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Autore: Hilary95    06/08/2013    1 recensioni
Questa è la mia prima Fanfiction, la storia che sto scrivendo parla di due ragazze ventenni, inglesi e amiche da una vita, inoltre sono colleghe di lavoro, perciò gli è stato incaricato di partire per Miami. I loro nomi sono Tracie ed Adrienne, e sarà proprio grazie al lavoro che avverrà il cambiamento della loro vita, in tutti gli ambiti. Spero vi piaccia e...Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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 •Liam’s POV•
Mi svegliò un delizioso profumino passare sotto al naso.
Stropicciai gli occhi con i pugni stretti e vidi Niall, seduto sul mio letto sventolarmi un pancake in faccia.
-“Hey dormiglione Buongiorno!”- disse con tono entusiasta –“è appena arrivato il servizio in camera. Oggi ci sono i tuoi adorati pancake.. e anche i miei”- continuò addentandone uno.
-“Gli altri?”- gli chiesi con voce assonnata.
-“Zayn è in camera, ancora dorme.. Lou è uscito con El.. e Harry non ha dormito qui perché il suo letto non è disfatto”- mi rispose.
-“Eh lo sapevo io...”- dissi pensando a bassa voce.
-“Cosa sapevi?”- mi domandò aggrottando le sopracciglia.
-“Lo sapevo che Harry sarebbe rimasto con Careen”- gli risposi.
-“E chi è ora Careen?”- mi chiese lui confuso.
-“Careen la bagnina, la cugina di Matt”- dissi.
Inarcò le sopracciglia:-“Ah ho capito”- disse a bocca piena –“bèh.. non mi fembra fanfo male”- deglutì –“mi sbaglio?”.
Incrociai le braccia dietro al collo: -“No non sbagli, ma non intendevo questo.. è che è piccola, non vorrei si prenda una cotta, d’altronde per quanto potessimo soggiornare qui a Miami..”- gli risposi.
Niall scrollò le spalle e continuando a masticare spostò il suo sguardo in direzione della finestra, poi si voltò nuovamente verso di me guardandomi con gli occhi socchiusi.
-“Non è che interessa a te Caroline?!”- indicandomi il petto con l’indice.
Sobbalzai di scatto mettendomi seduto di fronte a lui: -“Ma stai scherzando? A parte che non è il mio tipo.. e poi si chiama Careen”- gli risposi ridendo –“poi per ora non ho intenzione di.. bèh dopo la storia con Danielle.. insomma hai capito..”- continuai vagamente.
-“Si ho capito ho capito”- mi diede una pacca sulla spalla –“dai andiamo a fare colazione in cucina.. altrimenti si freddano”- ammiccò facendomi cenno in direzione di essa.
Sinceramente non ero poi così tanto triste della rottura con Danielle. Non era la prima volta che ci eravamo lasciati e adesso avevamo preso insieme la decisione di non continuare la nostra relazione perché gli impegni con il lavoro aumentano in breve tempo sia per me che per lei, e quel poco tempo libero non saremo mai riusciti a farlo combaciare. Anche se siamo rimasti in buoni rapporti, non voglio riprovare, già successe altre volte, e non ci fu lieto fine.
La cosa che mi spaventava di più è quella di incontrare un’altra persona che avrebbe potuto interessarmi e ricominciare tutto daccapo, ricominciare a conoscerla, ricominciare a condividere le mie emozioni, ad affezionarmici. Mi distolsi dai miei pensieri andando a rinfrescarmi il viso per poi raggiungere Niall in cucina.
Quei pancake erano davvero squisiti, ma non divini come quelli di mia nonna.
-“ ‘Giorno animali”- disse Zayn sbadigliando, mentre con una mano si tirava indietro il ciuffo –“che state mangiando eh?! Il profumino mi è arrivato fino in camera e... spero me ne abbiate lasciato qualcuno..”- continuò, con un sorrisetto maligno mentre spostava lo sguardo ad occhi socchiusi prima su di me poi su Niall, e viceversa.
Così Niall allungò una mano sollevando un altro coperchio: -“Tranquillo ho pensato a tutti!”- fece l’occhiolino.
