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Autore: MENTICIDE    08/07/2013    4 recensioni
Chanyeol non era il robot perfetto , ma a Baekhyun andava bene così, del resto neppure lui era un perfetto essere umano.
{TRADUZIONE ; BAEKYEOL , side!Taoris. Ispirata liberamente ad "Absolute Boyfriend"}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Eccomi qui con la seconda parte del primo capitolo. ^___^ E' stato alquanto uhm, complicato, - ma soprattutto triste , ho pianto quattro volte, I swear - lo ammetto, ma ho cercato di fare del mio meglio. Mi sono divertita a stalkerare le tag di twitter. >:D Ringrazio la mia hikuzzola come sempre per l'aiuto. *ti amu* E ricordatevi di segnalarmi gli errori. TwT




Absolute Chanyeol

Fu un paio di serate più tardi che, facendo ritorno dalla doccia, Baekhyun ritrovò i suoi problemi di analisi matematica già risolti senza che neppure li avesse toccati. Sospirando sconsolato, urlò con voce strozzata un “Chanyeol!” e sobbalzò quando quest’ultimo, balzando in corridoio quasi galoppando, si avvicinò a lui.


“Sì?” Il suo sorriso era così ampio da occupare buona parte del suo viso.

“Hai fatto i miei compiti? Ancora?”

Il suo sorriso si affievolì. “Non…non avrei dovuto?”

Baekhyun si colpì il volto con il palmo della mano, “No, mai. Per favore, non fare mai i compiti al posto mio, okay? Ho bisogno di imparare senza il tuo aiuto.”

“Ma io volevo solo—”

“No,” Disse Baekhyun inflessibile. “Smettila. Non toccare i miei compiti. Ti proibisco di andarci vicino.”


Ora che era stato finalmente punito, Chanyeol fissò il basso, verso le sue mani, in un perfetto atteggiamento remissivo. “Okay, scusa.” Disse semplicemente annuendo. “Non lo farò mai più. Chanyeol non toccherà mai più i libri di Baekhyun.” Parlava in quel mondo solo quando tentava di fissare i concetti in testa, proprio come quando Baekhyun gli aveva chiesto di memorizzare il suo numero di telefono nel caso succedesse qualcosa mentre era via.


Baekhyun faceva fatica ad arrabbiarsi seriamente con Chanyeol, il quale, come al solito, “aveva bisogno di aiuto” ogni qualvolta che interferiva nella sua vita.


Con un sospiro ed un leggero “va tutto bene”, Baekhyun poggiò una mano in cima a Chanyeol. Quello fu il loro primo contatto. Baekhyun rimase sorpreso avvertendo del calore provenire da Chanyeol e lasciò che quest’ultimo prendesse la sua mano e la esaminasse a suo piacimento. Chanyeol l’espose alla luce e, tirando ogni singolo dito, esaminò le falangi sotto la sua carne.

Quando Chanyeol sfiorò accidentalmente il suo polso, Baekhyun trasalì, cercando di ritrarre la mano. Chanyeol lo fissò. “Cosa c’è? Ti fa male?”

“No…mi fai il solletico.” Baekhyun si schiarì la gola, improvvisamente imbarazzato.

“Solletico?” Ripeté Chanyeol. “È qualcosa di piacevole? “

“N-non esattamente,” Baekhyun tentò nuovamente di allontanare la mano, quando, in un nuovo esperimento, Chanyeol fece scorrere i pollici lungo le vene del suo polso. “Mi fa sentire a disagio e mi fa venire voglia di ridere.”

“Ma quando ridi non significa forse che sei felice?” Sorrise. “Il solletico ti rende felice?”

“Forse altre persone, ma non me.” Chanyeol lasciò la sua mano, il viso contratto in un’espressione assorta. “IL solletico è …okay.” Sospirò Baekhyun. “I nervi sotto la pelle si eccitano se toccati in un certo modo. Fa ridere molte persone ma io…mi rende nervoso. Non amo che la gente mi tocchi.”

“Oh,” Chanyeol allargò gli occhi. “Scusa. Io non— “

“No, no, va tutto bene.” Disse Baekhyun sollevando le mani. “Smettiamola di parlare di questo, ti sei già scusato abbastanza per oggi.”

