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Autore: CelsteKiss    31/01/2008    15 recensioni
[...Neji era bello, intelligente e misterioso. E in più aveva due occhi straordinari. Erano bianchi. "Bianco sporco per la precisione", si disse Tenten tra sé e sé, senza nemmeno rendersene conto...] La mia prima long-ficcy tt su Naruto. Coppie NejixTenten, SasuXSaku, ShikaxIno e NaruXHina...prima o poi veranno fuori tutte! Recensite in tanti... xxxBaCiOtToxxx
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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:.:Chases to the Treasure:.: 8 capitolo…

 
 
- Ho la sensazione che la Yamanaka dovrà aspettare...- disse Sakura, cacciando la testa nel corridoio dove ormai si era riunita una discreta quantità di gente, nella speranza di bloccare qualcuno per chiedere spiegazioni.

La porta della stanza accanto alla sua si aprì di scatto.

- Si può sapere che cazzo succede?-

Sasuke Uchiha stava in piedi di fronte a lei, a torso nudo e con i pantaloni del pigiama a vita bassa nonostante la temperatura, sbadigliando sonoramente.

“Oh cavolo...” pensò Sakura, cercando in tutti i modi di distogliere lo sguardo dagli addominali scolpiti del ragazzo, che al posto di uno sbadiglio, ora esibiva un ghigno soddisfatto.

- Salve Confettino. Vedo che non ti smentisci mai- disse, alludendo alla sua camicia da notte, di un delicato rosa pallido.

- Come?- Sakura sobbalzò, diventando in un secondo dello stesso colore dei suoi capelli.

Sasuke si appoggiò allo stipite della porta, continuando a guardarla.

Nonostante la camicia da notte fosse così dannatamente stucchevole, l’Haruno era una bella ragazza. Un po’ infantile e credulona ma sicuramente una bella ragazza sviluppata. Con due splendide gambe, oltretutto.

- Sai cosa stavo facendo, Confettino?- chiese, avvicinandosi.

Sakura scosse la testa, indietreggiando, mansueta come un cagnolino.

- Prova ad immaginare...-

Sakura si ritrovò all’improvviso intrappolata tra il muro e l’Uchiha, con gli occhi di lui che non smettevano di fissarla, posseduti da uno strano scintillio sinistro.

- Io non saprei...- sussurrò, abbassando lo sguardo, rossa in viso.

Sasuke frugò un attimo dentro la tasca dei pantaloni, fino a trovare ciò che stava cercando.

- Questa era semplice Confettino...- cominciò, prendendole il volto e costringendola a guardarlo negli occhi – la tua scatoletta è davvero ottimo come passatempo-

Sakura si scoprì da una parte sollevata, ma dall’altra, la rabbia per come il suo I-Pod fosse finito nelle mani dell’Uchiha la travolse nuovamente.

- Tu! Brutto...- ma le sue parole si persero per aria, perché Sasuke , ormai lontano, aveva preso a lanciare in aria le cuffiette, non curante della valanga di insulti che Sakura stava riversando su di lui.

E sebbene fosse girato di spalle, Sakura era sicura che stesse ghignando.

Richiuse con un colpo secco la porta, appoggiandosi ad essa.

- Che succede Sakura? Perché quel rumore? E perché sei tutta rossa?-

La voce di Tenten le sembrò così distante, quasi come provenisse da fuori.

- Sakura...ci sei?-

Hinata, preoccupata, le stava sventolando una mano davanti agli occhi.

L’Haruno si riprese solo in quel momento.

- Non ho capito cosa sia stato a provocare quel rumore, ne sono riuscita a chiedere a qualcuno- subito le sue gote si infiammarono, ripensando all’incontro con Sasuke.

Scacciò quei pensieri dalla testa, imbarazzata.

- Sarà il caso di andare a vedere?- propose, Tenten.

