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Autore: MusicAddicted    26/08/2013    6 recensioni
Cosa accade quando i ‘cavalieri di Cydonia’ incontrano gli dei di Asgard? Che il delirio abbia inizio! BellDom/Thoki e chissà che altro!
Tratto dal capitolo I:
' Tom sussultò, quando lo vide avvicinarsi, impugnando quello strano scettro.
“Che.. che vuoi fare?” balbettò, agitato, cercando di comporre un qualsiasi numero al telefono.
“Tu hai un cuore...” disse Loki, posando delicatamente al centro del petto dell’umano la punta del suo scettro che si illuminò d’azzurro, emettendo un suono sinistro. “E anche un’agenda.” sorrise, guardando la scrivania.
Per un istante gli occhi di Tom diventarono dello stesso colore della luce emessa dallo scettro, poi tutto sembrò tornare alla normalità, anche se forse qualcosa era cambiato.'
UN CONSIGLIO: leggetela solo se conoscete entrambi i fandom, altrimenti ci capireste poco o nulla e sarebbe solo una perdita di tempo.
SPECIAL GUEST del capitolo II: Tony Stark! ^^
AVVISO del 26 07 14: NON SO QUANDO AGGIORNERO' PERCHE' SONO ENTRATA UN PO' IN CRISI D'ISPIRAZIONE (e, lo ammetto, mi sto perdendo dietro altro ) MA POI TORNO, GIURO , ANCORA SCUSA MA E' PIù FORTE DI ME!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Okay, è un dato di fatto, questi due fandom insieme li conoscete davvero in pochine :( ... ma vabbè,

un fantastiliardo di grazieee a chi ha commentato (anche a Chiara, in privato, sei sempre un tesowo!) e grazie anche a chi in silenzio la preferisce (addirittura? *O* )...

quanto a tutte le altre che hanno curiosato (accidenti se siete tante) , l’ho già anticipato nel riassunto, ma, davvero, lasciate perdere questa storia se conoscete soltanto UNO dei fandom presenti, perché passi il prologo che li separava, ma ora queste due realtà stanno per fondersi (non pensiamo al come, non l’ho ancora capito bene nemmeno io, LOL ) quindi la cosa porterà a situazioni e riferimenti che NON CAPIRETE mai se non avete chiare le due dinamiche e io non ho nessuna intenzione di riempirvi di note esplicative, appesantirebbe troppo il tutto.

Io mica me la prendo, anzi, sono la prima a evitare di seguire cose che so già che non capirei... a che scopo? ^^

Quindi facciamo così, ora faccio questo altro tentativo e se ho ancora così poco riscontro, eviterò di intasare EFP e la lascerò solo sui miei lj, avvisando chi fra voi è interessato quando aggiorno, okay? ^^

Per chi rimane , e per chi conosce entrambi i fandom, buona lettura, spero che questo vi diverta anche solo la metà di quanto ha divertito me immaginarlo e scriverlo ^^

e scusate la lunghezza.. ci sono ricascata XD ah sì, scusate anche se è riletto di frettissima e quindi traboccherà di erroracci, poi provvedo ...

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Capitolo I: (Un)Natural Selection

Asgard

“Sei certo di quel che stai facendo, Loki?” lo interrogò Frigga, mentre lo accompagnava in un punto preciso del castello, dove era custodito qualcosa di molto prezioso e importante.

“Lo sono sempre.” asserì l’interpellato. “Piuttosto, grazie per esserti offerta di venire qui con me ... o nemmeno tu ti fidi, madre... voglio dire, regina?” si corresse in tempo.

“Per prima cosa, niente ‘regina’, madre va ancora più che bene.” gli sorrise affettuosa Frigga, accarezzandogli i capelli, un gesto che compiva sempre per tranquillizzarlo.

Loki si ritrovò a sorridere per quella conferma, per lui così importante.

“E seconda cosa, io ho piena fiducia in te e se hai chiesto a Odino di concederti quest’opportunità, so che ne farai buon uso.” affermò. “Quello che voglio sapere però è cosa ti spinge a fare questo.”

Motivazioni. Loki non aveva minimamente pensato a che motivazioni fornire. Motivazione non era nemmeno la parola adatta, quel che gli serviva era una giustifica e gli serviva in fretta.