Diventava sempre più difficile poter spiegare quei processi del corpo che Baekhyun aveva sempre dato per scontato. Chanyeol sapeva cosa fosse la felicità e i suoi sintomi, ma aveva difficoltà con emozioni più complicate quali paura o l’ansietà. Baekhyun poteva sciorinare un’infinità di chiarimenti sulle emozioni e sulle loro conseguenze fisiche, ma Chanyeol scuoteva unicamente la testa, incapace di comprendere perché gli umani percepissero le cose in certi modi e non in altri

“Voglio essere umano,” Confessò un giorno. Baekhyun sollevò lo sguardo dai suoi appunti di storia, richiudendo il suo libro. Era tardi e Chanyeol sedeva sul divano al suo fianco mentre trafficava con un cubo di Rubik che Baekhyun aveva trovato nel suo guardaroba.

“Davvero?”

“Da dove vengo io tutti lo desiderano.” La voce di Chanyeol era ridotta ad un sussurro. Succedeva sempre di notte. Baekhyun non aveva mai cercato di spronarlo ad alzare la voce; Pensava che Chanyeol fosse consapevole di disturbare la quiete notturna se avesse cominciato a parlare più forte.

“Anche Kris vuole diventare un umano, io lo so.” Continuò Chanyeol. “Però è più bravo a nasconderlo rispetto a chiunque altro io conosca. Essere un umano è…non riesco davvero a capire perché sono stato costruito, Baekhyunnie. Ogni tanto guardo me stesso e poi guardo te e, penso che in fondo in fondo non sembriamo così diversi, ma allora perché tu sei nato umano ed io no? Ho i brividi quando lasci la finestra aperta, ma non provo mai freddo. Mi sento male, veramente male quando mi sgridi, ma non sono spaventato da te o “nervoso” quando poi ti rivedo. Voglio solo che tu sia felice ed anch’io voglio esserlo. Essere felice è l’unica cosa che realmente…capisco riguardo gli umani. Tutto ciò è triste, non è forse così?”

“No,” Baekhyun si grattò il mento, immerso nei suoi pensieri. “Non è triste. Noi umani cerchiamo di ottenere la felicità e di conservarla il più possibile durante il corso della nostra vita. Se sei in grado di farlo così spontaneamente, allora anche noi dovremmo imparare molte cose da te.”

“Ma la mia felicità…è reale?” Gli occhi di Chanyeol erano bassi. “So che la mia felicità non è…non è umana, quindi, se sono felice, l’avverto con la stessa intensità con la quale la percepisci anche tu?”

Baekhyun rimase senza parole. Certo , si era sempre posto quelle domande in un certo senso, ma non aveva mai accolto l’idea che Chanyeol fosse tormentato dagli stessi dubbi.


Quando Chanyeol sollevò di nuovo lo sguardo, la luce artificiale nei suoi occhi pareva essere più fievole del solito. Baekhyun gli suggerì di ricaricarsi prima che potesse terminare tutta la sua energia e Chanyeol accettò, alzandosi dal divano e barcollando all’interno della scatola che Baekhyun aveva collocato all’angolo della sua camera da letto. Baekhyun lo seguì silenziosamente, osservando Chanyeol mentre metteva piede dentro la scatola e richiudeva la porta improvvisata dietro di se. Un tenue bagliore irradiava dalla scatola ogni volta che Chanyeol alimentava le sue batterie, accompagnato da un basso mormorio che quella notte lo cullò in un sonno tranquillo.

Ogni volta che Chanyeol finiva di ricaricarsi, si sedeva spesso sulla sponda del letto di Baekhyun, con il viso rivolto verso la finestra fino ai primi albori del giorno. Baekhyun aveva chiesto a Chanyeol se avesse voluto un futon sul quale poter riposare, ma Chanyeol aveva declinato l’offerta , spiegando che preferiva il “calore” del letto di Baekhyun e la vista dalla finestra del suo appartamento.



Erano molte le mattine durante le quali Baekhyun si svegliava lentamente , girandosi per osservare Chanyeol mentre la luce dell’alba giocava meravigliosamente con i suoi capelli castani. Chanyeol, ogni tanto , sembrava davvero essere una bambola , specie se ignaro dello sguardo di Baekhyun su di se. Cosa pensasse Chanyeol , quando ammirava il sorgere del sole, tuttavia rimaneva ancora un mistero.

