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Autore: Locke    15/02/2008    13 recensioni
Bella ed Edward.Un amore proibito.Ma Edward se ne è andato.Ha abbandonato la sua Bella,ed ora lei è stata misteriosamente trasformata in una vampira.Una vampira rabbiosa e vendicativa.Una vampira apatica,vuota,priva di vita e d'amore.Cos'è successo alla Bella di cui Edward si era innammorato?Cos'è successo alla tenera ed impacciata umana che si scioglieva dinanzi al sorriso del suo angelo?Edward non lo sa.Il tempo passa,ma Bella rimane sempre uguale.Sempre apatica,sempre indifferente a tutto e a tutti.Ma è davvero così?Cos'è successo in realtà quando Bella era sola?
Fanfic narrata dal pov di Edward.Leggete e scopritelo
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 capitolo

Sei mesi dannazione.
Sono passati sei mesi e tu ancora non riesci a guardarmi negli occhi.
Sei mesi,da quando sei stata trasformata in un vampiro.
Sei mesi da quanto ti abbracciavo,mentre ti contorcevi sotto gli spasimi del veleno,mentre venivi divorata da un fuoco invisibile.
Sei mesi,che tu non mi parli,che cammini,che cacci,ma che sei priva di vita.
Darei di tutto pur di leggerti il pensiero.
Non so cosa ti passa per la mente,non so cosa provi,non so se mi ami,se puoi perdonarmi dopo tutto il male che la mia scelta ti ha causato.
Ti ho lasciata.Ho sbagliato.
Ho commesso il più grande errore della mia immortale esistenza.
Un errore che ti è costato la vita.Un errore che ha significato la distruzione della tua umanità.
Non so cos’è successo.
Ti abbiamo trovata in fin di vita,mezza dissanguata,con il veleno già entrato in circolo,che corrodeva i tuoi tessuti,che penetrava implacabile nel tuo giovane corpo.
Dopo tre giorni di infernale agonia,ti sei finalmente alzata,rinata sotto una nuova forma.
Gli aspetti che più mi avevano fatto innammorare di te però,erano scomparsi,sostituiti da un accecante perfezione.
Da quella inumana bellezza,che caratterizza i mostri della mia razza.
Ora anche della tua.
Finalmente posso toccarti senza timore di romperti qualche osso.Posso respirare il tuo profumo senza timore di assalirti,preda di una furia omicida.
Eppure ti sento distante,irragiungibile...
Mai mi sei mai stata così vicina eppure così lontana.
Cosi vicina,dato che condividi la mia stessa dannazione.
Così lontana,come se non provassi più niente.
Osservo i tuoi occhi.Due laghi profondi,imperscrutabili,che come la tua mente mi sono inaccessibili.

Qualche settimana fa è stato celebrato il tuo funerale.
Tracce di sangue sono state trovate nel bosco.Impronte umane,frammenti del tuo dna.
Ti hanno dato per morta.Dopo mesi di ricerche,hanno abbandonato la speranza.
Siamo andati insieme a Forks.Solo io e te.
Carlisle ed il resto della famiglia sono rimasti ad aspettarci.Protetti nella nostra casa in Alaska.
È stato terribile.Terribile assistere alla commemorazione della tua stessa morte.
Terribile percepire il dolore di quella povera gente.
Charlie e Renee erano distrutti.
Renee era scossa da tremiti incontrollati,gli occhi appannati dalla sofferenza.
Durante tutta la messa è rimasta a singhiozzare.
Il suono del suo pianto costituiva una macabra melodia.
Un raccapriciante sottofondo per le parole del prete.
“La mia Bella...La mia Bella...La mia Bella,la mia piccola Bella” continuava a ripetere come una nenia.
Charlie non profferiva parola.Era ammutolito,come incredulo di fronte all’accaduto.
Il suo dolore era ancora più tangibile.
Tutta la cittadina si era riunita per dare l’ultimo addio alla figlia dell’ispettore.
Tutti impeccabilmente vestiti in nero.
Con abiti eleganti comprati per l’occasione,guanti di pizzo per le donne,mazzi di fiori in mano,ed espressioni di sincero dispiacere dipinte sul volto.
Una bara vuota con inciso il tuo nome è stata seppellita nel vecchio cimitero di Forks.
Una foto in bianco e nero è stata incastonata nella cripta.
Una foto che ti ritrae sorridente,con le guancie imporporate da un caldo rossore ed i capelli scompigliati dal vento.
Dozzine di fiori la circondano.Camelie,orchidee,violette,crisantemi.
Portati per onorare la tua memoria.Per ricordare la piccola Bella scomparsa nel nulla.
Inghiottita dalle ombre nel bosco,come nella trama di un film dell’orrore.
Già,un film dell’orrore.Il sangue ed i vampiri non mancano...

