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Autore: cecca_1D    21/08/2013    1 recensioni
una ragazza: Holly tomlinson.
un ragazzo: Niall Horan.
le loro strade si incrociarono in una giornata come tutte le altre. ormai lei era rimasta incantata dal suo sorriso, il suo sguardo. ma sarebbe dovuta passare un'intera estate prima di poterlo vedere, oppure sarebbe successo prima? amore, odio e sorprese alimentano questa storia.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                                                                              -capitolo 5-
La settimana passò velocemente. Io passai senza difficoltà, mentre non capivo come Louis non sia stato bocciato per quanto erano bassi i suoi voti. Finii per credereche quello fu un regalo venuto dal cielo per me, così da non sobirmi le continue lamentele da parte dei miei genitori su come lui non potesse avere un futuro e cose del genere.
La domenica preparai accuratamente la valigia per il giorno seguente. Così fece anche Louis, anche se vidi dal modo in cui la faceva, che non ne aveva assolutamente voglia. Presa dalla pena che mi faceva, guardando la sua valigia in disordine, lo aiutai a finirla.
Mi ringraziò dopo che il lavoro fu finito e passammo il resto della giornata a guardare un film. Stranamente pioveva ed eravamo costretti a rimanere chiusi in casa.
Presa dalla noia, raccolsi una manciata di popcorn dalla mia ciotola e li buttai in faccia a Louis. Si risvegliò come da una trance e, senza pensarci, a sua volta mi tirò i popcorn.
Si scatenò una vera e propria guerra di cibo. Tiravamo tutto quello che di commestibile trovavamo a portata di mano. Continuammo così per una mezz’oretta buona, correndo per tutte le stanze e lasciando una scia di cibo al nostro passaggio.
Solo verso le sette ci rendemmo conto del macello che avevamo provocato e del fatto che alle sette e mezza sarebbero ritornati mamma e papà da lavoro. Agitati come non mai, tentammo di pulire tutto il disordine creato e finimmo col mettere tutte quelle sporcizie dentro l’armadio di Louis. Era stata una mia idea e a lui non dispiaceva affatto. Era così disordinato che non ci si sarebbe accorto di niente.
Tornammo  a sederci sul divano nel momento preciso in cui la maniglia del portone si abbassava. Entrarono i nostri genitori e ci salutarono entrambi andando in cucina. Facendo finta di niente, li aiutammo ad apparecchiare e, in meno di venti minuti, la cena era pronta. Cenammo silenziosamente e dopo ci dirigemmo tutti e due nelle proprie stanze per dormire. Il giorno seguente sarebbe stato un gran giorno.
 