Sakura annuì – Ma tu come farai a camminare?-

- Non preoccuparti. Hinata ha promesso di darmi una mano. Vero Hinata?.

La Hyuuga sorrise, scaraventando addosso a Tenten una indefinita cosa bianca.

- E questo cos’è?- chiese la mora, prendendolo tra le mani.

- Dato che non sono riuscita a riattaccarti il bottone, ti presto una delle miei camicie da notte-

Tenten ripensò a quando, dopo averla protetta da un tipo che voleva farle del male, Hinata l’aveva ospitata a casa sua, mettendole una delle sue [minuscole] camicie da notte.

- No Hinata...non ce ne bisogno- fece Tenten, sulle difensive, esponendo un falso sorriso.

- Insisto- replicò Hinata, non ammettendo repliche.

- Ok. Fa come vuoi...- disse, arrendendosi.

- Vedrai che ti piacerà. L’ho comperata un po’ di tempo fa ma sono sicura che ti starà d’incanto...-

 
- Arrivo, arrivo un attimo...-

Shikamaru scese dal letto controvoglia, mentre il campanello della sua stanza suonava per la decima volta.

“Scommetto che è...”

- Ciao Ino- salutò la ragazza, sbadigliando, estraendo una sigaretta dal pacchetto sul comodino.

- Possibile che la tua sete di nicotina inizi a rompere già di prima mattina?- chiese la Yamanaka, guardando impotente Shikamaru accendere la sigaretta e aspirare un’abbondante quantità di fumo, soddisfatto.

- Così sembra...-

- Buttala...- ordinò Ino.

- No-

- Sì invece-

- No-

- Sì- e gliela prese dalle labbra, così come aveva già fatto altre volte, per poi spegnerla sul posacenere più vicino.

- Baka...mi devo ricordare di non fumare davanti a te. Sprechi più sigarette di quante io ne fumi-

Ino, tuttavia, sembrò essere contenta di ciò che aveva appena fatto.

- Allora che vuoi?- chiese Shikamaru, con assoluta calma.

Ino sgranò gli occhi, incredula.

- Possibile che tu non abbia sentito quel suono assordante di pochi minuti fa?-

- No-

- E nemmeno gli studenti correre in quella direzione?-

- No. Adesso posso ritornare a dormire?-

Ino stava letteralmente fulminando Shikamaru con lo sguardo.

- Adesso vieni con me!-

E afferrò Shikamaru per una manica del pigiama e lo trascinò fuori dalla camera.

- Ma cosa stai facendo?- chiese Shikamaru

Ino gli rivolse un sorriso brillante – Semplice. Andiamo a vedere cosa succede-

Shikamaru scosse la testa, lasciandosi tirare per tutto il corridoio.

- Ino...- disse all’improvviso, serio, prendendole una mano – devo prima fare una cosa -

La bionda si fermò di colpo, voltandosi verso il ragazzo.

- Cosa...cosa c’è?- fece, sperando che Shikamaru non notasse il battito accelerato del suo

cuore e il rossore sulle guance. Fortunatamente, il corridoio era poco illuminato.

- Ecco vedi...- cominciò, avvicinandosi.

Ino trattenne il respiro. Il naso di Shikamaru era a pochi centimetri dal suo, ma poi distolse lo sguardo, si piegò in avanti e raccolse una cosa da terra.

- Mi era caduta una sigaretta-

Ino credette di piangere, sentendo le lacrime farsi strada sui suoi occhi.

- Ma sei stupido?- urlò, dandogli uno schiaffo su una spalla.

- Ma che hai? Certo che sei proprio strana...-

- Basta. Vado a vedere da sola cosa e successo. Tornatene pure a fumare le tue sigarette!-

E se ne andò, lasciando Shikamaru alquanto perplesso.

- Le donne...che seccatura...-

 
Il corridoio era ghermito di studenti in cerca di risposte, assonnati e ancora in pigiama, che avevano preso lo strano rumore per uno scherzo di cattivo gusto.

