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Autore: _Takkun_    15/08/2013    7 recensioni
Tutti conosciamo la fine della guerra di Marineford e ciò che ha portato ma, se le cose fossero andate diversamente? Cosa sarebbe successo?
Dal 1° capitolo:
“Ehi! Aspetta!” Cercò di dire Ace. “Rufy!”
Rimasero tutti con il fiato sospeso, sia pirati che marines, nessuno avrebbe potuto immaginare che la situazione si potesse sviluppare così, nemmeno Akainu… Un corpo totalmente ricoperto di fiamme si intromise tra il pugno dell’ammiraglio e Cappello di Paglia, lasciando quest’ultimo non poco sorpreso.
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L'AUTRICE STA PROVVEDENDO A MIGLIORARE LA STORIA, NEI CAPITOLI, DUNQUE, POTRESTE TROVARE PARTI NUOVE.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. One Piece.
 
 
Mentre a Marineford lo scontro tra i quindici comandanti e l’ammiraglio Akainu proseguiva, nel resto del mondo, la curiosità mista alla preoccupazione di sapere le sorti di questa guerra non facevano che crescere di minuto in minuto…
"Allora, Dogura? Ci sono novità?- Chiese una donna dalla, visibilmente nervosa, dai rossi capelli ricci.
"Niente di niente, capo, i collegamenti con Marineford sono ancora interrotti." Rispose il bandito di montagna.
"Dannazione a quei due! Riescono solo a combinare guai! Non appena li rivedo, giuro che li gonfio di botte insieme a quello sconsiderato di Garp che si spaccia loro nonno!” Batté un potente pugno sul bancone, lanciando un’occhiata all’altra donna in sua compagnia. “Makino, come fai a rimanere così tranquilla?!" Urlò Dadan assumendo un’aria minacciosa, spaventando i clienti presenti nel locale.
"Sono molto preoccupata anch’io, Dadan, ma sono sicura che il vice-ammiraglio Garp non permetterà che succeda qualcosa ai suoi nipoti. Quindi non agitarti, aspettiamo e speriamo in bene." Cercò di tranquillizzarla la verde. A quelle parole, Dadan decise di darle retta e di aspettare l’arrivo di qualche buona notizia, spegnendo l’ennesima sigaretta, finendo con l’accenderne un’altra.
“Spero tu abbia ragione, Makino.  Ace, Rufy, fate attenzione,  vi prego.” Pensò il capo dei banditi.
 