Fortunatamente, per il dio degli Inganni pensare velocemente non era mai stato un problema.

“Io... voglio farla pagare a Thor, per quel che mi ha fatto!” spiegò, mettendoci quanta più durezza possibile nella sua voce.

“Gliela vuoi far pagare... organizzandogli una grandiosa festa di compleanno a sorpresa?” lo scrutò scettica la regina.

“Certo!” ribadì il dio del Caos, senza scomporsi. “Questo aumenterà il suo senso di colpa. Voglio dire, lui mi è venuto a cercare su Midgard, ha combattuto con me, si è alleato con quel Regno per riportarmi qui e farmi scontare la mia condanna, mentre io lo saluterò regalandogli la festa delle feste. Questo lo farà pentire amaramente di quello che mi ha fatto e passerà l’eternità ad odiarsi per questo. E’ quello che voglio!” sogghignò.

- Bambino mio, sarai anche il dio degli Inganni, ma non credo a una sola parola di quel che hai detto. So che sono intenti assai più nobili a spingerti ad agire così- rifletté la saggia e astuta regina, fingendo di annuire e dargli corda.

Il momento delle chiacchiere era finito, avevano raggiunto il luogo predestinato. Vedendo Frigga, le guardie si inchinarono, per poi farsi da parte, concedendo a lei e al suo sospetto accompagnatore il passaggio.

Frigga prese la valigetta della quale conosceva bene il contenuto e la porse a Loki.

“E sia, allora attua la tua ‘vendetta’, ma agisci con cautela!” si raccomandò con lui.

“Non temere, non ci saranno passi falsi.” le assicurò il moro. “Piuttosto, tu e Odino mi dovrete offrire un ulteriore aiuto. Quando Thor si accorgerà della mia assenza... “

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“Fuggito?! Che significa che Loki è fuggito?” domandò Thor, al cospetto dei genitori.

“Ho sottovalutato tuo fratello, non avrei mai dovuto acconsentire di discutere privatamente con lui, non quando era ancora al pieno dei suoi poteri. Gli è bastato un istante per sferrare il suo attacco, seppur minimo, e fuggire, scomparendo prima che le mie guardie lo potessero raggiungere.” spiegò Odino.

“Non devi rimproverarti, padre, tu avevi fatto la cosa giusta, è lui che non conosce scrupolo alcuno. Ma non temere, lo troverò, come l’ho già trovato altre volte.” spergiurò Thor, già pronto a partire.

“No, Thor!” lo fermò Odino, mettendogli una mano sulla spalla. “Non lo fare. Non l’hai ancora capito? Loki principalmente è scappato da te e tu sei l’ultima persona che vorrebbe vedere.” gli spiegò.

“Essere catturato da te è qualcosa che l’ego di tuo fratello non ha potuto reggere, un’umiliazione troppo grande.” disse la sua Frigga. “Immagino che preferisca fuggire e venir catturato e riportato qui, ma dalle guardie.”

Thor sgranò i suoi occhi di zaffiro, sgomento a quella notizia.

- Oh no, Loki non mi perdonerà mai il fatto di averlo riportato qui, è tutta colpa mia e del mio egoismo. Volevo tenerlo chiuso fra le nostre mura, ma vicino, piuttosto che lasciarlo libero, ma lontanissimo da me!- si rimproverò.

“E infatti tutte le mie più valorose e capaci guardie stanno già scandagliando ogni regno, il tuo intervento è pressoché inutile, senza contare che sarebbe controproducente!” lo riportò al presente il re.

“Non importa, io devo tentare comunque. Devo trovare Loki, gli devo parlare, devo...” ribatté il dio del Tuono, che aveva già chiamato a sé il suo fidato Mjolnir e lo stava già agitando, pronto a librarsi in volo.

“Cocciuto, fa’ come credi, ma di sicuro non lo troverai a Midgard, tuo fratello non sarebbe mai così stupido da tornare proprio nel luogo dove è stato sconfitto.” gli annunciò il re.

“Questo l’avevo già escluso.” replicò il biondo.

“ E se proprio vuoi partire, vedi almeno di far ritorno fra sei giorni, c’è il tuo compleanno.” si raccomandò Frigga.