Il viaggio stava durando più del previsto. Era da più di due ore che eravamo in macchina. Tutto questo solo per colpa di quello stupido navigatore .
Continuava a darci le indicazioni sbagliate. Più di una volta eravamo finiti in vicoletti stretti senza via di uscita e, quando sembrava di essere nella strada giusta, ci ritrovammo in un vicolo cieco.
Ormai ero stufa di questa situazione e sbuffavo in continuazione provocando l’irritamento di Louis. Mi dava colpi secchi sulla spalla per farmi star zitta, ma io continuavo senza badare a quello che voleva lui.
Ero troppo arrabbiata per poter starmene zitta. Se qualcosa mi dà fastidio, io lo dico.
Ci fermammo ad una stazione di servizio per chiedere indicazioni e io ne approfittai per prendere una boccata d’aria insieme a Louis ed Harry.  Già perché non vi ho detto che abbiamo dovuto accompagnarlo noi al campus e che mi sono dovuta mettere proprio in mezzo a lui e a quello stupido di mio fratello. Ma questi, sono solo particolari.
Louis ci lasciò per un paio di minuti perché doveva andare in bagno e, così, rimanemmo noi due da soli a camminare in silenzio, senza trovare un argomento di cui parlare.
Ad interrompere il silenzio fu proprio lui.
“Sai Holly, riguardo al giorno della festa…” si grattò la nuca agitato. Ancora con questa storia? Non ne potevo più, così mi girai di scatto e sfoggiai uno dei miei sorrisi più finti per fargli capire che era acqua passata.
“Ancora stai pensando a quella sera? Io me ne sono quasi del tutto dimenticata. Non c’è nessun problema. Tu te ne fai fin troppi.” Vidi che il suo sguardo si rilassò e continuò a camminare tranquillamente.
In realtà quel giorno era ancora nitido nella mia mente. Un senso di orticaria mi faceva venire il pensiero di Tracy. Ma volevo che quella storia si chiudesse e avrei nascosto anche la verità pur di non parlarne più.
Camminammo ancora un po’ fino a che Harry non si fermò di nuovo. Lo guardai scocciata con le braccia incrociate, quando il suo sguardo fisso sul mio mi disarmò. Aveva uno sguardo stranamente serio.
“Ma se a te non importa niente di quello che è successo quel giorno, come mai sembravi così tanto…arrabbiata?” chiese tutto di un colpo.
Stavoltà toccò a me grattarmi la testa per trovare una risposta sensata. Io avevo agito spontaneamente in quel momento. Avevo provato fastidio e l’ho detto, tutto qua. Ma ora dovevo trovare una risposta vera ai miei pensieri.
“ Harry, io ti considero come un fratello e non posso accettare che una delle persone a cui tengo di più, si faccia incantare da una gallina come è Tracy. È una cosa stupida.” Ok Holly. Sei stata brava.
Vedevo nel guo sguardo che non era del tutto convinto della mia risposta.
“Bha, secondo me hai reagito così erchè so che io ti piaccio.” Questa frase non l’avevo predetta. Lui non mi piaceva, ma rimasi comunque inchiodata sul posto.
“Cosa hai detto? Ma tu sei proprio fuori”
 Harry sogghignò piano piano, mentre mi decisi a fare il primo passo e così partii in corsa per raggiungere Harry che intanto scappava divertito.
Aveva sottovalutato la mia velocità e infatti in poco tempo lo raggiunsi, ma lui si fermò di botto facendoci incimpare entrambi. Caddi su di lui rovinosamente. I nostri visi erano ad un centimetro di distanza. Quasi risvegliandomi da un sogno, mi accorsi che cosa stavo facendo, e mi alzai di scatto. Harry era confuso da quel gesto improvviso, ma non disse niente.
Raggiungemmo la macchina e questa volta mi sedetti vicino il finestrino, ma mi ritrovai comunque Harry accanto.
Mancava solo mezz’ora all’arrivo e Louis si era addormentato a soli cinque minuti dalla partenza.
Fissavo il paessaggio che si stagliava oltre il finestrino della macchina. I miei pensieri vagavano liberi, mentre ascoltavo le parole di “free fallin” di Josh Mayer. Adoravo quella canzone.
Le mie riflessioni furono interrotte dal leggero tocco della mano di Harry sulla mia spalla.
“Ehi Holly, che canzone ascolti?” era tornato il solio Harry come se prima non fosse accaduto niente.
“Si chiama Free Fallin ma non credo sia il genere di canzoni che ascolti.” Dissi stampando sul mio volto un sorriso beffardo.
“Ma stai scherzando? La conosco eccome, è la mia canzone preferita” disse dandomi un colpetto sul naso.
Velocemente gli passai una cuffietta e passamo il resto del viaggio ascoltando musica e a parlare del più del meno.
Devo dire che insieme a Harry stavo molto bene.
 
