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Autore: xzaynsmeches    24/07/2013    13 recensioni
E se Harry frequentasse l'Università?
E se fosse pazzamente innamorato del suo professore?
E se il suo professore fosse proprio Louis?
(attention: Larry on stage)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dedico tutto questo a Irene, che mi ha aiutata e supportata durante tutta la stesura della storia. Grazie. Di tutto. Ti amo Boo.




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Harry aveva così tante volte sognato quella voce in quelle due settimane che se non fosse stato per Louis che stringeva la sua mano non ci avrebbe nemmeno creduto.
‘L-Lou? Lou sei sveglio? Oh mio dio, oh mio dio Louis’ pianse abbracciandolo. Quando il castano mugugnò dal dolore si ricordò che non era in buone condizioni fisiche e si allontanò di poco, prendendo il suo viso tra le mani e carezzandolo.
‘Harry, ti amo’ sussurrò, e se non fossero stati così vicini il riccio non l’avrebbe nemmeno sentito.
‘Sssh, zitto amore, stai zitto’ mormorò tra le lacrime baciandogli la fronte.
‘Tesoro ti ho portato un bicchiere di caffè dal ba-’ Jay era entrata con un caffè per Harry in mano, l’ennesimo, e vedendolo abbracciato a suo figlio sorridente l’aveva lasciato cadere a terra per poi
‘Louis!’ urlare, lasciando che i suoi occhi si riempissero di lacrime di gioia. Poi gli era corsa incontro e l’aveva abbracciato per un tempo che era parso infinito.
‘Mamma mi soffochi’ aveva poi biascicato Louis, cercando, fin troppo debolmente, di liberarsi dalla sua presa.
‘Dobbiamo chiamare le ragazze! Mio dio saranno così felici, Louis eravamo così preoccupate!’ l’entusiasmo di Jay si spense quando entrò la solita infermiera di ronda che
‘Il paziente si è risvegliato, dobbiamo portarlo in sala operatoria per degli accertamenti’ e in nemmeno cinque minuti avevano portato Louis fuori di lì. Harry e Jay si erano ritrovati abbracciati a piangere di gioia per la persona che entrambi amavano.
 

***


‘Liam? Pronto Liam? Louis si è svegliato, ora lo stanno visitando e-’
‘Ti raggiungo lì’ poi aveva  riattaccato.