Thor la guardò torvo, ma in quanto era sua madre, doveva rivolgersi a lei col dovuto rispetto.

“Madre, sinceramente non trovo motivo alcuno per festeggiare...” borbottò.

“Tu farai come ti dico!” si impose Frigga, con un autorità e uno sguardo glaciali, che lasciarono tutti i presenti basiti.

“E sia! Tornerò a tempo debito, ma ora ho un’importante missione che mi aspetta!” diede la sua parola Thor, prima di volare fuori dal castello, nonché dal Regno.

“E’ andata bene.” sorrise la regina al suo consorte.

“Già, mia diletta. Ora non ci resta che augurarci che Loki mantenga davvero la parola data.”

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Midgard

Grazie al Tesseract, Loki non aveva avuto problemi a raggiungere Midgard il mattino seguente, atterrando in un luogo isolato. ma prima ancora di rintracciare le persone per le quali era venuto, aveva bisogno di rientrare in possesso di un’importante oggetto che era stato suo e che sapeva già dove fosse custodito.

Uscì con un agile balzo dalla Stark Tower proprio dopo aver fatto scattare l’allarme, stringendo fra le mani il suo auspicato trofeo.

Sentendo quell’allarme, Tony Stark accorse a gran velocità, ma ormai l’intruso si era dileguato, riuscendo ad eludere tutti i suoi congegni di sorveglianza, cosa difficilmente possibile per una mente umana.

Cominciò a pensare di non avere a che fare con entità umane nel momento stesso in cui si accorse di cosa mancava in quella stanza: la bacheca che custodiva lo scettro usato da Loki durante il suo tentativo di impadronirsi della Terra e al contempo usato da Natasha per richiudere l’infame portale era vuota.

La cosa più sorprendente era che all’interno ci fosse anche un biglietto scritto frettolosamente, seppur con una calligrafia elegante.

“  ‘Giuro che poi lo riporto.’ ”  lesse Tony ad alta voce ‘E per una volta fidatevi, non progetto di impadronirmi di alcun regno. Con l’affetto che può avere uno stivale che schiaccia una formica.

Loki’ “

“Vuole che mi metta in contatto con gli altri Avengers, Signore?” intervenne la voce elettronica di Jarvis.

Il suo padrone genio, multimiliardario, playboy e filantropo scosse la testa.

“No, proviamo a fidarci del Piccolo Cervo e se mi ha mentito e devo intervenire, non mi negherò certo il piacere di potermene occupare da solo. Sai, Jarvis, non si perdona facilmente chi ti getta fuori dalla tua stessa casa!” borbottò l’uomo.

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Una volta ultimato il suo compito a New York, senza altri intoppi, Loki era approdato a Londra, dotandosi dei suoi consueti abiti Midgardiani, di spiccata eleganza.

Aveva fatto numerose ricerche, sapeva che quello che cercava si trovava lì e sapeva come ottenerlo. Era nei pressi dello studio di registrazione, gli mancava solo qualche isolato e...

“Tom?” esclamò una ragazza, andandogli incontro con un sorrisone inquietante.

“Come dici, prego?” le si rivolse cortesemente il dio, frastornato.

“Sei Tom Hiddleston o sei il suo gemello sputato!” ribatté la ragazza, chiamando le sue amiche al seguito.

“Oh mio dio, hai ragione, è lui. Ciao, Tom!” esclamò la seconda, sventolandogli la mano davanti agli occhi, emozionatissima, mentre la terza amica si limitava a contemplarlo in rispettoso silenzio.

“Io non so chi voi stiate cercando, ma avrei un po’ da fare al momento.” cercò di divincolarsi Loki.

“Sappiamo benissimo chi sei, non ci inganni, hai pure i vestiti che avevi a Stoccarda!” commentò la seconda.

“Tu eri a Stoccarda?” si illuminarono gli occhi al bel dio, che amava rivangare i momenti più gloriosi.

La ragazza lo scrutò scombussolata.

“No che non c’ero, non ero certo una delle comparse, però l’ho visto, come tutti!”

“Vuoi dire che la cosa ha fatto notizia? Ne hanno diffuso le immagini coi mezzi di informazione?” si gasò il moro.

Le tre amiche lo fissavano sempre più preoccupate, preferendo non rispondere.

