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Autore: Hunterwolf    05/08/2013    2 recensioni
Crocodile non aveva mai pensato di cambiare, e non lo pensa neanche adesso, e pure non avevo intenzione di cambiare, ma se non l'avessi conosciuto la mia vita sarebbe rimaste sempre la stessa, e credo che la stessa cosa valga anche per lui.
oppure no.
non pensava di cambiare per il semplice fatto che si sentiva bene in se stesso. era sempre se stesso in ogni occasione, ma io più stavo con lui più sentivo che la mia vita sarebbe cambiata per sempre...
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crocodile, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naturalmente, non avevo mai pensato che mi sarebbe accaduto tutto questo e nessuno degli Shichibukai aveva mai pensato che la loro vita potesse cambiare solo perché qualcuno li aveva spinti ad essere diversi, o almeno a provarci… stanno tanto bene nei loro panni, soprattutto Crocodile.
Sempre lui stesso.
Incondizionatamente.
Inspiegabilmente.
Fottutamente.
Ed è proprio così che piace a lui ed a me. Rimanere se stesso sempre e con tutti quelli che incontrava ; con quella sua aria di superiorità, sicuro di tutto quello che fa e senza alcun rimpianto, freddo ed altri aggettivi simpatici che non sto ad elencare.
Lo ammetto !!
Non avrei mai pensato di incontrarlo.
Non mi ero sognata neanche lontanamente che alla fine sarai andata io a Marijoa, a ficcanasare nelle faccende private del governo. Io, che sono sempre stata una sofista con la propria giustizia, metallara indistruttibile, che odiavo (ed odio tutt’ora) l’ordine in tutto quello che vedo.
Ma poi, francamente, quando uno ha la stoffa del politico, dello stratega e del diplomatico non se ne deve vergognare. Come se esistesse veramente qualcosa di cui mi vergogno.
Per favore !!
Ma sto divagando : dunque, avevo 21/22 anni, ero una brillante studentessa universitaria ed avevo vinto una borsa di studio per imparare il mestiere dei politici di Marijoa direttamente nella Terra Santa.
Quel giorno era al top della mia forma, lunghi capelli neri scompigliati legati in una coda bassa, occhi blu ma più sul grigio, canottiera bianca con le spalline strappate e pure il fondo e con una bella decorazione sul lato destro… schizzi di sangue a media velocità, naturalmente sotto un chiodo di pelle nera da vero metallaro, pantaloni strappati con catenacci d’acciaio ed anfibi alti fino a mezza gamba.
Ho sempre avuto un gran carattere, freddo ed un po’ macabro ma solo negli ultimi anni avevo sviluppato quel mio caratteristico da metal schietto.
La nave dal mare occidentale mi aveva scaricato davanti alla Linea Rossa e poi mi avevano portato sopra quella fottutissima montagna di roccia rossa, non credo di essermi mai annoiata tanto…
Naturalmente, nessuno ha detto cose come “Per caso, vuoi che ti porti i bagagli, sembrano pesanti !!”, ci fosse stato un solo idiota a dirlo, ed invece no, mi sono portata lo zaino colmo di libri, il mio sacco personale e la valigia fino alla fortezza, tutto di peso e sotto un merdoso sole cocente.
A parte quel piccolo inconveniente, notai che non ero l’unica che aveva quel problema : c’erano altri studenti dai quattro angoli del mondo che avevano vinto la borsa di studio ed erano lì a cuocersi al sole con me. Per la maggior parte non sapevo chi fossero, a parte la mia migliore amica dal mio stesso mare, si chiamava Tony e nessuno conosceva il suo vero nome, non che mi importasse.
Al confronto con lei, io ero e sono il lato oscuro della forza, ma era così che piaceva a me.
-Ehi, Angie !! Sapevo che alla fine saresti venuta anche tu !!- mi urlò da lontano, correndomi in contro.
-Perché, avevi dei dubbi ?- gli risposi sfottendola, perché era ovvio che alla fine l’avrei vinta quella borsa di studio, era troppo ovvio.
Lei è sempre così gentile e delicata, con i suoi capelli rossi e gli occhi verdi, una pacifista figlia dei fiori, era quasi il paradosso che io e lei fossimo diventate amiche, ma un po’ tutto nella mia vita era uno strano paradosso.
Comunque, eravamo lì nella Terra Santa non per fare amicizia, ma per diventare bravi politici e diplomatici e dopo uno sballino ben venuto ci hanno letteralmente sbattiti per la fortezza a cercarci la stanza per dormire.
Stronzate.
Tutte stronzate.
In questo posta topaia nessuno ha mai pensato di fare uno sportello di richiesta informazioni ?
E naturalmente mi sono persa.
Ero finita in un giardino interno senza alberi, davanti a me c’era un laghetto artificiale ed oltre quello una cappella di pietra bianca.
Almeno c’era un marine per chiedere indicazioni.
-Ehi, scusate !!- gli feci nella maniera più educata che conoscevo. – credo di essermi persa e…-
-Lo crediamo anche noi !!! Questa zona è vietata ai ragazzini !!!-
Mi urlarono addosso come se avessero visto un attentatore, neanche li avessi minacciati con mitra e bazooka ; d’accordo che forse il mio aspetto non ispirava molta affidabilità, ma avevano esagerato…
-L’avevo capito, amico… ma io volevo un’informazione…- dissi con voce macabra a quel bastardo che mi aveva aggredito.