***


Quando gli infermieri avevano riportato Louis nella stanza 556 Harry l’aveva subito seguito, preoccupato per come stesse. Quando li avevano lasciati soli si era deciso ad avvicinarsi.
‘Lou..’ aveva sussurrato sorridendo.
‘Sì?’ anche lui un sorriso in volto.
‘Come stai?’
‘Beh ho due costole incrinate, una gamba rotta, una grave frattura al braccio destro e mi sono appena ripreso da un trauma cranico, come sto secondo te?’ chiese ironico. Harry tornò subito serio.
‘Scusami’ ammise senza riuscire a guardarlo negli occhi.
‘Scusa? Harry scusa di cosa?’ chiese perplesso.
‘E’-è- è tutta colpa mia se ora sei qui e saresti potuto morire e non me lo sarei mai perdonato! E dimmi, come avrei fatto senza di te? I-io non-’ riprese a singhiozzare.
‘Harry, Harry amore! Amore che stai dicendo? Non è colpa tua, sono stato io, tu non hai fatto nulla’ gli afferrò le mani.
‘Scusami’ il riccio si asciugò un paio di lacrime.
‘Vieni qui’ disse Louis tirandolo verso di sé. ‘Ti prometto che lascerò l’Università e diremo a tutti di noi, ti amo’ a quel punto Harry, che fino ad allora aveva provato a trattenere le lacrime, scoppiò senza ritegno. Quanto poteva amarlo? Infatti
‘Ti amo anch’io’ e proprio mentre si stava avvicinando -le bocche già protese, il cuore a mille, le farfalle che minacciavano di divorargli lo stomaco- per baciarlo, dopo tre fottute settimane, Liam entrò nella stanza, costringendoli a separarsi in fretta.
‘Io..’ tentò Harry.
‘Sono felice che ti sia svegliato, Louis’ affermò Liam, per niente convinto di quello che aveva detto, con un tono che non suonò affatto amichevole.
‘Già, grazie’ aveva detto solo lui, freddo.
‘Ci hai messo molto’ il riccio cercò di spezzare la tensione.
‘Già, dovevo.. sistemare un paio di cose. Ma a quanto pare sono di troppo qui. Magari volete stare un po’ soli, forse è meglio che torni più tardi’ affermò stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Poi si sbattè la porta alle spalle, senza lasciare ad Harry il tempo di ribattere.
‘Quando hai intenzione di dirglielo?’ chiese Louis fissando ancora il punto in cui Liam era scomparso dietro la porta.
‘Io.. non lo so. Presto’ ammise sospirando.
‘Beh, dov’eravamo rimasti?’ chiese Louis sorridendo malizioso. D’altra parte il lupo perde il pelo ma non il vizio. Peccato che mentre stavano per riprendere da dov’erano rimasti entrarono in stanza tutte e quattro le testoline bionde al completo –come le chiamava Harry- ovvero le sorelle di Louis. Dovevano volersi un gran bene, a giudicare dalle lacrime di gioia. Quando le ebbe abbracciate tutte e quattro le presentò
‘Harry, loro sono-’
‘Lottie, Fizzy, Daisy e Phoebe, lo so’ lo interrupe il riccio sorridendo.
‘Cosa mi sono perso?’ chiese Louis sorpreso.
‘Sedici notti che Harry passa in bianco a pregare che tu ti svegli’ rispose Jay al posto suo.
Erano davvero lacrime di gioia quelle che scorrevano sulle guance di Louis Tomlinson?


Quando le sorelle di Lou si sedettero ai bordi del lettino e cominciarono con una marea di ‘Ti ricordi quella volta che..? E quando..?’ Harry capì che per avere il suo bacio avrebbe dovuto aspettare ancora e, sentendosi di troppo per quella che sembrava una ‘riunione di famiglia’, si assentò, con l’urgente bisogno di trovare Liam e parlargli. Lo trovò nella sala d’attesa principale, intento a passare il tempo con qualche gioco idiota del suo cellulare.
‘Liam?’ lui alzò lo sguardo su Harry.
‘Possiamo parlare?’ continuò il riccio.
‘Sì, andiamo nel giardino’


Il cortile dell’ospedale era grande, o almeno quel che bastava per permettere ad Harry di perdersi ad osservarlo, senza trovare il coraggio di spicciare parola. Difatti fu Liam a rompere il ghiaccio
‘Allora, piccolo? Come sta?’ chiese. E Harry avrebbe solo voluto prendersi il viso tra le mani e urlare ‘ti prego, non chiamarmi così, non rendere le cose ancora più difficili, dannazione!’ e invece
‘Bene.. credo’ borbottò.
‘Liam io.. credo di amarlo ancora’ ammise dopo un silenzio imbarazzante, così a bassa voce che non si sarebbe affatto stupito se Liam non avesse sentito.
‘Lo so, per questo sto cercando di renderti le cose più facili.. lasciandoti’ disse il castano, gli occhi che cominciavano ad inumidirsi. Harry rimase basito.
‘Tu cosa?’ chiese sorpreso.
‘Piccolo, io ti amo più di qualsiasi cosa, ma non posso, non voglio, obbligarti a stare con me’ la voce rauca. Harry avrebbe potuto dire un milione di cose, inventarsi mille modi per chiedergli scusa, mentirgli e cercare di dirgli ‘mi dispiace’, ma alla fine optò solo per un abbraccio, e un
‘Grazie Liam, grazie di tutto’ sussurrato al suo orecchio. Liam era davvero il ragazzo più buono che avesse mai conosciuto, ora ne era sicuro. Si sentì quasi in colpa per stargli spezzando il cuore. Poi si voltò e se ne andò lentamente, lasciandosi il castano alle spalle, forse per l’ultima volta.


