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Autore: Ale_Kiki    12/08/2013    2 recensioni
Dopo la morte del Signore Oscuro, il mondo magico sembra finalmente avere trovato la pace.
James Sirius Potter si appresta ad iniziare il suo settimo ed ultimo anno ad Hogwarts insieme al migliore amico Sam e alla sue grande famiglia.
Una sorpresa, però, lo aspetta.
James non sa che Teddy Lupin, l'uomo di cui è innamorato fin da quando era bambino, sarà il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure.
La pace che si è stabilita per molti anni sembra regnare sovrana nel Mondo Magico, ma spesso molte cose sono imprevedibili e arrivano quando meno te lo aspetti.
Un nuovo nemico cercherà di distruggere quello che era stato ricostruito.
Tra risate, pianti e storie d'amore, la nuova generazione si prepara ad affrontare battaglie che cambieranno per sempre la loro vita.
{TeddyxJames; OCxAlbus; OCxHugo; OCxMolly}
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Molly Weasley Jr, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Don't let me fall into the darkness







SECONDO CAPITOLO


Il primo Settembre era finalmente arrivato.

Tutti i Potter erano felici di poter rivedere la loro seconda casa, Hogwarts.

Allo stesso tempo, però, erano dispiaciuti di dover lasciare la loro prima casa e con essa anche i loro genitori.

Mancava poco alla partenza e quasi tutta la famiglia era riunita in salotto con le valige ai loro piedi e con una certa aria di eccitazione nell'aria.

"Mamma, mi mancherai tantissimo!" disse Lily, andando ad abbracciare sua madre, la quale rispose calorosamente.

Ginny per poco non si mise a piangere: le ricordava tanto i primi anni che frequentava Hogwarts.

Quegli anni in cui vedeva sua madre piangere perché non voleva che la sua bambina fosse lontana da lei.

La rossa aveva nostalgia per quei bei tempi: le sembrava ieri di essere accompagnata alla stazione del treno mano nella mano con la sua mano e adesso invece era lei la mamma.

La più piccola della famiglia Potter, d'altro canto, odiava ed amava allo stesso tempo quel giorno, avrebbe tanto voluto che i suoi genitori ci fossero anche a scuola, certo c'erano sempre le lettere, ma non era la stessa cosa che averli vicini in carne ed ossa.

"Dai Lily, sono solo tre mesi, quando tornerai non li sopporterai più, come sempre!" Ridacchiò Albus, beccandosi un'occhiataccia da parte della sorella e anche della madre.

-Era solo una battuta, cavolo.- Pensò il mezzano che voleva solo alleggerire la situazione.

Harry Potter invece sorrise, ricordando quanto diverse fossero state per lui le cose, quando aveva la loro età.

A diciassette anni non aveva frequentato l'ultimo anno ad Hogwarts come invece avrebbe fatto suo figlio maggiore James, diciamo che aveva avuto qualche problema allora.

Come cercare per tutto il mondo pezzi di anima del mago più potente ed oscuro di tutti i tempi, per poi ucciderlo.

Insomma, per i suoi figlio non doveva essere così ed infatti non lo sarebbe stato anche a costo di impedirlo lui stesso.

Vivevano felicemente da diciannove anni senza nessuna presenza oscura ed il mondo magico non era mai stato così in pace come ora.

A proposito di settimo anno... Ginny, Lily, Albus, ne mancava uno all'appello.

James non era presente, come al solito.

"Tesoro, James dov'è? "Chiese curioso Harry non vedendo il figlio da nessuna parte.

Ginny si voltò verso il marito di scatto, quasi spaventata ma allo stesso tempo adirata.

"Giuro che se è ancora a letto questa è la volta buona che gli faccio davvero del male, dobbiamo incontrarci con gli altri alla stazione tra 10 minuti, miseriaccia!" Imprecò da brava Weasley qual era.

Salì le scale con poca grazia, quasi sbattendo i piedi, muovendo le mani in modo frenetico.

"James Potter!" Ginny pareva furiosa, ma appena entrò nella camera del figlio, la vide ordinata cosa molto strana e soprattutto vuota.

Dove era finito James?

Di solito dovevano svegliarlo a colpi di cannone.

Guardò il marito, che l'aveva seguita fino alla camera, con aria dubbiosa.

