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Autore: AleHazzaDirectioner    01/08/2013    4 recensioni
Arrivammo fino alla porta sul retro della discoteca, ma non appena l'aprii un enorme mano la richiuse con un pugno. Mi voltai di scatto per la sorpresa ritrovandomi faccia a faccia con Harry, che mi teneva costretta contro la fredda parete di mattoni dell'edificio: sembrava davvero arrabbiato, data la sua mascella tesa e il suo respiro pesante che usciva in forti sbuffi.
-cit. capitolo 1
Genere: Dark, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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“Tieni bevi questo, ti farà stare un po’ meglio” dissi a Liam seduto al tavolo della cucina, porgendogli un’enorme tazza fumante di caffè.

“Grazie, ma non c’è bisogno che tu faccia tutto questo per me” mi ringraziò in tono riconoscente.

“Non ti preoccupare, dopotutto è a questo che servono gli amici” riposi accennandogli un debole sorriso.
In quel momento avevo un solo pensiero per la testa: quello di sapere come mai aveva cominciato a fare certe cose e a frequentare certe persone, così dopo pochi minuti di assoluto silenzio presi un bel respiro profondo e mi decisi a parlare:

“Senti Liam, forse ti sembrerò un po’ invadente, infatti se vuoi puoi anche non rispondermi…volevo solo chiederti: ma come diamine hai fatto a finire con quei tipi lì? E soprattutto, come mai hai cominciato a prendere quella roba?”

Alle parole che avevo appena pronunciato, riaffiorarono subito alla mia mente alcune scene degli episodi precedentemente accaduti in discoteca, mentre un brivido risaliva la mia schiena facendomi tremare al solo pensiero.

LIAM’S POV

Lo sguardo disperato di Katy era fisso sul mio viso, i suoi grandi e imploranti occhi marroni inchiodavano i miei per ricevere una risposta.
Non ce la facevo a raccontarle tutto, non l’avevo mai detto a nessuno; inoltre ci eravamo ritrovati da poco dopo tanto tempo e il mio cervello la vedeva ancora come un’estranea. Però, ogni volta che la guardavo, ogni volta che osservavo la sua folta chioma di ricci scuri e i suoi dolci occhi marroni rivedevo sempre quella ragazzina solare e simpatica alla quale potevo confidare sempre tutto e della quale mi potevo fidare più di ogni altra cosa al mondo.
Ci osservavamo l’un l’altro, e man mano che il tempo passava vedevo nei suoi occhi sparire la speranza di ottenere una risposta da parte mia, ma alla fine decisi di lasciar perdere ciò che mi diceva la mia testa e di seguire solo il mio cuore. Non appena dischiusi le labbra, il viso di Katy si illuminò e intuendo che non ero molto sicuro al fatto di raccontarle tutto, lei annuì con la testa per incoraggiarmi.

“Tutto è cominciato all’inizio delle scuole medie: non conoscevo nessuno e mi è stato praticamente impossibile legare con qualcuno dei miei compagni di classe perché, come tu sai bene, sono sempre stato un tipo molto chiuso e timido. Non è che non mi piacesse avere amici, anzi tutto il contrario, ma purtroppo gli altri non mi accettavano mai per come ero veramente e per questo ero solito a ritrovarmi sempre da solo. Inoltre ero un bersaglio facile per molti dei ragazzi della scuola: specialmente per i bulli che mi costringevano sempre a dar loro i soldi per il pranzo e se mi rifiutavo di farlo mi picchiavano, abbandonandomi poi nei bagni dolorante e pieno di lividi…”

L’espressione di Katy era scioccata, c’era dolore nei suoi occhi. Mentre mi guardava era immobile, sembrava come rimasta pietrificata da ciò che le avevo appena detto, ma ad un tratto con un filo di voce disse: “Continua…” così presi un bel respiro profondo e ricominciai a parlare:

“Avevo pensato di dirlo ai miei genitori ma erano sempre presi dal loro lavoro e quando tornavano a casa era come se fossi invisibile, non gli importava nulla di me, c’era sempre qualcos’altro di più importante; così alla fine decisi di arrendermi e di continuare a sopportare quella tortura tutti i santi giorni. Poi però arrivato alle scuole superiori decisi di non voler essere più vittima di nessuno, non volevo farmi mettere di nuovo i piedi in testa da qualcuno. Infatti quando incontrai Harry fu la mia salvezza: anche lui aveva avuto un passato difficile che ovviamente non riusciva a cancellare, così ho cominciato ha frequentare lui e i suoi amici, finché un giorno mi fece conoscere Nick. Questo si approfittava dei ragazzi che avevano avuto un’infanzia difficile, oppure che avevano dei problemi familiari, o che avevano perso delle persone a loro care. Insomma si approfittava di chiunque non era in pace con se stesso, spacciando droga e dicendogli che l’avrebbe solo aiutato a dimenticare…
Harry faceva parte di quel circolo vizioso già da un po’, così mi consigliò di seguirlo e di entrare a farne parte, ed io accettai. All’inizio è come se tutto ciò che ti circonda sparisse, liberando la tua mente da ogni singolo pensiero e dai brutti ricordi, ma una volta che l’effetto svanisce torni nel mondo reale e tutto ciò che fino a quel momento avevi dimenticato, riaffiora di nuovo nella tua mente tartassandoti in continuazione. Adesso capisci il motivo per cui faccio tutto questo? Voglio solo cercare di dimenticare…”

Gli occhi di Katy erano fissi sul pavimento. Presi il suo viso fra le mani e lo sollevai verso il mio, per far sì che i nostri sguardi si incontrassero: i suoi occhi erano lucidi, le lacrime che continuavano a scendere irrefrenabili le rigavano le guance.