Per tutto il tempo,tu sei rimasta impassibile a fissare quell’orrore.
Sei rimasta a fissare i tuoi genitori consumati dalla disperazione,ad udire i canti funebri,i discorsi d’addio,senza dare segno di provare una qualche emozione.
Dopo la sepoltura ce ne siamo andati.
Siamo rimasti a Forks solo qualche giorno.
Sei voluta andare da sola nella foresta.Non so a fare cosa.
Non so perche e tu non hai voluto spiegarmelo.
Sono rimasto ad aspettarti preoccupato.Rimasto abbastanza per condividere il dolore di Charlie.
Per osservarlo singhiozzare sulla tua tomba,mentre invocava il tuo nome.
Abbastanza per percepire la tristezza che aleggiava in questa piccola cittadina.
L’accusa nei confronti della mia famiglia,il risentimento e la rabbia,mentre ci giudicano colpevoli della morte di Bella.
Credono che si sia suicidata.Sottili bisbigli,sussurrati lontano dalle orecchie del povero Charlie.
Abbastanza per dilaniarmi con il senso di colpa.
È colpa mia.È soltanto colpa mia.
Ti ho abbandonato ed in un certo senso tu sei morta.La Bella che conoscevo è stata seppellita insieme a quella bara vuota.
Continuo a ripetermelo,eppure non posso smettere di sperare in un tuo perdono.
Dopo alcuni giorni sei tornata.
Con i vestiti inzaccherati e ricoperti di fango,i capelli scarmigliati,ridotti peggio dei tuoi abiti laceri.
Ma non ti importava.
Eri inconsapevole del tuo aspetto selvaggio,che ti faceva assomigliare ad un animale feroce.
Credevo che dopo esser ritornata,saresti cambiata.
Credo che mi avresti permesso di aiutarti,che avresti sfogato il tuo dolore.
Cosa ti tormenta Bella?Perche non ne parli con noi?
Perche non riesci più a guardarmi,non riesci più a fidarti di nessuno.
Sospiro.Sono torturato da queste domande,ma non oso chiedertele.
Non oso forzarti,e mi maledico per non essere in grado di leggerti i pensieri.

Siamo ritornati in Alaska solo da qualche mese,ma abbiamo intenzione di trasferirci il prima possibile.
In qualche cittadina piovosa e poco soleggiata,che però non ti ricordi troppo Forks.
Carlisle sostiene che frequentare un luogo affollato sia un bene per te.
In un luogo dove tu possa dimenticare i tuoi problemi,abbandonare i fantasmi del tuo passato.
“Si sta chiudendo in se stessa Edward.Sta smettendo di lottare.Lo vedo,sta perdendo la voglia di vivere”
Lo so.So che stare questa stramaledetta foresta la sta uccidendo.
Stare così a non fare niente.Ad attendere una reazione.
Ci sta uccidendo tutti.La tensione in casa è quasi palpabile.
Tutti si aspettano che Bella esploda,che si metta a gridare e a distruggere la casa,o semplicemente che fugga alla caccia di una preda umana.
Ma lei non fa niente.
Se ne sta immobile ad osservare la pioggia che cade o la fiammella di una candela.
Quando le parlo,si volta e mi sorride.
Ma è un sorriso vuoto,spento,che non la sfiora minimamente.

Assomiglia ad una bambola.Muta e fredda il suo corpo è di gelida porcellana.
Muta e fredda presenziava al suo stesso funerale.
Tutti noi siamo rimasti sconvolti dalla sua decisione.
Ognuno,dopo la trasformazione,ha dovuto abbandonare qualcosa,lasciarsi alle spalle gli ultimi legami con la propria umanità.
Eppure assistere al proprio funerale...È tremendo.Perversamente tremendo.
Vorrei poterla aiutare.Vorrei fare qualsiasi cosa.Ma è impossibile.
Lei è irragiungibile,separata da me da una lastra di vetro.
“Abbi pazienza Edward.Dalle tempo”mi sussurra Carlisle.
“Ma Carlisle.Che possiamo fare?Lei non mi ascolta.È come se fosse morta”rispondo disperato.
Già,come se fosse morta.Come priva dell’anima.
“Bisogna avere pazienza.Vedrai che si riprenderà”
Eppure leggo la preoccupazione,l’incertezza tra i suoi pensieri.
La possibilità di un crollo definitivo.Bella potrebbe rimanere così per sempre.Non riprendersi mai più.