****
 
 
"Ho cambiato idea! Fatemi tornare da Ace al più presto!" Si mise ad urlare Cappello di paglia cercando di prendere il controllo del timone.
"Piantala immediatamente! Non puoi comportarti come un bambino!" Intervenne Jinbe tirandogli un pugno in testa.
"Ahia! Piantala, tu! Non puoi nemmeno immaginare come mi senta! A Sabaody ho perso tutti i miei compagni, non sono riuscito a proteggerli, e ora si ritrovano in chissà quale posto! E poi, Sabo…" Sussurrò. "Non posso permettere che anche Ace mi lasci! È l’unico fratello che ho! Riesci a capirlo, Jinbe?!" Continuò aggrappandosi a quest’ultimo.
"Cappellino…" Pronunciò Iva, che in silenzio stava assistendo alla scena.
"Posso immaginare il tuo stato d’animo, Rufy-kun, ma prova a pensare ad Ace. Credi veramente che ti lascerà rischiare la vita per salvare la sua?! Anch’io in questo momento vorrei tornare indietro e cercare di dare una mano, ma così facendo sarei solo d’intralcio. Ho promesso ad Ace-san di proteggerti fino al suo arrivo, ed è quello che farò. Non complicare le cose, sii comprensivo, per favore."
Rufy, dopo aver ascoltato attentamente il discorso di Jinbe, si staccò da lui accasciandosi a terra in ginocchio, cominciando a bagnare lentamente il ponte della nave con lacrime piene di rabbia e consapevolezza.
"Hai perfettamente ragione, sono solo un debole… altro che Re dei prati… perdonami, A-Ace…" Disse, perdendo subito dopo conoscenza.
"Cappellino boy!” Si abbassò a terra, vicino al corpo del ragazzo, il rivoluzionario, cominciando a scuoterlo. “Jinbe, fa’ qualcosa!" Cominciò ad urlare in preda al panico.
"Abbiamo un medico di bordo qui?!" Si rivolse il cavaliere del mare ad uno dell’equipaggio.
"Purtroppo no, sono rimasti tutti a Marineford per curare le ferite dei nostri…" Ammise dispiaciuto.
"E ora cosa facciamo?! Se non avrà le cure necessarie morirà!" Disse il transgender, sbraitando e sputacchiando in faccia all’uomo-pesce.
"Credi che non lo sappia?!"
"Ehi, voi della nave!" Disse una voce, attirando l’attenzione dei due.
Jinbe si avvicinò al parapetto e, sporgendosi, vide un sottomarino giallo e un ragazzo più o meno sulla ventina con un buffo cappello maculato affiancato da un orso.
"E tu chi sei?" Chiese Iva, che nel frattempo aveva raggiunto l’ex membro della flotta dei sette.
"Credo che adesso non sia importante, posso solo dirvi che sono un medico. A Mugiwara-ya ci posso pensare io, sempre che siate d’accordo." Disse Law ghignando leggermente. I due non avevano molta scelta a riguardo.
Iva e Jinbe si scambiarono uno sguardo. Potevano veramente fidarsi di quel ragazzo dall’espressione poco rassicurante? Si girarono per vedere in che stato fosse Rufy.
"Ace… A-Ace…" Sussurrava tra gli ansimi di dolore.
"Sali velocemente a bordo, è in fin di vita!" Ordinò il Cavaliere del Mare, buttandogli giù una scaletta.
"Oh, ma pensa, sono proprio i miei pazienti preferiti." Ghignò nuovamente, prima di salire.
 