‘Non sei mai stato abbastanza per nessuno, Liam’ sussurrò lui  a sé  stesso,  per poi abbandonarsi ad un pianto da bambino.
 

***


Quando Harry rientrò nella camera di Louis, un’ora e una passeggiata per Londra dopo, accanto al letto di quest’ultimo, sullo sgabello, c’era una testa bionda, ma non apparteneva a nessuna delle sue sorelle. Era..Tyler? Nialler? Lui e Louis ridevano come vecchi amici.
‘Oh, scusate, torno più tardi’ affermò il riccio in imbarazzo quando si accorsero della sua presenza sulla porta.
‘Mh? No, vieni pure Harry, me ne stavo andando. Allora fammi sapere Lou, a presto’ poi sorrise come un bambino e si chiuse la porta alle spalle.
‘Hey’ disse Louis sorridendo.
‘Hey’ rispose Harry avvicinandosi.
‘Posso avere il mio bacio?’ chiese Louis. La risposta non arrivò, le labbra di Harry sulle sue sì, finalmente.
‘Fammi sapere cosa?’ chiese il riccio, staccandosi dal bacio dopo un po’. Louis fece un verso di dissenso, poi
‘Uhm?’ alzò un sopracciglio non capendo.
‘Il tuo amico.. Nialler? Prima di andarsene ti ha detto “fammi sapere” ’ si spiegò.
‘Niall vuoi dire’ sorrise. ‘Senti Harry io.. so che può sembrarti un po’ affrettato ma.. vieni a vivere con me. Niall ha un amico che affitta un appartamento in centro. Si è informato e non costa molto. Inoltre l’Università non è distante e io mi licenzierò e cercherò un altro lavoro. Non dovremo più tenere nascosto a nessuno la nostra relazione, te lo prometto, e pot-’ fu interrotto da Harry, che posò nuovamente le labbra sulle sue, questa volta per un bacio meno casto.
‘Sì, sì, sì, mille volte sì’ disse nel bacio.
‘Ti amo’ disse Louis, per la seconda volta, e la schiena di Harry fu scossa da brividi.
‘Ti amo anch’io’ poi lo baciò ancora.
‘Mh.. e Liam?’ chiese Louis dopo poco, interrompendosi di nuovo.
‘Ho.. sistemato tutto, tranquillo’ rispose il riccio appena malinconico sorridendo.
‘Sicuro?’
‘Sicurissimo’
Poi ci fu posto solo per i loro baci.
 




Una settimana dopo, tra un ‘puzzi’ e un ‘lavati’ di Louis, detti solamente per far tornare Harry a casa a riposarsi, a lasciare l’ospedale non fu il riccio, ma la famiglia di Louis.
‘Boo, sei sicuro che possiamo andare? Possiamo rimanere fino a che non ti rimetti del tutto, possiamo aiutarti con la gamba, le medicine e tutto il resto’ Jay, da mamma premurosa, non se la sentiva ancora di lasciare il figlio.
‘Mamma, sto bene. E poi c’è Harry con me, tranquilla’
‘Tesoro, quel ragazzo ti ama davvero, tienitelo stretto’ poi lasciò un bacio sulla sua fronte, e uscì dalla porta, mentre le sorelle Tomlinson lo salutavano.
‘Boo, ci verrai a trovare presto, vero?’ Phoebe e Daisy erano ai lati del lettino e cercavano di trattenersi dal piangere.
‘Prestissimo, ve lo prometto’ sorrise.
‘Porterai anche Harry?’ chiese Daisy.
‘Ma certo’ poi lasciarono entrambe un bacio sulle guance del fratello e uscirono.
‘Boo..’
‘Lots..’
‘Verrai davvero a trovarci?’ chiese speranzosa.
‘Charlotte, guardami negli occhi. Te lo prometto.’
‘A presto, allora?’
‘A presto’ sorrise, per poi stringersela forte al petto.
Era rimasta solo Fèlicitè, che piangeva in un angolo della stanza. Comprensibile, nel pieno della sua adolescenza, a quindici anni, era difficile per lei trattenere le lacrime.
‘Ti voglio bene Boo’ disse solo alla fine, avvicinandosi e stringendolo forte. Singhiozzava.
‘Fizzy, non piangere, ok? Te ne voglio anch’io’ le carezzava i capelli e sorrideva.
‘Su, vai, mamma ti sta aspettando e non potete fare tardi’ la rassicurò.
‘Ok’ lei tirò sul col naso, sorrise, con gli occhi rossi, e lasciò la stanza.
Rivolgendo lo sguardo alla porta, Louis si accorse della presenza di Harry. Lo guardava sorridendo.
Boo.. mi piace’ ammise.
‘Hai origliato tutto?’ chiese scherzosamente.
‘Forse, Boo
‘Non chiamarmi così, lo odio’ fece una smorfia dolcissima.
‘E’ carino invece. Domani ti porto a casa’
‘Non vedo l’ora.. Solo.. sarà difficile abituarsi alle stampelle’
‘Vuol dire che ti porterò in braccio più spesso, principessa’ sorrise il riccio.
‘Principessa? Perfino “Boo” è meglio’  fece ridere Harry.
‘Ora dormi Boo, a domani’ gli lasciò un bacio sulle labbra e uscì dalla stanza.