Harry aveva la netta sensazione di sapere dove fosse James, in un luogo in cui, anche Harry stesso, amava passare le mattinate prima di una partenza.

"Amore, torno subito." Disse Harry a sua moglie avviandosi verso la porta d'ingresso.

"Dove vai?" Chiese la rossa.

Suo figlio era a gironzolare per casa quando dovevano partire ed ora anche Harry decideva di fare una passeggiata?

"A cercare Jamie. So dov'è andato." L'uomo annuì, sorridendo.

"Va bene, ma cerca di far presto o faremo tardi alla stazione."

Il bambino Sopravvissuto uscì fuori di casa e attraversò un piccolo sentiero, dopo di che arrivò al tanto amato lago che avevano avuto una fortuna ad averlo vicino casa.

Si guardò intorno, proprio come pensava.

Jamie se ne stava seduto sulla riva a lanciare sassolini con uno sguardo molto pensieroso.

Probabilmente era preoccupato per l'ultimo anno ad Hogwarts in cui avrebbe dovuto anche affrontare i M.A.G.O, che non sarebbero stati di certo una passeggiata.

"Jamie, tutto bene?" Il figlio sussultò e si girò verso di lui con occhi sgranati.

"Sì, tutto bene. Stavo solo pensando."

"Alla scuola?"

"Sì." Mentì. In realtà stava pensando a Teddy.

Non riusciva a toglierselo dalla testa, era dentro di essa ventiquattro ore su ventiquattro.

Quanto avrebbe voluto stare con lui e dichiarargli i suoi sentimenti, ma sapeva che era un amore non corrisposto, quindi perché illudersi?

"Tranquillo, te la caverai." Il giovane sospirò.

"Papà..." 

"Sì, figliolo?" James scosse la testa.

Avrebbe voluto confidarsi con lui, ma era meglio di no.

Per ora preferiva non dirlo a nessuno e tenerselo per sé quel suo grande amore.

"No, niente. Andiamo? Sennò mamma si arrabbia! E noi non vogliamo vedere mamma arrabbiata, giusto? E' capace anche di diventare peggio di nonna Molly!" Ridacchiò, pensando alla scena di sua madre infuriata con lui e suo padre.

Harry annuì, diede una pacca sulla schiena del figlio e rientrarono in casa, dove trovarono una Ginny preoccupata.

Dopo varie proteste e ramanzine da parte di quest'ultima, si materializzarono alla stazione con tutte le valigie.

Jamie alla vista del binario 9 e tre quarti ebbe un po' di nostalgia, quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe attraversato nella sua carriera scolastica.

Effettivamente aveva un po' di paura di quell'ultimo anno.

Sarebbe finita la sua adolescenza, sarebbero finiti i giorni spensierati e sarebbe dovuto entrare davvero nel mondo reale.

E tutto questo da solo.

Attraversarono uno per volta il muro tra il binario 9 e 10; sensazione sempre stupenda era quando finalmente si arrivava alla stazione di King Cross, meravigliosa in tutto e per tutto. L'espresso di Hogwarts era lì, ad aspettarli, ad aspettare che il loro nuovo anno scolastico iniziasse e non c'era niente di meglio che cominciare il tutto con un bel viaggio in treno insieme ai propri amici.

Salutarono i genitori, abbracciandoli e baciandoli sulle guance, quest'ultima riguardava solo ed esclusivamente Lily, e salutarono anche gli zii Ron ed Hermione che be presto erano giunti insieme a Hugo e Rose.

Si aggiunsero a loro anche Louis e Fred, anch'essi un po' spaventati come James poichè avrebbero frequentato l'ultimo anno.

Stavano per salire sul treno, quando il moro si sentì chiamare dal padre.

"Jamie." Si voltò e guardò il suo mentore sorridergli. "Non ti preoccupare, Jamie, c'è una sorpresa che ti aspetta su quel treno e riguarda la persona a cui stai pensando da tutta la mattinata. " Poi, come se non avesse detto nulla diede una pacca sulla spalla del figlio, si allontanò e si affiancò alla moglie e ai suoi due migliori amici mentre l'espresso partiva.

James li osservò fino a che poté vederli, non capendo realmente cosa avesse voluto dirgli il padre.

Poi insieme ai suoi amici e famigliari andò al solito scompartimento.

Si misero a sedere iniziando a ridere, a scherzare e a parlare delle avventure avvenute durante le vacanze estive.