-“Ma quanti ne hai ordinati?”- gli rispose Zayn sgranando gli occhi e scoppiando a ridere tenendosi lo stomaco con una mano –“hai pensato a tutti i clienti dell’Hotel volevi dire!”.
Scoppiai a ridere inaspettatamente così sputai per sbaglio addosso a Niall, che trattenne immediatamente la sua risata voltandosi verso di me con un’espressione impassibile.
-“Vuoi la guerra… e guerra sia!”- prese un pancake e me lo lanciò il faccia, e anche Zayn fece lo stesso a lui.
Ecco.. come al solito in men che non si dica la situazione era degenerata, trovandoci a rincorrersi da una stanza all’altra schivando cibo volante. Per fortuna ogni mattina passavano le donne delle pulizie che poverine delle volte avevano a che fare con un vero e proprio porcile.
 
•Tracie’s POV•
Eravamo ormai sveglie già da un po’.
Ieri sera eravamo troppo stanche per compilare i fascicoli, così ci rimboccammo le mani e recuperammo il tempo perso questa mattina.
Era stata una bella serata, i ragazzi sono confidenziali e simpatici –d’altronde come già ipotizzavo ancor prima di conoscerli realmente-, fortunatamente non abbiamo affrontato l’argomento ‘lavoro’, perciò Adry è ancora ignara di tutto e io, di certo, non sono ancora intenzionata a dirglielo. Voglio aspettare ancora un po’, voglio che li conosca ancora meglio.
Harry non fu molto coinvolto nelle nostre conversazioni di ieri sera, era troppo impegnato. Si è aggiunto a noi solo per poco, fin quando non venne buttato in piscina da Niall.
Comunque, finimmo di compilare i fascicoli e ci preparammo per andare in piscina come di solito. Mentre io preparavo le borse, Adry era intenta nel preparare i panini del pranzo.
Era tarda mattinata e stranamente in piscina non c’era ancora nessuno. Diedi la borsa ad Adrienne che andò a sistemarsi ai lettini, mentre io mi fermai al chiosco.
-“Ciao Buongiorno”- dissi sorridente al barista –“potrei avere un caffè macchiato?” –accentuai il sorriso.
-“Ma certo!”- mi rispose lui ricambiando il sorriso.
Mi appoggiai al bancone e spostai lo sguardo in direzione di un lettino al lato del chiosco e vidi Harry in mutande sdraiato su di esso. Dormiva, disteso con una gamba accavallata all’altra e reggendosi la testa appoggiando la guancia sul dorso della mano. Sorrisi per l’insolita scena e allo stesso momento rimasi perplessa.
-“Ma che ci fa lì?”- chiesi al barista indicandolo.
-“Chi?”- mi rispose lui sporgendosi leggermente dal bancone e seguendo la direzione del mio indice –“Ah Harry”- rise scuotendo la testa –“ieri sera mi ha aiutato a chiudere il chiosco e poi mi disse che sarebbe rimasto qui per un altro po’, ma evidentemente si è addormentato”.
-“Ah vi conoscete quindi?”- gli chiesi.
-“Bèh..”- fece un espressione come per dire ‘è Harry Styles come si fa a non conoscerlo’ –“siamo in buoni rapporti.. Lo conosco da un po’ di anni, ormai sono clienti del nostro Hotel.. Invece da quant’è che siete qui tu e la tua amica?”- deviò il discorso.
Distolsi l’attenzione da Harry.
-“Quasi una settimana”- gli sorrisi afferrando la tazzina che mi aveva appena poggiato sotto il naso.
-“Siete in vacanza?”- mi domandò.
-“No no, lavoriamo per un’agenzia di viaggi che quest’anno ci ha incaricato la recensione di quest’Hotel”- feci un piccolo sorso.
-“Siete state fortunate”- inarcò le sopracciglia –“aspetta non intendo sminuire il lavoro che fate, ma insomma.. avendo la possibilità di usufruire di tutti i servizi dell’Hotel.. praticamente è come se foste in vacanza..”- disse.
