mi sedetti pure io, sfilandomi il capello alla francese che avevo rubato di nascosto a mia madre.
«Il bello accadrà quest’anno.» si limitò a dire Allie, sporgendo la sua testa fuori dallo scompartimento. Due secondi dopo si ritirò sorridendo: «Arriva Remus.» e io sobbalzai felice. Adoravo Remus, dopo Piton (sì, che ci crediate o no, le misure drastiche che avevo dovuto adottare in riguardo mi facevano ancora soffrire) era diventato il mio migliore amico.
«Ciao Allie, ciao Lilian!» mi salutò abbracciandomi.
«Ciao.» salutò Allie.
«Come va?» chiesi sorridendo a trentadue denti.
«Bene, bene.» rispose semplicemente. Dietro di lui, un ragazzo alto, magro, con capelli scompigliati nerissimi e occhiali quadrati neri, con occhi castani mi guardava.
«Ciao Evans.» salutò James Potter, accennando un sorriso bianchissimo. Durante l’estate era diventato davvero affascinante, ma questo ovviamente non mi impediva di odiarlo.
«Chi si rivede.» lo salutai, accennando un sorriso fintissimo.
«Anche quest’anno hai intenzione di odiarmi più dell’anno scorso?» chiese schietto, sorridendo.
«Anche quest’anno hai intenzione di rompermi le scatole più dell’anno scorso?» lo imitai.
Dietro Potter, c’era Sirius e dietro Sirius, un ragazzino basso e grassoccio, Peter.
«Ciao Lily.» mi salutò freddo Sirius.
«Ciao.»
«Senti Lily.. dobbiamo andare, ci rivediamo dopo insieme agli altri caposcuola, va bene?» mi sorrise Remus.
«Certo, a dopo Rem.»  e tornai a sedermi. Allie mi squadrava.
«Che c’è?» le chiesi proprio mentre il treno si mosse, facendomi perdere quasi l’equilibrio.
«La smetti di comportarti così con quel povero ragazzo? James stravede per te! Almeno se non ti piace, non trattarlo così. È anche lui un essere uma…»
«Risparmiati il fiato Allie, non ho intenzione di andargli dietro come quelle altre sceme a scuola che non fanno che venerarlo. E in più..» mi preparai alla mia solita difesa contro le sue ramanzine che andavano avanti dall’anno scorso  «è stupido e immaturo. Fa il sapientone, ma è un arrogante. Non riesco a non odiarlo.» borbottai, appoggiando proprio come Allie i piedi sul sedile di fronte a me.
Allie sbuffò e si ammutolii, guardando dallo sportello di vetro chi passava, fino a quando mi arrivò dai suoi anfibi neri pesantissimi (che erano appoggiati accanto a me) una gomitata dolorosissima.
«Che c’è?» la aggredii, dato che mi aveva distratto dal panorama del mio finestrino. Fece un cenno irrilevante con la testa verso la porta e io mi voltai di scatto. Davanti al finestrino, c’era Severus Piton. Cercai di non farmi vedere, mentre lui si sedeva proprio nello scompartimento di fronte al mio.
«Per tutti i tanga di Merlino.. perché di fronte a noi?» chiesi. Non volevo vedere più Severus.
Il suo sguardo cadde velocemente su di me, e io sentii la mia povera sanità mentale suicidarsi dentro la mia testa. I suoi amici Serpeverde idioti, cioè Mulciber e Avery, che tra l’altro erano Mangiamorte (continuavano a nascondersi, come se nessuno l’aveva capito che erano ‘maghi oscuri potentissimi’ ), stavano facendo battute stupidissime sui Tassorosso offendendoli.
«Andiamo via. Ti prego.» supplicai Allie, quando vidi che iniziava a fare una faccia annoiata. «Non posso sopportare un viaggio così lungo con lui così vicino a me.»
Uscimmo dallo scompartimento e Severus mi guardò attentamente, fino a quando non scomparii dal suo campo visivo.
Ci guardammo per un nano millesimo di secondo, poi proseguii la mia strada alla ricerca dello scompartimento.
«Qui può andare.» disse Allie. Ci sedemmo e riacquistammo la nostre posizioni iniziali, da barbone spaparanzate senza possibilità di una vita migliore.
«Ahh, il nostro ultimo anno.» sospirò Allie, guardando dal finestrino, dove tutto scorreva velocemente.