Tenten e Sakura erano sedute a terra, o meglio, Tenten era seduta e Sakura si sedeva e si alzava, visibilmente irritata della situazione.

- Ma cosa passa per la testa a tutti? Possibile che non ci sia neanche un professore che ci fornisca delle spiegazioni?- parlava a raffica, battendo nervosamente il piede a terra, con le braccia incrociate.

- Hey Confettino, non essere nervosa. Che ne dici di passare un po’ di tempo insieme?-

Le due ragazze si voltarono. Sakura sbuffò e Tenten sorrise.

Sasuke e Neji si avvicinavano facendosi strada tra la folla.

- Sasuke...che piacere vederti...- disse Sakura, sarcastica.

Sasuke ammiccò all’Haruno – Da nostro incontro di poco fa non ho fatto altro che pensarti...-

Sakura guardò furibonda Sasuke, ancora sorridente, e poi si mise a sedere a terra.

- Io con te non ci parlo-

- Eddai Confettino...facciamo la pace?- le chiese, mostrandole il mignolo.

- Vattene via. Ho detto di no-

- So che tanto mi vuoi Confettino. Te lo si legge negli occhi-

Sakura gli fece la linguaccia – Ma per favore...-

Tenten rise – Incredibile. Quei due non fanno altro che litigare-

Neji si sedette accanto a lei.

- Sembrano due bambini. Approposito, come va il ginocchio?-

Tenten si guardò istintivamente la fasciatura sulla gamba destra – Bene. Ormai non mi fa più male. Tua cugina me lo ha fasciato a dovere-

Neji parve sollevato – Giuro che se rincontro quel cretino gli spacco la faccia-

- Chi? L’istruttore?- chiese Tenten, ridendo.

Ma Neji non fece in tempo a risponderle che gli altoparlanti del corridoio gracchiarono all’improvviso, facendoli sussultare.

- Benvenuti cari studenti. Sono felice di vedervi belli pimpanti così di prima mattina-

Naturalmente, tutti riconobbero la voce del professor Gai.

- Ma se sono le tre del mattino!- urlò qualcuno tra folla.

Gai sembrò sorridere al di là del altoparlante. – Esatto. Per questa prova dovete essere belli svegli e pieni di energia-

Un mormorio di disapprovazione si levò dagli studenti.

- Su ragazzi. Non fate così. Vi dico che questa prova inciderà pesantemente sul vostro giudizio scolastico e sulla vostra giovinezza- fece Gai.

Alcuni si lamentarono, per altri, quella sembrava l’occasione per racimolare un po’ di buoni voti.

- La prova consiste in una specie di...- gli studenti trattennero il fiato – CACCIA AL TESORO!-

Subito i ragazzi ripresero a parlare, ignorando il resto del discorso.

- Le squadre...- urlò Gai al microfono per richiamare a se l’attenzione – saranno composte da tre persone. La descrizione dell’oggetto da cercare vi sarà fornito dagli studenti più anziani e per qualunque informazione avrete a disposizione un telefono, affidato al capogruppo. Tutto chiaro?-

Nessuno rispose perché tutti erano già impegnati a formare le varie squadre .

Hinata era tutta emozionata a correva su e giù per il corridoio alla ricerca di Naruto.

Le sarebbe piaciuto finire in squadra insieme, e segretamente sperava che il biondino pensasse la stessa cosa. Arrossi completamente formulando quei pensieri.

- Mio Dio...datti una calmata Hinata. Conosci questo ragazzo da meno di un giorno e già te ne sei innamorata?- pensò, sorridendo impacciata.

Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse della persona che le si era parata davanti.

- Hey Hinata!-

Ma la ragazza non sentì quella voce, alzò lo sguardo troppo tardi e si ritrovarono entrambi, lei e lo sconosciuto, a terra, doloranti.

