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Autore: starmoon    14/08/2013    0 recensioni
Sei ragazzi, tutti diversi tra loro, non hanno nessun legame, alcuni addirittura si odiano, cosa li porterà ad incontrarsi? cosa li accomuna?
Sei vite completamente diverse, viste con occhi diversi, dovranno confrontarsi fra loro per capire cosa succede. Hanna, Carrie, Rose, Cris, Leo e Cole.
Tutto accade all'improvviso, i ragazzi si incontrano è liberano forze sconosciute, qualcosa aldilà di ciò che il genere umano può minimamente immaginare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Fear

 

 

 

 

 

 

 

Pov Hanna 

 

Casa, che strano effetto chiamarla casa, fa uno strano effetto. Salgo l'ultimo scalino, mia madre dietro di me che porta il bagaglio, avrei voluto dirle tutto, di quel pazzo, di me, dei miei poteri, ogni cosa, ma c'era qualcosa che mi frenava, era la paura, e se non mi accettasse più? se avere una figlia con questi strano poteri non gli piace? ogni giorno mi pongo queste domande insieme a tutte le altre che mi stanno facendo impazzire. Sento mia madre chiudere la porta. 

- vuoi che ti prepari qualcosa?

Erano le quattro del pomeriggio e avevo una fame pazzesca, ma dovetti rifiutare. 

- non preoccuparti, vado da Kaley, sai ci tiene a vedermi 

Mia madre sorrise felice. 

 

 

 

 

Cris posò sul letto il borsone. Sua madre Sarah entrò facendo il minimo rumore. 

- sei tornato

 

Pov Cris 

 

Il suo volto non è per nulla rilassato. 

- da pochi minuti 

- senti ho bisogno di parlarti 

Mi siedo nel letto, lei fa lo stesso. Si tocca continuamente i capelli, lo fa quando è nervosa. 

- che succede?

- tuo fratello mi preoccupa

- è successo qualcosa mentre ero via? 

- non è tornato la notte scorsa

Il suo sguardo era preoccupato, poche volte aveva chiesto di noi, sempre a lavorare o a occuparsi delle faccende burocratiche. 

- proverò a parlarci 

Mi sorrise, era raro vedere un sorriso sul suo volto, eppure era così bella, lo era sempre stata, ma la sua è una bellezza consumata, consumata dalle lacrime e dal dolore. Era sempre stata così, per quello che mi ricordo, sempre uguale, sempre troppo stressata, pressata dal passato. La vedo alzarsi, sta per uscire, poi si ferma un attimo. 

- sai Cris sei diverso 

La guardo non capisco a cosa si riferisce. 

- tua sorella si sta occupando di Dylan sarà meglio che dia una mano 

Mi sorride per l'ultimo volta prima di sparire dalla mia visuale. Mi guardo intorno, tutto è come lo lasciato. 

 

 

 

Pov Leo 

 

Mi butto nel mio bel letto, quanto mi è mancato…sento dei passi provenire di sotto, mi avvicinò senza dare nell'occhio. 

- vuole vendere davvero questa casa signor Marin? 

Mio padre annuisce senza dare troppe spiegazioni. 

Una donna sulla trentina, deve essere un agente immobiliare, ha dei lunghi capelli rossi e un viso dolce, un viso fresco. 

- è un peccato

- lo so 

Mi avvicino, non sono il tipo che spia preferisco delle spiegazioni. 

- papà 

Si volta, non si aspettava di vedermi glielo leggo in faccia 

- figliolo 

- che succede vuoi vendere la casa? 

- si, questa è troppo lontano dalla città 

Mi sento sollevato da un certo aspetto, non si tratta di andare a vivere in un'altra città, però questa è la casa di mia madre e dove ci sono quei pochi ricordi che ho di lei, forse è questo il motivo per cui mio padre se ne vuole sbarazzare. 

 

 

Pov Hanna 

 

Entro nel bar, è pieno di gente, non riesco a vedere dove sia finita Kaley. Guardo verso il bancone e ed è proprio li, dietro il bancone? lavora? mi avvicino. 

- Kaley?

- sorpresa?

- da quando lavori qui?

- da oggi!- esclama contenta.

- non sapevo cercassi lavoro…

- sai da quando è successa quella storia dell'aereo ho capito che voglio di più dalla vita…come fai tu!

La guardo, era come vedere un'altra persona. 

- non sto facendo nulla 

- scherzi? sei sempre li ha pensare alle conseguenze di ciò che accade, sei peggio di una veggente 

Sgranai gli occhi, quella parole doveva essere usata con cautela. 

- Ehy c'è il ragazzo che ti piace…- Mi indica un punto dietro di me, mi volto e vedo Cris. 

- Cris non…- Kaley mi guarda con una faccia di chi la sa lunga. 

- Hanna…- la voce di Cris è dolce, strano solitamente è seria oppure incazzata. 