Mezzora dopo iniziava a passare la donnina delle caramelle, che avevamo rinominato come ‘donna dolciume’ (insomma, godevamo di una gran fantasia). Comunque, io ed Allie prendemmo la bellezza di metà carrello, tanto per festeggiare il nostro ultimo anno ad Hogwarts. Proprio nel bel mezzo dei nostri festeggiamenti io fui convocata nella zona dei Caposcuola.
Remus mi passò a prendere e con mia grande, anzi, enorme sorpresa c’era anche Potter.
«Che ci fa lui qui?» chiesi piano a Remus. Potter, che aveva sentito, si mise davanti a me e mi mostrò la sua spilla da Caposcuola, identica alla mia.
«Non ci posso credere! Silente ti ha nominato anche a te Caposcuola? Oh Godric, deve essere impazzito se vuole dare la responsabilità dei ragazzini a uno come te!» e pronunciai l’ultima parola indicandolo.
«Stai calma però.» si limitò a dire, ritornando accanto a Remus.
Dentro di me iniziai a provare il tanto amato odio verso Potter. Come poteva lui essere Caposcuola? Un immaturo come lui?
«Eccovi.» ci accolse Jean Weazby, di Corvonero.
«Allora, arrivati ad Hogwarts vi spiegherò tutto quello che dovete sapere sui Caposcuola, ma per il momento, andate a ristabilire l’ordine nella parte sud del treno. Veloci!» ci ordinò, e poi tornò a rispondere ad alcune domande di ragazzini del primo anno.
«Quest’anno la vedo molto dura, Lunastorta. Tu-Sai-Chi si sta allargando sempre di più, e sta attirando verso sé più gente possibile. I Mangiamorte si sono moltiplicati. Credi che proveranno ad entrare a scuola?» chiese Potter molto serio a Remus, iniziando a gesticolare con aria diplomatica. Sbuffai.
« Per la cronaca, sono già dentro la scuola, idiota.» intervenni disattenta, ripensando a Severus.
Potter si bloccò e lo stesso fece Remus. Improvvisamente presi coscienza di cosa avevo detto e mi bloccai anche io, tappandomi — troppo tardi — la bocca.
«Cosa?» chiese stupefatto Remus.
«Volevo dire che stanno già cercando di entrare dentro la scuola. » mentii. Entrambi mi guardarono sospettosa, ma poi tornarono a camminare. Sospirai sollevata, e mi allontanai poco da loro per evitare di parlare ancora dell’argomento.
«Comunque, spero che adottino nuove protezioni. Davvero. » concluse Potter. Camminammo per due metri, fino a quando non arrivammo nella zona sud del treno. C’era un gran manicomio.
«Ragazzi, fate silenzio! Risponderemo ad ogni vostra doma..» dissi, a vuoto. C’era così tanta confusione, tra i ragazzi del primo anno e quelli del secondo, terzo e quarto.
«Ragazzi!» ripresi inutilmente.
«STATE TUTTI ZITTI!» urlò Potter. Tutti si zittirono, guardandolo. Due secondi dopo s’era già pentito di quell’urlo perché adesso tutti aspettavano che facesse un discorso pazzesco.
«Ehm.. cosa sta succedendo?» chiese, stupidamente. Nessuno rispose.
«Beh.. tornate nei vostri scompartimenti e stateci fino all’arrivo ad Hogwarts!» li rimproverò.
«Non saranno mica in prigione, Potter.» intervenni, confutandolo.
«Guardate chi c’è, la cervellona Mezzosangue.» disse una voce, sicuramente rivolta a me. Mi girai con la bacchetta stretta in mano. “Non schiantare nessuno Lily, non schiantare nessuno. Sii indifferente.” Continuai a ripetermi in testa, mentre lasciavo leggermente la presa dalla bacchetta. Il gruppetto di Severus mi stava fissando.
Li guardai indifferente, pronta per il piano che avrei adottato per tutto l’anno: ignorare chi mi insultava, ma purtroppo, c’aveva già pensato l’idiota Potter che gli aveva puntato la bacchetta contro. Remus si mise tra il gruppetto e l’idiota. Potter si girò e continuò a camminare. Il gruppetto di Serpeverde ricominciò a sghignazzare.