Il giorno dopo, Louis sul sedile alla sua destra, Harry parcheggiò davanti al suo appartamento.
‘Questa non è casa mia’
‘Infatti, starai da me per un po’’
‘D-da te?’ chiese sorpreso.
‘Lou, davvero credevi che ti avrei permesso di stare nel tuo appartamento? Solo? Con una gamba rotta?’
‘Hai ragione, scusa mamma’ scherzò lui.
Quando furono nel salotto di Harry a Louis venne un dubbio, così
‘Haz, da quanto tempo non frequenti l’Università?’
‘Non saprei.. forse.. un paio di settimane’
‘Un paio di settimane quante?’
‘Tre o quattro, credo..’ ammise a testa bassa.
‘Tre o quattro?! Harry, hai idea di cosa voglia dire? Devi recuperare quasi un mese di studio! Vuoi non essere promosso agli esami?!’
‘Fortuna che ero io la mamma tra noi’ provò a sdrammatizzare il riccio.
‘Non c’è nulla di divertente, domani ti ci accompagno io, e i prossimi pomeriggi li passerai a studiare, è chiaro?’ chiese serio.
‘Fortuna che ho l’insegnante di Inglese migliore del mondo’ scherzò baciandolo. Dopo un po’ Louis interruppe il bacio.
‘A proposito.. domani consegnerò le dimissioni’ sussurrò.
‘Non devi farlo se non te la senti’ disse apprensivo il riccio.
‘Harry, ci penso da una settimana, ormai ho deciso’
‘Ti amo’ poi lo baciò.

***



Il giorno dopo Harry guidò la macchina di Louis fino all’Università. Quando arrivarono spense il motore e
‘Scendi con me?’
‘Tu vai, io arrivo tra un po’’
‘Sei sicuro di farcela da solo?’
‘Harry, ho una gamba rotta, non un handicap inguaribile’ sorrise.
‘D’accordo, allora a dopo’ lo salutò con un bacio.

Dopo circa mezz’ora Louis si decise ad alzarsi e avviarsi verso l’ufficio del direttore. Bussò una volta, due..
‘Avanti’ la voce del vecchio lo invitò ad entrare.
‘Signor Lewis, buongiorno’ sorrise cordiale.
‘Signor Tomlinson, si è rimesso velocemente, riuscirà ad insegnare con quella gamba?’
‘Veramente io.. mi licenzio’
‘Cosa?!’ chiese lui alzandosi dalla sua poltrona,  la voce di almeno un ottava più alta.
‘Ci ho pensato molto, ma purtroppo ci sono delle questioni che non posso rendere pubbliche che mi costringono a farlo’
‘Signor Tomlinson, lei a soli ventisei anni insegna in una delle Università migliori di Londra, non è una cosa da poco. Dovrebbe ritenersi fortunato, tutti aspirerebbero al suo posto di lavoro’
‘La prego, non insista oltre, è già abbastanza difficile per me’ l’uomo sospirò.
‘D’accordo, se la mette così immagino di non poter insistere davvero. Si accomodi, dovrà firmare alcuni moduli per la dimissione’ così Louis, penna alla mano e un peso sul petto che si alleggeriva, pose fine alla sua carriera come insegnante di epica e letteratura inglese in quell’Università.