-“Sì capisco benissimo cosa intendi.. e hai ragione. Se non fosse per tutti quei moduli da compilare che mi perseguitano.. sarebbe stata la vacanza perfetta”- gli risposi bevendo l’ultimo sorso di caffè. Lui si mise a ridere.
Continuai- “Tu lavori qui solo in estate?”.
-“Sì.. cioè il chiosco qui in terrazza è aperto solo in estate, ma durante l’inverno lavoro dentro al ristorante”- mi rispose.
Prese la tazzina e la sciacquò mettendola poi tra le stoviglie da lavare. Si asciugò la mano sulla parannanza e me la porse: -“Comunque piacere Matt”- sorrise con un’espressione per la quale ebbi come la sensazione che volesse flirtare.
Anche se in realtà non era proprio il mio tipo, per non risultare scortese ricambiai il sorriso e strinsi la mano :-“Tracie piacere”.
-“Quanti anni hai?”- mi domandò.
-“Venti.. ventuno tra tre settimane per la precisione”- dissi con tono entusiasta –“Tu?”.
-“Sembri più grande!”- disse inarcando le sopracciglia.
-“Lo prendo come un complimento?”- domandai.
Rise:-“Certo! Io intendevo che sei una bella ragazza, sembri più matura..”.
-“Aaah.. va bene ti sei salvato allora!”- gli risposi socchiudendo gli occhi –“scherzo.. non sei l’unico a dirmelo”.
-“Comunque ne faccio trenta, tra due mesi per la precisione”- disse imitando la stessa tonalità di voce con la quale gli risposi io prima.
Sorrisi e lo guardai con un sopracciglio alzato.
-“Che c’è?”- chiese lui con espressione seria.
-“Davvero?!”- domandai.
-“Davvero cosa?”-rispose.
-“Ne dimostri molti di meno! Davvero hai quasi trent’anni?”- dissi schiudendo la bocca con l’intendo di fargli anch’io un complimento.
-“No…ne ho ventitré”- mi rispose mettendosi a ridere. Mi misi a ridere anch’io. Simpatico il ragazzo, me l’ha fatta…
-“Mia cugina ancora non arriva..”- disse sbuffando tra se e sé.
-“Deve aiutarti qui al chiosco?”- gli chiesi.
-“No no, è la bagnina..”.
Appena sentii la sua risposta mi si accese una lampadina. Se la bagnina era sua cugina avrei potuto sapere qualcosa in più, non so, per esempio se avesse un vago interesse per Harry... per esempio. Fissai bene lo sguardo sul volto di Matt.
-“Ah perciò è tua cugina..”- gli dissi portandomi una mano sotto il mento.
-“Sì.. quest’anno è venuta a lavorare qui con me. Glielo avevo proposto anche lo scorso anno, ma non aveva finito i brevetti”- mi disse mentre continuava ad asciugare dei bicchieri –“è una ragazza molto timida e spero che con questo lavoro riesca a stare più a contatto con le persone.. ad aprirsi di più”.
Lo continuavo a guardare con gli occhi socchiusi ed un’espressione interessata mentre con la testa annuivo alle sue parole. Mio caro Matt tu stai rendendo la mia indagine più semplice di quanto immaginassi.
-“Ah bèh capisco..”- feci una pausa –“…e siete coetanei?”- gli chiesi, togliendo la mano da sotto il mento e feci il gesto di indicare lui e un’ipotetica lei che per il momento non era ancora arrivata.
Matt rise mentre io lo guardai con le sopracciglia aggrottate.
-“No ma quali coetanei, ha appena compiuto diciassette anni”- mi rispose.
-“Diciassette anni? È una bella ragazza dimostra più anni di quelli che ha”- gli dissi –“immagino quanto sia geloso il suo ragazzo!”- assunsi un’espressione ancora più interessata guardandolo leggermente con la coda dell’occhio.
-“È geloso persino di me!”- disse, ignaro, Matt.
Bingo. Finalmente ero riuscita a scoprire almeno questo. Ma non abbassai ancora la guardia, insomma lei a quanto pare era fidanzata... ma Harry?.
