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Autore: LightAngel    10/10/2004    86 recensioni
Questa è la mia prima fan fic quindi vi supplico siate clementi. La storia si riferisce a dopo la quarta serie di cui ho potuto vedere solo alcuni spezzoni (in Giapponese) e non so se alla fine hanno perso o no i poteri, comunque qui da principio non li hanno, più o meno...
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno o realtà

Sogno o realtà?

 

Capitolo 1

Ormai era passato un anno da quando Hanna era sparita insieme a Eufonia e alle fatine dietro il portale delle streghe.

Mindy era tornata in America; Lullabi si era trasferita per lavoro; Sinfoni era andata a vivere nel paese dove c’era la madre insieme al padre; Melodi finalmente riusciva a fare le sue scelte, anche se contrarie alla madre, senza che quest’ultima scoppiasse in lacrime; Bibì viveva tranquilla insieme a Doremi.

Sembrava che tutto andasse normalmente anche nel mostro delle streghe e dei maghi, ma purtroppo non era, così un’antica minaccia stava per ritornare, una minaccia che ormai in molti avevano dimenticato, di cui solo un’antica profezia narrava.

 

Finalmente era arrivato l’ultimo giorno di scuola. Tutto sommato le scuole medie non erano poi così male, Doremi aveva avuto la fortuna di trovarsi insieme a molti suoi vecchi compagni di classe tra cui Melodi.

Quel giorno Doremi era proprio di ottimo umore (Chissà perché? NdA_sarcastica).

-Sono tornata!- avverti rientrando.

-Ciao Doremi- la saluto la madre ma nella sua voce c’era una punta di tristezza, che la ragazza però non notò.

Bibì torno poco dopo ma non resto molto a casa per via di un appuntamento con il suo ragazzo (uno dei tanti NdD    -__- Già NdB ^__^).

La giornata trascorreva in modo normale ma Doremi sentiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa in lei che non andava. Non era la prima volta che aveva questa sensazione soprattutto nell’ultimo periodo, era come… in un modo che non sapeva neanche lei. Però alla fine si spiegava che tutto dipendeva da quello che aveva passato negli ultimi due anni, anche se neppure lei ci credeva veramente.

 

Passo una notte agitata fece un incubo, ma un incubo così reale che sembrava quasi vero. Però appena si sveglio non ricordo più cosa accadeva nel sogno l’unica cosa che le era rimasta era un immagine, più precisamente il volto di una donna. Aveva i capelli del suo stesso colore ma gli occhi di un verde-foresta, ma oltre a questo non ricordava nient’altro neppure ciò che indossava la giovane donna e , forse le era rimasta anche un senso di pace sostituito a paura e poi una profonda tristezza, la stessa di quando aveva dovuto lasciare Hanna e Dodò.

Le ci volle molto per riaddormentarsi ma alla fine ce la fece anche se erano le 6:00 di mattina e si sveglio solo a mezzogiorno, ma stranamente nessuno quella mattina venne ad annoiarla con frasi del tipo: “Anche se ora sei in vacanza non significa che puoi dormire fino a tardi” (Perché? NdD Forse perché non bisognerebbe essere così pigre NdA Ma sono in vacanza! NdD Io ci rinuncio NdA Finalmente l’hai capito anche tu? NdB -__-) oppure “Ma come posso avere una sorella tanto pigra” e questo secondo Doremi era molto preoccupante.

-‘Giorno- disse scendendo le scale ancora un po’ assonnata.

-Ciao Doremi- disse la madre con lo stesso tono del giorno prima.

-Finalmente ti sei svegliata!- sopraggiunse Bibì. In quell’anno Bibì era molto cresciuta, non sembrava più una bambina dell’asilo ma a una ragazzina delle scuole elementari, come del resto Doremi era molto più carina e modellata.

Quest’ultima sposto il suo sguardo alla Tv dove c’era una pubblicità di Lullabi, una delle tante. In quest’anno, se possibile, era diventata ancora più famosa.

-Hai dormito bene?- chiese la madre.

-Non proprio?- bofonchiò Doremi.

-Perché?- chiese curiosa la sorella.

Doremi fece le spallucce, in effetti neanche lei aveva ben chiaro il perchè.

-Doremi andiamo da Melodi- propose Bibì.

-Si, perché no? Ma ormai sarà meglio andarci dopo pranzo, si è fatto tardi.-

-Già, chissà come mai?- disse ironica la sorella.

Dopo il pranzo si recarono da Melodi che le accolse a casa sua molto felice.

-Ciao Doremi, ciao Bibì. Che ne dite andiamo a fare una passeggiata.-

La giornata trascorse in modo piacevole anche se Doremi continuava ad avere la stessa sensazione con la quale si era svegliata la mattina e cioè che non era nel posto giusto.