- Oh scusami tanto!- esclamò la ragazza, alzandosi e inchinandosi allo sconosciuto.

Poi sentì una mano poggiarsi sulla sua testa e scompigliarle affettuosamente i capelli.

Alzò lo sguardo e sorrise.

- Kiba! Pensavo ti avessero escluso dalla gita!- disse, ripensando a ciò che i professori ripetevano in continuazione.

Kiba gli fece l’occhiolino – Eh no piccola...alla fine sono venuto lo stesso. La prof Kurenai è una dura, ma alla fine sta dalla mia parte -

- Sono felice per te. Quindi dovrebbe esserci anche Akamaru-

Kiba sorrise – Vieni qui cucciolo. C’è una persona che ti vuole salutare-

Subito Hinata avvertì qualcosa di morbido strisciarle tra le gambe.

- Akamaru! Quanto sei cresciuto!- fece, carezzando la testa del cagnolino, che rispose al gesto abbagliando.

- Perché andavi così di fretta?- chiese Kiba, cambiando l’argomento della discussione.

Hinata arrossì. – Bhe...stavo cercando una persona...-

- Senti Hina...ti va di stare in squadra con me?- le chiese Kiba, vago.

- Ecco io...-

- Ciao Hinata! Ti stavo cercando!-

Naruto comparve dietro le spalle della ragazza all’improvviso, facendola sussultare.

- Oh...ciao Naruto...- disse Hinata, voltandosi.

Kiba gli scoccò uno sguardo e poi grugnì.

- Hey amico, hai qualche problema?- Naruto fissava Kiba dalla testa ai piedi.

Kiba finse di pensarci un attimo – Sì...- e poi gli puntò il dito contro – Tu!-

Hinata guardava preoccupata i due ragazzi incapace di reagire, sentendo nell’aria l’odore di una rissa di lì a pochi minuti.

- Si può sapere cosa ti ho fatto?-

- Semplice amico. Io e Hinata stavamo parlando e tu ci hai interrotti. Ti sembra una cosa carina? Almeno chiedi scusa...-

- Io dovrei chiedere scusa a te? Ma figuriamoci...vieni Hinata- e afferrò la Hyuuga per un braccio – andiamo da un'altra parte-

Ma prima che Hinata potesse fare qualcosa, sentì una stretta anche all’altro braccio.

Kiba l’aveva afferrata prima che Naruto la portasse via, e ora guardava il biondino minaccioso.

- No amico...Hinata stava parlando con me. Sei tu che te ne devi andare-

Naruto rise beffardo, attirando l’attenzione di alcuni studenti più piccoli che passavano nelle vicinanze.

- Hinata vuole parlare con me. Vattene amico- ribadì, stringendo la stretta attorno al braccio della ragazza.

- Non credo proprio...- ribatté Kiba, aumentando a sua volta la presa.

Hinata aveva gli occhi lucidi per il dolore e l’imbarazzante situazione che si era venuta a creare. Sentiva le braccia farle male e gli occhi di tutti puntati addosso, mentre il suo migliore amico e il ragazzo che le piaceva si stuzzicavano a vicenda, aspettando che uno dei due esplodesse per primo.

Avrebbe voluto gridare ma aveva troppa poca voce per farlo e si limitava a spostare lo sguardo prima su uno e poi su l’altro dei due ragazzi, sperando che almeno uno dei due si accorgesse del suo dolore e smettesse di usarla come una corda.

Ma si Naruto che Kiba non degnavano di uno sguardo la ragazza.

- Ragazzi...mi...state...facendo male...- sussurrò Hinata, rossa in viso, con voce flebile.

Naturalmente, nessuno dei due la sentì.