“E dai, Tom, capisco che tu sia qui per le riprese, probabilmente, ma non trovi nemmeno il tempo per una firma?” azzardò la prima, porgendogli la biro e un diario aperto.

Confuso, Loki intuì quel che lei voleva e l’accontentò, apponendo l’agognato autografo.

“Oh mio Dio, guardate, s’è firmato Loki!” esultò lei, mostrando la pagina alle altre.

“Beh, mi sembra ovvio, io sono Loki, di Asgard, carico di gloriosi propositi!” si giustificò lui.

“Oh, certo, tu sei Loki!” lo assecondò la seconda ragazza. “Firmeresti anche il mio di diario?” gli chiese.

“E anche il mio quaderno!” si decise a parlare anche la terza.

Inutile dirlo, Loki amava tutta quella notorietà.

“Dai, Loki, dacci qualche anticipazione di ‘Thor 2’, che succederà, avrai un ruolo importante anche in questo film?” gli domandò la ragazza che finora si era dimostrata la più taciturna.

“Cos’è ‘Thor 2’ ?” domandò loro, sorpreso.

“Sì, okay, scusa tanto, non mi ricordo il titolo esatto nel film, ma hai capito no? Il seguito di ‘Thor’, quello dove tu scopri di essere adottato, diventi il re del tuo regno, fai punire Thor e lo mandi in esilio... okay, non in quest’ordine, ma .. hai capito!” spiegò la prima ragazza che gli aveva rivolto la parola.

Loki ascoltava con sempre più crescente interresse.

- Non capisco... i Midgardiani hanno fatto un film di quello che è realmente successo nel nostro regno e qui? Quindi forse... –

“E, fatemi capire, c’è stato anche quello dove io volevo conquistare Midgard, giusto?”

“The Avengers! Ovvio che sì! Dio, quanto ho amato quel film, sono andata a vederlo cinque volte!” rispose l’interpellata, tronfia d’orgoglio.

“Io l’ho visto in 3D, poi ho preso sia il DVD che il blu-ray!” lo informò la seconda, anche se era come se per lui lei stesse parlando il linguaggio dei PentaPalmi.

“Io l’ho visto solo due volte, ma il DVD però l’ho preso!” lo informò timidamente la terza.

“E ora stanno preparando anche ‘Thor 2’, avete detto ... giusto? Quindi quel presuntuoso, buono a nulla, cafone di Thor ha addirittura due film intitolati in suo onore! Io lo trovo profondamente ingiusto, i primi due film erano incentrati su di me, si sarebbero dovuti chiamare ‘Loki ‘ e ‘Loki vs Avengers’!” borbottò, indignato.

“Non potrei essere più d’accordo!” fecero in coro le sue ammiratrici.

“Quindi non ci vuoi dare nessuno spoiler?” ritentò la prima ragazza.

Loki inclinò il capo, fissandola inebetito.

“Uh no, non vi farò nulla di male, non temete.” si sentì in dovere di rassicurarle, facendosi una nota mentale di scoprire che tipo di arma temibile potesse essere uno spoiler.

“Ora però devo proprio andare, fanciulle, ho un’importante missione che non può aspettare!” si congedò da loro Loki.

“Caspita, che attore fenomenale che è Tom! Sa entrare così bene nel suo personaggio da farlo sembrare reale!” commentarono le tre amiche fra loro, estasiate, mentre lo guardavano allontanarsi.

 

Finalmente, Loki giunse al luogo predestinato, gli studi di registrazione, dove però sembrava regnare una strana calma, al di là di qualche sporadico fan già appostato.

“Forse è ancora presto.” pensò ad alta voce, evitando il lato più affollato e optando per l’altra entrata.

Sentendo un rumore di passi rimbombanti, Tom si alzò dalla sua scrivania.

Non potevano essere Matthew, Dominic o Chris, loro non si sarebbero palesati prima di metà mattina. E sapeva anche l’integerrimo lavoro di guardia che effettuava la security posta ai due ingressi.

Per questo fu sorpreso quando si trovò a faccia a faccia con Loki.

“E tu come ci sei arrivato qui?” esclamò il media manager.

“Diciamo che ho un forte ascendente sulle persone, soprattutto quelle che mi ostacolano.” sogghignò il dio.