Era dolorosamente ignaro di certe cose, ma questo non significava che fosse necessariamente stupido , non importava quante volte Kris o Tao cercassero di convincerlo. Baekhyun trovava l’interesse di Chanyeol, verso ogni piccola forma di vita, affascinante ma anche adorabile. Ma ancora una volta, non c’erano cose che Baekhyun non trovasse dolci in Chanyeol. Del resto era uno di quei modelli considerati “graziosi”. Agli occhi di Baekhyun anche i suoi tic facciali , i segni più evidenti del suo malfunzionamento, risultavano incantevoli e parte di lui non aspettava altro che poterlo vedere sorridere solo per quei piccoli movimenti involontari.






Chanyeol poteva anche aver guardato Baekhyun durante la prima notte , ma in molte altre occasioni successive fu Baekhyun a farlo. Sentiva una strana fitta al petto quando , nel tentativo di “dormire”, Chanyeol si rannicchiava ai piedi del suo letto. Ci provava duramente. Diceva che era una di quelle cose “reali” che gli esseri umani erano in grado di fare ed era frustrato per il semplice fatto che non ci riuscisse.

Spezzava il cuore a Baekhyun e non riusciva neppure a capire il perché.






Un giorno, quasi in trance , Baekhyun si perse nella biblioteca dell’università alla ricerca della sezione “umanità” Aveva capito ben poco riguardo il concetto che gli scienziati davano di “umano” e sperava di poter capire un po’ più a fondo in modo tale da poterlo paragonare a Chanyeol e a tutto ciò che lui era.


L’incarico di per se suonava difficile, ma fu solo dopo aver raccolto venti testi diversi di psicologia, sociologia , antropologia e letteratura che realizzò in quale assurdo compito fosse andato a cacciarsi. Senza esitazione mise da parte tutti i libri che affrontavano il tema dell’evoluzione umana, dal momento che Chanyeol era già stato plasmato secondo le sembianze dell’Homo sapiens.




“Penso dunque sono,” Affermava Cartesio.

“Il nostro mondo non è “reale” Insegnava Platone. “Ciò che vediamo non è reale. Dobbiamo conquistare un maggior livello di conoscenza per abbattere i canoni della realtà che ci viene insegnata ogni giorno.”

Attraverso Platone, Baekhyun intraprese il suo viaggio nello studio della natura dell’uomo e fu qui che la sua fronte incontrò le pagine dei libri.


Era troppo.

La sua specie aveva dibattuto la propria esistenza e i propri scopi per milioni di anni. Non c’era modo che potesse capire tutto in una singola notte. Per non menzionare il fatto che i suoi libri fossero traduzioni di altrettante traduzioni e, tutto cominciò a far male nel momento in cui considerò l’idea di prendere un libro su Rousseau.

Al termine della serata , poco prima della chiusura della biblioteca ,cercò di assembleare il tutto insieme.

Non c’erano dubbi. Se Platone aveva ragione e la “realtà” di per se non era tale, allora Chanyeol era reale quanto lo era Baekhyun. Chanyeol pensava a se stesso, provava delle emozioni e sapeva chi fosse…Gli altri animali sapevano cosa fossero? I piccoli bruchi con i quali Chanyeol amava giocare avevano la consapevolezza di essere bruchi e lui no? Pensare non era solo cosa umana, dal momento che Chanyeol lo faceva , ma il fatto che lo facesse lo rendeva umano a sufficienza?



Quando crollò per la quinta volta sui suoi libri , la bibliotecaria andò a controllare se stesse ancora respirando.


Per suo disappunto , sì, lo stava ancora facendo.



Se ne andò senza aver appreso nulla.




Chanyeol era sempre lì quando Baekhyun tornava a casa da scuola. Rimaneva tranquillo, annullando la sua presenza mentre Baekhyun faceva i suoi compiti. Non che la cosa lo aiutasse particolarmente. Baekhyun si distraeva in continuazione al pensiero di cosa stesse facendo Chanyeol in quei momenti. Chanyeol aveva l’abitudine di collezionare bruchi dall’esterno e di portarli dentro casa , anche solo per vedere come reagivano al tocco delle sue dita curiose.

Un giorno , chiese a Baekhyun se gli animali provassero dolore.

