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Autore: _Crizia_    26/07/2013    4 recensioni
Questa storia non tiene conto della trasformazione di Shin in Conan, i personaggi hanno circa 18 anni.
Grazie ad una certa persona vanno in vacanza in Italia, dove trascorreranno alcuni giorni del mese di luglio all'insegna del divertimento e chissà che chi ha procurato i biglietti non abbia avuto un preciso scopo per farlo.
Dalla storia
-"Il sole era già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il caldo si faceva sentire e né una foglia né un filo d'erba si muoveva, sembrava tutto tranquillo ad eccezion fatta per un urlo sovraumano che sgretolò in mille pezzi quell'atmosfera da fiaba.
L'urlo incriminato proveniva da una camera pitturata di un fresco verde chiaro, in questo luogo si trovavano un ragazzo e una ragazza dai lineamenti orientali che si guardavano reciprocamente"-
P.S. forse durante la narrazione i personaggi saranno un po' OOC.
Al momento sospesa causa altri progetti in corso.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yukiko Kudo | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Problemi di post-arrivo
 

Se già l'esterno aveva lasciato la nostra comitiva spiazzata, di certo non riesco a descrivervi le loro espressioni dopo essere entrati all'interno della villa.
Il lusso e il buon gusto con cui era stata arredata trasportava i loro sensi in una dimensione armoniosa, i colori caldi e gli inserti in legno rilassavano tutte le membra portandoli ad uno stato di estasi totale: una volta entrati lì tutto ciò che c'era fuori passava in secondo piano e diveniva una sfuocata fotografia della realtà.
Certamente ci sarebbe voluto un po' prima che i ragazzi imparassero a muoversi in quella labirintica casa di due piani e chissà che perdendosi non riuscissero ad incappare in alcune stanze un po' "speciali"...
 
"Dunque secondo le disposizioni datemi da vostra madre, signorino Kudo, ora vi mostrerò le vostre rispettive stanze; per quanto riguarda i bagagli prendete solo l'occorrente per la notte al resto provvederò personalmente più tardi."
Così Heiji e Shinichi aiutarono le ragazze a trasportare i propri bagagli su per le scale e lungo il corridoio su cui si affacciavano alcune porte e alla fine del quale vi era una porta-finestra che dava su un terrazzino.
 "Bene, questa stanza, la Green Hill, sarà l'alloggio del signorino Heiji e della signorina Kazuha, mentre la Blue Marine sarà per voi e la signorina Ran.
Spero che le stanze siano di vostro gradimento, che non ci siano inconvenienti e se qualcuno a qualcosa da ridire lo riferisca alla signora Kudo, io me ne debbo lavare le mani poiché così mi è stato disposto di dire.
Buona notte a tutti voi e buona permanenza!", così con un sorriso bonario e un piccolo ghigno impercettibile il maggiordomo George se ne andò lasciando i ragazzi un po' assonnati e già in stato di dormi veglia che probabilmente non avevano ben capito la situazione che si prospettava loro per la notte.
 
Ora... tutti si aspetterebbero una specie di esplosione, una valanga di domande e una marea incontenibile di punti interrogativi; ebbene lasciatemi dire che dopo un volo del genere, un viaggio in macchina abbastanza lungo e lo sfasamento del fuso orario tutto ciò che si può desiderare e volere è un comodo e soffice letto su cui finalmente riposare serenamente, tutto il resto non conta.
Sbadigliando e sonnecchiando i ragazzi si salutarono, Heiji e Kazuha entrarono nella loro stanza, mentre Shinichi fece segno a Ran di seguirlo verso la loro poco più avanti nel corridoio.
Shinichi accese le luci basse e soffuse che rivelarono una deliziosa stanza a lui un po' familiare, infatti era la stessa che utilizzava quando passava del tempo in Italia da bambino; come qualsiasi gentiluomo si rispetti lasciò il bagno a Ran la quale molto stanca, una volta infilata una leggera veste come pigiama e aver fatto ciò che doveva fare (i personaggi chiedono un po' di privacy per ciò che fanno in bagno), uscì lasciando il posto a Shinichi.
 
Una dinamica simile avvenne anche nella camera Green Hill, in questo modo i giovani si addormentarono di colpo, ognuno ben distante dall'altra, tuttavia a volte il sonno può essere agitato o semplicemente avendo molto spazio a nostra disposizione ci rigiriamo a destra e a manca senza curarci di chi o cosa tocchiamo, tantomeno ci curiamo di ciò che potremo dire mentre dormiamo o della comoda posizione che dopo tanto cercare a occhi chiusi e semi incoscienti finalmente troviamo.
Di tutto quello che può succedere di notte non possiamo sapere, ma alcune tracce restano e le conseguenze delle azioni notturne ci potrebbero svegliare in malo modo il giorno successivo.
 
Il sole era già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il caldo si faceva sentire e né una foglia né un filo d'erba si muoveva, sembrava tutto tranquillo ad eccezion fatta per un urlo sovraumano che sgretolò in mille pezzi quell'atmosfera da fiaba.
L'urlo incriminato proveniva da una camera pitturata di un fresco verde chiaro, in questo luogo si trovavano un ragazzo e una ragazza dai lineamenti orientali che si guardavano reciprocamente imbarazzati e confusi dalla situazione alquanto equivoca.
Ebbene la ragazza che aveva lanciato l'urlo si era svegliata di soprassalto sentendo qualcosa che le pesava sul petto, aprendo gli occhi si era accorta che quel peso non era altro che la testa del suo compagno di scuola e avventure il quale ancora assonnato non solo si ostinava a tenere la testa dov'era ma strinse ancora di più a sé quell'esile e caldo corpo che probabilmente aveva scambiato per un cuscino.
La ragazza accorgendosi che anche lei cingeva il ragazzo con le braccia dietro la testa, le ritirò alla velocità della luce mentre il rossore iniziava a farsi preda di sé poiché oltre la strana situazione non si sentiva molto ad adagio con vicino un essere semi denudato.
Infatti il ragazzo di Osaka indossava solo un paio di leggeri pantaloni a mezza gamba come pigiama; anche l'urlatrice non era messa meglio visto che indossava un paio di larghi pantaloncini corti e una canotta a bretelle.
 