Dopo quasi  tre ore di viaggio, finalmente arrivammo al campus. Si trovava immerso nel verde a tre quarti d’ora dalla città più vicina.
Scesi portandomi dietro la mia enorme valigia, seguita da Louis ed Harry.
Trovammo all’ingresso Liam, Zayn e Lucy che ci aspettavano.
“Ma quanto ci avete messo? È da venti minuti e diciotto secondi che ti aspetto!” strillò Lucy saltandomi tra le braccia.
“Ahahah. È tutta colpa di quello stupido navigatore. Non arrivavamo mai!” tentai di giustificarmi, mentre mi scioglievo dal suo abbraccio.
Entrammo tutti carichi di valigie e borsoni. Devo ammettere che il posto non era niente male. Tutte stradine che si intrecciavano in diverse direzioni per poi finire in gruppi di bangalowh. Già perché le casette erano tutte racchiuse in gruppi con un piccolo giardino al centro. Non c’era una divisione tra maschi e femmine, esisteva solo nella rispettiva casetta.
Nella zona al centro del campus si trovava la sala mensa e le classi per le rispettive materie musicali.
Da lì si diramavano le abitazioni.
C’era anche un lago dove si affacciava un piccolo palco che credo sia per le esibizioni di non so cosa.
Devo dire che ero rimasta sbalordita. Era un posto tanto accogliente e c’erano ragazzi dai sedici ai vent’anni che giravano per il campus.
Ci venne incontro subito un signore sui quarant’anni con capelli e barba bionda. Era vestito in modo alquanto trasandato e un sorriso non lasciò mai la sua bocca.
“Salve ragazzi! Piacere di conoscervi! Io sono il signor. Jhonson.  Adesso vi accompagnerò nelle vostre rispettive stanze e vi garantisco subito che siete capitati nello stesso gruppo così per trovarvi meglio. Con i vostri genitori ho già sbrigato le differenti norme per la vostra registrazione al campus, quindi potete anche salutarli e così noi possiamo incamminarci.”
Salutammo i nostri genitori e, con le valigie in spalla, partimmo alla scoperta del posto che ci avrebbe accolti per l’intera estate.
La stanza dove mi trovavo io, la condividevo con Lucy e con un’altra ragazza che sarebbe dovuta ancora arrivare.
Poggiai distrattamente la valigia sul letto vicino alla finestra e mi accorsi, che da lì, potevo vedere all’interno del bungalowh di Louis, Harry, Liam e Zayn.
Non disfacemmo le valigie, ma partimmo alla scoperta del campus.
Percorremmo tutti i diversi sentieri, salutando i ragazzi che incontravamo. Erano molto amichevoli.
Davanti alla mensa, c’era una bacheca dove erano appese tutte le notizie riguardanti gli orari delle lezioni, le diverse attività e le date delle feste in programma.
Quella sera era prevista una serata falò.
Lucy vicino a me, squittiva ad ogni notizia. Era felice come non l’avevo mai vista fino a quel momento.
“Guarda Holly: canto, recitazione e anche un corso per la chitarra! Tu sei brava con la chitarra! Dovresti iscriverti.”
Gli poggiai le mani sulle spalle per farla smettere di saltellare. “Calmati Lucy. Abbiamo tutto il tempo per decidere. Adesso ritorniamo al bungalow. Dobbiamo prepararci per la cena.”Lucy mi seguì trotterellando fino alla nostra destinazione.
Trovammo Louis e Harry aspettare sulle scalette davanti al loro bungalowh.
“Cosa fate voi due qua fuori?” chiesi scettica.
“Siamo rimasti chiusi fuori. Abbiamo lasciato le nostre chiavi all’interno e l’unico che ha la seconda copia è Liam che non c’è.” Scoppiai a ridere insieme a Lucy. Erano sempre i soliti.
“Ma quando vi ci mettete, neanche in due riuscite a fare un cervello intero.” Già, mi sentivo perfida. Ma adoravo prendere in giro il mio caro fratellone.
Louis mi fulminò con lo sguardo, mentre Harry sembrava imbarazzato. Si grattò la nuca e abbozzò un sorriso.
“Ma scusate. Insieme a voi c’è pure Zayn. Perché non chiedete a lui?” domandai ancora una volta a Louis. Prima di rispondermi sbuffò.  “Già, è quello che abbiamo tentato di fare. Si trova dentro, ma sta sotto la doccia. Non sente niente quando sta lì sotto.” Indicò la finestra del bagno da dove si sentiva qualcuno che cantava. Scoppiai in una nuova risata.
“Bene! Allora neanche in tre riuscite a combinare qualcosa. Di bene in meglio.” Mi rifugiai all’interno della mia dolce casetta insieme a Lucy, prima che Louis potesse scattare per acciuffarmi. Ormai era diventato prevedibile.
Dalla finestra gli feci la linguaccia che ricambiò a sua volta. Dopo, chiusi le tendine per potermi cambiare in santa pace per la cena.
 