****
 
 
"Adesso utilizzate anche l’haki? Avete capito un po’ troppo tardi con chi avete a che fare." Rise Akainu, colpendo Marco e Vista dopo aver ricevuto un loro attacco.
“Dannazione! Non siamo riusciti nemmeno a fargli un graffio!” Pensò il comandante della prima flotta, lanciando uno sguardo al corvino. “Se solo Ace…”
"Ragazzi, state bene?" Fece Pugno di fuoco ansimante. Era più forte di quanto potessero immaginare, sembrava invincibile!
"Sì, tranquillo, è un osso duro ma sono sicuro che possiamo farcela." Disse Marco, ripartendo all’attacco insieme agli altri.
"Seriamente, arriva ad un limite la vostra stupidità o volete semplicemente andarvene all’altro mondo? Ryūsei Kazan! (Meteore vulcaniche)" Pronunciò, creando decine di pugni di lava, che colpirono tutti eccetto il ragazzo di fuoco.
"Ragazzi!” Urlò voltandosi di scatto verso i suoi compagni, accertandosi che stessero bene. “Perché?! Perché hai colpito solo loro?!" Ringhiò Ace.
"Non è ovvio? Voglio vederti soffrire eliminando tutte le persone a cui tieni, e dopo farò fuori anche te figlio del demonio, non preoccuparti. Ahahaha!"
"Maledetto… Enjōmō! (Rete fiammeggiante)"
"Ace! Che cavolo stai facendo?!" Urlò Halta che, come gli altri, si ritrovò al di là dello muro di fiamme creato dal fratello.
"Non l’avete sentito?! Non permetterò che succeda! È solo colpa mia se ci ritroviamo tutti in questa situazione e me ne assumo la responsabilità! E poi, se dovessi finire male me ne andrei contento."
"Di che stai parlando?" Chiese Vista rivolto al fuoco, non riuscendo a trovare la figura del minore.
"Fin da bambino ho sempre voluto trovare una risposta a questa domanda: è stato un bene che io sia nato? Ho sempre creduto che la mia esistenza fosse inutile, anche se fossi morto non avrebbe fatto alcuna differenza. Ma voi, venendo qui quest’oggi, mi avete dimostrato che in fondo sono riuscito a fare qualcosa di buono nella mia vita. Sapere che uno come me, nelle cui vene scorre il sangue del demonio, è così amato non può che rendermi felice e soddisfatto. Vi ringrazio per avermi voluto bene, davvero."
Attraverso le fiamme si poté intravedere il suo sorriso. Un sorriso che, dalla morte di Satch e dal tradimento di Barbanera non rivedevano da tempo. Cosa potevano fare? Ace era forte, certo, ma contro quell’ammiraglio avrebbe avuto scarse possibilità di uscire vivo dal combattimento.
"La tua esistenza è inutile, per questo non appena mi sbarazzerò di te, Pugno di fuoco, mi occuperò anche del figlio di Dragon. Ah! E non dimentichiamoci del vecchio Barbabianca! Perché non provi a scappare? Potrebbe rendere la cosa ancora più divertente." Disse avvicinandosi lentamente ad Ace con il suo pugno di magma.
"Marco! Cosa facciamo? Non possiamo starcene con le mani in mano mentre quello sta per colpirlo!" Urlò Jaws.
"Aspettiamo." Disse incrociando le braccia al petto, rimanendo tranquillo.
"Come sarebbe aspettiamo?!"
"Non è totalmente pazzo, sa quello che fa, c’è un motivo se papà l’ha nominato comandante della seconda flotta, quindi aspettiamo, potresti vederne delle belle."
 "È impazzito anche lui…” Pensò Jaws
"Voltare la schiena al nemico e macchiarmi di codardia? Non è nel mio stile, mi spiace." Ghignò il corvino con fare strafottente, fronteggiando a testa alta il nemico con il suo pugno infuocato.
"Il coraggio e la sicurezza in te stesso non ti aiuteranno! Preparati a soccombere! Meigō! (cane oscuro)"
Nello stesso istante in cui l’ammiraglio pronunciò il nome dell’attacco, Ace creò un enorme muro di fiamme che, seppure per poco, lo aiutò a schivare il pugno.
"Ora ti farò vedere di che pasta è fatto il comandante della flotta del pirata più potente al mondo! Hiken! (Pugno di fuoco)"
Riuscì a colpirlo. Un bel pugno dritto allo stomaco e Akainu si ritrovò scaraventato verso una delle mura di Marineford.
"Ammiraglio Sakazuki!" Urlarono i marines.
“Quello è mio nipote!” Urlò pieno di orgoglio il vice-ammiraglio, venendo immediatamente fulminato dallo sguardo del Buddha.
“Ricorda da che parte devi stare, Garp!” Gli fece presente, furioso.
“Oh, so perfettamente da che parte devo stare. La famiglia viene prima di tutto, Sengoku.”Disse, senza ammettere altre repliche da parte dell’amico, ritornando a guardare fiero il ragazzo.
