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Autore: queerzay    05/08/2013    5 recensioni
Niall ha vent'anni, e nella vita non gli manca niente.
Zayn ne ha quasi ventuno, e ha perso tutto.
Niall è bianco, come il latte, come la sua visione del mondo.
Zayn è nero, come il caffè da cui dipende, che lo tiene sveglio tutte le notti.
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I primi capitoli sono in revisione.
Ziall (Zayn+Niall), Larry, Narry (Niall+Harry) e Lilo, accenni Ziam.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 1

 

Abbiamo una scelta: vivere o esistere.


 

 

Niall sospira e ingoia spasmodicamente una boccata d'aria, carica del tipico smog londinese mischiato al profumo soffuso di cornetti appena sfornati. 
Poggia il casco e si infila le chiavi della moto in tasca; le sente tintinnare, il freddo contatto del metallo gli causa i brividi nonostante ci sia la stoffa a separarlo dalla pelle. 
Distrattamente,  si accorge che il freddo del metallo è simile al freddo che ultimamente lo circonda, freddo che non riesce in alcun modo a placare indossando un maglione in più. 
Quello di Niall è un freddo che gli sta ibernando il cuore, un freddo che costruisce muri e muri di ghiaccio, che stratificano e formano una solida barriera. 
Perché Niall è così. 
Freddo. 
Gli altri non se ne rendono conto, pensano che lui sia un ragazzo normale. 
Solare, simpatico e divertente. 
Ma quando si guarda e vede il proprio viso riflesso nel vetro della porta di servizio, Niall vede una sola cosa. 
Un freddo, inconfondibile vuoto. 
Scuote la testa e si passa una mano tra i capelli, prima di entrare nel bar in cui lavora da quasi tre mesi. 
E' un giorno come tutti gli altri. 
Dave sta armeggiando con la macchinetta del caffè e Lisa volteggia leggiadra tra i tavoli, i capelli ordinatamente raccolti in uno chignon. 
Harry quella mattina non ha voluto un passaggio, ed è più in ritardo del solito. 
Il bar è pieno di gente: clienti abituali, clienti di fiducia, turisti, universitari.
E' tutto come sempre. Tutti i giorni, per Niall, sono uguali. 
Sono un susseguirsi di azioni svolte meccanicamente, un limitarsi a sopravvivere. 
Harry una volta ha detto a Niall che l'essere umano ha una scelta: quella di vivere o quella di esistere. 
Niall sa che, da troppo tempo ormai, lui si sta limitando ad esistere. 
Sa che la sua non è una vera vita, è la vita di qualcun altro, e lui la sta guardando come se fosse un film. 
Ma sa anche che lui si sta limitando ad esistere perché non c'è nessuno per cui valga la pena vivere. 
E' a questo che sta pensando Niall Horan, vent'anni e nessun futuro felice davanti, quando sente Lisa che gli grida istericamente di aiutarla con il rubinetto. 
Niall si riscuote, come se qualcuno l'abbia appena ridestato da riflessioni altamente profonde, e si avvicina alla ragazza bionda. 
Osserva il rubinetto con le sopracciglia aggrottate, senza capire il problema.

"Lavi tu qui?" gli chiede Lisa, frettolosamente.