“Ma perché hai deciso di farti del male? Avrei tanto voluto aiutarti, starti vicino…” non finì neanche di parlarmi che gettò le sue braccia attorno al mio collo avvolgendomi in un caloroso abbraccio. Il  suo respiro era pesante e affannoso, non faceva altro che singhiozzare, le sue lacrime bagnavano pian piano il colletto della mia camicia.

KATY’S POV

Eravamo ancora abbracciati, ma ecco che ad un tratto sentii la porta di ingresso aprirsi e quando mio fratello Niall irruppe nella stanza io e Liam ci allontanammo velocemente l’uno dall’altra.

“Katy che ci fa lui qui!?” chiese Niall con aria interrogativa e abbastanza irritata.

“Oh ehm…Liam? Beh ci siamo incontrati in discoteca e visto che era da tanto tempo che non ci vedevamo, l’ho invitato a fare due chiacchiere…” risposi vagamente. Era ovvio che mio fratello non aveva creduto neanche un po’ alla mia bugia, dopotutto non ero una che sapeva mentire tanto bene.

Successivamente lo sguardo severo di Niall si spostò su Liam, e quasi ringhiando gli disse:

“Ti avevo detto che dovevi starle lontano!!” alle parole di mio fratello mi chiesi come mai gli avesse detto una cosa del genere, ma non appena aprii la bocca per parlare lui mi precedette:

“Katy, lui non è il tipo giusto di persona da frequentare.”

“ Non è vero, lo conosco e sono sicura che non sarebbe mai capace di farmi del male!” ribattei

“Katy sono tuo fratello, lo dico solo per il tuo bene!”

“ Senti, mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma se permetti ho 18 anni e vorrei cominciare a prendermi le mie responsabilità!” alle mie parole Niall scosse la testa e se ne andò sbattendo con forza la porta.
Non mi piace litigare con mio fratello, ma non potevo più sopportare il fatto che mi trattasse ancora come una bambina, ho 18 anni cazzo! Perché nessuno lo capisce!?!
In seguito guardai Liam scusandomi con lui per la scenata a cui aveva appena assisitito, ma lui rispose:

“Tranquilla non ti preoccupare, dopotutto immaginavo che avrebbe reagito in quel modo. Beh, adesso è il caso che io vada. Grazie mille per tutto!”

“Di niente figurati, anzi mi ha fatto davvero piacere parlare con te.” dissi mostrandogli un timido sorriso, mentre si avvicinava a me per lasciarmi un dolce bacio sulla guancia prima di andarsene.

* * *

Il giorno dopo a scuola, dopo la seconda ora, raggiunsi il mio armadietto per prendere il libro di storia che mi sarebbe servito per l’ora successiva. Non appena mi voltai, mi ritrovai faccia a faccia con un alto ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci: era Harry. Speravo tanto di essermi sbagliata, di aver visto male, ma purtroppo era proprio lui. Si avvicinò ancor di più a me, spostandosi con la mano il ciuffo di riccioli che gli copriva gli occhi:

“Hey, ciao bellissima!” disse con voce roca.

Lo ignorai completamente procedendo lungo il corridoio e dirigendomi verso l’aula in cui si teneva la lezione successiva. Non riuscii a fare tanta strada dal momento che la mano di Harry afferrò il mio polso, attirandomi verso di lui.

“Non si saluta più? Guarda che è maleducazione…” sussurrò in modo beffardo nel mio orecchio.
Adesso ero io quella maleducata? Per caso si era già dimenticato di come mi aveva trattata la sera prima?

Decisi di rispondergli in modo chiaro e deciso sperando che, così facendo, mi avrebbe lasciata in pace una volta per tutte:

“Ma perché non mi lasci in pace e non torni a drogarti visto che è ciò che ti riesce meglio!?” pronunciate quelle parole mi ritrovai costretta tra il corpo di Harry e la parete fredda degli armadietti, mentre lui mi inchiodava con lo sguardo:

“Senti ragazzina non ti conviene provocarmi, sai posso diventare anche molto pericoloso…”

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!

“Va beh, vorrà dire che continueremo questo discorso un’altra volta…” e se ne andò facendomi un occhiolino. Mi ricomposi velocemente e corsi a più non posso verso l’aula, cercando di fare il più preso possibile per evitare una nota.