Quando tornò a casa notò che la madre era preoccupata, ma preferì non dire niente davanti alla sorella, non voleva fare preoccupare anche lei, che a quanto pareva quella sera era d ottimo umore.

Si sentiva stranamente stanca così decise di andare a dormire presto.

Ma neanche questa notte ebbe un sonno tranquillo, fece il sogno della notte precedente  di nuovo si sveglio di soprassalto non ricordandolo più, solo quel volto un po’ sfocato come se fosse un ricordo lontano e tutte quelle sensazione che la travolgevano.

 

Nel frattempo nel regno delle streghe…

-Maestà!- chiamò Majorin, il consigliere della regina, correndole incontro.

-Si, cosa succede?- la regina era preoccupata per il comportamento della sua consigliera, solitamente razionale e fredda.

- L’ordine oscuro…- inizio la consigliera, cercando di riprendere fiato tra una parola e l’altra. -… l’ordine oscuro si sa risvegliando…-

A quel punto anche la regina capì cosa stava succedendo. L’ordine oscuro, quel maledetto ordine che già aveva sconvolto una volta il mondo della magia… chissà quale catastrofe sarebbe avvenuta se si sarebbe risvegliato. I maghi erano in pochi, e non esisteva più un energia tanto grande da contrastarli. Doveva avvisare subito Akasuki e soprattutto chiedere consiglio a Majotourbion. Pensò la regina.

                                                                                          

Quando quella mattina Doremi si sveglio credetté di stare ancora dormendo, quando aprì gli occhi tutti gli oggetti erano sospesi in aria, lei compresa che stava a qualche centimetro sospesa sopra il letto, mise una mano sotto di se per controllare se era vero che non ci fosse nulla sotto di se appena ne fu sicura cadde sul letto facendo cadere con se tutti gli oggetti che erano sospesi a mezz’aria provocando un enorme fracasso.

- Doremi! Cosa sta succedendo?- chiese la madre preoccupata salendo le scale fino alla camera della figlia. Quando entrò la scena che vide fu una scena piuttosto strana: Doremi sul letto scioccata, sembrava che ancora non avesse capito niente di quello che fosse successo, e sul pavimento tutte le sue cose: dai libri di scuola ai peluche.

-Ma cosa…?- inizio Bibì che era entrata anche lei nella camera. Loro padre era riuscito ad andare a pesca ( Se lo becco è__é NdMamma-Doremi_molto_minacciosa *gocciolone Doremi Bibì*).

-Doremi, che cosa è successo?-  chiese la madre.

-Niente, niente… sono solo caduta… eh, eh! disse mettendo una mano dietro la testa e ridendo nervosamente.

-E alla stanza?- insistette.

-Ieri sera stavo mettendo in ordine, ma poi sono crollata addormentata.- disse lei sempre più nervosa.

-Capisco- disse tranquillamente la madre uscendo, non le aveva creduto, ma se le stava mentendo sicuramente doveva avere una buona ragione, che forse lei conosceva.

 Bibì aspetto che la madre fosse uscita per rivolgersi alla sorella maggiore: -Che cosa è successo “davvero”?-.

-Sinceramente, Bibì, non lo so nemmeno io…- disse mentre si alzava e iniziava a rimettere a posto. Ma la domanda che le aveva posto Bibì era la stessa che lei si stava ponendo in quel momento.

Bibì uscì dalla camera, sua sorella non le aveva raccontato tutto, di questo era sicura, Doremi per lei non aveva segreti, era da qualche giorno che si comportava in modo strano: pensierosa e con un velo di malinconia, ben celato, negli occhi che, però, lei vedeva.

Quando vide la sorella minore uscire Doremi si fece cadere sul pavimento, tutte le emozioni, le sensazioni, che le trasmetteva quel sogno erano più fori che mai, senza contare quello che era successo appena qualche minuto prima. Che fosse lo scherzo di qualche strega o mago? Ma lei non si era inimicata nessuno che potesse farle uno scherzo di così cattivo gusto. Si sentiva stanca stravolta, come se avesse corso, viaggiato per metri, l’unica cosa che avrebbe voluto era quella di sdraiarsi sul letto e dormire ancora un po’, ma la stanza era da sistemare, altrimenti poi chi l’avrebbe sentita sua madre…

-Doremi, scendi, la colazione è pronta!-. Doremi sentì il richiamo della madre, mai più provvidenziale, era stanca, sembrava che non finisse mai di sistemare: tutte le cose dei cassetti erano venute fuori, e i mobili si erano spostati durane il loro volo per la stanza. In quel momento desiderò ardentemente essere una strega.

Dopo la colazione, dove non parlò, Doremi decise di tornare in camera sua, appena aprì la porta quale non fu la sua sorpresa di trovare la camera bella linde e pulita molto più del giorno prima.