- Ti ripeto che Hinata stava parlando con me e tu ti sei intromesso senza nemmeno chiedere il permesso-

Naruto rise – Per favore, non farmi ridere. Il permesso! E a chi avrei dovuto chiederlo? A te, forse?-

Kiba lo stava letteralmente incenerendo con lo sguardo – Mi sembra naturale...-

- Come ti permetti? Io non voglio abbassarmi a chiedere nulla da quelli come te-

- Cosa hai contro quelli come me? Di sicuro, quelli come me non si permettono di disturbare due persone mentre parlano. Hanno un minimo di buona educazione...-

- Io giuro che ti ammazzo! Proprio tu mi vieni a parlare di buona educazione e ti porti un cane pulcioso persino a letto? Ma non farmi ridere-

- Questo è troppo! Hai insultato Akamaru!-

- Perché...quel coso ha anche un nome?-

E poi, Hinata esplose.

- Adesso basta! Vi state comportando come due bambini! State attirando l’attenzione di tutti per uno sciocco malinteso che rischia di rovinare tutto-

- Io non sono amico di questo...- buttò là Kiba, alludendo a Naruto.

- Zitto!- urlò Hinata, ghiacciandolo con lo sguardo – Avete fatto una scenata per nulla, mostrando il vostro lato peggiore. Se volete parlare fatelo in un altro momento. Ed ora, se non vi dispiace, vado a dare i vostri nomi e il mio ad un qualsiasi studente anziano, spiegando che da questo momento noi tre formiamo una squadra. Se volete litigare, avrete tutto il tempo per farlo, ma non ora-

E lasciando i due ragazzi di stuccò, si allontanò di alcuni metri, per poi fermarsi di nuovo.

- E poi, mi stavate staccando le braccia!- e se ne andò veramente, sparendo oltre la folla.

Kiba fissò per alcuni istanti il punto in cui Hinata aveva tirato fuori il suo vero caratterino, e poi sorrise, lasciandosi cadere a terra.

- Sono un vero cretino. Cerco di farle capire in tutti i modi che mi piace e poi mi faccio rimproverare come un moccioso. Che stupido che sono...-

Naruto si sedette al suo fianco – Anche a te piace Hinata?-

- Sì e vedi di non mettermi i bastoni fra le ruote, o stavolta ti prendo a pugni. Hinata è soltanto mia-

Naruto sorrise malizioso, alzandosi da terra – Vedremo...Che ne dici di fare una scommessa?-

Kiba alzò lo sguardo verso il biondino, interessato – Che genere di scommessa?-

- Oh non preoccuparti, niente di pericoloso. Dico solo che dato che a entrambi piace Hinata sarebbe meglio conquistarla con un’onesta competizione tra uomini, piuttosto che una rissa...-

- Va avanti...comincia a interessarmi...- lo esortò Kiba.

- Facciamo così: chi dei due riuscirà a strappare per primo un bacio a Hinata avrà campo libero dall’altro. D’accordo?- finì Naruto, porgendo la mano all’altro ragazzo.

Kiba ci pensò su, e poi l’afferrò. – Ci sto-

- Oh bene! Sono contenta che abbiate fatto pace!-

Hinata li guardava da una certa distanza, con un dolce sorriso sulle labbra.

- Vedrai Hinata, sarò io a strapparti quel bacio- pensò Naruto, sorridendole.

- Ti lascerò letteralmente senza fiato, piccola Hina...puoi scommetterci- pensò Kiba, guardandola malizioso.

 
Ino camminava già da un po’ alla ricerca di Shikamaru, scivolando tra la folla.

- Sicuramente starà fumando da qualche parte...- pensò, scansando l’ennesimo ragazzo che le aveva chiesto di stare in squadra con lui con un lieve movimento della mano.

Nell’arco di dieci minuti già aveva detto di no a venti ragazzi, anche più grandi, liquidandoli con naturalezza alzando appena il dito indice.

Chissà perché, quando era con Shikamaru, tutto diventava più difficile.

Era difficile parlare, formulare pensieri e controllarsi. Persino sorridere era diventata un’impresa che aveva come risultato uno stupido sorriso posticcio.