- Oi 

Kaley ci guarda per l'ultima volta, poi rivolge il suo sguardo ad un cliente. 

- cosa ci fai qui?- chiedo incuriosita. 

- cercavo mio fratello, Brian 

Gli sorrido, lui ricambia il sorriso, non mi ero mai accorta di quanto il suo sorriso avesse effetto su di me. Mi guarda dritto negli occhi, colpo basso bello mio. 

- senti…quello che è successo a New York

Ok adesso sono allarmata, so già che dirà, sposto lo sguardo nervosa. So che dirà di far finta che non sia successo niente. 

- guardami- Mi prende il mento con due dita, la presa decisa, mi costringe a guardarlo negli occhi. 

- avrei voluto che Cole non fosse intervenuto

Lo guardo pietrificata, imbarazzata e felice allo stesso tempo, non  saprei come spiegarlo. E di nuovo eccolo il suo sorriso, che automaticamente fa scattare il mio. Poi il suo si spegne. 

- è Brian, ci vediamo dopo ok?- mi da un bacio veloce sulla guancia, che adesso giustamente sta andando a fuoco. Lo guardo allontanarsi, sorriso tra me e me. 

 

 

 

Pov Rose. 

 

Poso il piatto sul tavolo, spero che le cotolette gli piacciono, con tutta questa storia non ho avuto tempo di fare la spesa. Mi siedo di fronte a lui. Mi sorride timidamente e poi inizia a mangiare. C'erano molte cose che volevo chiedergli. 

- so che vuoi farmi delle domande

- come lo sai? leggi nel pensiero?- dissi io allarmata. 

- no ma te lo si legge scritto in faccia 

Rido nervosa, era così evidente? sospiro cercando qualcosa che possa attirare l'attenzione. Di fronte alla cucina c'è la tv. Meglio di quella non so che ci sia, come distrazione. Mi alzò e mi avvio verso la mensola accanto al frigo, dove prima distrattamente avevo posato il telecomando. 

- è un tv? 

- non ne hai mai vista una?

Lui fa cenno di no con la testa. 

- ci sono molte cosa che non so di questo mondo, non tutto ci viene insegnato

- vi insegnano cose del nostro mondo?

- più che altro le dinamiche dei rapporti, sono cose che non abbiamo in comune a meno che non si è mezzi umani come voi

- tu non sei umano?

- no te lo detto sono nato li

Mi siedo nuovamente di fronte a lui, tutto d'un tratto l'interesse per la tv è sparito. 

- senti so che forse sono stressante con tutte queste domande…- dico muovendo le mani in aria, come è mio solito fare quando parlo veloce e nervosa - ma è davvero importante che tu ci racconti tutto quello che sai

Zach mi guarda, titubante. 

 

 

 

Pov Cole 

 

Cautamente mi muove verso la stanza da letto. Da quando sono completamente solo è come se mancasse qualcosa in questa casa. Ho chiamato Henry, verso le cinque devo andare a lavoro, mancano venti minuti ho tutto il tempo di leggere quel quaderno. Mi siedo piano sul letto e lo prendo dal comodino a destra. Tutta la vita di Ether, un Ether che io non conosco. 

" Caro diario oggi sono andata a scuola, al solito, una palla, Trisha e suo marito verranno a trovarci questo fine settimana, ma io non voglio, non voglio rivedere quell'uomo, da quando quella cometa è caduto tutto è più confuso, a volte mi sembra di sentire cosa dice la gente, mi odiano tutti, sono la pecora nera della famiglia e l'unica persona che mi amava è stata uccisa da quel bastardo, se solo potessi impedirgli di controllarmi…"

Sfogliai un'altra pagina. 

"…erano le otto del mattino, io e Jim ci dovevamo vedere vicino al ruscello, andava tutto bene fino a quando quella cometa non ci è piombata addosso, non ci siamo fatti niente, siamo scappati in tempo, ma…" 

Ok, tutto questo è strano. 

" la ucciso, tutto per nascondermi, tutto per non far sapere agli altri di me, dei poteri, come faceva a saperlo lui, tutto non ha senso"

Alzo lo sguardo, non ce la faccio a leggere oltre. Poso il quaderno sul letto. Guardo l'orologio, è tardi devo sbrigarmi. Prendo il portafogli e le chiavi della macchina, apro la porte ed esco. 

 

 

 

Pov Leo.

 

La donna dell'agenzia se ne andata, mio padre chiude la porta. 

- quindi quando l'hai deciso?

- in questi giorni che sei andato via 

- perché? insomma stiamo bene qui 

Mio padre si siede, sembra stanco non ha una buona cera. 

- stai bene? 

Lui annuisce, non ci credo per niente. 

- figliolo, domani prepara le tue cose ho già comprato un appartamento in città, so che ami questa casa, ma…

- ma?