“Alcuni di loro sì.” Annuì Baekhyun. “Gli animali dotati di un sistema nervoso complesso provano dolore , ma conosco alcuni insetti che invece non lo sentono perché troppo primitivi”

“Allora sono uguale ad un insetto?” Chiese Chanyeol , mostrando la piccola falena che si abbarbicava lungo la punta del suo dito.

“No, non sei un insetto. Gli insetti non provano molte delle emozioni che sei in grado di sentire tu. Tu sei diverso” Sperò di poter rassicurare Chanyeol , anche se non ne fu troppo sicuro. Chanyeol doveva essersi allenato ancora una volta con le sue espressioni facciali di fronte allo specchio perché rimase indifferente , continuando a giocare con la sua tarma.


La convivenza con Chanyeol cominciò a migliorare nei mesi successivi.

Chanyeol ora era in grado di “dormire” di notte nel letto di Baekhyun, e furono molte le volte in cui, svegliandosi, quest’ultimo si ritrovava con il viso schiacciato contro il petto di Chanyeol. Lo inquietava e non riusciva a spiegarsi quale forza spingesse il suo corpo ad avvicinarsi a lui nel bel mezzo della notte. Sperò solo che Chanyeol considerasse quel gesto come una delle tante “cose strane che gli umani facevano” ,permettendogli di vivere a scapito del suo stesso imbarazzo. Ma non lo fece. Del resto era stato acquistato da un negozio per “fidanzati”. Chanyeol era stato programmato per sperimentare e passare attraverso tutte quelle azioni come l’abbracciare qualcuno. Tuttavia, Baekhyun si sentiva a disagio con qualcosa che fosse più di un tocco amichevole ed era sempre il primo a respingere il tiepido abbraccio di Chanyeol.



“Non ti piaccio, vero?” Alzò lo sguardo con aria corrucciata, mentre preparava il suo pranzo. “Cosa? Certo che mi piaci. Non saresti qui altrimenti.”

“No,…non è quello che intendevo…non sono il tuo fidanzato.”

“Beh, no— “

“Ma…in teoria dovrei esserlo, non è così? Per questo sono stato costruito , per essere il ragazzo di qualcuno e dal momento che mi hai comprato—“

Baekhyun accese la pentola del riso, e giocherellando nervosamente con le mani, si allontanò dai fornelli. “È che…non c’è nulla che non vada in te, Chanyeol. È solo che non ti vedo in quel modo.”

Chanyeol annuì, ma Baekhyun comprese che non aveva capito. “Allora perché mi hai comprato? Solo per essere un tuo amico.? Hanno dei friendbots a casa, io…”

“Tu?”Lo spronò Baekhyun.

“Prima che mi mettessero nella scatola…dicevano che mi sarei risvegliato di fronte a qualcuno che…mi avrebbe amato. Ti hanno garantito un robot con il quale poter fare insieme qualsiasi cosa , ma a me avevano promesso un…ragazzo quindi…quindi mi scuso, ma è difficile per me accettare le cose così come stanno.”

Ancora una volta, Baekhyun non seppe cosa dire. Nei mesi precedenti si era avvicinato a Chanyeol più di quanto avesse mai fatto con altri prima di allora. Tao aveva addirittura smesso inaspettatamente di visitarlo perché ormai l’unica cosa di cui parlava Baekhyun era di Chanyeol. No, non era amore. Non era neppure una cotta. Tantomeno un’infatuazione.

Baekhyun era solo curioso e completamente affascinato dai piccoli sviluppi di apprendimento di Chanyeol riguardo le relazioni umane. Gli fece male vederlo in quello stato, mentre con aria corrucciata si scusava per il semplice modo in cui si sentiva. Lui, sempre così allegro e felice.




Per Chanyeol ogni cosa era complicata e Baekhyun non voleva che continuasse a sentirsi in quel modo.


Facendo ricorso ai suoi nervi saldi , afferrò la mano di Chanyeol nella sua , attirandolo in un abbraccio. Erano anni che non lo faceva , ma Chanyeol era caldo. Baekhyun trovava piacevole la temperatura naturale del suo processore e il turbinio del suo “cuore” , che aveva ascoltato ininterrottamente negli ultimi trenta giorni.