Nel frattempo Harry si era svegliato e si guardò intorno con aria spaesata, poi prese i suoi vestiti e si alzò frettoloso.
Così posai velocemente i soldi del caffè sul bancone e presi gli occhiali da sole, intenta almeno ad incrociarlo.
-“Grazie Matt”- gli accennai un sorriso.
-“Ma di cosa? Dai riprenditi i soldi.. te lo offro io”- ricambiò il mio sorriso.
Sorrisi forzatamente, avrei voluto insistere che accettasse i miei soldi, ma fremevo nell’incrociare Harry, che pian piano si stava allontanando sempre più.
-“Grazie ancora”- mi voltai e feci per andarmene.
-“E di che.. ci vediamo stasera!”- mi disse Matt con tono leggermente più alto di modo tale che fosse certo avrei sentito.
Arrestai di colpo il mio passo spedito. Stasera? Divertirsi? Mi voltai facendo un sospiro.
-“Perché cosa c’è stasera?”- chiesi confusa.
-“Non avete ancora visto la bacheca nella Hall? Comunque ci sarà la serata Karaoke al piano bar”- mi rispose.
-“Ah.. Ehm.. Perfetto, allora a stasera”- sorrisi e ripresi frettolosa la mia direzione, ma vidi Harry che con la mano stava accompagnando la porta della terrazza per chiuderla. Cambiai strada e mi diressi da Adry all’ombrellone.
Mi sdraiai sul lettino e le sfilai una cuffietta dall’orecchio.
-“Dimmi sono tutta orecchie come si chiama il barista?”- disse tutto d’un fiato con ancora gli occhi chiusi.
Scoppiai a ridere:-“Dai scema! Non ti sfugge proprio niente eh”.
-“Su dimmi dimmi, sono curiosa”- insistette.
-“Ma niente di che non ti credere! Si è soltanto presentato e mi ha offerto il caffè tutto qui..”- le risposi.
-“Ah e lo dici così?”- disse mettendosi seduta sul lettino per guardarmi meglio –“c’è ti ha offerto il caffè.. è praticamente palese che ci abbia provato!”.
Sorrisi: -“Lo so va bèh però...”- farfugliai.
-“Dimmi nome? Età? Numero di scarpe?”- chiese lei curiosa.
Mi misi a ridere:-“Allora.. Si chiama Matt, ha ventitré anni e... il numero di scarpe cosa centra scusa?!”- le chiesi confusa.
-“Ma come vuoi mettere? Più il numero è grande meno tacchi entrano nella scarpiera!”- disse con espressione seria.
-“Dai quanto sei scema!”- scoppiai a ridere.
-“Va bene e quindi? In conclusione?”- mi domando scrollando le spalle.
-“E quindi niente.. è simpatico..”- le risposi vagamente. Davvero pensavo fosse simpatico, ma no, non era il mio tipo.
-“Mh.. Questo ‘è simpatico’ sta per ‘è un cesso consoliamolo con la simpatia’ o per ‘è simpatico davvero mi ha fatto morire dal ridere’?”- disse in tono ironico.
Risi: -“Sta per un ‘è simpatico davvero’. Oddio non mi avrà fatto ‘morire dal ridere’, ma è simpatico lo stesso!”- scrollai le spalle, poi continuai –“comunque mi ha detto che stasera ci sarà la serata Karaoke al piano bar e noi ci andremo”- dissi con tono convinto ed entusiasta allo stesso tempo. Magari i ragazzi avrebbero potuto cantare...
-“Io vado a farmi un bagno vieni con me?”- propose Adry.
-“Arrivo”- mi tolsi i vestiti e la seguii.
•Più tardi•
Erano ormai le sei del pomeriggio e questo era l’ennesimo bagno che facemmo, il caldo oggi era insopportabile.
Uscimmo dall’acqua, mi avvolsi nell’asciugamano, infilai le ciabatte e presi la borsa seguita da Adry che stava facendo lo stesso.
-“A dopo!”- dissi a Matt passando davanti al chiosco per rientrare in Hotel.