- non possiamo più andare avanti, gli affari non vanno bene e venderla è l'unica soluzione per mettere da parte i soldi per il college, una volta che mi sarò ripreso ti prometto che comprerò quella casa al lago che tu e tua madre desideravate tanto…- mi guarda, gli occhi lucidi, è un enorme fatica anche per lui abbandonarla, amava la mamma con tutto se stesso, posso dire di non aver mai visto una devozione come la sua, avrei voluto sapere prima che avevamo problemi finanziari. Si alza dalla sedia e si dirige verso il soggiorno. Non so più cosa pensare. Vado in camera mia, sono stanco ho bisogno di riposare, troppe cose in pochi giorni. 

 

 

 

 

 

Pov Rose 

- siamo divisi per famiglie, casate

Il mio sguardo non si scolla da quella del bambino, stavo per scoprire tutta la verità…sentii il telefono squillare, lo guardo di sfuggita, spalanco gli occhi nel vedere chi è il mittente. 

- Rick? 

Zach mi guarda spaventata, probabilmente si conoscono. 

Rispondo al telefono. 

- pronto?

- ma dico siete impazziti??? andare a New York??

La sua voce era talmente squillante che sembrava quella di una donna. 

- tu non vuoi dirci la verità così noi ci arrangiamo da soli 

- ti ho detto già tutto 

- cazzate mi hai detto una marea di cazzate, nulla di quello che mi hai detto è vero 

- Rose 

- no niente Rose, quindi o tu ci dici tutto o lo farà qualcun altro al tuo posto- Gli staccai il telefono in faccia. 

- sai che quello è uno dei potenti governatori?

- cosa?- la sua faccia è paonazza.

- cioè se vuole può farti anche spedire tra le sbarre 

- per quanto gliene ho suonate due?

Lui annuisce. 

- beh ci sono molte cose che non sai degli umani Zach 

Lui rise. 

- però deve essere bello 

- cosa?

- essere liberi dai vincoli

- non è sempre stato così adesso non esiste più tu sei più ricco e quindi comandi

- mi piace 

- anche a me 

Ci pensai un attimo, forse anche gli altri dovevano sapere la verità non era giusto che io li tenessi all'oscuro. 

- senti Zach che ne dici se ne riparliamo sta sera a cena, invito anche gli altri? 

Lui annuisce accennando un sorriso. 

Guarda la cucina allarmata. 

- però abbiamo un problema

- non si può fare?

- no no non c'è cibo- dissi ridendo. 

 

 

 

Pov Cris. 

 

Ma dove sta andando quel cretino? un vicolo ceco, perché cavolo se ne va in mezzo ai cassonetti?? Mi sporgo un po' di più e li riconosco, non pensavo che avrei più rivisto quelle facce di merda. Mi avvicino, diretto verso loro, devono stare lontano dalla mia famiglia, credevo di essere stato chiaro l'ultima volta. 

- che succede qui?- dico con un tono per niente gentile. Brian mi guarda seccato, ma non m'importa con lui farò i conti dopo. Abbasso lo sguardo sulla mani dei ragazzi, come immaginavo erano sempre nello stesso giro. 

- Cris da quanto tempo…- quel viscido di Terk si avvicina a me, non ha ancora capito che mi sta sulle palle. 

- vuoi unirti a noi?

- che ci facevate con mio fratello?

- a sei qui per riprenderti il pucci pucci- disse Terk avvicinandosi a lui e tirandolo per i capelli. Mi sentii il sangue bollire dentro. 

- toglimi le mani di dosso- disse lui divincolandosi. Io mi avvicino. 

- ne hai ancora per molto…- dico prendendogli il braccio con forza e togliendolo dai capelli di mio fratello. Brian si allontanò da noi. Adesso era io contro lui, da quanto ho desiderato farlo…

Gli do un pugno in faccia. Cade a terra, ma non cede, non voglio usare i miei poteri posso cavarmela benissimo anche senza. 

- hai dimenticato che siamo due contro uno- l'altro, che per altro non ricordavo nemmeno come fosse la sua voce, mi blocca alla gola con un coltellino. Brian si allontana, gran bel fratello. Sorrido, questi due non hanno mai imparato niente. Con una mossa scivolo via dalle mani di quel moro e gli spedisco un bel calcio nei gioielli di famiglia. L'altro si rialza, lo sento, ma quando mi volto è già a terra, Brian gli ha dato un colpo di mazza. 

- dove l'hai presa?

- c'è ne sempre qualcuna in giro 

 

 

 

Pov Hanna

 

Visto che Cris se ne andato e Kaley e impegnata, che cavolo ci faccio ancora qui? sbuffo annoiata. Prendo la mia borsa e mi avvicino al bancone da Kaley. 

- Kay io vado ci sentiamo appena stacchi per mess? 

- ok, scusa se non posso stare con te 

- figurati, a proposito come vanno le cose con Leo 

Lei mi sorride, un sorriso radioso. 

- mi ha chiesto di uscire domani- mi dice elettrizzata. 

