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Autore: MENTICIDE    06/08/2013    15 recensioni
Side story di Absolute Chanyeol. Kris non sarà mai abbastanza umano.
{Traduzione. Taoris; Side!Baekyeol}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note: zanzan! Sorpresa! Doppio aggiornamento, volevo finire in fretta perché mi sono fatta aspettare anche troppo <.< Scusate per gli errori , andavo di fretta TT Ok, e con questa è finito il ciclo di AC...ora sono disoccupata, che farò ora?ç_ç A voi l'ultima parte! Baciiiiiiiii!




Be Human



Tao cominciò a respingerlo a partire dalla seconda metà primavera. Kris non sapeva cosa avesse fatto di sbagliato quindi continuò ad ignorare il problema, continuando il suo ruolo in quella farsa, sorridendo e baciando Tao come aveva sempre fatto.



Tao smise di ricambiare i suoi baci.



Kris non conobbe il vero dolore fino al giorno in cui Tao lo spinse via da lui, richiudendosi nella sua stanza.

“Non entrare!” Urlò Tao, la voce roca.

“Perché?” Chiese Kris. Le sue mani erano appoggiate sul pomello , in attesa che Tao aprisse la porta in qualsiasi momento così da potergli permettere di entrare.

“Non riesco più a continuare in questo modo.”

Dall’altra parte della porta, Kris udì il primo singhiozzo emergere dal petto di Tao. “Non posso. Sono stanco di giocare a questo gioco di merda. Non è giusto per me amarti in questo modo se non sei neppure reale.”

“Ma lo sono,” Insistette Kris.

Quella fu la prima e l’ultima volta che Kris si azzardò a rispondere.

“Lo sono. Io sono reale. Tao…Tao, apri la porta.”

“No!Non sei reale, cazzo! Non lo sei mai stato! Sei un fottutissimo giocattolo ed io non posso…Voglio qualcuno che sia reale.”

“Io sono reale.” Ripeté Kris, la fronte appoggiata contro la porta. Il panico inondò il suo petto quando cercò di ribellarsi alla sua scheda madre: Gli imponeva di starsene in silenzio e di accettare i pensieri di Tao, ma Kris non poteva. Il suo cuore umano non l’avrebbe concesso. “Tao…Tao, apri la porta.”

Tao singhiozzò, colpendo la porta a suon di pugni. “Stai zitto! Comprarti…comprarti è stato l’errore più grande che avessi mai potuto fare. Chi cazzo permetterebbe alle persone di innamorarsi con delle cose? Che cazzo di malattia è mai questa?”

“Sono reale!” Urlò Kris. “Sono reale. Puoi sentirmi. Puoi vedermi. Puoi toccarmi. Puoi percepirmi quando ci baciamo. Ti abbraccio di notte. Tu…tu mi ami. Cos’altro devo fare? Dimmelo…dimmelo e lo farò. Farei di tutto per te—“

“Taci! Stai zitto, per favore…io voglio solo…stai zitto.” Tao colpì la porta, sperando di metterlo a tacere. Aveva la lacrima facile, cosa che spezzò Kris nel profondo del suo essere. Kris cercò di farsi spazio spingendo la porta, ma dall’altro lato anche Tao fece lo stesso. “Basta! Smettila di provarci! Sei già riuscito ad entrare nel mio cuore, che cosa vuoi di più? Non è…non è giusto. Questo amore è ingiusto. Sono sempre io quello che finisce per innamorarsi della persona sbagliata, sempre io—“

“Ti amo,” Confessò Kris attraverso la porta. “Ti amo, Huang Zi Tao.”

“Basta—“

“Ti amo ed io sono reale. Sono reale e ho occhi soltato per te—“

Con un singhiozzo soffocato, Tao assestò un calcio alla porta.

La scheda madre di Kris lo avvisò che ben presto avrebbe acquisito il controllo sul suo sistema ed avrebbe disabilitato le sue emozioni se non avesse dato una calmata al suo processore. Kris non voleva fermarsi ma il pianto di Tao fece male più di qualsiasi altra cosa. Era quello ciò che gli umani dovevano affrontare durante il corso della loro intera vita? Come poteva una tale sensazione, di schiacciante sconfitta e profonda perdita ,essere anche solo possibile?







Tao si segregò nella sua stanza per tutta la notte. Kris attese per il resto della giornata nel soggiorno che uscisse fuori , la testa fra le mani. Dopotutto erano riusciti ad affrontare molte cose insieme, non era sorpreso che Tao si sentisse in quel modo.