Scendemmo in appartamento a cenare, mentre io iniziavo a cucinare –o meglio apparecchiare, affettare il pane, riempire la brocca e mettere l’acqua sul fuoco-, Adry andò a farsi il bagno, e quando uscì invertimmo i ruoli: lei ai fornelli e io a mollo.
Ci sedemmo a tavola iniziando a mangiare, quando mi squillò il cellulare. Il quale non trovavo.
Lo cercai in salone mentre mi leccavo la punta delle dita, ma non c’era così corsi in camera. Che p***e proprio mentre una persona sta mangiando, tempismo perfetto!
-“Ciao Dianne!”- dissi ad alta voce una volta scovato il telefono –“si tutto bene”- le dissi mentre tornavo a tavola –“si si, i fascicoli siamo andate a ritirarli”- tentai di mangiare un altro boccone ma fui costretta a rispondere –“si tutto ok, abbiamo cominciato a compilarli”- alzai gli occhi al cielo, Adrienne aveva quasi finito di mangiare e a me toccò rispondere all’interrogatorio di Dianne.
Quando finalmente riuscii ad attaccare –dopo un quarto d’ora- la cena si era ormai freddata. Perciò presi il piatto e lo lasciai in cucina per raggiungere Adry in camera che aveva iniziato a prepararsi.
Stavolta ero stata più veloce del previsto nello scegliere i vestiti e mi sedetti davanti alla toletta.
-“Senti ma... come mai ti stai truccando?”- chiese Adrienne che stava sistemando i vestiti nel cassetto mentre io ero intenta a mettere il mascara con la bocca semiaperta. Lei mi conosce bene, e sa che raramente, molto raramente, mi trucco. Se accadeva era o per Capodanno, o per qualche compleanno, o quando c’era un ragazzo che mi interessasse.
Mi prese alla sprovvista e con una semplice domandina mi mise alle strette.
-“Ehm..”- deglutii e dissi a mezza bocca –“aspetta un attimo che finisco di mettere qui…”.
-“Tracie non fare finta di niente! Capodanno di certo non è, di compleanni non credo ce ne siano.. ed è già la seconda sera che ti trucchi.. Su, avanti spara chi è?!”
Merda. Di certo non potevo mica dirgli di…
-“Ehm.. Matt”- dissi con un sorriso disperato. Ma che diamine mi sta dicendo la testa? –“ehm sì, Matt.. credo che sia.. ecco.. carino”- la guardai con un’espressione che sembrava volesse convincere più me, per la stronzata che avevo appena sparato, piuttosto che lei.
Mi si avvinghiò al collo con uno scatto fulmineo, stringendomi con tutta se stessa.
-“Lo sapevo io che non era solo ‘simpatico’!”- disse tutta contenta.
Non potevo ancora dirgli di Harry, e Matt fu la prima persona credibile che mi passò per la mente. L’avevo scampata, anche se adesso credeva davvero che mi interessasse.
Si fecero le dieci ormai, perciò raggiungemmo il piano bar fermandoci in Reception per chiedere informazioni su dove fosse.
Entrammo in una sala nella quale padroneggiava il colore bordeaux, i tavoli rotondi erano illuminati da centro tavola di candele rosse. Infondo alla sala c’era un piccolo palco in legno con un pianoforte ed un ampio proiettore alle sue spalle. Al piano era seduto un signore di mezza età che avrebbe intrattenuto la serata.
Ci sedemmo ad un tavolo in seconda fila, al quale erano già accomodate due coppie di signori, ma d’altronde furono gli unici posti liberi.
-“Signorine desiderate bere qualcosa?”- ci chiese un cameriere passando al tavolo.
-“Per me un acqua tonica con limone. Grazie”- gli risposi.
-“E per me un Mojito. Grazie”- gli disse disinvolta Adrienne. La solita.
Nel frattempo ero alla ricerca dei ragazzi, i quali vidi seduti a due tavolini dopo in nostro. Con loro erano seduti anche Matt e Jhavaad.
Matti si voltò nel preciso istante che io stavo guardando in quella direzione, e mi guardò fisso dritto in faccia come se già sapesse che io ero seduta proprio lì. Mi salutò con la mano e mimò un ‘Ciao’ con le labbra.