«Apprezzo davvero molto il tuo disperato tentativo si commuovermi Potter con le tue mosse da gentiluomo, ma è inutile.» era la millesima volta che glielo ripetevo. Io, Lily Evans, sapevo benissimo cavarmela da sola, senza le sue stupide tattiche per rimorchiare.
«Te lo ripeterò fino alla fine dei miei giorni: smetterò di torturarti fino a quando mi concederai un’uscita ad Hogsmeade.» commentò lui tranquillo, osservando la sua bacchetta.
«E poi ovviamente andremo insieme da Madama Piediburro a sbaciucchiarci come le altre coppiette, poi andremo da Mielandia a comprare caramelle dolciose che ci divideremo e poi staremo per sempre insieme, mio caro James a prendere Burrobirra calda nelle giornate nevose ai Tre Manici di Scopa.» lo schernii.
«Pregherò Merlino e Godric per far sì che s’avveri tutto, cara Lily.» mi rispose. Lo fulminai con lo sguardo e continuammo a camminare.
«Comunque, dove avete lasciato i vostri amichetti?» mi rivolsi a entrambi.
«Credo proprio che si sono uniti ad Allie. Così magari Felpato può provarci liberamente.» rispose sogghignando Potter rivolto a Remus che si limitò a sorridere.
E così Sirius ci riprovava con Allie? Puff, lei l’odiava, non sarebbe mai tornata insieme a Sirius. Ci avrei messo la mano sul fuoco, se Sirius adesso ― in questo preciso momento ― ci provava con lei, Allie lo stava sicuramente respingendo.
Sorvegliammo per un’altra mezzora la zona sud del treno, che stava pian piano tornando a far confusione. Dato che né Potter, né Remus si decidevano ad urlare per far tacere tutti quei bambini, mi schiarii ben bene la voce..
«TUTTI FERMI!» urlai, sentendo le mie corde vocali lacerarsi.
I ragazzi continuavano a parlare.
«Non stanno zitti o sbaglio?» emisi quelle parole a denti stretti. Perché tutti ascoltavano L’idiota Potter, ma nessuno ascoltava me?
«Tutti in silenzio! Ritornate ai vostri scompartimenti e iniziate ad indossare le divise! Stiamo per arrivare!» annunciò Potter e tutti corsero negli scompartimenti a vestirsi. Incrociai arrabbiata le braccia, osservando quella scena irritante.
Scoccai un’occhiataccia a Potter. Remus la colse subito e mi strinse il braccio con la mano: «Lascialo perdere.» mi intimò. Andammo verso i nostri scompartimenti. Guardai in quello dei Malandrini ed osservando bene, constatai che ne mancava solo uno.
«Allora ci vediamo più tardi.» mi salutò Remus. Potter mi fece l’occhiolino. Io, al solito di ricambio, gli dedicai la mia occhiataccia (ovviamente riservata solo ed esclusivamente a lui).
Tornai sfinita al mio scompartimento. Aprii, e vi ritrovai una Allie avvinghiata a Sirius. Improvvisamente, vidi la mia mano sul fuoco che avrei senz’altro messo, dato che Allie mi aveva giurato e stragiurato che non l’avrebbe più guardato, carbonizzata. Istintivamente, bussai alla porta di vetro per fargli notare che ero anch’io presente. Entrambi si voltarono e vedendomi, Allie si distaccò da Sirius.
Entrambi si ammutolirono ed io mi sedetti di fronte a loro.
«Non tornerò mai più con lui, è un verme viscido e deve strisciare in un posto troppo dignitoso per lui: a terra.» farfugliai quelle parole che mi aveva detto Allie la stessa estate, giurandomi di odiare lo stesso ragazzo con cui fino a poco prima stava pomiciando. Iniziai a fare smorfie guardandomi le ginocchia (sembravo una pazza piena di tic in faccia) e gesticolando, parlando tra me e me. Allie si lisciò i lunghi capelli biondo ossigenato che le arrivavano all’ombelico. Sirius si alzò e mi guardò: «Sei la solita nervosa, Lily.» mi disse, congedandosi.
«Al contrario tuo, sempre il solito dongiovanni, eh.» gli intimai poggiando rozzamente le gambe sul mio stesso sedile e stendendomi. Sirius fece una smorfia e sparì. Allie mi guardò cupa.
«Che c’è?» chiesi dopo due minuti di osservazione inquietante da parte sua. È brutto sentirsi osservata.