Una piccola parte di Kris sperava che Tao aprisse i suoi occhi, ed il suo cuore, e comprendesse che Kris era reale sebbene non fosse umano, ma Tao non fu persuaso da tali pensieri. Quando finalmente riapparì, si rifiutò di guardare Kris e non rispose al suo richiamo. Kris, il quale era consapevole dei momenti no di Tao, non aveva mai ricevuto una tale ostilità da parte sua, e lo fece soffrire più di qualsiasi altra cosa svoltasi la notte precedente. Voleva stringere di nuovo Tao e consolarlo, ma Tao mantenne la distanza, andando a scuola senza proferir parola. La distanza era un trucchetto ingannevole. Sembrava impossibile per due persone vivere insieme e amarsi a vicenda e finire, da un giorno all’altro, di smettere di parlarsi, ma succedeva. Kris aspettò che Tao tornasse a casa per parlare con lui, gli occhi puntati sul suo volto abbassato.

Kris gli aveva detto tutto ciò di cui aveva bisogno, aveva reso le sue emozioni ben più che evidenti. Se anche Tao lo amava, non capiva perché ci dovessero essere tali dubbi o resistenze, perché quando due persone erano innamorate avrebbero dovuto unicamente…sostenersi a vicenda. Tutto ciò che Kris voleva udire era il battito del cuore umano di Tao nelle sue orecchie capace di cullarlo in un mondo perfetto. Quando Tao proferì parola, tutti quei pensieri cessarono.



“Sto per rimandarti indietro.”



Anche la scheda madre di Kris si adoperò fino a fermarsi. “Indietro? Indietro dove?”

Tao si schiarì la gola. “Da…Da dove sei venuto. Il Boyfriend Store, penso. Non credo sia giusto per me…tenerti qui.”





No.





“Ma—“





Tao lo interruppe con uno sguardo. “Non c’è nulla che tu possa dire per farmi cambiare idea e non è gradito che tu lo faccia. Odio me stesso per essere caduto vittima di questa moda. Odio me stesso per aver trascinato anche Baixian ge e ora…ora non ha neppure più bisogno di me. Ora ha lui. Non lo avrà neppure per molto ma pensi che gliene freghi qualcosa? No. Lui è così fottutamente stupido.”



Baixian.





Fino alla fine, era sempre stato Baixian.



Anche dopo essersi baciati, anche dopo aver confessato reciprocamente il proprio amore, c’era sempre Baixian. Tao non voleva amare Kris; Voleva Baixian. Lo aveva sempre voluto ed avrebbe continuato a farlo.



Kris era stato uno sciocco e ora, lo aveva finalmente capito.

“Non guardarmi così,” Disse Tao con occhi arrossati. “Sono certo che ti affideranno ad una persona migliore dopo di me. Forse a qualcuno che non baderà al fatto che tu non sia…qualcuno ti amerà semplicemente per quello che sei. “

Kris non disse cosa succedeva agli esseri della sua razza una volta che venivano rispediti indietro. Neppure lui aveva un’idea chiara di che cosa succedesse ai robot che rivisitavano il Boyfriend Store per l’ultima volta, ma sapeva che non era nulla di buono. Una volta dentro, non li facevano più uscire.

Il Boyfriend Store non rimetteva sul mercato i suoi modelli; Li ricostruivano, distruggendo qualsiasi difetto dell’originale.

Tao dava l’impressione di essere ingenuamente sincero quando pensava che Kris sarebbe stato in un posto migliore e Kris finalmente accolse il suggerimento della sua scheda madre, restando in silenzio.







Sarebbe stato rispedito indietro.



“Posso solo…posso baciarti un’ultima volta?”

Era crudele.

Kris obbediva come il giocattolo che Tao credeva ancora che fosse.

Si alzò e prese fra le mani il volto di Tao, gli occhi puntati sulle sue labbra. Le lacrime di Tao interruppero il loro bacio, ma si rifiutò di allontanarsi, ignorando il gusto salato fra le loro bocche. Allora era questo il sapore delle lacrime.

“Mi dispiace,” Disse sommessamente Tao, piangendo ancora. Non smise per tutto il pomeriggio. “Mi dispiace di non essere stato un padrone migliore per te. Scusa, io…”

Kris scosse la testa, accostando di nuovo le loro labbra in un altro bacio. La sua scheda madre aveva temporaneamente disattivato la sua abilità di parlare e per ottime ragioni.