Feci un sorso dalla mia acqua tonica e ricambiai con un sorriso, poi mi voltai verso Adry portandomi una mano in fronte. In quale situazione mi stavo cacciando?
-“Cos’è l’acqua tonica ti ha dato alla testa?”- mi disse lei ridendo. Le sorrisi senza dire nulla.
-“Ladies an’ Gentlemen, sono lieto di annunciare l’inizio della serata Karaoke”- disse l’intrattenitore alzandosi e avvicinandosi agli spettatori –“vediamo chi stasera sarà il fortunato o fortunata che verrà a cantare con me sul palco!”- continuò.
Dei faretti luminosi cominciarono a roteare sulle teste di noi spettatori.
-“Signorina cosa sta bevendo lei tutta concentrata?”- disse al microfono con il dito puntato verso il pubblico. Sentii delle voci ridacchiare.
Mi voltai. La sala era tutta buia e solo le candele facevano una fioca luce, Adry aveva un faretto puntato in piena faccia ed era intenta ad afferrare con la lingua un cubetto di ghiaccio rimasto sul fondo del suo secondo Mojito.
Pian piano le abbassai il braccio che portava il bicchiere alla sua bocca.
-“Dico proprio a lei!”- disse l’intrattenitore ridendo.
Non aveva ancora messo a fuoco la situazione.
-“Ehm.. un Mojito”- gli rispose lei con tono incerto.
-“Venga, mi raggiunga sul palco e diamo inizio alla serata!”- la incitò l’intrattenitore.
Portai una mano davanti la bocca evitando si sbraitare in una sguaiata risata. Adry si alzò impacciata, si sentiva alquanto osservata. Raggiunse il palco e l’intrattenitore le porse un altro microfono.
-“Ehm.. Sera”- disse imbarazzata con voce flebile.
-“Allora stasera ho il piacere di iniziare la serata con…”- si voltò verso di lei invitandola a presentarsi.
-“Ehm.. con me!?”- gli rispose Adry sorridente con espressione ovvia.
Dio mio. Mi portai una mano davanti gli occhi abbassando lentamente la testa. Non mi dire che era già ubriaca?
In tutta la sala si levò una risata generale, compresa quella dell’intrattenitore al microfono. Adry che ‘poverina’ si guardava intorno con un sorriso forzato senza capire realmente quale fosse il motivo per il quale ridessero. Io stavo morendo dal ridere vendendola impotente sul palco mentre teneva con due mani il microfono sotto al mento, mi stava facendo tenerezza.
-“E allora, signorina Me.. iniziamo!”- disse lui interrompendo le risate e senza creare ulteriori imbarazzi.
Cominciarono a cantare, poco dopo Adry si sciolse cogliendo con perspicacia lo spirito della serata.
Era stonata, ma le parole del testo le sapeva a memoria, perciò senza bisogno che le guardasse sul proiettore si rivolse verso di noi coinvolgendo tutta la sala a partecipare alla sua esibizione. Non smettevo di trattenere le mie risate, mi voltai verso i ragazzi e anche loro non facevano altro che guardarla divertiti.
 
•Harry’s POV•
Adrienne era troppo simpatica, in pochi minuti era riuscita a coinvolgere tutta la sala senza usare quella simpatia forzata.
Noi non smettevamo di ridere, in particolare Liam che mi era seduto affianco e mi scuoteva il braccio per dirmi di guardare ciò che Adrienne faceva, anche se lo stessi già facendo. Era da un po’ che non lo vedevo ridere in maniera così spensierata.
Spostai lo sguardo su Tracie, se non sbaglio si chiama così, l’amica di Adrienne, ed era rimasta al tavolo da sola in compagnia di quattro signori anziani, che non credo conoscesse perché da quando arrivarono non scambiarono parola.
Riuscivo a malapena ad intravederla, ma il suo sorriso lo notai, e come.
Aveva una risata spontanea che cercava di camuffare portandosi una mano davanti la bocca, forse per non risultare esagerata.