«Ti intrometti nei momenti sbagliati. Da 6 anni. Sempre nel momento sbagliato, sbuchi fuori tu.» si limitò a dire. Il resto dei miei difetti me l’aveva elencato in tutti i 6 anni di amicizia.
«Intanto sei ancora qui.» le risposi, mettendola con le spalle al muro.
«Chissà quale strana pozione mi ero bevuta sei anni fa, quando decisi di sedermi con te in questo treno.»
La guardai e mi limitai a sbuffare.
«Comunque, finirà come l’anno scorso. Vi rimetterete insieme, poi lui ti mollerà per qualche ragazzina più giovane e bella di te. Anche se sei tra le più lusingate a scuola. » le ricordai, ovviamente lei sorrise falsamente. Forse non avete idea della bellezza di Allie. Era magra, alta, capelli mossi biondo ossigenato che le arrivavano all’ombelico, gambe lunghissime, sorriso perfetto, carnagione chiara. Ma non per questo era la mia migliore amica: lei era consapevole dell’essere tra le ragazze più volute a scuola, ma non se ne vantava, anzi, a volte era imbarazzata da questa situazione.
«Oh andiamo, è l’ultimo anno. Sirius è più maturo.» si auto convinse.
«Dici la stessa cosa dell’idiota Potter.» indossai la mia divisa nera con i ricami rosso-oro.
«La smetti di mettere il nomignolo L’idiota accanto a Potter?» disse lei esasperata.
«Perché ti turba così tanto? E poi suona splendidamente: L’idiota Potter.» risi, ripetendo il nome con fare teatrale.
Allie mi guardò spaventata ma anche divertita.
«Tu sei matta.»
«Tu mi adori.» risposi saccente. Il treno si fermò e tutti uscirono dagli scompartimenti. Dopo due minuti ci dirigemmo verso la carrozza incantata che ci trascinava a scuola. Salimmo insieme alla nostra amica Alice e al suo fidanzato Paciok. 
«Allie! Lilian!» ci venne contro Alice, sotterrandoci in un abbraccio.
«Ciao Alice. Ciao Frank. » salutai un ragazzo dietro di lei con capelli riccioli neri corti e con il suo solito sguardo smanioso.
«Ciao» si limitò a rispondere.
«Avete visto i ragazzi? Remus, Sirius, James?»
«Purtroppo sì. Sono lì, infondo.» e indicai due carrozze indietro a quella nostra. Alice sorrise «Anche quest’anno hai intenzione di rovinare la vita a quel ragazzo?». Salimmo tutti insieme nella carrozza.
«Lui la sta rovinando a me!» risposi sarcastica e tutti scoppiarono in una risata, però poi calò il silenzio.
Dopo cinque minuti si asfissiante silenzio, arrivammo fortunatamente davanti la Sala d’Ingresso.
I Malandrini (non capisco perché continuo a chiamarli con questo stupido soprannome anche se è comodo) ci raggiunsero all’istante. Una cosa che avevo notato negli ultimi anni era la grande amicizia tra L’idiota Potter e Sirius. Erano così affiatati che davano l’impressione di una felice coppietta omosessuale (anche se non avevo niente in contrario, anzi, mi sarebbero piaciuti di più). Comunque, la loro amicizia non era come quella con Minus, un tipo troppo impacciato con se stesso, e Remus, estremamente maturo per far parte di un giro di amici così stupido. Comunque sia, i così tanto conosciuti Malandrini erano quattro: Lunastorta (Remus), Codaliscia (Peter), Felpato (Sirius) e Ramoso (Potter). Ad essere sincera sembravano abbastanza stupidi come soprannomi e  l’unico che mi piaceva era quello di Remus, però poi, conoscendo il perché di questi appellativi, erano davvero ingegnosi.
Arrivammo in Sala Grande, io ed Allie ci sedemmo vicino a Remus e cominciammo ad ascoltare lo Smistamento. Era così emozionante vedere tutti i bambini confusi dirigersi verso lo sgabello con il vecchio e caro Cappello Parlante.
Alla fine della raccomandazione del Cappello Parlante di goderci l’anno e divertirci senza fare cose stupide, il banchetto affiorò dal tavolo e tutti iniziarono a riempirsi i piatti e i calici.
«Torta alla melassa, quanto ti amo?» diceva Allie, prendendone un pezzo enorme.