Erano tutti contenti di iniziare un nuovo anno ad Hogwarts, era sempre piacevole stare tra quelle mura che ormai sapevano di casa.

Chi era all'ultimo anno, provava sempre un po' di nostalgia, come Jamie.

Non era come la scuola babbana, affatto.

"Insomma, poi mia madre si è infuriata perché quel francese voleva portare a letto mia sorella." Rise Louis raccontando di sua cugina Victoire che a Parigi, quell'estate, aveva avuto una specie di relazione con un francese di circa due anni più grande di lei.

"Tipico di zia Fleur." Ghignarono in contemporanea Fred e James.

"Ma dov'è Sam?"

"L'ho intravisto fra la folla. Dovrebbe arrivare tra poco." Affermò Louis sedendosi accanto a James, che era fra lui e Fred.

"Mio padre mi ha parlato di una sorpresa. Chissà quale sarà." Fece pensieroso il moro.

"Davvero? Certo che zio Harry è un vero portento a mettere la curiosità addosso."

"Hai proprio ragione!" Risero.

Quanto sarebbero mancati quei bellissimi momenti.

Avevano tutti un po' paura.

Avevano paura di crescere, affrontare un nuovo passaggio della vita, lasciare l'adolescenza ed entrare nel mondo del lavoro, nel mondo degli adulti.

Ad un tratto, entrò una persona alta, slanciata e muscolosa nel dipartimento.

James non se n'era accorto perché aveva il viso rivolto verso il finestrino.

Era entrato Ted e stava sorridendo a tutti, come se essere lì fosse la cosa più normale del mondo.

"Jamie." Lo chiamò Lupin distraendolo dai suoi pensieri.

Il primogenito dei Potter si risvegliò dal mondo dei sogni e si voltò verso la persona che l'aveva chiamato.

Il suo cuore sussultò e iniziò a battere più velocemente.

Non poteva credere ai propri occhi.

Stava avendo un'allucinazione per caso?

Ted era lì, davanti a lui, e stava salutando le altre persone nel vagone, senza però smettere di guardarlo.

Gli si avvicinò e gli si sedette accanto come se niente fosse.

Jamie non riusciva a distogliere lo sguardo dal più grande e non riusciva a far tacere quella voce che gli diceva che magari Ted era lì per lui, cosa impossibile ovviamente.

"Ma che diavolo ci fai qui, Ted?" Chiese allora con voce un po' troppo acuta ed allo stesso tempo sorpresa, tanto da far voltare verso di lui tutti i presenti.

"Oh, come siamo agitati... beh, in realtà non posso dirvelo, ordini della preside, ma diciamo che sono qui per restare ad Hogwarts per un po'.... " Jamie a quelle parole spalancò gli occhi.

Ted sarebbe rimasto ad Howarts?

Il suo cuore non poteva reggere ad una notizia del genere e per un momento pensò che sarebbe scoppiato per la troppa felicità!

"Ma come? Sei un insegnante?" Si intromise nel discorso un Albus curioso: in fondo anche lui era affezionato a Ted, che era come un fratello per tutti loro, ed era molto felice di sapere che sarebbe rimasto con loro per quell'anno, un amico in più fa sempre bene.

Ted si voltò a guardare Al negli occhi, che tanto erano uguali a quelli del padre, ma così diversi dall'oro del fratello.

"Ve l'ho detto, non posso dirvelo, ma lo saprete a tempo debito." Sorrise calorosamente come era suo solito fare, con un sorriso che fece rimanere senza respiro il maggiore dei fratelli Potter.

Dopodiché si misero tutti a sedere in attesa della partenza del treno.

Quello scompartimento era il più grande e spazioso del treno e c'era posto per un sacco di persone.

Dentro di esso c'erano James, Albus, Rose, Hugo, Lily, Ted, Louis, Fred.

C'erano ancora tre posti posti.

Sentirono dei rumori concitati provenire da fuori, qualcuno stava correndo e per quello che si riusciva a sentire stava anche andando addosso ad un sacco di gente.

I rumori si bloccarono fuori dal loro scompartimento e la porta si aprì con un tonfo.

Sam Smith entrò da essa in tutto il suo fascino.

Alto un poco più di James, magro ma muscoloso, capelli biondo cenere tendenti al castano, occhi marrone scuro, quasi neri, Sam Smith era uno dei ragazzi più ricercati di Hogwarts.