Trovammo la mensa affollata di gente. Tra la confusione, riuscimmo faticosamente a trovare un tavolo libero. Subito dopo si sedettero anche i ragazzi che erano spaesati quanto noi.
“Ok, questa situazione non mi piace per niente.” SbottòLlouis addentando un panino.
“Ma dai, non è vero Lou. Non è poi tanto male.” Intervenne Liam sempre con un sorriso stamapato sulle labbra.
“Giusto! Ha ragione Liam!” squittì Lucy. Tutti la fissarono straniti e lei abbassò lo sguardo dall’imbarazzo. Prorpio non riusciva a contenersi davanti a lui.
La cena fu ad un tratto interrotta dalla voce del signor. Johnson: “ Allora ragazzi e ragazze, prima di tutto benvenuti ad un nuovo anno in questo magnifico campus. Spero vi divertiate. Secondo: vi devo dare alcune informazioni base. Domani mattina presentatevi davanti la bacheca. Ci saranno le iscrizione ai diversi corsi che vogliate seguire. Da dopo domani inizieranno tutte le diverse attività. Inoltre, stasera ci sarà la serata intorno al falò vicino al lago alle nove.  Siete tutti invitati. Ho finito con le notizie, vi lascio con la vostra cena. Ciao!” e con questo partì velocemente dalla sala.
“Voi avete già scelto cosa fare?” chiese per rompere il silenzio Zayn.
Il primo a rispondere fu Harry: “ Io credo che mi piacerebbe fare le diverse attività riguardanti lo sport. Non sarebbe male provare canottaggio.” A queste sue parole, acconsentirono anche gli altri ragazzi. Io ero molto più interessata a cose come canto e recitazione. Credo che mi sarei buttata su quel genere.
Era un  campus a tema musica vero, ma non mancavano le discipline sportive così da accontentare tutti.
Finimmo frettolosamente la cena, così da poter uscire da quel caos e ci dirigemmo subito verso il lago.
Quel posto era stupendo. Iniziava a fare buio e la luce della luna richiarava l’acuqa del lago, creando ombre che si allargavano per tutta la superficie di quella distesa cristallina.
Ci sedemmo presso alla riva per ammirare il paesaggio. Rimanemmo in silenzio, perché quel momento era così magico che non si poteva spezzare. Ma durò poco.
Piano, piano arrivarono ondate di ragazzi e noi ci unimmo a loro per sederci intorno al fuoco. Era presente anche il signor. Jhonson che aveva portato con sé una chitarra.
Devo dire che era stata una bella serata. Ridemmo, scherzammo e cantammo anche. Alcuni ragazzi compreso Louis, si esibirono in una perfomance canora.
Ammetto che rimasi sbalordita da mio fratello. Non l’avevo mai sentito cantare. Evitava di farlo a casa e sentire come cantasse bene mi aveva spiazzata. Un po’ ci rimasi male. Non credevo che mi nascondesse questo suo talento.  Mi sarei ricordata di questo. Caro fratellone, questa me l’appunto.
La serata fini tranquilla e uno ad uno, i ragazzi tornarono nei rispettivi bungalowh sbadigliando. Feci andare avanti anche agli altri. Volevo stare un attimo da sola ad ammirare ancora un po’ quel paesaggio.
Soltanto che qualcosa mi distrasse. Cosa era quel suono? Una chitarra? Si, ers proprio il suono di una chitarra e…di una voce che cantava. Seguii quel suono così dolce. Chiunque fosse era proprio bravo, aveva una voce stupenda.
Mi ritrovai al molo, dove erano attraccate le canoe e alcune barche.
Sul ponticello, con le gambe a mollo ell’acqua, c’era qualcuno che cantava. Il suo viso era in ombra e non riuscivo a capire chi fosse, ma quella voce…quella voce credevo di conoscerla.
Mi avvicinai lentamente alla strana figura. Mi nascosi dietro ad un albero a fissarlo. Strazzavo gli occhi per cercare di identificare chi fosse, fino a quando la luce della luna gli richiarò il viso e capii chi era.
Per poco non mi prese un colpo quando scoprii chi fosse, ma non riuscii a tenere un grido chiamandolo per nome.

SPAZIO PER MEEE

sciaooooo. come avrete capito, Holly, Lucy, Louis e i suoi amici sono dovuti andare in un campus. io ho sempre adorato l'idea di stare in un campus. poi se c'erano loro ci sarei andata anche se fosse in nevraska! (Credo si scrivi così) spero che continuate a seguire la mia storia anche se....non ho neanche una recensione. però non c bado tanto perchè io faccio tutto questo perchè mi piace scrivere. ho sempre scritto fin da piccola, ma tutte storie che si limitavano al seconso capitolo. questa è la mia prima storia che cerco di far durare e spero di riuscirci. 
vi lascio così anche perchè ho sonno ed  è mezzanotte. oggi c'è stata la premiere del film this is us e me la sono persa! cercherò qualche video su youtube. incrocio le dita!
TO BE CONTINUED...

 

  
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