- allora sarà meglio che vado a riposare domani mi torturerai con la tua sfilata

Ride alla battuta e io con lei. 

- d'accordo…- Mi giro e inizio a camminare

- fate una bella coppia- mi dice prima che io esco. Mi volto bianca in volto, poteva evitare di urlarlo a tutto il bar. Rido nervosa, vorrei ammazzarla in questo momento. 

Lei si mette una mano in bocca e sibilla un "ops".

Mi squilla il telefono, si è salvato per miracolo. 

- pronto?- incomincio a camminare. 

- Rose? è successo qualcosa…cosa? a ok, per me va bene, vado a casa e ci vediamo più tardi!- stacco il telefono, cavolo quanta strada mi tocca fare. 

 

 

 

Pov Brian

 

Mi ha costretto a salire in macchina, che palle. 

- cosa ci facevi con quei tizi?- ed eccola la solita ramanzina.

- credevo che la ramanzina fosse la parte di Kelly

- credevi male, cosa cavolo ci facevi con quegli idioti 

Sbuffo, guardando il finestrino. 

- devi uscirne ok? guai a te se ti rivedo con quelli, non fanno altro che sfruttarti e farti prendere la colpa se succede qualcosa 

- e tu che ne sai?

- perché ci sono passato ok?- adesso era agitato, lo fatto incazzare non è un buon segno. 

- ero come loro e non ne vado fiero

- perché ne sei uscito?

- e me lo chiedi quelli sono degli stronzi

- nemmeno tu sei un santo

Frena improvvisamente. 

- Brian, chiariamo una cosa, non sono come loro, come non lo sei tu sei migliore di chiunque io conosco, quando eri alle media hai fatto una protesta contro il maltrattamento degli animali, all'elementari difendevi sempre quelli più deboli, cosa ti è successo? perché cavolo ti sei unito a quelli?

Lo guardo, mi sento un idiota. Se glielo dico mi prende per un debole. Lui mi guarda, non si arrenderà fino a quando non saprà la verità. 

- la mamma è preoccupata

Lo guardo sorpreso, non si era mai preoccupata, mi prende in giro?

- so che ti sembrerà strano, ma credo che possiamo tornare quelli di una volta, quelli che trascorrevano le vacanze al mare, quelli che si divertivano il sabato sera insieme, quelli che si dicevano tutto.

- questo era quando c'era papà- mi è sfuggito così, non volevo dirlo, so quanto lui lo odi. Ma mi sorprende, non vedo nessuno odio nel suo viso, solo rassegnazione. 

- forse dobbiamo accettare che lui non tornerà

- lo so 

- non non lo sappiamo ok? ne io ne tu ne la mamma, l'unica che la capito è Kelly che è andata avanti con la sua vita e adesso è qui per poter fare qualcosa 

- credi davvero che possa funzionare?- lo guardo lui non risponde subito. 

- non lo credo ne sono sicuro- è ancora il solito Cris, quello che ciò che dice fa, quello che io volevo diventare, era il mio eroe, il mio idolo. 

 

 

 

 

 

 

Pov Cole 

 

Il garage è pieno di macchine, entro senza dare troppo nell'occhio. 

- dove sei finito?- Greg si avvicina, porta ancora quella camicia fiorita, quante volte gli ho detto che non gli porta fortuna. 

- New York bello

- te le conto come ferie- dice ridendo, io rido. 

- fa come vuoi…allora cos'hai per me? 

Greg mi guidò vicino ad una macchina, una da corse clandestine. 

- niente male 

- ti sorprenderà- Apre lo sportello del lato guida, impressionante, non credevo che una macchina potesse avere tutte queste modifiche. 

- la tv? 

- lo so, ma chi ha soldi non sa come spenderli 

Lo guardo enigmatico, lui ride, sa che odio queste cose. 

- è di Sanders

- quel tizio? e dovrei sistemargli la macchina?

- ti da una fortuna Cole non puoi rifiutarti 

 

 

 

 

Pov Rose 

 

Questi scaffali sono decisamente troppo alti. 

- cereali?- mi domanda Zach

- vuoi la colazione domani?- gli domando ridendo

- tiene!- qualcuno mi porge la confezione che stavo cercando, è un ragazzo e anche carino, io sorrido come una stupida. 

- grazie 

- non c'è di che- mi sorride, ha un sorriso meraviglioso e io lo sto guardando come una ragazzina innamorata, distolgo lo sguardo. 

- dovrebbero farli più bassi- cavolo, ma che mi esce dalla bocca, cerco di non incrociare i suoi occhi così magnetici, ma è impossibile. 

- già…piacere sono Jack- allunga la mano verso di me, titubante sposto la mia verso la sua. 

- Rose 

- è un bel nome 

- grazie 

- non c'è di che…ok oggi sono ripetitivo, scusa- rido, ha qualcosa di strano questo ragazzo, qualcosa di familiare. 