“Beh, premesso che non sei autorizzato ad entrare, se vuoi incontrare i Muse è ancora troppo presto, non c’è ancora nessuno e... “

“Io non li voglio incontrare. Io voglio che suonino alla festa che sto organizzando!” asserì impassibile Loki. “E immagino che le debba chiedere a te queste cose, sei tu il loro manager?” gli domandò.

“Beh, non proprio, siamo un team compatto e...” cercò di spiegare Tom, anche se si era già tutto impettito d’orgoglio.

“Le prendi tu questo genere di decisioni?” lo freddò l’altro.

“Sì, certo che sì, lo posso fare. Ma non funziona così, è molto più complesso. Per prima cosa devi...”

“Io non amo le cose complesse.” lo interruppe Loki, con una calma nel suo tono che aveva un che di inquietante. “E ho capito dove vuoi arrivare. Cos’è? Si tratta forse di soldi? Quella buffa cartaccia colorata con sopra strane facce? La so creare, quanta ne vuoi!”

Tom aggrottò le folte sopracciglia.

“Cos’è? Sei forse un falsario? Guarda che se non te ne vai subito, chiamo la polizia e...” si interruppe, osservandolo meglio. “Ma... aspetta, io ti conosco. Tu sei Tom Hiddleston!” affermò con convinzione.

Loki alzò gli occhi, esasperato.

- Ancora quel nome!-

“Ti sbagli, vi sbagliate tutti! Perché continuate a chiamarmi tutti con quell’insulso nome? Io sono Loki, di Asgard, venuto qui su Midgard per...”

Tom scoppiò in una fragorosa risata, interrompendolo.

“Dannazione, amico! Quel personaggio ti ha dato proprio alla testa, fatti vedere da uno bravo! E comunque, se vuoi un paio di biglietti per il prossimo concerto a Londra non c’è bisogno di organizzare tutta questa sceneggiata!” lo informò. “Ad ogni modo, non capisco perché odi tanto il tuo nome, Tom non è affatto orribile, è un signor nome!”

“Tu come ti chiami?” lo interrogò il dio.

“Beh ... Tom!” ridacchiò il media manager.

Loki lo guardò storto.

“Ad ogni modo, ti sarei grato se mi chiamassi soltanto Loki. E no, non voglio i biglietti per un concerto, non voglio vedere la tua band suonare qui, voglio che suonino per me, alla festa che sto organizzando.” ribadì. “Fra cinque giorni esatti.”

“Cosa? Non è possibile, mi spiace, ma quella sera i Muse hanno già un’importante serata di beneficienza.” lo fece desistere Tom, tornando alla sua scrivania.

Loki intuì che era il momento di ricorrere alle maniere forti.

Tom sussultò, quando lo vide avvicinarsi, impugnando quello strano scettro.

“Che.. che vuoi fare?” balbettò, agitato, cercando di comporre un qualsiasi numero al telefono.

“Tu hai un cuore...” disse Loki, posando delicatamente al centro del petto dell’umano la punta del suo scettro che si illuminò d’azzurro, emettendo un suono sinistro. “E anche un’agenda.” sorrise, guardando la scrivania.

Per un istante gli occhi di Tom diventarono dello stesso colore della luce emessa dallo scettro, poi tutto sembrò tornare alla normalità, anche se forse qualcosa era cambiato.

“Stavamo dicendo? Mi serve la tua band, fra cinque giorni ... e io qui non vedo proprio niente.” mormorò, aprendo l’agenda sulla pagina interessata e passandoci sopra il palmo aperto della mano, cancellando ogni traccia di ciò che c’era scritto prima.

“Hai ragione tu. Nessun impegno. Sono liberi. Verranno da te.” asserì Tom, come un automa.

“Molto bene. E sarai tu a portarmeli, ti dirò luogo e ora a tempo debito.” sorrise Loki, avviandosi alla porta.

“Disponi di un jet privato?” gli domandò Tom.

“Oh, no. Molto, molto meglio!” ghignò il dio del Caos, prima di lasciare la stanza e l’edificio.

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“Io ancora non capisco, Tom, che ne è stato della serata di beneficienza?” domandò Dominic, mentre erano nel taxi, alla data designata.

“Non c’era nessuna serata di beneficienza!” asserì piccato Tom.