 Niall sa che non può perdere tempo e annuisce velocemente, mettendosi al lavoro. 
L'acqua gli scorre sulle mani, e il ragazzo pensa che sia una sensazione rilassante, anche se non gli piace lavare ciò che gli altri hanno sporcato. 
Rassegnato, inizia ad accatastare le tazzine all'interno del lavello e afferra il detersivo, canticchiando. 
Niall sa di essere solo, e sa di essere triste, ma fa sempre in modo che gli altri non se ne accorgano. 
Non vuole che le persone gli stiano vicino per pena, o perché pensano che abbia bisogno di qualcuno. 
Vuole che le persone che lo amano trovino in lui un ragazzo allegro e vivace, che prende la vita con ottimismo. 
Che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. 
Così ogni mattina, quando si alza, Niall si guarda allo specchio e si esercita a sorridere. 
A fingere di essere felice. 
Finge per gli altri. 
E forse, sotto sotto, finge anche per se stesso. 
Così quando Dave lo saluta allegramente si dipinge in faccia il solito sorriso, le labbra morte che tentano di interpretare un'espressione fin troppo viva. 
Dave, diciannove anni e tutt'ossa, è solo uno dei tanti amici di Niall. 
Perché Niall, pur di non pensare alla propria tristezza e alla propria solitudine, preferisce legarsi a tante persone. 
In modo superficiale, certo, ma sceglie pur sempre di legarsi a troppe persone per poter essere davvero amico di almeno una di queste. 
Tutti cercano Niall, tutti parlano di lui, tutti lo vogliono, e lui, bene o male, si concede a tutti, ognuno di loro, per non pensare. 
Niall sa di non avere nessun problema. 
I suoi genitori sono divorziati, ma non pensa che quello sia un vero problema, perché non è mai stato legato a nessuno dei due. 
No, Niall davvero non ha alcun problema. 
Non gli manca nulla: non i soldi, non gli amici, non un lavoro, non una casa. 
Quello che gli manca è la felicità. 
Ma lui prova a fare finta di niente, giorno dopo giorno, indossando una maschera talmente spessa e ben scolpita che togliendola rischierebbe soltanto di farsi pù male. 
Un fischio interrompe i pensieri bui e sinceri di Niall. 
Si volta e vede Harry - evidentemente appena arrivato, visti il fiatone e e guance arrossate - che prepara un piattino, per poi poggiarci sopra una brioche alla marmellata. 
Niall capisce perché ha fischiato solo quando alza gli occhi sul cliente che il suo collega sta servendo. 
Un  ragazzo moro, con due occhi azzurri e le gote rosse per l'imbarazzo, sta afferrando il cornetto che ha appena ordinato. 
Niall non può fare a meno di ridere e di intercettare lo sguardo del povero ragazzo.

"Tranquillo, fa così con qualsiasi ragazzo sia di suo apprezzamento, non è vero Harry?" dice, la voce divertita. 

Harry si esibisce in un piccolo ghigno, poi si volta nuovamente verso il ragazzo dagli occhi azzurri, il quale è ancora terribilmente imbarazzato. 
Il riccio lo sta fissando in silenzio, e Niall pensa che il suo migliore amico non ha mai guardato in quel modo nessuno, nemmeno lui. 
Non può fare a meno di chiedersi se qualcuno, vedendolo per la prima volta, lo guarderà come il ragazzo dagli occhi azzurri sta guardando Harry, e come Harry sta guardando il ragazzo. 
Niall maschera i suoi pensieri con una risatina e si allontana dai due, tirando una pacca scherzosa sul sedere di Harry, che quasi non se ne accorge. 
Sta chiedendo a Louis se quella sera andrà ad una certa festa in un certo posto. 
La cosa dà a Niall un'immensa tristezza, ma, allo stesso tempo, un'immensa felicità. 
E si sente diviso a metà, perché Niall non è mai in grado di scegliere una sola opzione tra due, sceglie sempre e solo la via di mezzo. 
Guarda Harry da lontano, e si chiede come due persone come loro possano essere migliori amici. 
Harry e Niall sono l'opposto, ma sono anche lo stesso lato di un'unica medaglia, e Niall non è mai riuscito a capire questa cosa. 
Ci sono aspetti in cui lui e Harry sono completamente identici, e aspetti in cui non potrebbero essere più diversi. 
E, a volte, gli sembrano più gli aspetti diversi a tenerlo unito ad Harry, che non gli aspetti comuni. 
Gli sembrano quelle, le loro differenze, ad averli uniti. 
C'è stato un periodo in cui i due non erano uniti solo come amici, c'è stato un periodo in cui si amavano, se di amore si poteva trattare. 
E' stato Niall a lasciare Harry, sostenendo di non amarlo davvero, di non voler stare con lui solo per il lato fisico, ma in quel momento, vedendo Harry provarci spudoratamente con Louis- così si chiama il ragazzo dagli occhi azzurri - , Niall non può fare a meno di sentire una morsa stringergli il cuore. 
Per un momento, un folle momento, Niall sarebbe felice di avere anche soltanto il corpo di Harry, le sue mani grandi che un tempo stringevano le sue dita esili, la bocca che fin troppe volte aveva indugiato sulla sua pelle, i ricci che gli avevano accarezzato le guance e solleticato il collo. 
Forse è per questo che Niall è profondamente infelice? 
Per Harry? Ma no, non è di certo per lui. 
Niall sa di non amare Harry. 
Ama solo la sensazione di sapersi amato da qualcuno, perché lui stesso è incapace di amare. 
E ha usato Harry, il povero, catastroficamente innamorato, Harry, soltanto per sentirsi apprezzato. 
E Niall sa di essere una persona orribile - incapace di amare, e che non può essere amata fino in fondo da nessuno, nemmeno dal suo Harry - mentre asciuga una ad una le tazzine da caffè. 
Sposta nuovamente lo sguardo sul suo migliore amico, e, quando lo vede ancora intento a parlare con il ragazzo sconosciuto, sente una fitta al cuore.