- beh è stato un piacere conoscerti Jack- dico cercando di uscire da quel vicolo del supermercato. 

- anche per me- dice alzando la mano in segno di saluto io gli sorrido e poi svolto a destra seguita da Zach. 

- ti piace?- mi domanda improvvisamente Zach

- cosa? no nemmeno lo conosco 

- ma ti piace?

- certe volte mi fai paura

Lui mi guarda non capendo, io gli sorrido. 

- andiamo, abbiamo dello stufato da preparare.

 

 

 

Pov Cris

 

Ok le cose sembrano andare meglio, siamo in macchina da mezz'ora e non abbiamo litigato. Brian sta messaggiando, meglio non chiedere altro per oggi. In lontananza noto Hanna, dove cavolo se ne sta andando? 

- Hanna- accosto vicino a lei, lei non  mi sente ha le cuffie alle orecchie. 

- è la tua ragazza?- mi chiede Brian 

- no non…- lui mi guarda come uno che ha già capito tutto. Poi sorride malizioso. 

- che ridi?

- è carina

La guardo, cammina veloce, a quel portamento da sonb. Scendo un attimo dall'auto, qualcosa mi spinge a farlo, quando c'è lei nei paraggi divento diverso. La raggiungo, certo che per essere una alla quale hanno quasi fritto il cervello cammina veloce. Le afferro un braccio, lei si volta pronta a darmi un pugno. 

- oi oi non uccidermi- faccio in segno di resa. Lei ride divertita.

- che ci fai qui?

- do uno strappo a mio fratello- Hanna cerca con lo sguardo la mia auto, la vede e accenna un sorriso a mio fratello. 

- lo conosci? 

- diciamo 

La guardo sorpreso, che vuol dire? 

- gli davo ripetizioni tempo fa 

A ora le cose sono più chiare.

- potevi dirmelo che lo conoscevi 

- veramente non avevo idea che fosse tuo fratello 

Mi sorride, dannazione deve smettere di farlo, mi manda in confusione. 

- vuoi un passaggio?

- devo andare da Rose, veramente ha invitato tutti non te la detto?

- non ha il mio numero 

- aspetta un attimo…- Hanna tira fuori il suo telefono. 

- Rose ma hai invitato tutti? 

 

 

 

Pov Rose 

 

-Dannazione mi sono dimenticata di chiamarli, puoi farmi un favore li avvisi tu? 

Devo ricordarmi di ricordarmi le cose. Rido fra me e me, mentre esco la spesa dalle buste per posarle sul tavolo. Dalla finestra filtra un po' di luce, tra poco si farà buio, chissà che succederà sta sera. Guardo Zach si è addormentato sul divano, la tv è accesa, ma non da fastidio anzi almeno mi fa un po' di compagnia. 

 

 

Pov Cole 

 

- non saprei Greg 

- Cole lo stipendio che io posso darti è una miseria, tu hai un talento innato per le macchina chi meglio di te merita quei soldi?- Greg mi fissa, si porta una mano sul viso, sta pensando a qualcosa, non mi piace. 

- facciamo così, tu sistema questa macchina e io ti do una settimana di vacanze- è disposto a tutto pur di farmi lavorare a questa macchina, a volte penso che lui ci tenga più a me di quanto faccia io stesso. 

- sempre così indeciso- un ragazzo biondo appare nella mia visuale, quando è arrivato? non ci vuole molto per capire chi è, solo la sua voce mi irrita. 

- Sanders 

- Collins 

Greg ci mette a entrambi un braccio intorno al collo. 

- ed ecco i miei figlioli di nuovo insieme- avevo dimenticato quanto potesse essere fastidiosa la sua presenza. 

- allora Cole cosa hai deciso?- prendere o lasciare, che faccio? 

Il telefono squilla, mi allontano di poco. 

- pronto…Hanna…si certo va bene, è la solita sbadata- rido al pensiero di Rose che cucina. 

 

 

 

 

La sera era finalmente arrivata, tutti i guardiani erano riuniti nella cucina di Rose. Sembrava strano, sette sconosciuti che fino a poco tempo prima nemmeno sapevano della conoscenza degli altri, mentre adesso sono uniti da qualcosa. A volte ci sono cose che non si possono spiegare, una di queste è il legame che questi ragazzi hanno. 

 

Rose porge i piatti a tutti, la cena è iniziata bene, a parte il silenzio imbarazzante che si era creato. Tutti si guardavano a vicenda. Cole posò la posata sul tavolo. 

- ok credo che questo silenzio non aiuta

Rose si alza, deve dirglielo. 

- scusate, ho organizzato questa cena in modo che tutti ascoltiate la storia di Zach, che poi è la nostra storia. 

Hanna la guarda, non ci aveva ancora pensato, tutte le risposte che cercava erano in mano a quel ragazzino. Lo guardò, lui le sorrise. Cris guardò Leo, tra quei due si era creata una strana intesa. Cole fissò Rose negli occhi, non pensava che sarebbe riuscito ad ascoltare così presto. 