“Ma come no? Ce ne hai parlato per settimane, è quella dove si raccolgono i fondi per...” insistette Chris.

“Vi dico che non c’è mai stata in programma nessuna serata del genere, e se c’era scordatevela!” ribadì il fotografo.

Dom e Chris si mimarono a gesti fra di loro che probabilmente il loro amico dovesse aver la febbre.

“E dove stiamo andando, quindi?” si interessò Matthew.

“A voi non è dato saperlo, ma siamo quasi arrivati!” proferì l’interpellato.

“Tom, stiamo andando a un concerto, non è una caccia al tesoro!” protestò il frontman.

“Accosti pure qui!” diede le dovute istruzioni al taxista Tom, ignorando bellamente Matt.

“Qui? Nel mezzo di nulla?” si lagnò Dom, scendendo con gli altri, prima che il taxi ripartisse.

“Esattamente dov’è che dovremmo esibirci? Non c’è uno stadio, un palcoscenico... un tendone!” borbottò Chris.

In effetti, si trovavano nella più deserta e desolata landa che Londra avesse loro da offrire.

“Non vi esibirete qui, ma è qui che lui verrà a prenderci.” sorrise Tom.

“Lui chi?” si grattò la testa Matt, capendoci sempre meno.

“Non c’è che dire, sei proprio puntuale, Midgardiano!” esclamò una voce altisonante.

“Chi ha parlato?” domandò innervosito Dom, non capendo che avesse da sorridere come un ebete Tom, mentre attendeva fiducioso.

In tutto il suo splendore dorato, Loki fece il suo ingresso con lunghi passi distesi, che facevano ondeggiare elegantemente il suo lungo mantello.

“Io!” affermò austero e spavaldo il bel dio.

“Aspetta un po’.. ma io so chi è ... è il tizio di quel film che è uscito qualche mese fa.. quello con Capitan America!” esordì Chris, indicandolo.

Loki gli lanciò un’occhiata così glaciale che lo soggiogò.

“Ho ucciso per molto meno, lo sai?” sibilò. “Hai però la fortuna di servire ai miei scopi.”

“Tom, ma che sta succ...” chiese spiegazioni Dom, ma fu zittito sul nascere.

“In ginocchio!” tuonò Loki.

Vedendo Tom obbedirgli così istantaneamente, anche Chris, Matt e Dom fecero altrettanto, credendo che si trattasse di uno scherzo.

Mentre Loki si beava compiaciuto di quella tacita adorazione nei suoi confronti, Matthew fu colto da un’illuminazione.

“Hey, ragazzi, io dovrei cantare inginocchiato più spesso! Su ‘Follow me’ poi, sarebbe di grande effetto!” esclamò, convinto, pianificando ad occhi aperti quelle che sarebbero state le sue future esibizioni.

“Oh sì, Matteh, mi piace quando ti inginocchi, ma non davanti a una folla, solo per me!” ammiccò seducente Dom.

“Ma cosa?” farfugliò Loki, osservandoli.

“Shh! Voi due, fate silenzio e mostrate rispetto a colui che tutto può!” li rimproverò severo Tom, per poi sorridere estasiato a Loki.

“Piuttosto, perché siamo qui? Dove siamo, e perché c’è questo qui? E’ un set di un film?” si domandò Chris, perplesso.

“Dici che ci stanno riprendendo? Stiamo recitando? Se è opera di Kate, giuro che..” borbottò Matt, infastidito.

“Basta così, alzatevi!” li esortò Loki e i quattro obbedirono. “Smettetela! Tutto questo non è un film, non è finzione, non ci sono effetti scenici, non ci sono trucchi. E’ la più pura delle realtà!” spiegò, creando una decina di suoi cloni che li circondarono.

Sgomenti e terrorizzati, i tre musicisti non ebbero altra scelta che credere a ciò che stavano vedendo.

“Bravissimo!” lo applaudì entusiasta Tom. “Magnifico, una performance di grande effetto!”

“Sì, sì, okay, basta!” fece un gesto rapido con la mano Loki e i suoi cloni svanirono nell’aria.

“Il punto è che la magia esiste, Asgard esiste, io, Loki, che ne sono stato il suo re ingiustamente estromesso esisto e necessito di voi e dei vostri servigi!” sentenziò.