“Come diavolo ha fatto a colpirmi?! E questo è… sangue?” Pensò l’ammiraglio, pulendosi con il dorso della mano il volto.
"Ohhh, deve aver fatto male." Disse Kizaru che come tutti era rimasto senza parole alla vista il potente attacco del ragazzo di fuoco.
"Tsk. È quello che si merita." Disse semplicemente Aokiji, impassibile.
Persino Ace era rimasto confuso, insomma, non credeva di riuscire a colpirlo veramente.
"Ma cosa…?"
"Perfetto, Ace! Sapevo che ce l’avresti fatta!" Disse Marco attirando non solo l’attenzione del ragazzo, ma quella di tutti. Evidentemente lui aveva capito.
"Cosa ho fatto?" Chiese.
"L’hai colpito!" Rispose il biondo con fare ovvio.
"Questo l’avevamo capito, Pennuto!" Dissero in coro i comandanti.
"Hai utilizzato l’haki, per questo ci sei riuscito. Sia io che papà sapevamo che un giorno anche tu saresti riuscito a svilupparlo!" Spiegò semplicemente.
"Ma Marco, anche io e te prima abbiamo…" Cercò di dire Vista che venne prontamente interrotto dal biondo.
"Noi non ce l’abbiamo fatta perché Akainu è un rogia, il suo haki è molto più potente del nostro, ed Ace, essendo anche lui un rogia ha avuto la meglio. A quanto pare il nostro fratellino è molto più forte di quello lì." Disse indicando distrattamente l’ammiraglio col pollice.
"Ahhh! Ora abbiamo capito!" Dissero sempre in coro i comandanti, seguiti da pirati e marines.
"Allora posso farti fuori subito, no? Forza, finiamola qui!" Disse Ace facendo scrocchiare le nocche, ritornando completamente coperto di fiamme.
“Dannazione a te, figlio di Roger! Non pensavo potesse utilizzare l’haki! Devo inventarmi qualcosa, la reputazione della Marina dipende da questa guerra non possiamo perdere, non posso perdere! Se non Pugno di fuoco, qualcun altro dovrà morire, a lui ci penseremo più avanti.” Pensò Akainu, rivolgendo poi lo sguardo verso Barbabianca che ormai vecchio e affaticato, appariva la preda migliore.
"Oh Ace, ora si che sono spacciato. Mi hai sorpreso, non credevo che anche tu potessi utilizzare l’haki. Credo proprio che dovrò arrendermi. Avete vinto, potete lasciare l’isola nessuno, vi inseguirà."
"E tu credi veramente che io ci caschi?" Disse.
"Personalmente ci speravo, ma  a quanto pare non sei così stupido, buon per te. Ho cambiato idea Sengoku! Spero che anche tu sarai d’accordo con quello che sto per fare!"
"Di che stai parlando, Sakazuki?!"
"Ora vedrai…"
Evitò con uno scatto Ace e, proprio come un predatore fa con la sua preda, si scagliò sul vecchio Barbabianca facendo sprofondare il suo pugno di lava nella ferita che Squardo era riuscito a procurargli prima.
“Ugh…!” Trattenne un gemito, incapace di evitare l’attacco. Era anziano ormai, e il suo stato fisico era via via peggiorato durante la battaglia.
"Padre!" Urlarono i pirati.
"Addio Barbabianca…" Disse Akainu, prima di essere scaraventato da un calcio di Marco trasformato in Fenice.
"Padre!" Disse il biondo ritornando alla sua forma originale. "Non fare sforzi, ti prego!"
"Tranquillo, è… cosa da nulla… Gahh!" Fece accasciandosi a terra, respirando molto più affannosamente di prima, se possibile.
"Jaws! Vieni qui e aiutami a tenerlo su!" Ordinò con una debole voce tremante. Non poteva perdere la sua sicurezza proprio adesso, doveva essere forte, doveva sforzarsi!
"A-arrivo!"
"P-papà! Akainu sei un lurido vigliacco! Ti farò a pezzi, quant’è vero che sono un pirata!"
"A-Ace… non farlo… scenderesti al suo stesso livello… Cough! Cough!" Gli disse Barbabianca che, ormai, riusciva a reggersi in piedi solo grazie all’aiuto dei due comandanti.
E-era sangue quello che stava sputando? No, non poteva essere vero. Suo padre non poteva morire, non in questo modo almeno. Non per colpa di questo qui!
"Papà, mi dispiace ma devo disobbedire!" Detto questo non tardò molto prima che Akainu si ritrovasse sovrastato dal peso di Ace che, cieco dalla rabbia, aveva cominciato a massacrarlo di pugni.
"Continuando... a colpirmi… non risolverai... niente." Cercò di dire tra un pugno e l’altro.
"Taci! È quello che ti meriti! Devi pagarla! Devi morire!" Disse tirando nuovamente  un altro pugno allo stomaco, facendogli uscire molto più sangue di prima.