Si voltò di scatto come se avesse avuto la sensazione di sentirsi osservata e inchiodò i suoi occhi nei miei continuando a sorridere. Inconsciamente mi voltai di scatto riportando la mia attenzione sugli altri che ridevano. Portai il bicchiere sulle labbra e con la coda dell’occhio ributtai uno sguardo su di lei, che però era tornata a guardare in direzione del palco.
 
•Tracie’s POV•
Mi sentivo insistentemente osservata dal tavolo dei ragazzi, sapevo fosse Matt e infatti cercai di trattenermi per non riguardarlo. Non volevo farcelo credere.
Ma l’istinto prevalse e mi voltai.
Mi ripresi dalle mie risate appena i miei occhi non incrociarono quelli di Matt, ma di Harry.
Rimasi stupita e ricambiai il suo sguardo con un sorriso ebete. Quando lui, però, si voltò velocemente riportando gli occhi sui ragazzi.
Adrienne rapì subito la mia attenzione senza darmi la possibilità di elaborare quello che era appena successo.
-“E adesso lascio il posto a questi ragazzi al primo tavolo per proseguire la serata. Forza salite su e fate del vostro meglio!”- gli disse ammiccando dal microfono, rivolgendosi proprio a loro.
Scese dal palco e mi raggiunse al tavolo, mentre Liam, Harry e Zayn si alzarono per raggiungere il palco.
Iniziarono a cantare una loro canzone, il cuore mi esplodeva di battiti, poi guardai Adry che batteva le mani a ritmo della loro musica.
-“Sono bravi veramente! Non immaginavo cantassero così bene!”- mi disse avvicinandosi al mio orecchio e rompendomi un timpano. Possibile che non li avesse ancora riconosciuti?
-“Questa canzone l’hanno mandata l’altro giorno alla radio, ma loro la cantano decisamente meglio!”- continuò.
Quando disse così mi misi a ridere, che loro cantassero meglio una canzone che loro stessi cantano era il colmo.
Finirono la ‘performance’ e dopo di loro ci furono altre esibizioni. Quando la serata finì proposi ad Adry di andare in terrazza, per sdraiarci su un lettino a prendere l’aria fresca e lei mi assecondò.
Mentre camminavamo per i corridoi dell’Hotel la sentii canticchiare tra se e sé il ritornello della canzone dei ragazzi. Mi scappò automaticamente un sorriso.
 
•Adrienne’s POV•
Salimmo in terrazza. Nel frattempo canticchiavo la canzone che avevano cantato prima Liam, Harry e il moretto. La loro esibizione mi aveva divertito molto.
Sentivo la testa un po’ pesante, avevo bevuto due cocktail è vero, ma non ero ubriaca da non ragionare o ricordare. E specialmente di una cosa non potevo dimenticarmene...
-“Tracie.. Credo anch’io di avere un certo interesse...”- le dissi.
Lei alzò la testa di scatto, assumendo un’espressione che mi sembrò preoccupata.
-“Cos’è quella faccia?”- le chiesi.
-“Quale faccia? Ho solo alzato la testa per ascoltarti meglio..”- scrollò le spalle, ma mantenendo sempre quella espressione.
-“Sai.. Stasera ho notato una cosa mentre ero sul palco..”- continuai.
-“Cosa?”- mi chiese impaziente di sapere.
-“Quel ragazzo ha una risata unica.. c’è stato uno scambio di sguardi. E poi non pensavo che proprio lui.. ”-dissi.
-“Ma chi?!”- mi domandò sgranando gli occhi.
-“Quegli occhi mi hanno stregata.. Non l’avrei mai detto.. conoscendomi poi”- continuai.
-“Ma di cosa stai parlando? E di chi poi?!”- domandò insistente.
-“Fidati di me non sono ubriaca, sono lucida quanto basta per queste cose. Ci credi tu al colpo di fulmine? Bèh io dopo stasera credo proprio di sì”.
-“Cavolo Adry ma vuoi dirmi chi è?!”-mi disse alzando il tono.
-“Liam..”- alzai lo sguardo e puntai i miei occhi dritti sul suo volto.
  
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