Eppure, aveva bisogno di lui. Sempre.

Lo cercava, chiedeva di lui in ogni situazione. Erano le sue parole a darle coraggio e i suoi gesti la forza necessaria per andare avanti.

Perché sotto la scorza della ragazza bella e impeccabile si celava una ragazza fragile, piena di paure, che reggeva a fatica quella maschera che da tutti gli era stata data.

E Shikamaru era la sua salvezza.

Ogni volta che quella maschera si faceva troppo pesante, lui interveniva a prendere un po’ di quel peso e lo portava con sé.

Era l’unico che avesse visto la vera Ino sotto tutte quelle numerose maschere, l’unico di cui lei si fidasse veramente.

- Yo-

Ino si voltò. Shikamaru la stava guardando, leggermente divertito.

- Che hai da guardare?- chiese Ino, avvicinandosi.

- Niente...la tua espressione...-

Ino crucciò le sopracciglia. – Perché, cos’ha di strano?-

- È diversa da quella che hai di solito...-

- In che senso...-

- Sembra quasi che tu stia pensando...AHIA!-

Shikamaru si prese la caviglia dolorante, saltellando su una gamba.

- Ma sei pazza? Mi hai dato un calcio!-

- Ben ti sta- fece Ino, facendogli la linguaccia – Così impari a non dire cretinate...-

Shikamaru sussurrò qualcosa di molto simile ad un insulto tra i denti.

Ino rise, prendendolo per un braccio.

- Mi vuoi dare un altro calcio?- fece Shikamaru, scettico.

Ino sorrise di nuovo. – No...-

- Allora vuoi stare in squadra con me?-

Ino si staccò da Shikamaru, incredula.

- Non fraintendermi, se te l’ha già chiesto qualcun altro non fa niente. Ho visto che ti ronzavano attorno decine di ragazzi e avrai sicuramente accettato la proposta di qualcuno- e poi si batté una mano sulla fronte – Ti ho fatto solo perdere tempo...-

- No!- Ino quasi urlò nel pronunciare quella sillaba – No...cioè hai fatto bene a chiedermelo, perché ho rifiutato tutte le proposte-

Una specie di sorriso percorse le labbra di Shikamaru.

- Viene – disse, incamminandosi – Ho già trovato il terzo compagno di squadra-

- Ah si...e chi è?-

- Choji Akimichi...lo conosci?-

Ino sorrise – Come hai vecchi tempi?-

Shikamaru annuì – Esattamente-

 
- Cosa? Squadre da tre?- Sakura urlava indignata contro l’altoparlante dove la voce del professor Gai aveva smesso di uscire già da alcuni minuti.

- Perché, non va bene?- chiese Tenten, ancora seduta accanto a Neji.

- Non va bene? È un disastro...- fece la rosa, lasciandosi scivolare contro la parete.

- Su Confettino...vedrai che qualcuno disposto a stare in squadra con noi lo troviamo- le disse Sasuke, strizzandole l’occhio.

- Io con te non ci sto in squadra!- esclamò Sakura.

Sasuke tirò fuori dalla tasca del pigiama l’I-Pod rosa di Sakura, sventolandoglielo sotto il naso.

- Allora puoi dire addio a questo...-

Sakura era senza parole – Ma tu avevi detto che...-

- Ah ah Confettino. Frena un attimo- disse premendole dolcemente un dito sulle labbra – le regole le ho decise io e posso cambiarle quando voglio. Quindi, o stai alle mie nuove regole o puoi dire addio a questa preziosa scatoletta-

Sakura era furibonda e la pelle scarlatta creava un delizioso contrasto con i suoi capelli.