"Un caffè nero, doppio e senza zucchero."

Niall si riscuote, stordito da quella voce. 
E' certo di non aver mai sentito una voce più bella di quella, e pensa che potrebbe accompagnarlo mentre suona la chitarra. 
Poi si rimprovera per quella stupida idea, sollevando la testa e intercettando lo sguardo del cliente. 
Niall non è mai stato un tipo da colpi di fulmine, non crede nell'amore a prima vista. 
Per lui ogni persona ha qualcosa di bello, che lo colpisce e che non riesce a togliersi dalla testa per un po', finché non finisce per dimenticarsene appena poche ore dopo. 
Tutte le persone colpiscono Niall, e lo lasciano a bocca aperta. 
Niall vede il bello e il buono in tutti, e non può davvero farne a meno. 
Ciò che lo colpisce del ragazzo che gli si trova di fronte sono gli occhi. 
Due profondi occhi castani, quasi neri nel grigiore di quella mattina di fine ottobre. 
Due occhi che paiono brillare e incendiarsi, e allo stesso tempo morire. 
Ma Niall ben presto si accorge che non sono solo gli occhi ad aver attirato la sua attenzione, perché le sue labbra di quel ragazzo sono una cosa allucinante. 
Niall non può fare a meno di fissarle, mentre si schiudono, probabilmente per la sorpresa. 
Il rosa pallido che le tinge, la loro forma, il labbro inferiore più pieno di quello superiore, gli fanno desiderare che non ci sia nessun bancone a separarli. 
Vede il ragazzo deglutire, a disagio, e poggiare le mani giunte sul bancone, in attesa. 
Niall prova a non mostrare il suo turbamento, ma le sue mani tremano quando cerca la cialda per il caffè. 
Qualcosa, nello sguardo del ragazzo, lo ha sconvolto. 
Niall si arrischia a gettargli un' occhiata di nascosto, e trova il ragazzo a fissarlo, sul viso un'espressione indecifrabile. 
Niall gli volta nuovamente le spalle e si concentra sulla macchina per il caffè, mordicchiandosi le labbra con fare nervoso. 
Sente il peso dello sguardo dello sconosciuto sulle sue spalle, ma quando gli porge il caffè, questo sta guardando un punto indefinito alla sua destra. Niall appoggia la tazza sul bancone, vicino alle mani del ragazzo, e questi sembra ridestarsi improvvisamente. 
Lo sconosciuto lo guarda per un momento, e Niall riesce a cogliere uno sguardo smarrito e combattuto prima che il ragazzo si alzi e, rischiando di far rovesciare lo sgabello, esca velocemente dal bar.

Niall non sa cosa sia successo. Saranno stati i suoi capelli neri, così ordinatamente spettinati, le sue dita affusolate e intrecciate sul bancone, le profonde occhiaie che circondavano i bellissimi occhi del ragazzo, o forse le sue labbra. Non sa cosa sia stato.

Sa solo che, guardandolo, si è sentito terribilmente vivo.

 

                                           

                                             -           

 

Dio, non potrebbe esserci capitolo più personale di questo, ma pace.

So di avere in sospeso bad blood, ma la aggiornerò oggi stesso.

So anche che questa ziall doveva essere una os, ma è diventata una long da sola, non è colpa mia.

E' probabilmente la cosa più personale che io abbia mai scritto e automaticamente la peggiore, perché ho scritto tutto ciò che mi passava per la testa, senza preoccuparmi dell'equilibrio di ciascuna frase.

Questo è il mio vero modo di scrivere, e riconosco che è davvero pesante, perciò i capitoli non saranno lunghi come al solito, bensì di una lunghezza su per giù come questa.

Comunque, domani posterò il primo capitolo della larry, e, se ci riuscirò, anche il primo capitolo di una long un po' più leggera e buttata sul ridere - perché sì, non scrivo solo cose depresse.

Se qualcuno fosse interessato basta che visitiate la pagina, come sapete io sono negata a mettere link.

E, oh, ringrazio chi è arrivato fin qui.

Siete forti, davvero, se vi siete avventurati fin quaggiù, io al posto vostro non l'avrei fatto.

E ringrazio anche chi continua a leggere ciò che scrivo e che mi sostiene, grazie davvero J

  
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