-Desidero avverato…- si limito a sussurrare a voce bassa, guardandosi in torno come se da un momento all’altro potesse spuntare una strega da un momento all’altro, e visto quello che era successo nell’arco di nemmeno mezz’ora.

Passo il resto della mattinata stesa sul letto in camera sua, a cercare di decidere se era il caso di parlarne con qualcuno. Qualcuno… ma chi? Forse le sue amiche con la quali aveva trascorso giorni sia felici che tristi, ma le avrebbero creduto? Era vero che erano le sue migliori amiche ma lei che aveva visto tutto con i suoi occhi aveva fatto fatica a crederci, immaginiamoci loro.

BASTA! No,non poteva continuare così, doveva uscire, doveva andare da qualche parte a schiarirsi le idee. Di certo restando chiusa in quelle quattro mura non avrebbe concluso niente, dubitava che uscendo sarebbe cambiato qualcosa, ma sempre meglio di niente.

Fuori casa inizio a camminare senza una meta precisa. Alla fine si blocco di scatto alzando gli occhi su quello che era una negozio da lei fin troppo bene conosciuto il “MaHo” che stava per Magic House. Era stata lei a proporre quel nome dopo che lei Melodi e Sinfoni lo avevano ristrutturato. Si ricordava ancora come tutta la loro grande avventura era iniziata…

Quel giorno era finita al MaHo per caso e riconoscendo la gestrice per quello che era (una strega) l’aveva trasformata in una ranocchia e così per farla ritornare normale aveva dovuto diventare un’apprendista, dopodichè superati alcuni esami sarebbe diventata una strega, cioè le stavano chiedendo di realizzare il suo più grande sogno. E da qui è scaturita tutta la storia…

Decise che doveva andare via da quel posto, si doveva allontanare a tutta velocità, troppe emozioni, troppi ricordi come quando aveva dovuto dire addio ad Hanna.

Si allontano correndo, corse per ben cinque minuti, finche non urto qualcuno. Finì sull’asfalto, una brutta botta per il suo fondo schiena: -Mi dispiace…- disse la ragazza tentando di alzarsi, nel frattempo il ragazzo che aveva urtato si era rimesso in piedi, solo in quell’istante lo riconobbe. -Akasuki!- solo in quel momento il ragazzo la riconobbe -Doremi…?!-, era piuttosto sorpreso, se non fosse stato per la sua solita pettinatura  non l’avrebbe riconosciuta.

-Dove stavi andando così di fretta?- chiese curioso il principe dei maghi.

-Da nessuna parte.- rispose lei.

-Sicura?- chiese lui perplesso.

-Certo! Perché dovrei mentirti- disse Doremi. -E tu? Come mai sei qui?-

 -Niente di particolare, volevo rilassarmi un po’, senza nessun mago apprensivo per la mia sicurezza intorno- disse lui evasivo. A dir la verità era andato lì per vedere se nella dimensione dei mortali c’era una qualche traccia dei maghi dell’ordine oscuro, però non voleva parlarne a Doremi, si sarebbe preoccupata e basta per Hanna.

-Mah, non ti credo.- disse schietta Doremi, incrociando le braccia davanti al petto, facendo iniziare il ragazzo a sudare freddo. -Ma non mi interessa, e non mi riguarda. Dico bene?-

Akasuki annui colpevole.

-Ti chiedo solo una cosa, non mentirmi. Va bene?- disse dolcemente lei.

-Certo… scusa…- disse lui, arrossito.

-Ok. Ora ti lascio credo che tu voglia restale solo senza mortali tra i piedi. Ciao!- disse andandosene prima che lui potesse dire qualcos’altro.

-Ti sbagli… avrei voluto che restassi, avrei voluto raccontarti tutto, ma non posso… -  disse piano, anche se lei era ormai troppo lontano perché potesse sentirlo.

 Appena fu sicura che il ragazzo non potesse più vederla inizio a correre.

-Io cerco di allontanarmi dai ricordi e ci vado a sbattere contro…- si disse Doremi. -Tanto vale che me ne torno a casa, prima di imbattermi nella regina del mondo delle streghe- disse ironicamente.

 

 

Nota: i personaggi appartengono ai rispettivi ideatori, a parte quelli che inventerò io, e che saranno inseriti in seguito che saranno di mia proprietà, e indicibili saranno le calamita che si abbatteranno a chi me li toccherà senza permesso è__é

Ed ecco che la mia mente malata ha finito il primo capitolo, bene ed ora sta a voi: COMMMMEEEENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  Che siamo commenti piacevoli e non, ho un ottimo senso di auto ironia, ma vi prego, vi supplico Commentate… ç__ç

 

 

                                                                                                                                                           LightAngel

 

  
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