Nonchè figlio di Zachary Smith, fortunatamente non aveva ereditato nulla da suo padre, nè l'aspetto, nè il comportamento; era tutto sua madre, una nata babbana.

"Ehi ragazzi! Temevo che mi aveste dimenticato!!" Disse con un sorriso alquanto Malandrino sul volto.

James si alzò e andò ad abbracciare il suo migliore amico sin da quando si erano incontrati sull'espresso il primo anno.

"Sam, era ora ritardatario fannullone!"

Se Teddy era il 'migliore amico' per la quale si è innamorati, Sam era il 'migliore amico per eccellenza'.

Per James era il compagno di marachelle e scherzi, era stata la prima persona a cui aveva detto della sua omosessualità ed era sempre pronto ad ascoltarlo e ad aiutarlo.

D'altro canto Sam era l'etero fattosi persona, era uscito con circa mezza Hogwarts ed era sempre in cerca di ragazze da poter conquistare.

Insomma lui e James erano i nuovi malandrini, erano come fratelli, proprio come il padre di Harry e Sirius Black.

Sam si sedette di fianco a James e salutò gli altri con un sorriso a trentadue denti.

"Insomma, com'è andata quest'estate, ragazzi?" Chiese Hugo ai tre cugini Potter.

"Beh, ecco..." James fece per parlare, ma l'aprirsi della porta scorrevole dello scompartimento interruppe nuovamente la loro tranquillità.

Erano Aaron Macmillan, quinto anno Tassorosso, cotta colossale di Hugo e Benjamin Baston, sesto anno Corvonero, acerrimo rivale di Albus e sentimenti corrisposti.

"Possiamo sederci qua? Gli altri sono tutti occupati." Disse freddo Ben senza degnare Al di uno sguardo.

Quest'ultimo lo mandò a quel paese mentalmente e iniziò a fissare fuori dalla finestra.

Hugo arrossì a vedere la sua prima cotta e guardò fuori dal finestrino come il cugino.

Erano tutti molto tesi.

Il treno partì fischiando e nello scompartimento si creò un silenzio di tomba.

Al si accorse improvvisamente che Scorpius non era presente e sussultò.

"Ehi, che diavolo hai?" Chiese James preoccupato al fratello.

"Dove diavolo si è cacciato Scorpius?!" Rose fece una risatina catturando tutta l'attenzione su di sé.

"E' in un altro scompartimento insieme a Zabini e Nott."

"Lo ammazzo appena lo vedo. Perché caspita non è venuto da noi invece di stare con quei due?"

"Ti stanno molto simpatici a quanto vedo."

"Come una maledizione Cruciatus in pieno petto." Sbuffò il secondogenito lanciando un'occhiata a Ben che sembrava non stesse ascoltando.

Asociale.

"Non avete risposto alla mia domanda, comunque." Riprese il discorso il figlio di Ron e Hermione.

"Io ho avuto una piccola relazione con uno." Disse James calmo come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Peccato che 'la cosa più normale del mondo ' per lui non lo era anche per gli altri.

Sgranarono gli occhi, ed iniziarono a tempestarlo di domande, senza lasciargli nemmeno il tempo di capire quello che chiedevano.

"Chi è? "Lily.

"Come si chiama?" Albus.

"Ma per quanto? " Fred.

"Come lo hai conosciuto?" Louis.

"Perchè vi siete lasciati?" Rose.

"Perchè non me lo hai detto?" Sam.

"Ma che razza di notizia è questa?" Ted.

"Era biondo vero?" Lily.

"Secondo me moro, a Jamie piacciono più i mori!" Rose.

"Dai dai avete fatto qualcosa?" Louis.

"Non parlate tutti insieme ragazzi non si capisce niente" Hugo.

"Questi sono tutti matti!" Aaron.

"Già, hai proprio ragione" Ben.

"Perchè non me lo hai detto?" Sam.

"State zitti tutti quanti, voglio sapere cosa ci dice James" Fred.

"Non ci credo..." Ted.

"James, era più alto di te vero?" Lily.

"Chi era il passivo? Tu o lui?" Hugo.

"Perchè non me lo hai detto?" Sam.

"Hugo come sai queste cose?" Rose.

"Ma si può sapere chi era?" Albus.