Remus si limitava a mangiare un po’ di torta salata, ovviamente al contrario di me, che avevo il piatto pieno zeppo, nonostante sapevo che non sarei riuscita a mangiare tutto.
Silente si era alzato e iniziava a fare il suo discorso.
«Buonasera a tutti. Bentornati e benvenuti cari ragazzi.» sorrise Silente a quelli del primo anno.
«Come vedo.. vi siete rinvigoriti con il banchetto. Volevo solo dirvi che un altro anno è iniziato e spero si concluda nel migliore dei modi. State molto attenti, sapete esattamente cosa c’è là fuori. Ma non voglio rattristirvi né preoccuparvi: le misure di sicurezza sono molto forti. Iniziando da ora, i punti per ogni casa devono essere guadagnati onestamente senza barare. Finito il banchetto tornate nelle vostre sale comuni. Il coprifuoco come sapete è alle ore 21. Adesso però, andate a letto. Buonanotte.»
Tutti si alzarono e si diressero verso l’uscita.
Mentre i Prefetti iniziavano a far fare un giro di perlustrazione ai nuovi arrivati, noi , beati Caposcuola, ce ne andavamo dritti dritti in sala comune a chiacchierare.
Io, Remus ed Allie ci sedemmo di fronte il camino (ovviamente i posti migliori, tzè), che invece del solito calore che emanava durante l’inverno, adesso scaturiva un po’ di aria fresca, per niente fastidiosa.
Dopo qualche secondo, arrivarono dal buco del ritratto Minus, L’idiota Potter e Sirius (a quel punto Allie parve ricomporsi.)
«Sentito Silente? Nuove protezioni. Fantastico.» diceva Potter a Sirius, sedendosi in una poltrona. Sirius si sedette accanto Allie.
Ci fu un silenzio tomba. Possibile che non ci vedevamo da mesi e non avevamo niente da dirci?
«Ehm.. comunque.. com’è essere Caposcuola?» chiese Allie, uscendo un discorso.
«Bello. Ti da’ una certa autorità.» commentò Potter.
Sbuffai forse un po’ troppo forte.
«Autorità? Sui bambini di 11 anni?» risi. Remus rise insieme a me, mentre Potter faceva una smorfia offeso.
Passammo la serata a ridere e scherzare, fino a quando l’orologio non scoccò la mezzanotte.
«Vado a letto.» disse Remus e Minus e Sirius lo seguirono, tranne per Potter.
«Alla prima gita ad Hogsmeade, usciamo insieme!» mi propose Potter. Sbuffai spazientita, facendogli una domanda che non facevo altro che ripetergli: «Potter… perché è dall’anno scorso che mi torturi? Non puoi tornare a fare il rubacuori con quelle ragazzine del quinto anno? » Potter mi sorrise e si sedette di fronte a me.
«Innanzi tutto perché già lo sai: mi piaci quindi non smetterò di torturarti fino a quando non mi concederai un’uscita.»
«Allora credo che morirai proponendomi di uscire a 90 anni, caro mio.» gli risposi.
Lui sbuffò. Allie stava a guardare la scena e a ridere sotto i baffi.
«Per oggi, te l’avrò chiesto cinque volte. La mia missione continua domani. ‘Notte Allie, buonanotte mia cara Lily.»
«Per te solo Evans.» lo corressi. Allie si sedette di fronte a me.
«È così carino con te. Con le altre fa il menefreghista.» disse con occhi sognanti.
«Come al solito, vedi il buono in tutti, anche nei Mangiamorte come Piton.» le dissi, scrollando le spalle.
Lei si alzò e andò verso il dormitorio. «Sali pure te o hai intenzione di fare la notte in bianco? »
Mi alzai e trascinando i piedi, fino al dormitorio femminile del settimo anno, corsi verso il mio morbidissimo letto a baldacchino che mi aspettava. E buonanotte Lily.


Angolo dell’autore :
Tadaaaaaa, ecco la mia nuova FF. È da tanto che volevo pubblicarla, ma l’ho sempre messa da parte perché mi dava sempre quella sensazione che c’era qualcosa di sbagliato.
Spero che questa FF vi piaccia, personalmente, mi piace moltissimo il carattere di Lily e ho sempre amato i Malandrini, specialmente Sirius (il mio personaggio preferito di tutta la saga).
Mi raccomando, seguite e recensite, ci tengo! C:
Tanti saluti dalla vostra  Mils.



03/07/2013 
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