Intanto nella vicina Blue Marine altri due ragazzi avevano aperto gli occhi in contemporanea per lo spavento dato che la sveglia di quella mattina non era assolutamente stata una delle migliori.
Shinichi si sentì il braccio destro un po' indolenzito mentre Ran si era svegliata coccolata ad una morbida e primitiva fonte di calore la cui vicinanza la rilassava, entrambi si girarono e finirono occhi negli occhi; fu un attimo che il cervello si accese e i neuroni elaborarono le informazioni i due si staccarono e per un momento si diedero le spalle giusto per dare il tempo alle guance di scolorirsi.
Si alzarono dal letto senza badare all'abbigliamento e di comune accordo, dato con una semplice occhiata, si fiondarono fuori dalla porta per capire cos'era successo.
Tutta questa agilità e intesa era senz'altro dovuta a un riflesso da detective che deve sempre essere pronto a captare possibili segnali.
Shinichi conoscendo bene la propria casa intuì subito che la fonte doveva essere nella stanza Green Hill dove avrebbero dovuto dormire i suoi amici.   
 
Una volta spalancata la porta e sondata la non presenza di alcun cadavere si rivolse un po' alterato per il brusco risveglio a quei due: "Che diamine avete da gridare a quest'ora del mattino?"
Heiji che si stava ancora stropicciando gli occhi seduto sul letto disse: "E io che ne so, non ho sentito alcun grido, dormivo! Chiedilo a quella che per poco non mi faceva cascare dal letto!"
"Sei solo un caprone Heiji, baka!!" e così concludendo Kazuha si chiuse in bagno amareggiata per l'accaduto: non riusciva a capire come Heiji potesse comportarsi così normalmente, non averle chiesto scusa, lei si era vergognata così tanto di come si erano svegliati anche se in quel momento dopo averci ripensato doveva ammettere che non aveva mai dormito più serenamente e quella testa non le pesava affatto.
Pensando di essere troppo buona e che infondo quegli ultimi pensieri erano dovuti alla sua cotta verso il ragazzo iniziò a prepararsi per scendere a fare colazione cercando di sciacquare via ogni proposito di premeditata morte allo sventurato di quella mattina con una rigenerante doccia; dopotutto doveva essere sincera con se stessa: infondo le aveva fatto piacere dormire in quella posizione con il suo Baka.
 
"Mah... le donne... chi le capisce è bravo." sospirò Heiji guardando la porta del bagno, "Piuttosto voi due... cosa mi avete combinato stanotte? Vi siete dati da fare?" chiese il detective dell'Ovest alla coppia davanti a lui ammiccando ai loro indumenti.
I due divennero subito rossi dando una veloce occhiata ai propri e agli abiti dell'altro e Shinichi iniziò a sbuffare e borbottare imprecazioni contro l'amico come l'acqua in ebollizione.
"Stupido deficiente perverso maniaco, come ti vengono in mette certe cose?" e fu così che la pazienza e la freddezza del  detective dell'est si andarono, almeno per una volta, a farsi benedire.
"Bhe scusami tanto mister galanteria ma uno cosa dovrebbe pensare vedendo te con i boxer e lei, Ran fammi passare i termini, con una così leggera e anche un po' provocatoria sottana."
Stavolta fu il turno di Ran di farsi sentire: "Primo questa è una camicia da notte, secondo è molto caldo se non te ne fossi accorto, terzo è un regalo di mia madre a cui sono molto affezionata e quindi l'ho indossata, quindi chiarito il malinteso, gradirei le tue scuse Heiji, perché so che in fondo sei un bravo ragazzo."
"Hai ragione scusami tanto non avrei dovuto, mi dispiace ma a volte sai che sono un po' impulsivo, non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno, potete perdonarmi?" domandò Heiji veramente dispiaciuto, quella mattina non era affatto iniziata bene per lui.
"Accettiamo le tue scuse, infondo sei sempre nostro amico. Giusto Schinichi?" la ragazza tirò in ballo anche lui poiché si era accorta che era ancora un po' reticente verso la scuse dell'altro, ma bastò il solo buon sguardo conciliatore di Ran a farlo cedere.
Accettò anche lui le scuse e i due si abbracciarono in segno di amicizia.   
 
 
 
 
 
 
Dunque è passato del tempo non indifferente dall'ultima volta che ci siamo sentiti/e.
Al presedente capitolo sono stata molto felice che le recensioni non siano calate e che anche dai dati delle visite e da tutto il resto c'è chi ancora segue questa storia che ha degli aggiornamenti sporadici.
Vorrei tanto ringraziarvi uno/a ad uno/a per le vostre parole, incoraggiamenti e piccoli accorgimenti ma purtroppo non ho molto tempo.
Vi prego di non pensare male ma sono molto di fretta.
Siete sempre nei miei pensieri e penso a come sorprendervi quando scrivo.
Spero che il capitolo vi abbia ripagato dell'estenuante attesa e spero di continuare a ricevere i vostri commenti.
Grazie a tutti/e voi
_Crizia_

  
 
 
    
   
 
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