Appena arrivai di fronte alla porta della classe, mi ritrovai faccia a faccia con il professore che se ne stava a braccia conserte ad aspettarmi:

“Siamo in ritardo oggi signorina Horan!” disse di rimprovero

“Lo so, mi scusi professore. Le prometto che non accadrà mai più.” risposi, andandomi poi a sedere vicino ad Ellie.

Visto che questa mattina mi ero già guadagnata una bella nota per il ritardo, decisi di prestare la massima attenzione per il resto della lezione, ma ecco che ad un tratto sentii vibrare il mio cellullare, così lo estrassi dalla tasca dei jeans e sbloccai lo schermo. Era un messaggio da parte di mio fratello che diceva:

-Ciao sorellina! Senti oggi ho invitato a pranzo un mio amico, ma torneremo un po’ tardi da scuola, perciò se vuoi mangiare prima di noi non c’è problema.-

Una volta letto il messaggio spensi subito il cellullare e lo riposi nello zaino per evitare che il professore lo vedesse, cominciando poi a fantasticare sul come sarebbe stato quest’amico di mio fratello.

* * *

Dopo pranzo mi rinchiusi in camera a fare i compiti, quando ad un tratto sentii la porta d’ingresso aprirsi al piano inferiore: “Hey Katy sono a casa!” era la voce di mio fratello che mi avvertiva di aver fatto ritorno.

Scesi velocemente le scale, curiosa di vedere chi fosse questo suo amico e appena arrivai sulla soglia della porta del soggiorno, riconobbi subito il ciuffo disordinato di ricci castani.
Non era possibile, lui non poteva essere un amico di mio fratello, loro non potevano essere amici!!
Senza dare troppo nell’occhio cercai di indietreggiare, ma purtroppo non ci riuscii dal momento che Niall aveva afferrato il mio avambraccio facendomi avanzare oltre la porta:

“Katy, lui è Harry un mio compagno di classe.” disse presentandomi l’imponente ragazzo a me non sconosciuto.

“Si, ci siamo già conosciuti.” dissi scocciata
Ma era possibile che dovessi ritrovarmelo ovunque!? Addirittura in casa mia!?
“Davvero e come vi siete conosciuti?” continuò mio fratello al quanto incuriosito.

Ero pronta per rispondere e dire lui tutta la verità, ma non appena Harry intuì quali fossero le mie intenzioni mi fulminò con lo sguardo, rivolgendosi poi a mio fratello:

“Beh, due giorni fa mi stavo dirigendo in classe quando ad un tratto ho visto che le era caduto un libro, allora l’ho raccolto e gliel’ho restituito.” Stranamente questa volta mio fratello sembrava aver creduto a quella sciocchezza anche se, ovviamente, non era andata affatto in quel modo.

Adesso però capivo perché Niall era suo amico: se avesse saputo tutto ciò che combinava e come era veramente, l’avrebbe tratto proprio come aveva precedentemente con Liam, ma visto che era all’oscuro di tutto, ai suoi occhi appariva solo come un semplice e normalissimo ragazzo di diciannove anni.
Successivamente informai mio fratello che dovevo uscire con Ellie, così lo salutai e per non farlo insospettire, rivolsi un saluto anche ad Harry:

“Ci si vede, ciao Harry.”

“Ciao Katy. Sai mi ha fatto davvero piacere rivederti.” aggiunse, rivolgendomi un sorriso sfacciato e mostrando due graziose fossette.

“Si, anche a me.” risposi, sperando che quella fosse l’ultima volta che l’avrei visto.
                                                                   * * *
Ero sdraiata su una delle panchine del parco, i miei occhi erano rivolti al cielo mentre osservavo il sole, che filtrava dolcemente attraverso le verdi foglie degli alberi sotto forma di piccoli e luminosi fasci di luce. Un leggero e fresco venticello accarezzava il mio viso scompigliandomi i capelli.
 Dopo aver osservato la bellezza di ciò che mi circondava presi un respiro profondo cercando di cancellare quello che era appena successo.
Cominciai a frugare nella mia borsa fino a quando ne estrassi il cellulare: dovevo sfogarmi con qualcuno, non ce la facevo più a tenere questa situazione tutta per me, così decisi si inviare un SMS ad Ellie:

-Ti prego raggiungimi ai giardini di Hyde Park, ho davvero bisogno di parlare con qualcuno. Fai presto, Katy.-
 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti!!! Questo era il secondo capitolo della mia FF!!!
Da quanto avrete capito Katy non se la sta passando molto bene dato che questo Harry le ronza sempre intorno, ma chissà se conoscendosi più a fondo le cose cambieranno??
Di certo lo scoprirete solo se continuerete a leggere questa FF… :)
Spero di avervi soddisfatti con questo nuovo capitolo e vi prometto che cercherò di aggiornare il più presto possibile!!!

 

P.S. Mi farebbe piacere ricevere qualche vostra recensione, anche breve, per capire cosa ne pensate e se vale la pena andare avanti…
Ovviamente sarò contenta di ricambiare chiunque mi lascerà  un suo parere!!! ;)

 

                                                                                                                  xx Alessandra.

 




 

  
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