- beh vorrei sapere cose ne pensiate…

Carrie guardò tutti, ma nessuno si decideva a parlare, così prese l'iniziativa, si sentiva gasata, come se dovesse fare una maratona, voleva condividere con loro quello che le era successo in questi giorni. 

- beh voi avete sicuramente pi+ù informazioni di me, ma io credo che tutti i nostri genitori sappiano qualcosa, o almeno mio padre lo sa. 

Leo guardò Carrie incredulo.

- impossibile…- disse con un filo di voce Hanna - mia madre non mi mentirebbe mai…- le sue parole uscirono molto meno convinte di quanto si aspettava. Cris la guardò, voleva rassicurarla, ma anche lui non ne era sicuro. 

- ok ok…- disse Rose facendo segno di calmarsi con le mani. Per un attimo nella sua testa apparvero le immagini dei suoi genitori adottivi, le sembrava strano pure dire quella parola, non aveva ancora assimilato ne elaborato la cose. 

- forse i nostri genitori non sono il massimo e forse ci stanno mentendo, ma ci sarà una spiegazione ok?- disse Rose poco convinta. Cole le accarezzò il braccio per tranquillizzarla e prese la parola. 

- ragazzi dobbiamo scoprire chi siamo e certo non mi stupirebbe che i nostri genitori ne siano coinvolti, non credo che non sappiano che i loro compagni fossero mezzi alieni…

- al dire il vero siamo più una generazione di dei…- disse Zach un po' insicuro, temeva la reazione degli altri. I ragazzi lo guardarono senza dire nulla, non una parola, Rose li fissava già immaginava le loro facce appena avrebbero ascoltato il resto, a differenza degli altri una parte della storia l'aveva ascoltata. 

- cosa stai dicendo?- disse Cole alzandosi dalla sedia e spostandosi verso di lui, Zach si sentii un po' minacciato. Hanna si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla come per rassicurarlo. Zach si alzò dalla sedie. 

- tutte quelle storie dell'antica Grecia, Roma, non sono un invenzione dell'uomo, i nostri avi sono sempre stati in contatto con gli umani fino a quando pian piano l'uomo non li ha dimenticati, non credendoci, questo ha fatto si che si indebolissero e quindi si trovarono costretti a tornare a casa. 

Cris, Leo, Hanna, Cole e Carrie erano sconvolti. 

- e ancora non sapete il resto…- disse Rose 

- questi poteri che abbiamo ora sono solo quelli che rappresentano la nostra famiglia, sono marchi, ma possiamo fare molto di più, ci sono cose che nemmeno immaginate di poter fare.

- tipo?- chiese Cris. 

Zach sorrise, si alzò. Era in piedi fermo, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Lentamente i suoi piedi si alzarono da terra. Rose sgranò gli occhi, questo non lo aveva ancora scoperto nemmeno lei. Cole si avvicinò, non credeva ai suoi occhi. Hanna guardava ogni movimento di quel ragazzino, non avevano nemmeno le parole per descrivere una cosa del genere. Zach tornò a terra, fece un sorriso compiaciuto, mentre gli altri erano completamente pallidi in volto. Leo si alzò dalla sedie e corse verso Leo. 

- devi insegnarmi come si fa- Lo prese dalle spalle elettrizzato. 

- ok questo non me lo aspettavo- disse Rose sedendosi sulla prima sedia che trovava libera. 

- però ci sono cose più importanti che vi riguardano a parte i poteri intendo…- disse Zach. 

- cosa sai?- chiese Cris cercando di mantenere la calma. 

- i guardiani non sono altro che i figli scelti dal destino a ereditare il trono, in pratica non è il figlio più grande, ma chi viene scelto, questo spiega Cole e Hanna. 

Hanna alzò un sopracciglio, credeva di aver capito male. Zach si accorse di aver detto qualcosa che non doveva dire. 

- di che stai parlando? io sono figlia unica…- disse più che sicura.

Zach non  sapeva che dire. 

- scusa mi sono sbagliato

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=lE7e0mvqfMo

 

Hanna lo guardò, era sicura che si era sbagliato, ma il modo sicuro di come lo aveva detto aveva messo in dubbio le sue certezze. 

- comunque un'altra cose che dovete sapere e che a un certo punto dovete andare via dalla Terra e prendere il vostro posto sul trono

Tutti guardarono quel bambino un po' scettici. 

- credo di aver capito male…- disse Cris. 

- non è il nostro posto questo noi siamo destinati a vivere li vale per tutti i guardiani, ci sono regole che nemmeno noi possiamo cambiare

Hanna si allontanò di poco. 