La sola prospettiva è capace di distruggermi.
Per questo ho acconsentito a tresferirci anche se ho paura.
Paura.Paura della sua reazione.
Paura che di fronte al sangue umano non sia in grado di controllarsi.
Sono in grado di sopportare la sua freddezza.
Eppure vederla trasformata in un mostro,con gli occhi assetati di sangue,e le labra bagnate di veleno…
Ho visto cosa la sete può spingerci a fare.
Ho assistito Jasper,Emmett in preda alla furia più totale.
Ho visto me stesso,mentre impotente venivo consumato dal desiderio di sangue.
Ma vedere lei.La mia Bella,la mia dolce Bella trasformata in un assassina.
Non ne ho il coraggio.
Sono terrorizzato di vedere il suo bel viso contratto in una maschera sovraumana.
Sarò capace di proteggerti da te stessa?
Sarò capaca di aiutarti,anche quando ti rivolterai contro di me,quando urlerai di essere saziata?
Non lo so.Non so neanche cosa sei diventata.
Non so cosa provi,non so cosa ti è capitato.
Non so se ami o se mi odi,o se mi reputi colpevole di quello che ti è successo.
Cos’è successo?Tutti se lo domandano.
Alice non l’ha previsto,perche?Ha visto il suo corpo giacere dissanguato nella foresta.
Ma non ha visto l’artefice di tutto cio.Non ha visto il mostro che l’ha creata.
E Bella naturalmente non parla.Non dice niente,come se non fosse mai accaduto.
Perche?Perche continuo a domandarmi.
Quando siamo tornati a Forks non ho resistito all’impulso di intrufolarmi nella sua camera,per cercare qualcosa.
Qualsiasi cosa che spiegasse il suo comportameto,la sua apatia.
Ho frugato dappertutto.Non ho trovato quasi niente.
Solo vestiti impregnati del suo irresistibile odore,vecchi ricordi,vecchi momenti…
Foto,Cd musicali,Album fotografici che ritraevano Bella da piccola,con in bocca un grosso ciuccio rosa.
Bella bambina con le giancie paffute e colorate.
Bella ragazza alcune foto con dei visi sconosciuti,altre scattate da poco.
Avrei voluto portargliele.
Portarle quelle foto,portarle i suoi polverosi peluche,le sue bambole di pezza.
Avrei voluto dire:Ti ricordi?Ricordi come eri quand’eri umana?Perche sei cambiata?Perche hai perso la voglia di vivere.
Ma non l’ho fatto.Non ne ho avuto il coraggio.
E poi,prima di andarmene ho notato un asse un po’ malferma del pavimento.
L’ho aperta per trovarvi le cose che infantilmente vi avevo nascosto.
Eppure ciò che maggiormente mi ha colpito è stato un semplice quaderno nero.
Io non ve lo avevo mai messo?
L’ho aperto con mani tremanti e l’ho sfogliato,fino ad impararne ogni riga a memoria.
Fino ad impremere nella mia mente ogni singola macchia di inchiostro,ogni parola impressa in quelle rugose pagine di carta.
E incastrato sotto la copertina di pelle,vi era nascosto un piccolo braccialetto d’argento.
Un semplice bracciale,un bracciale che le avevo regalato e che non avevo fatto in tempo a nascondere,dato che lo portava sempre addosso.
Non ho potuto abbandonarle.
Sono fuggito da quella camera con il diario ed il bracciale,correndo fino al ciglio del bosco,intento ad aspettare il ritorno di Bella.
Quel ritrovamente mi ha scosso profondamente.Ne ho fatto parola solo con Alice.
Anche se non le ho permesso di leggerlo.Era troppo personale.
Dentro vi erano racchiusi i segreti di Bella.Segreti che io non mi facevo scrupolo a violare.
Desideravo talmente tanto comprendere la verita,poterla aiutare in qualche modo,che mi ero ridotto a sfogliare di nascosto un suo vecchio diario.
Un diario che si interrompeva il tredici novembre.Molto prima,di quando Bella era stata morsa.
Patetico.Ero patetico,ma ora come ora quel diario era l’unica cosa che mi legava alla mia Bella.
L’unico legame tra me e il mio angelo.Quell’angelo che si era tramutato in una bellissima bambola di fredda porcellana,divinamente meravigliosa e tremendamente gelida.

  
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