"Muori! Muori!" Gridò completamente in lacrime. Poi venne fermato da qualcuno che, da dietro, gli aveva fermato le braccia.
"Basta, Ace." Cercò di dirgli Garp.
"Lasciami fare, vecchio! È ciò che si merita!" Li ringhiò contro.
"Non vedi che ormai ha perso i sensi? Ragiona, non ti riconosco più."
A quelle parole si fermò. Volse lo sguardo verso il corpo sotto di lui. Il vecchio aveva ragione, aveva perso i sensi e forse già da un po’. Un attimo…come stava papà?
"Papà!" Andò verso di lui. Aveva perso fin troppo sangue e i volti dei suoi compagni non gli piacevano proprio per niente. "Marco, c-come sta?" Chiese con voce tremante.
"Non bene da come puoi vedere…" Abbassò lo sguardo.
"F-figli m-miei…" Cominciò il vecchio, trovando un briciolo di forza per parlare. "Sembra che ormai sia arrivata la mia ora, eh? Gurarara…" Tossì pesantemente, sputando dell’altro sangue.
"N-non dire così, papà…" Anche Marco aveva cominciato a piangere seguito dagli altri, che ormai si erano radunati intorno all'uomo che per anni avevano considerato come un vero padre.
"Di sicuro c’è un modo per curare queste ferite! Non possiamo arrenderci così facilmente!"  Fece Ace, cercando di asciugarsi qualche lacrima con il dorso della mano.
"No, non ce n’è bisogno. Ho vissuto la mia vita fino a questo punto insieme a voi, mie amate canaglie… e ne sono felice. Ho avuto quello che desideravo realmente... dei figli, una vera famiglia. Siete riusciti a darmi tutto questo e io ve ne sono grato…" Sulle guance dell’uomo più potente del mondo scorrevano lente delle calde lacrime. Era finito anche lui per farsi prendere dalle emozioni.
"Siamo noi c-che ti siamo grati, papà! Sei tu che ci hai dato un p-posto a questo mondo, dove n-non ci voleva nessuno! È inutile che c-ci ringrazi!" Disse Izou tra i singhiozzi nel pianto.
"G-gurarara! Allora sono felice anche per questo. Figli miei… qualsiasi cosa succeda, ricordate sempre di pensare sempre al futuro, sappiate che io veglierò su di voi… e ora…"
"Uh? Capitano Buggy! La lumacamera ha ripreso a funzionare!" Disse uno degli ex prigionieri di Impel down all’azzurro.
"Sta’ zitto! Sto ascoltando il discorso di Barbabianca!" Disse prontamente il pirata pagliaccio, anche lui in lacrime per la scena commovente che gli si presentava davanti, non volendo perdere una singola parola pronunciata dall’Imperator Bianco.
"Certo, mi scusi grande capitano Buggy!" Rispose cominciando comunque a riprendere la scena.
"Ascoltatemi tutti attentamente!" Urlò Barbabianca con l’ultimo briciolo di voce rimanente. "Dovete sapere…"
"No! Sta’ zitto Barbabianca!" Cercò di fermarlo Sengoku inutilmente, capendo quali potessero essere le sue ultime parole.
"… che One piece esiste!" Continuò, esalando l’ultimo respiro, e cadendo subito dopo a terra, circondato dai comandanti.
"Padre!"
Ci fu un silenzio generale da parte di tutti, sia per il rispetto nei confronti di un grande pirata come Barbabianca, sia per ciò che aveva affermato: il grande tesoro, lasciato da Gol D. Roger, esisteva veramente.
"Ehi! M-ma quella è… la Red Force!" Ruppe il silenzio un marine.
"Il Rosso… che ci fa qui?" Si domandò Garp.
"Shanks?!" Urlò Buggy, sconvolto di rivedere l’ex-compagno di ciurma.
Shanks il Rosso, seguito dal vice-capitano Benn Beckman, Yasopp e Lucky Lou si ritrovò in mezzo alla piazza.
"Shanks il Rosso, cosa sei venuto a fare qui?" Chiese il Grand’ammiraglio.
"Sono venuto… per porre fine a questa guerra!"
 
 

To be continued...
 
 
 
 
 Angolo autrice:
 

Un nuovo capitolo! Chi è contento alzi la manina!
Allora…sinceramente, non mi soddisfa molto pensavo ne uscisse qualcosa di più decente… -.-
E voi che ne pensate? Fatemi una recensione, anche critica mi sta bene,  ho bisogno di migliorarmi ^^
Prima di salutarvi, ringrazio chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite (siete grandi! ^^)
E grazie anche per chi solo legge nell’ombra…però voglio dirvi una cosa: ricordate che una recensione al giorno, toglie il medico di torno!
Marco: Cosa si inventa per elemosinare qualche recensione…-.-
Io: zitto tu! *lo manda via a calci*
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Baci,
Fire
  
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