- ci sono altre regole?- chiese Rose

-  due guardiano non potranno mai stare insieme

Hanna si voltò di colpo, una lama nel petto, qualcosa che non si spiegava, il modo innocente di come quelle parole erano state dette l'aveva spiazzata. Istintivamente portò il suo sguardo verso Cris. Si sentii mancare l'aria, la testa girava, non era per lo shock, era qualcosa che non poteva fermare. Un batto, forte, tutti si girarono ed Hanna era a terra.

 

 

 http://www.youtube.com/watch?v=mejsMsu7C3k

 

Hanna si risvegliò in un luogo buio, cercò di alzarsi. Intorno a lei era tutto oscurato, non  capiva nemmeno dove si trovasse. Poi un suono, ho meglio un rumore, una voce lieve. Una risata dolce e innocente, una rasata da bambino. Hanna si girava intorno, in quel buio non vedeva niente, era guidata sola da questa risata. Hanna correva adesso, non vedeva nulla, ma continuava a seguire quel suono. La risata cessò di colpo, poi un pianto. Hanna rimase ferma, impaurita, il cuore le stava battendo forte e non riusciva a respirare regolarmente per via della corsa. 

- non fermarti!

Una voce, sembrava una ragazza. 

- devi farcela

 

Hanna apri gli occhi, la prima cosa che vide furono gli occhi chiari di Cris. Come al solito la tranquillizzarono, erano come un calmante per lei, ma allo stesso tempo l'agitavano. Hanna si alzò di poco, riconobbe di essere sul divano di Rose. 

- di nuovo quelle visioni?- chiese Carrie 

Hanna annuii. 

- questa volta non so proprio di che si tratta, correvo in una specie di luogo buio verso una risata…una risata una voce da bambino e poi una ragazza o meglio credo così mi ha detto di non fermarmi…è tutto così confuso- Hanna fece segno di non alzarsi, ma Cris posò una mano sul suo braccio impedendoglielo. 

- non provarci…

Zach si avvicinò al volto di Hanna. 

- è strano, il tuo volto mi è familiare. 

Hanna lo guardò non capendo, per lei le cose si facevano sempre più assurde. 

- devo andare a casa, ho sentito abbastanza per oggi- disse Hanna alzandosi di botto, ma per poco non ricadeva. Cris la sorresse. 

- ti accompagno…- disse quasi con un tono di supplica. Leo osservò la scena, anche lui era abbastanza turbato dalle parole di Zach, ma non voleva smettere di ascoltare. 

 

 

 

 

Hanna e Cris camminarono velocemente, fino alla macchina, Cris l'aiutò ad entrare. Le gocce di pioggia si fecero più forti. 

- ti senti meglio?

Hanna lo guardò in volto, era pallida, quasi come se stesse per svenire di nuovo. 

- Hanna? stai bene?

Lei annuii, ma alcune lacrime le rigarono il volto, lacrime involontarie. 

- non posso farcela, non ne posso più…- Hanna guardò negli occhi Cris, ne aveva bisogno, non si sarebbe mai stancata di perdersi dentro. 

- fa male, ogni volta fa sempre più male e ho paura di rimanere incastrata in uno di questi incubi 

Cris la guardò impietrito, tolse le mani dal volante e le avvolse intorno alla ragazza, la strinse forte a se, perdendosi nel suo profumo, avrebbe fatto di tutto pur di non vederla in quello stato. 

Una scossa fece risalire entrambi. Si guardarono negli occhi spaventati. Le loro mani si respingevano, come due calamite uguali. 

- cosa sta succedendo…- disse Hanna sempre più spaventata. 

- due guardiani non possono stare insieme…- Cris riprese le parole di Zach. Hanna guardò le sue mani, non riusciva a raggiungerlo. 

- dimmi che è tutto uno scherzo…Cris? 

 

http://www.youtube.com/watch?v=ZvB_Htb4ekw

 

Cris aveva abbassato lo sguardo, aveva paura, ma non voleva che Hanna lo vedesse. 

- prima non era mai successo…

- la tua visione…è stata diversa giusto? e se stessimo cambiando? 

- tutto questo è assurdo te ne rendi conto…ogni volta che ci avviciniamo c'è sempre qualcosa nel mezzo, è impossibile per noi…

- noi cosa? 

- è meglio se vado sola…- Hanna scese dalla macchina, camminando il più veloce possibile. La pioggia era talmente forte che si era completamente bagnata.

- HANNA…- Cris scese correndo verso di lei. 

- sei impazzita

Hanna sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi, ma adesso le lascio cadere senza opporre resistenza, la pioggia le nascondeva. Cris l'afferrò per un braccio e la strinse a se, quello strano effetto era sparito. Hanna si strinse a lui, pianse, pianse forte, tutta la sua paura era in quel pianto. Cris la strinse sempre più forte. 

- guardami…- Prese il suo volto tra le mani. 

