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Autore: MissAliceLiddle    12/07/2013    1 recensioni
Kushina e Minato a 16 anni nella stessa classe al liceo. Fra loro c'è qualcosa, qualcosa che dura da 10 anni e iniziata con uno scherzo da bambini per poi proseguire con un bacio innocente.
Dal testo: Dopo quelle parole una ragazzina di sedici anni dai lunghi capelli rossi varcò la porta. Era timida, guardò a terra imbarazzata e impaurita da quella classe nuova. E in quel momento gli occhi azzurri di lui si posarono su di lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze | Coppie: Minato/Kushina
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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10 anni prima

“Ok, chi prende il bastoncino più corto dovrà prendere in giro Pomodoro rosso. È da un po’ che la stiamo lasciando tranquilla.”

“Va bene, dobbiamo muoverci però, fra un po’ suona la campanella”

I maschietti di prima elementare si divertivano così, non erano cattivi ma amavano fare i dispetti, e la loro vittima preferita era Kushina, anche se lei alla fine riusciva sempre a farla franca perché riempiva di botte tutti quelli che la prendevano in giro per i suoi capelli rossi.

Purtroppo fu Minato a prendere il bastoncino più piccolo e quindi fu costretto ad andare da Kushina, proprio lui che non aveva nulla contro di lei, infatti era l’unico a trovare semplicemente meravigliosi i capelli della bambina.Un po’ riluttante dovette accettare le condizioni del gioco e andare da lei.

La piccola Kushina stava raccogliendo delle margherite nel prato, il rosso dei suoi capelli armonizzava perfettamente con il bianco di quei fiori che ora lei si divertiva a spargere qua e là lungo la sua chioma fluente. Il rosso dei suoi capelli, il bianco delle margherite, il verde del prato, quei colori si armonizzavano perfettamente, erano magnifici nella loro diversità, e questo metteva Kushina di buonumore, la faceva sentire uguale a tutti gli altri bambini anche se si sentiva sempre fuori posto a causa dei suoi capelli rossi. Non notò subito Minato accanto a lei, appena lo vide gli sorrise amichevolmente, le era simpatico quel bambino, era l’unico che non la prendeva in giro.

Minato si sentì un groppo in gola ma fu costretto a farlo, altrimenti i suoi amichetti lo avrebbero preso in giro per sempre.

“Ciao” disse Kushina tranquillamente.

“Pomodoro, pomodoro, pomodoro rosso!” Minato cominciò a canzonarla. Sotto sotto era divertente.

“Sei rossa e tonda come un pomodoro, sono sicuro che se ti spingo rotoli giù e ti spiaccichi a terra proprio come un pomodoro”. Minato cominciò a ridacchiare sentendosi forte grazie all’appoggio dei suoi amichetti.

Kushina gettò la sua coroncina di margherite e tirò un pugno fortissimo in pieno volto a Minato.

Calò il silenzio interrotto quasi subito dal suono della campanella e dalla corsa di tutti i bambini in classe. Rimasero solo loro due, in silenzio. Dopo pochi secondi Minato scoppiò a piangere.

“Ahiaaaaa, mi hai fatto male, brutta strega!”

Kushina gli tirò un altro pugno in testa. “Così impari.”

Minato continuò a piangere a dirotto.

“Ahia che maleeeeeeeeeeeeeeee. Mi fa malissimo”

“Ssssh vuoi finirla? Se ci sente la maestra ci metterà in punizione e non avremo il dessert a mensa per una settimana”

“Non m’importa, sei cattiva, mi hai fatto malissimo, ahiaaaaaa”

“Sei proprio una femminuccia, ma vuoi stare zitto?”

“No, non sto zitto, mi hai fatto male, voglio che la maestra ti metta in punizione, te lo meriti. Maestra, maestraaa” Minato cominciò a urlare e a fare i capricci, se continuava così la maestra li avrebbe scoperti e sarebbero stati guai per Kushina. Doveva zittirlo a tutti i costi.

I piagnistei di Minato continuarono e Kushina sentì dei passi, li aveva scoperti. Sarebbe potuta scappare via ma quella femminuccia di Minato avrebbe sicuramente fatto la spia, disperata si avvicinò a lui e lo baciò. Fu un bacio semplice, una richiesta gentile dopo tanta violenza, un gesto di infinita innocenza e di semplicità straordinaria.

Di sicuro Minato non si aspettava una reazione simile da parte della rossa, l’unica cosa positiva fu che la smise di piangere e quindi la salvò dalla punizione.

Nei giorni successivi Minato fissò a lungo Kushina ma lei lo ignorava totalmente, picchiava gli altri bambini e faceva tutto normalmente come se niente fosse successo. Pochi giorni dopo Kushina si trasferì in un’altra città per il lavoro dei suoi e dopo qualche mese quel bacio scomparve dai ricordi di entrambi.

  
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