Chanyeol lo avvolse facilmente nelle sue braccia e Baekhyun , ancora una volta, si ricordò che era quello il motivo per il quale era stato creato. Era stato realizzato per portare la felicità a qualcuno attraverso una relazione amorosa stabile. Baekhyun si sentì un po’ dispiaciuto perché incapace di dare tutto ciò di cui Chanyeol aveva bisogno , ma non voleva rimandarlo indietro, per nulla al mondo, non ora.




“Mi dispiace.” Mormorò attraverso la sua maglietta-

“Non devi,” Rispose Chanyeol. “ Posso…Posso baciarti?”



Baekhyun rabbrividì, la testa che girava. Quella era una cattiva idea. Una pessima idea che già da tempo aveva cominciato a frullare all’interno della sua testa a caratteri cubitali ed inquietanti. Affetto. Tutto ciò era permettere a Chanyeol di affezionarsi a lui. Ma ciò non sarebbe accaduto, perché Baekhyun lo aveva già messo in guardia , ma era questo lo scopo di Chanyeol, e sarebbe stato sciocco da parte sua, negare a qualcuno la propria natura.. Ed era anche stupido sforzarsi di credere che non lo volesse anche lui.



Le labbra di Chanyeol sembravano morbide e se solo…se solo fosse successo qualcosa, Baekhyun avrebbe sempre potuto convincersi del fatto che quel bacio fosse stato solo un esperimento. Voleva vedere se quei robo-fidanzati fossero caldi ed arrendevoli quanto gli umani. Aveva già baciato una sua ex-ragazza, quindi credeva di ricordare le sensazioni che procurava un bacio , ma nulla lo preparò ad affrontare il modo in cui Chanyeol sollevò il suo viso, facendolo scontrare con i suoi occhi scuri.


Baekhyun sentì la gola occludersi a quella vista; Chanyeol era davvero portato per quel genere di cose, huh? I suoi occhi rimasero ancora aperti quando le loro labbra si toccarono.


Fortunatamente , Chanyeol non cercò di approfondire il bacio. Ciò avrebbe solo contribuito ad aggiungere altra acqua al mare , mettendo fine a quel poco autocontrollo che gli era rimasto. Ancora non si era dimenticato dell’avvertimento di Kris, dei cento giorni.




Per quanto assurdo potesse sembrare, nulla avrebbe impedito a Baekhyun di innamorarsi di Chanyeol. Lo sapeva ed era anche consapevole dei suoi sentimenti. Baekhyun stesso si stava trattenendo per molte ragioni , alcune delle quali si dissolsero dalla sua testa quando , discostandosi , Chanyeol sfiorò la sua fronte con le sue labbra.


I boyfriendbots erano apparentemente bravi , davvero molto bravi in ciò che facevano , osservò Baekhyun.

Quando Chanyeol scomparì all’interno della camera da letto per un breve caricamento, Baekhyun rimase pietrificato nello stesso punto in cui l’aveva lasciato, mentre il riso bruciava ed il suo cuore batteva dolorosamente contro il petto; Chi l’avrebbe mai detto che si sarebbe innamorato di un robot?


Ogni dubbio contrastante al rapporto, fu attaccato dai ricordi vividi di Chanyeol e del suo adorabile sorriso. Chanyeol era reale. Non era umano, ma era capace di provare delle emozioni e per Baekhyun, restare emotivamente lontano da lui, in quanto non “reale”, era crudele. Sapeva quanto Chanyeol volesse diventare umano. Fin troppe volte aveva sopportato il continuo rigirarsi di Chanyeol nel letto, nella consapevolezza di non essere neppure vicino da raggiungere il “sonno” di quanto fosse stato tre settimane prima, e lui odiava tutto questo.



Era difficile credere che, solo poco tempo prima, Baekhyun era lì, a fissare il catalogo in cucina, maledicendo Tao per avergli inculcato quell’idea in testa. Ora era ancora in cucina, ma c’era un umanoide nella sua camera, ed una sensazione di nervosismo nel suo petto che non aveva mai provato prima.

Guardò il calendario, raggiungendolo e saltando due mesi. Il centesimo giorno con Chanyeol era cerchiato dal tratto sottile di una matita rossa.


C’era tempo. Kris poteva essersi sempre sbagliato. Era una macchina e le macchine non sempre avevano ragione. Qualsiasi essere vivente poteva commettere degli errori.



Non era forse così?


   
 
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