-Per chi m’hai preso ?? Per un cameriere ?? E poi, perché un metallaro come te si trova qui a Marijoa ??-
-Hai un complesso contro i metallari ?-
-Sono solo dei rifiuti della società !!!-
Okay… a quel punto persi proprio la pazienza, buttai a terra le valigie e gli tirai un calcio tra le gambe, credo di averlo mandato in ospedale per quello.
-MA CERCA DI FARE MENO IL GRADASSO, BRUTTO STRONZO !!!- credo di avergli urlato così, mentre continuavo a pestarlo sulle palle.
Feci proprio un bel casino con le urla del marine, che gridava come una femminuccia di cinque anni, ed io che continuavo ad insultarlo, infatti accorse altri soldati, però rimasero immobili come statue, forse non avevano mai visto una ragazza di 21/22 anni che pestava a sangue un marine.
Poi, arrivò un tipo alto ed affascinante, un bel figaccio muscoloso con gli occhi gialli da coccodrillo ed i capelli neri tirati perfettamente all’indietro ; si appoggiò ad una colonna dietro di me e cominciò a fissarmi interessato, con uno strano sorriso sulle labbra e le mani nelle tasche dei pantaloni neri.
Mi fermai e lo guardai meglio ; era proprio figo, la camicia rosso sangue un po’ sbottonata gli si addiceva perfettamente, sotto quel gilé a doppio petto nero e con la cravatta nera un po’ allentata.
Perfino la cicatrice che aveva in faccia gli stava bene, gli dava un’aria da duro massacratore, perché quel suo sorriso mi irritava.
-Allora ?? C’hai da guardare ??- gli dissi alla fine e lui si avvicinò a me.
-Guardo un ragazza in chiodo che pesta un marine, la cosa sembra interessante…-
-Non lo reggevo più, quindi gli ho dato una lezione !!- alzai la testa in modo fiero e quello si mise a ridere, il suono della sua voce era roca e profonda, decisamente malvagia.
-Allora, tu sei la cosa più interessante in tutto questo merdoso posto !!- commentò sarcastico, ma a quel punto avevo lasciato stare quel pezzente d’un marine ed era strisciato verso i suoi compagni.
-Sembri un po’ fuori posto, non credi ?- mi fece ancora avvicinandosi sempre di più.
-Da quale pulpito, ti sei mai visto allo specchio… mister ?-
Smise di ridere, e mi guardò con aria seria dall’alto in basso, dato che era più alto di me poteva farlo ; forse voleva dire qualcosa, ma se la tenne per sé, e poi arrivarono alcuni ufficiali della Marina abbastanza incazzati.
-Cosa diavolo sta accadendo qui ?!?- fece un vecchio alto e con uno cazzo di gabbiano sul cappello bianco, ma un po’ tutto era male assembrato nella sua buffa uniforme… le medaglie d’onore non di addicevano con il cappello e con la capra che si portava appresso.
Dalla sua espressione, sembrava che l’avessero già informato della mia bravata e quindi si era preparato per suonarmele.
-Signorina, come l’è saltato in mente di aggredire un militare ??-
-Mi scusi, ma quello ha aggredito me con le sue parole, signor generale.-
-Non è un buon motivo per usare la violenza !! E non sono un generale, sono il Grand Ammiraglio Sengoku !!-
Cazzo, che noioso !!
Lo è ancora adesso, ma prima lo era di più !!
-Okay, ho capito, ma io volevo solo un’informazione e quello ha cominciato ad insultarmi !!-
Dietro il Grand Ammiraglio, un vecchio più vecchio di quello stava crepando dalle risate, un tipo veramente vecchio con il doppio petto ed una cicatrice a mezza luna sull’occhio sinistro.
-Accidenti, la ragazza ha stoffa !!! Ahahahahahahaaa !!!-
Quel nonno era più irritante dell’ammiraglio che mi gridava in faccia ; intanto, il figaccio dagli occhi di coccodrillo continuava a guardarmi in modo serio, adesso che lo conosco meglio, so che anche lui avrebbe fatto la stessa cosa al posto mio.
-Tu sei una di quegli studenti della la borsa di studio.- disse di punto in bianco il mister interrompendo l’ammiraglio.
-Si, intuito ?-
-Per niente, sul tuo sacco c’è appesa una targhetta con tutti tuoi dati, non passi inosservata poi.-
Mi aveva spiazzato ed aveva calmato tutta la situazione chiarendo tutti i malintesi, diceva tutte cose vere e non si vergognava a dirle.
-Se le cose stanno così… per stavolta possiamo chiudere un occhio. Se cerchi al tua stanza, vai al terzo piano e lì troverai tutte le informazioni che cerchi.- disse alla fine indicandomi la strada con il braccio, poi si rivolse al mio mister in cravatta. -e tu, Crocodile, sai perfettamente dove devi andare, quindi vacci !!-
In quel momento, sentii il mondo tremare lievemente sotto i piedi, quello con cui avevo parlato era Sir Crocodile lo Shichibukai, il membro più intelligente del governo…
Rimasi pensierosa per qualche momento guardandolo fisso, finché anche lui alla fine non si irritò.
-Perché mi guardi così ??-
-Dal vivo, signor Crocodile, sembri ancor più fottutamente autoritario.- risposi imitando il suo sorriso strafottente, e lui sorrise voltando le spalle ed andandosene per la sua strada.
-Sei una piccola teppista impertinente… sono sicuro che farei strada nella politica. Whuhahahahahahahaaa !!!!-
Grazie, avrei dovuto dirgli…
Invece ho pensato…
“Ma… vedi di andarti… a… dar fottere… il più presto… possibile…”
La gentilezza non è mai stata il mio forte, ma quel coccodrillo arrogante non aveva bisogno di gentilezze.
  
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