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Autore: AstronautOnTheMoon    22/08/2013    1 recensioni
Storia di una ragazza comune che sognava, ma che non é riuscita a realizzare il suo sogno.
Un passato felice,due genitori che le vogliono bene, ma la rabbia e la delusione sono nel suo cuore, perché aveva vissuto tutta la vita per la realizzazione del suo grande sogno.
Rabbia perché ha avuto tutto.
Delusione perchè non ha ottenuto niente.
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Dagli allori agli spini.

Per lui era facile parlare, infondo lui cosa ne sapeva del peso che mi opprimeva? Tutti che mi urlavano che potevo fare meglio, tutti a gridarmi che sbagliavo, nessuno a dirmi brava.

Ripetevano sempre “I complimenti rendono fragile l'uomo”.

Ma io non volevo un complimento, mi sarei accontentata di uno che mi dicesse: “ Tranquilla, te devi fare semplicemente ciò che sai fare”, no le loro frasi erano taglienti anche più di quelle delle ragazze.

Non sono la ragazza di ferro e di acciaio che credevano, sono solo un essere umano.

Comunque quella finale giocai, ma feci un disastro, la testa era altrove, la spalla non mi rispondeva, il polso non si chiudeva e invece di essere tolta, di prendermi una pausa in panchina l'allenatore mi urlava che dovevo impegnarmi e mi lasciava in campo.

Non misi atterra un punto, ma sinceramente non mi interessava, quello non era ciò che intendevo per pallavolo.

La finale la perdemmo e tutta la colpa su chi ricadde? Devo proprio rispondere alla domanda o lo sapete già? Penso lo sappiate.

Le persone sono così cattive con chi considerano sbagliati.

Dopo la partita fu la personificazione dell'inferno per me.

Entrammo negli spogliatoi e mentre rimettevo le scarpe per l'ultima volta in quella borsa nera maledetta, il capitano mi disse: “Ci hai fatto perdere! È tutta e solo colpa tua!”, rimasi con la testa bassa facendo finta di niente, continuò una ragazza bassa e magra con i capelli rossi: “Non ti meriti di giocare in questa squadra!”, poi fu il turno di una ragazza alta e magra: “Sei uno scandalo!” e tutte le altre continuarono su questo tono.

Perché le persone portano tanto odio? Perché si sono comportate così? Perché tutti sono così falsi?

Quando tutte ebbero parlate dissi, tenendo sempre la testa bassa e a voce bassa: “Tranquille, tanto me ne vado!” tutte applaudirono, tutte festeggiarono, tutte mi dissero che era la scelta migliore che avessi mai scelto.

Che stronze! Scusate il termine, ma non mi vengono in mente parole più fini per esprimere il mio commento personale.

  
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