“E che cosa vuoi da noi?” si azzardò a domandargli Dom.

“Che andate a ridipingergli casa? Andiamo, Dom? Che mai credi che possa volere? Un concerto, è ovvio!” rispose per lui Tom.

“Beh, io ho pur sempre un dignitoso passato da imbianchino...” precisò Matt.

“Silenzio! Tutti quanti!” sbottò Loki, brandendo il suo scettro. “Ora che le spiegazioni sono state fatte, non vi resta che seguirmi ad Asgard e se ancora conservate qualche scettico dubbio, vi assicuro che poi crederete ad ogni cosa.”

“E sentiamo, come intendi portarci lì?” lo interrogò Chris, ormai ripresosi dallo shock iniziale.

“E’ giunto il momento di scoprire se il Tesseract è adatto anche a viaggi di gruppo, finora ha trasportato un massimo di due persone...” brontolò il dio delle Malefatte, preferendo non precisare di chi si trattasse.

“E se non lo è?” proseguì il suo interrogatorio Chris.

“Tieniti pronto alle conseguenze.” sorrise furbetto Loki.

“Col cacchio! Non voglio finire spaccato come Ron, come quando Hermione fa male l’incantesimo di smaterializzazione!” protestò Chris, cominciando ad agitarsi.

 

“Smate..che? E chi è Hermione, chi è Ron? Da che regno provengono? Di cosa blateri?” si spazientì Loki, che non riusciva più a capire di che stessero parlando.

“Te lo spiego dopo, se vuoi. E ti passo anche tutti i libri di Harry Potter!” si offrì Matthew.

 “Io i DVD,  se preferisci c’è anche il commento del regista!” aggiunse Dom.

“Sai.. con sei figli, ormai quei libri li so a memoria, anzi, fra poco mi toccherà leggerli anche a Teddi..” borbottò Chris, con aria intenerita, come succedeva ogni volta che parlava dei suoi figli.

 

“Sei figli? Tutti tuoi? Non sapevo che i Midgardiani fossero una specie tanto prolifica.” sgranò gli occhi Loki, sorpreso.

“Lui compensa le carenze del restante 99% della popolazione!” ridacchiò Dom, mentre fissava con più attenzione Loki.

“Modestamente..” bofonchiò Chris, ma ormai né il biondo né il dio badavano più a lui.

 “Hey, Loki, mi fai provare quell’elmetto?” gli chiese il batterista, con nonchalance.

“Come prego?” sussultò il dio degli Inganni.

“ Si abbina ai miei pantaloni.” si giustificò l’altro.

“Hai dei pantaloni dorati? Quando li hai presi? Perché non mi hai detto niente? Voglio vederli!” si intromise Matt, avvicinandosi all’amato.

“Non li ho dorati! Intendevo quelli gialli, hai presente no? Ci starebbero bene.” chiarì il suo partner.

“Umpf, sì, ma ti dovresti comprare anche un paio dorato. Ti ricordi? Io li ho argentati.. potremmo metterceli su la stessa sera..” lo esortò il cantante.

“Scusate, ma io non ho dato alcun permesso. Nessuno può indossare il mio elmetto!” ringhiò Loki, possessivo, sistemandoselo meglio sulla testa.

“Tienitelo pure!” fece spallucce Dominic, agitando la mano con aria scocciata. “Ma adesso Matt m’ha fatto venir voglia di comprarmi dei pantaloni dorati!”

“Sì, dai, andiamo! Forse lo troviamo un negozio ancora aperto..” fece per trascinarlo via Matt.

“Fermi!” sfuriò Loki, colpendoli con una lieve scarica elettrica emessa dal suo scettro, che per lo più servì da ammonimento, prima che si allontanassero troppo.

Inutile dire che ciò catturò l’intero interesse di un certo frontman dalle idee megalomani.

“Tom, che dici? Lo possiamo usare come effetto scenico anche noi? Posso cantare con in mano uno scettro così? O meglio, con un microfono a forma di scettro!” chiese impaziente il pianista, facendo ritorno vicino agli altri due.

“Se il mio padrone è d’accordo..” rispose meccanico Tom.

Matthew  emise una risatina.