Quando fu fuori da quell’ufficio, ma soprattutto da quell’edificio, inspirò profondamente. Poi fece una chiamata.
‘Niall? Sono io. Si, d’accordo. Me le porti ora? Davanti all’Università. Si, si ok, grazie, a tra poco’ quando riattaccò si sedette sulla panchina nel cortile lì fuori, e attese.
Niall arrivò dopo nemmeno dieci minuti, lo vide arrivare da dietro l’angolo, le chiavi tra l’indice e il pollice.
‘Hey Tommo’ lo salutò.
‘Nialler’
‘Come sta la tua gamba?’
‘Devo tenere il gesso ancora per due settimane, così dicono i dottori’
‘Capisco, l’hai già detto ad Harry?’
‘Dell’appartamento? No, sarà una sorpresa’ sorrise prendendo le chiavi che l’irlandese gli porgeva. Le infilò in tasca.
‘Sono felice che tu e lui siate tornati insieme’ disse sincero.
‘Ho consegnato le dimissioni’
‘Tu cosa?’ Niall strabuzzò gli occhi.
‘L’ho fatto per Harry’ disse sicuro.
‘Hai pensato a cosa farai adesso?’
‘Cercherò un altro lavoro, magari in una scuola superiore, farò un concorso o cose del genere’
‘In qualsiasi caso.. ci sono per te’ gli posò una mano sulla spalla.
‘Lo so, grazie’ sorrise lui.
Chiacchierarono seduti su quella panchina tutta la mattinata, come non facevano da tempo. Dieci minuti prima della fine delle lezioni, Niall, guardando il suo orologio da polso, annunciò
‘E’ meglio che vada, o quando Harry uscirà ci troverà ancora qui a parlare, chiamami se ti serve aiuto, per qualsiasi cosa’
‘Lo farò, grazie ancora’
‘A presto’ poi il biondo si allontanò.


Quando Harry uscì Louis si alzò e gli andò in contro. Lo baciò, lì sul piazzale, di fronte a tutti gli studenti.
‘Louis, ci guardano tutti’ sussurrò il riccio imbarazzato dopo poco.
‘Ormai non lavoro più qui’ sorrise lui.
‘Allora ce l’hai fatta’
‘Te l’avevo promesso. Ora andiamo’ si avviarono verso la macchina.
Quando furono all’incrocio vicino a casa di Harry Louis disse
‘Svolta a destra’
‘A destra? ma Boo, il mio appartamento è di là!’
‘Tu svolta a destra. Ti porto in un posto’ stranamente il riccio non fece mille domande come al solito, si limitò a seguire le indicazioni di Louis.
‘Accosta, siamo arrivati’ quando furono fermi Louis gli disse
‘Ora chiudi gli occhi’
‘Che diavol-’
‘Chiudili e basta’ sorrise divertito dall’espressione di Harry.
Quando uscirono dall’auto Louis lo guidò fino all’appartamento. Con un po’ di difficoltà riuscì ad aprire la porta.
‘Ora puoi aprire gli occhi’ ed Harry tolse immediatamente le mani dal suo viso.
‘Benvenuto a casa nostra’ affermò Louis. Il riccio rimase a bocca aperta, gli occhi spalancati, il cuore stravolto da una felicità che non aveva mai provato, talmente forte da spaventarlo.
‘N-nostra? Louis io..io’ poi, da ragazzo sensibile qual era, scoppiò a piangere abbracciando Louis. Lui gli carezzò la schiena.
‘Sssh, Haz, non sei felice?’
‘Boo, certo che sono felice! Te, noi, la casa.. ti amo, dio quanto di amo’ fu così che inaugurarono l’appartamento, con il loro ennesimo bacio davanti all’entrata della loro casa.
 