All’interno del suo cranio, il suo “cervello” cominciò a lamentarsi e ad affermare cose su Tao che non gli era concesso di dire. Diceva a Tao che Kris non avrebbe mai avuto un padrone come lui, o anche solo un padrone. Diceva a Tao che il silenzio di Kris era necessario perché le parole che voleva dire avrebbero solo causato sofferenza ad entrambi e di lacrime, Tao ne aveva già versate abbastanza.

Vivi felicemente Tao, pensò Kris. Asciugò le sue lacrime con i pollici, osservando Tao mentre piangeva senza alcun ritegno, cercando di nascondere il volto nel petto di Kris. Perché mi stai rispedendo indietro se ti fa soffrire così tanto? Lascia che resti con te. Non lasciarmi andare. Per favore, voglio essere un umano per te. Insegnami più ricette. Lascia che ti abbracci. Amami.

“Devo lasciarti a-andare,” Disse Tao, quasi avesse letto nei suoi pensieri. “Non posso…ho cercato di dimenticare chi fossi ma non ho potuto e mi sta uccidendo perché…non sono forte abbastanza per tenerti qui con me. T-Tu sei…fantastico. Sono sicuro che troverai qualcuno migliore di me. Non mi merito qualcuno perfetto come te. Io non merito nessuno…”

Kris pensò a Byun Baekhyun. Lui non era perfetto perché era umano. Gli umani non erano perfetti e neppure Kris lo era. Nessuno è perfetto in questo mondo.

Se Kris fosse stato perfetto, la decisione di Tao di gettarlo via non gli avrebbe fatto così male. Il suo mondo stava giungendo al termine e presto sarebbe tutto finito.

Kris strinse Tao finché quest’ultimo non si calmò e fu allora che Tao lo invitò a sdraiarsi insieme a lui nel letto, forse per l’ultima volta. Tao pianse durante il sonno e Kris fece del suo meglio, asciugandole attentamente via con un fazzolettino.



L’ultimo bacio sulla fronte di Tao fu l’unico che Kris si ricordò fino alla fine. Portò con sé la lucentezza dei capelli di Tao, il calore della sua pelle. Il respiro irregolare di Tao gli colpì il viso con sbuffi d’aria calda e Kris cercò di inspirarne il più possibile. Voleva ricordare quanto più possibile di Tao.

Nel bel mezzo della notte, Tao si svegliò e con una mano raggiunse Kris nell’oscurità, accarezzando il suo mento. Kris si avvicinò, donandogli un altro umido bacio. “Loro… verranno a prenderti in mattinata.” Confessò Tao, una mano appoggiata sul collo dell’altro. “Mi di-dispiace…”

“Non preoccuparti per me,” Disse Kris, sopportando i gemiti di Tao. I robot non morivano. Non erano considerati “morti” per coloro che li avevano creati, così come la loro venuta alla luce non era considerata una “nascita”. Venivano deprogrammati e smontati, come un qualsiasi altra macchina. Il processo di per sé non era doloroso ma per un robot che aveva toccato con mano l’umanità, la morte emotiva era brutale. Si baciarono fino all’alba, quando gli uccellini sugli alberi all’esterno della finestra di Tao cominciarono a cantare.





Tao si strinse a Kris fino a quando bussarono alla porta e anche in quel momento, si rifiuto di rispondere. L’ambivalenza umana di Tao pesava gravemente su Kris, ferendo il suo spirito, ma se proprio doveva succedere qualcosa, Kris non aveva alcuna intenzione di fuggire.



Andò a rispondere alla porta al posto suo.

“WF 112? Domandò l’uomo in un grosso camice, gli occhi spalancati. “Sei tu quello che sta per essere riconsegnato?”

Kris annuì.

L’uomo boccheggiò, “Ma…ma perché?”

Qualche secondo più tardi, Tao s’imbatté fra i due, sfregandosi furiosamente gli occhi. Osservò l’uomo con il lungo camicie e chiese, con voce bassa ed amareggiata: “Voi…voi troverete una casa accogliente per lui, vero? Qualcuno migliore di me?”



L’uomo guardò Kris; Kris annuì di nuovo chiudendo gli occhi.

“Perché? Sì, certo.” Disse a Tao, dandogli una pacca sulle spalle. “Non si preoccupi! WFF 112 viene venduto più velocemente di quanto lei possa credere, ne sarà sorpreso.”