- ti salverò ogni volta, capito, come ho sempre fatto, io te lo prometto

Hanna non resistette più, si alzò in punta di piedi e si avvicinò a lui, con una velocità assurda che nemmeno Cris si rese conto di quello che stava succedendo. Un bacio, ecco cosa era, quella passione che si erano tenuti dentro fin dall'inizio, fin da quando in quel museo i loro occhi si erano incrociati. Cris mise una mano tra i capelli bagnati di Hanna e lei intorno al suo collo, era un bacio che non cessava, uno di quelli che anche se ti manca l'aria non puoi farne a meno, un gioco di lingue che non si saziava. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rose e Cole stavano sistemando la cucina, Zach già dormiva, aveva raccontato quasi tutta la storia, Leo e Carrie erano tornati a casa. Rose prese i bicchieri e li mise sul lavello, il silenzio che si era venuto a creare era abbastanza imbarazzante. Cole guardava i movimenti veloci di Rose.

- sembri nervosa…

Rose si voltò verso di lui, se ne stava in piedi a fissarla. 

- tu non lo sei…?

- no sono confuso 

Rose posò anche le posate. 

- questa storia è troppo inverosimile, insomma noi siamo semplici umani, persone come le altre, io sono stata semplicemente adottata…io…- solo pronunciando quelle parole Rose lo aveva realizzato, solo adesso, Cole notò il cambiamento nel suo sguardo, la tristezza era dipinta sul suo volto. Aveva gli occhi lucidi, ma non avrebbe pianto, non di fronte a lui. 

- mia sorella è morta, io sono stata adottata, ho dei strani poteri e mi sto prendendo cura di un bambino…io non posso farcela, davvero non posso- Rose gettò la pezza che teneva in mano sulla cucina. 

Cole si avvicinò, le prese le mani. 

- puoi farcela, ricordati che ci siamo dentro tutti, tutti abbiamo paura 

- non è solo la paura di ciò 

- cosa

- è se non ritornassimo più alle nostre vite normali? se tutto questo non finirà mai? 

Rose era disperata, il tono di voce era quasi tremante. 

- te lo prometto noi vivremo una vita normale

-perchè lo fai?

- cosa?

- prenderti cura di me…

Cola la guardò, era una domanda ambigua per lui, non sapeva trovare una risposta, la guardò negli occhi, qualcosa lo spingeva a farlo, non sapeva cos'era, ma sapeva di doverlo fare. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo, scuola- 9:30 

 

 

Kaley stava posando il suo libro di chimica, i capelli mossi lasciavano intravedere di poco la sua figura di profilo, ma Leo la riconobbe subito, le andò incontro. 

- Hey 

Kaley alzò lo sguardo, i suoi occhi erano stanchi, Leo la guardò studiandola. 

- stai bene?

- no per niente- disse appoggiandosi all'armadietto - ieri era il mio primo giorno a lavoro e mi hanno  massacrata, fino alle dieci di sera. 

Leo le sorrise, uno di quei sorrisi che Kaley amava tanto, che aveva amato tanto in segreto. 

- dai non ci pensare sono sicura che è stato solo per il primo giorno 

- lo spero tanto…comunque hai visto Hanna?

- credo che sia già in classe

- allora la raggiungo ci vediamo dopo- Kaley diede un bacio sulla guancia a Leo e poi sparii dalla sua vista, il ragazzo notò qualcuno di familiare vicino alla porta principale della scuola, si avvicinò. 

- Rick? cosa ci fai qui? 

- sono il nuovo insegnante- disse ridendo 

- tu sei cosa?

- devo tenervi d'occhio no?

Rick lo superò andando verso il lungo corridoio, Leo lo fissava senza capire. 

 

 

 

 

 

Hanna era seduta al suo posto, sempre vicino alla finestra. Fissava la professoressa cercando di capire cose stesse dicendo, ma in mente aveva solo il bacio della sera prima. La paura che potesse perderlo adesso era più forte di prima, perché avere qualcosa da amare fa anche crescere la paura di perderla. Hanna prese la penna tra le mani e incominciò a scarabocchiare il nemo di Cris sul suo diario. La prof si avvicinò a lei guardandola truce. 

- Signorina? le sembra il caso?

Hanna alzò lo sguardo imbarazzata, gli occhi di tutti puntati su di lei. 

- mi scusi 

La prof le lanciò un ultima occhiata e poi ritornò vicino alla cattedra. 

- ragazzi per oggi abbiamo finito, prima di andarmene vorrei presentarvi il vostro nuovo insegnante di musica

Hanna alzò lo sguardo, la professoressa si avvio verso la porta e un Rick sorridente entrò in classe, Hanna era scioccata, cosa ci faceva li? 

- piacere di conoscervi ragazzi- Rick fissava intensamente Hanna. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice: questo capitolo è più lunghetto per farmi perdonare di essere sparita nel nulla xD comunque in questo link troverete delle informazioni sulle famiglie dei nostri protagonisti     https://www.facebook.com/media/set/?set=a.407979102652731.1073741845.203699906413986&type=3

  
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