- Tu – cominciò, puntandogli un dito sul petto – Sei un cretino! Sappi che accetto di stare in squadra con te solo per riavere l’I-Pod e per toglierti quel disgustoso sorrisino dalle labbra-

- Prova pure, Confettino, ma non ci riuscirai...-

Sakura sfoderò la sua aria di superiorità – Io non ne sarei tanto sicura...-

Poi si guardarono intorno e afferrarono entrambi un ragazzo che aveva assistito in silenzio a tutta la discussione, che pareva addormentato, per il pigiama.

- Hey tu...come ti chiami?- domandò l’ Uchiha.

Nessuna risposta.

- Lascia fare a me...- disse Sakura – Come ti chiami?- gli urlò in un orecchio, all’improvviso.

- Shino-

- Bene, Shino, d’ora in poi tu sarai in squadra con noi. D’accordo?-

Nessuna risposta.

- Perfetto- esultò Sakura, facendo il segno di vittoria a Tenten – Ci vediamo alla fine della gara. Stammi bene, ok?-

E sparirono, confondendosi tra la folla.

Erano rimasti solo Neji e Tenten.

- Tu non puoi partecipare. Non con questa gamba, almeno- fece Neji, alzandosi da terra.

Tenten sbuffò – Mi sa che dovrò ritornare in camera...- disse, aggrappandosi a Neji per alzarsi a sua volta.

Il corridoio si era rapidamente svuotato, perchè tutti erano andati a cercare i propri compagni o quanto meno a vestirsi per partecipare alla fatidica prova.

- Il problema e che tra mezz’ora devo cambiare la fasciatura e non ce la faccio benissimo da sola...-

- Resto con te-

Tenten sgranò gli occhi, incapace di credere a ciò che aveva appena sentito. Alzò lo sguardo verso Neji e incrociò gli stessi occhi freddi di sempre.

- Ma Neji, questa prova è importante. Se non partecipi la tua media subirà un grave calo...-

- Vedrai che il professor Gai capirà. Dopotutto, anche cambiare un fasciatura è una prova-

Tenten si aggrappò meglio a Neji per non cadere.

- Portami in camera mia. È li che tengo tutte le bende-

Per una breve frazione di secondo, Neji sussultò.

- Che hai?- gli chiese Tenten, preoccupata.

- Niente. Fammi strada...-

Un pensiero pervase Tenten come un fulmine a ciel sereno.

Quella sarebbe stata la prima volta che sarebbe rimasta completamente sola con Neji.

Chiusi, dentro la sua stanza, senza nessuno all’interno dell’albergo.

Tenten deglutì, sperando ardentemente che lo stesso dubbio non andasse a invadere la mente dello Hyuuga, già particolarmente teso.

Perché Neji aveva già capito che sarebbe rimasto da solo con la ragazza.

E i suoi ormoni avevano preso a scalpitare.

Impazientemente.

 
Hello a tutti! Come va? Pian piano sto riallacciando i rapporti con EFP ma fatico ad aggiornare in breve tempo per via della scuola (infatti, appena ho un momento libero devo avvantaggiarmi con i compiti) e le attività pomeridiane (vedi pallavolo, il corso del patentino e via dicendo...) e così è ben poco il tempo che mi rimane per aggiornare.

Chiedo umilmente perdono a tutti voi, che con impazienza continuate a leggere la mia ficcy.

Grazie mille.

Concludiamo il capitolo dicendo che nel prossimo ci saranno molti colpi di scena, soprattutto in campo sentimentale. Ma non voglio anticiparvi niente ( eh lo sò...sono cattiva!!!), ma solo lasciarvi un piccolo interrogativo: Possono un ragazzo e una ragazza di sedici anni che si amano non fare nulla in una camera d’albergo isolati degli altri per un’intera notte?

Vi lascio formulare ipotesi, ma come sempre, per sapere la verità, dovrete aspettare il prossimo capitolo!

 
Grazie (come sempre) a chi commenta e a chi legge soltanto.

 
CelsteKiss#

 
p.s: Il 7 febbraio è il mio compleanno!!! Mi raccomando fatemi gli auguri >.

  
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