“Sono il tuo padrone, adesso? Accidenti, Kirky, da quando sei così servizievole?” lo schernì, prima di accorgersi che Tom non lo stava nemmeno guardando, tutto rivolto verso Loki, in attesa di sue direttive.

Nel frattempo Loki si appellava al suo autocontrollo, per non andare in escandescenze.

- Io e le mie stupide feste a sorpresa, per quell’insolente pelandrone! Dovevo andarmene dritto nelle prigioni e basta!- ponderò, prima di prendere un gran respiro.

“E va bene, ricominciamo. Tu,” disse, rivolto a Chris "Non so chi sia questo Honey Pitter e non lo voglio sapere.”

“Harry Potter!” lo corresse prontamente il bassista.

 “Attento.” gli puntò contro minaccioso lo scettro Loki, facendolo tacere.

“Voi due,” si rivolse a Matt e Dom “No, biondino, non ti puoi vestire d’oro, sai, non dona a tutti... e no, bizzarro individuo dai capelli che sfidano le leggi della gravità, non voglio che tu vada in giro con uno scettro simile al mio!”

“Allora non ci sarà nessun effetto scenico e nessun microfono a riguardo.” sentenziò impassibile Tom, con evidente disappunto di Matt, che sbuffò.

“Ma per lo più, vi sarei grato se d’ora in poi voi due vi limitasse a parlare il meno possibile.” riprese il discorso Loki. “Io ho avuto un bavaglio magico, non mi ci vuole niente a metterne uno anche a voi e vi assicuro che non è affatto piacevole!” li minacciò.

Come per miracolo, questo sembrò azzittire anche i due amanti.

"Tu stai rapidamente diventando il mio idolo!” gli sorrise Chris.

“Non ci provare Chris, nessuno può idolatrare il padrone più di me!" ringhiò Tom, geloso.

“Tornando alla questione del trasporto, no, non rischierai un bel niente. Se il Tesseract non funziona collettivamente, semplicemente non ti muoverai di qui e dovrò teletrasportarvi uno a uno, con più viaggi. Semplicemente questo.” ribadì il dio del Caos.

“Così va molto meglio.” annuì soddisfatto Chris.

Come da suo ordine, né Matt né Dom si azzardarono ad aprir bocca.

“E io, padrone? C’è qualcosa che posso fare per non arrecarti danno alcuno?” si prodigò Tom.

“Oh giusto.” borbottò Loki, prendendo il suo scettro e riappoggiandone l’estremità al suo cuore "Tu non mi servi più ormai.” aggiunse, liberandolo dal suo incantesimo.

Al povero Tom ci volle poco tempo per riprendersi. E adirarsi.

"Hey, tu! Perché fra tante menti hai deciso di giocare proprio con la mia? Hai una vaga idea della genialità di cui hai rischiato di privare l’intera umanità? Tony Stark può farmi una pippa, io ho inventato PhotoBlab!” sproloquiò il media manager, indignato.

 “Eppure avevo letto che anche la mia seconda, scelta, i Coldplay erano disponibili, forse faccio ancora in tempo a...” meditò ad alta voce il dio degli Inganni.

“Eh no, belloccio, ti ho sentito. Troppo tardi! Ormai è noi che hai scelto ed è noi che porterai sul tuo regno!” gli fece presente Matthew, che ormai ci aveva preso gusto per quell’assurda situazione in cui si trovavano.

Loki annuì, pronto a scatenare i poteri del suo Tesseract, ma allo stesso tempo avvertiva già un vago senso di pentimento per la sua decisione.

- Se continua così, diventerò il dio dell’Esaurimento Nervoso!-

TBC

 

E’ un gran casino, vero?

E vi assicuro che la situazione degenererà ulteriormente XD

Appuntamento ad Asgard, per chi vorrà esserci ^^

Spero di avervi strappato un sorriso e , se voi ne volete strappare uno a me, ditemelo, bastano anche due parole ^^

Questo non esclude che anche le critiche e le bandiere dai colori poco simpatici sono altrettanto benaccette o anche se avete qualche domanda, volete un chiarimento ecc.. insomma... palesatevi, please! XD

‘Notte che si sta facendo tardi..

p.s. A breve tornerò ad occuparmi anche di certi vampiri che ho abbandonato dentro bare alquanto appariscenti XD

   
 
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