Quella sera, mentre cenavano e bevevano champagne –Louis non aveva idea di come Niall gliel’avesse procurato- il castano ricevette una telefonata.
‘Signor Tomlinson? Adam Lewis, scusi per l’orario’
‘Signor Lewis nessun disturbo’
‘La chiamo perché mi serve una sua conferma, ora. Potrei offrirle un posto in un'altra Università con cui è gemellata la nostra. Non è molto distante e insegnerebbe la stessa materia. Otterrebbe la cattedra. Se vuole potremmo incontrarci domani e discuterne davanti ad un bicch-’
‘Solo un attimo signore, mi scusi’ posò il cellulare sul tavolo, una mano davanti al microfono.
‘Harry, è il signor Lewis, il direttore, dice che mi potrebbe offrire un posto in un’altra Università’ esclamò con un sorriso che gli attraversava il viso da parte a parte.
‘Che aspetti? Accetta!’ gridò il riccio felice all’inverosimile per il suo ragazzo.
‘Signor Lewis? Mi scusi’
‘Allora?’ chiese il vecchio impaziente.
‘Accetto, grazie, grazie mille, le devo un favore’
‘Io a lei Tomlinson, io a lei! La richiamerò domani per organizzare l’incontro, buona serata’
‘Altrettanto, arrivederci’ riattaccò.
‘Haz, hai sentito?! Mio dio non ci credo!’
‘Dovresti cominciare a farlo, te lo meriti Lou, ti meriti il meglio’ poi lo baciò.

Quella sera Harry Styles e Louis Tomlinson brindarono non solo all’inizio della loro vita insieme, ma anche al nuovo lavoro di Louis,  e.. detto tra noi, oltre ad inaugurare l’appartamento inaugurarono anche il loro letto a due piazze.
 
 




Harry Styles ha vent’anni, i capelli ricci e una passione per l’Epica e la Letteratura Inglese.
..O meglio, per gli insegnanti di Epica e Letteratura inglese.













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ello pippol! :)
in primis mi scuso per l'imperdonabile ritardo (di nuovo) ma l'ultimo capitolo è più impegnativo, e volevo fare qualcosa di abbastanza originale. inoltre volevo finire di scrivere le due os che ho buttato giù in questi giorni e pubblicarle tutti insieme. vi lascio i link di entrambe, spero passiate e mi lasciate una recensione, ci tengo tantissimo :)
1. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2021002&i=1
2. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2021044&i=1

beh allora.. questo è il mio ultimo spazio autrice e, aiuto, sono in lacrime. vi avevo detto che sarebbe durata ancora un po' ma, mi spiace, questo è l'ultimo capitolo. questa storia è la mia piccolina, la mia prima ff e.. aw, aiuto non ci credo che è finita davvero çç
non uccidetemi, ho scritto un finale felice per tutti i personaggi (apparte il piccolo liam, povero) e spero che la storia non vi abbia annoiate o sia diventata troppo banale verso la fine! è che ho avuto poco tempo e a volte anche poca ispirazione,  ma ho sempre cercato di fare del mio meglio!
bene, ora passiamo ai ringraziamenti:
-grazie alle 117 persone che seguono la storia;
-grazie alle 9 che l'hanno messa nelle ricordate;
-grazie alle 36 che l'hanno inserita nelle preferite;
-grazie ad ognuna di voi che ha recensito;
-grazie anche a chi ha semplicemente letto in silenzio;
-grazie a tutte le dolcissime ragazze che mi hanno riempito di complimenti su twitter;
- infine devo un ringraziamento speciale a lallaforever, che ha recensito ogni.singolo.capitolo. dal primo all'ultimo, ti adoro


penso che tornerò presto con nuove os o, chissà, magari anche con una ff! quindi tenete d'occhio il mio account ;) grazie ancora di cuore a tutti,
baci xx





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