Ok, James stava letteralmente impazzendo.

Perchè mai aveva fatto una rivelazione del genere?!?

"Oh, mi ha parlato papà del sesso!" Hugo.

"Cosa?! Ma è impazzito! Miseriaccia, se lo viene a scoprire la mamma!" Rose.

"Zia Hermione è capace di tutto." Albus.

"Papà dice che è brava a letto la mamma." Hugo.

Scoppiarono tutti a ridere, tranne Rose.

Quest'ultima gli diede un piccolo schiaffo sullo schiena come segno di rimprovero.

"Hugo!"

James, dal canto suo, stava per impazzire definitivamente.

Tutte quelle domande gli stavano facendo scoppiare la testa e lo stavano mandando in confusione.

Prese un respiro e cominciò a rispondere: "Se state zitti, ve lo dirò."

Tutti, tranne Ben e Aaron che lo erano di già, si zittirono immediatamente e lo fissarono curioso, alcuni con uno strano luccichio negli occhi.

"Il tizio l'ho conosciuto in discoteca. Si chiama Paul da quanto ho capito ed ha vent'anni. E' più alto di me e sì è moro come ha detto Rose. Abbiamo iniziato poi a uscire un po' insieme, ma poi abbiamo smesso e non ci siamo più sentiti. Non è stato nulla, solo sbaciucchiamenti. E comunque sarebbe stato lui il passivo, di certo non io!" Concluse scompigliandosi i capelli come era suo solito fare.

Tipico dei Potter, insomma.

Lanciò una piccola occhiata a Ted e vide che sembrava perplesso e confuso, quasi arrabbiato.

Che cosa voleva dire quello sguardo?

Insomma a Ted non importava niente di lui se non solo come migliore amico e fratello, vero?

Allora perchè nei suoi occhi c'era uno strano scintillio e perchè sembrava che un moto di gelosia lo avesse colpito?

Cercò di non pensarci, era inutile farsi castelli in aria, castelli che sarebbero sicuramente crollati se solo si fosse confessato.

D'altra parte Ted Lupin stava letteralmente morendo di gelosia.

James aveva avuto una relazione quell'estate e non gli aveva detto niente?

Era così che si trattava un amico o meglio un quasi fratello, era così che ci si comportava con la persona che lo aveva aiutato a crescere?

Senza nemmeno dirgli che stava uscendo con qualcuno e per di più un ragazzo?

Queste domande però non ebbero nessuna risposta, perchè qualcosa di veramente strano successe un istante dopo.

Il treno rallentò, cominciò a fermarsi, facendo uno strano stridio sulle rotaie che doleva alle orecchie.

Poi, come se qualcuno avesse tirato il freno, si stoppò di colpo.

Tutti fecero un balzo in avanti, cadendo sul pavimento per l'improvvisa frenata.

Senza nessuna spiegazione le luci dell'espresso si spensero nello stesso istante e urla impaurite uscirono dalle bocche dei più piccoli.

James nella frenata era finito accidentalmente contro Teddy ed ora erano distesi l'uno sull'altro.

Lo stesso valeva per Albus e Benjamin, che era stato schiacciato dal suo acerrimo nemico scolastico, e ad Hugo e Aaron, il quale per frenare la caduta rovinosa che avrebbe fatto il rosso, si era messo tra il pavimento e il ragazzo, facendo da cuscinetto e urtando la schiena.

Lily, Rose, Louis e Fred invece erano un groviglio di braccia e gambe.

Appena si ripresero dallo shock si guardarono, nella poca luce che illuminava il vagone, essendo quasi sera.

Che cosa stava succedendo?




NOTE AUTRICI

Salve a tutti, cari lettori!
Eccoci tornate con un nuovo capitolo; inizialmente faceva parte del primo, poi abbiamo deciso di dividerlo poiché altrimenti diventava troppo lungo.
Speriamo che vi sia piaciuto.
Fateci sapere che cosa ne pensate.
Vorremmo ringraziare le tre fantastiche persone che hanno recensito il primo capitolo:
Shallation; Roxanne Potter; Clary F.
Inoltre ringraziamo chi legge, segue la storia e la mette nei preferiti o nelle storie da ricordare!
Vi ricordiamo che il prossimo aggiornamento sarà lunedì :)
Grazie di cuore.
Un bacio, Ale_kiki





  
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