“O-Oh…puoi darmi un momento?”



Al terzo consenso di Kris, l’uomo chiuse la porta ed attese dall’altra sponda. “Io…Non so cos’altro devo dirti, voglio solo…” Tao esaminò il volto di Kris. “Grazie.”



“Dovrei essere io a doverti ringraziare.” Ribatté Kris.

Si fissarono a vicenda, senza parole.

Tao lo guardò quasi avesse intenzione di dire qualcos’altro, quando bussarono nuovamente alla porta. “A-Addio…” Mormorò debolmente Tao, gli occhi che si riempivano nuovamente di lacrime.





La mano di Kris sussultò e la sua scheda madre disabilitò la sua capacità di parlare. Poteva solamente annuire e sperava che Tao potesse capire che gli era grato più di qualsiasi altra cosa.



L’uomo dal lungo camicie, o meglio Jongdae, come il suo processore lo identificò, aprì la porta di nuovo, riferendo a Kris che dovevano mettersi in cammino il più presto possibile dato che la branca dell’azienda coreana era lontana. Kris si rassegnò.



Quando la porta dell’appartamento di Tao si chiuse per l’ultima volta dietro di loro, entrambi udirono lo schianto di un oggetto a terra ed un pianto disperato che fece tremare le pareti. Jongdae prese un braccio di Kris, accompagnandolo fuori dalla struttura, prima che potesse tornare indietro.



“Non riesco a capire,” Disse Jongdae aprendo il suo furgone. All’interno c’era una capsula con un tubo per l’alimentazione, l’ultima cosa che Kris vide prima che lo inattivassero. “Eri quello perfetto.” Jongdae parlava con se stesso, mentre fissava Kris con delle cinghie, aprendo una piccola tastiera e digitando i codici necessari. “ Il robot perfetto, con il viso perfetto ed una conoscenza perfetta.”







Una volta sistemato dentro, Jongdae digitò il codice che disattivò la scheda madre di Kris permettendogli così di rilasciare le sue inibizioni. Le sue braccia tremarono nelle cinghie e desiderò scappare per tornare indietro da Tao…ma Tao era la ragione per la quale Kris era lì. Tao non lo voleva più. Kris non riusciva a dimenticarselo. La capsula di alimentazione si richiuse e Jongdae lo salutò dall’esterno del vetro, saltando giù dal retro del camion.



Quando Kris fu sommerso dall’oscurità, i pensieri cominciarono ad emergere. Vide il volto di Tao, più nitido che mai, all’interno della sua mente. Percepì il calore dei loro baci e il battito del suo cuore quando Tao lo stringeva a sé mentre dormiva.



Rivisse il primo giorno in cui tentò di cucinare e la notte in cui Tao si ferì e Kris spese l’intera nottata assicurandosi che fosse a suo agio e non soffrisse troppo. Pensò all’ultimo bacio che diede a Tao, il sapore di Tao nella sua bocca e il corpo tremante sotto le sue dita. Ricordò il loro primo “appuntamento” ed il giorno che trascorse ad osservare i bambini imparando da loro come sorridere. Pensò al palmo di Tao nel suo, le loro mani congiunte e le dita intrecciate mentre camminavano lungo le strade di Seoul.



Tao aveva desiderato qualcuno che avesse occhi solo per lui, che amasse solamente lui. Ma non voleva una cosa qualsiasi: Voleva un umano. Kris non lo era stato abbastanza. La confessione di Kris, i suoi baci, il suo tocco non era stati sufficientementi per quell’umano ancora dolorosamente innamorato di un altro. Kris non era mai stato per Tao ciò che Baixian ge era per lui, e anche in quel momento, poco prima della fine, Kris sperò che Baixian potesse tornare da lui.







Anche se lo odiava per le attenzioni che Tao gli riservava, Kris desiderava solo che Tao fosse felice. Non avrebbe mai voluto vedere Tao piangere per tutta la sua vita.



Sperava che Tao trovasse qualcuno più umano di lui, che lo amasse più di quanto avesse fatto Kris, sebbene fosse consapevole che era impossibile.



L’ultima immagine che apparì nella sua mente fu Tao, mentre arrossiva dopo aver chiesto a Kris che sapore avesse.



Più tardi, quando Jongdae estrasse Kris dalla capsula nel suo laboratorio, fu sorpreso di vedere una scia umida sul volto di Kris.















Non credeva che i robot potessero piangere.


   
 
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