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Autore: MakieyoMela    28/08/2013    2 recensioni
Partendo dal principio; Taemin era un idiota. Uno di quelli incoerenti, i peggiori! Quelli che dicono una cosa e poi si ritrovano col farne un'altra. Una di quelle persone che si prenderebbe a sprangate da solo sulle gengive ma si trattiene dal farlo solo per paura di sentire dolore.
Genere: Erotico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Key, Onew, Taemin
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Primo capitolo;
Tutto torna.


Teneva le mani nelle tasche dei suoi jeans abbastanza larghi per le sue gambe così fine e pallide. Taemin non aveva mai avuto uno stile preciso vero e proprio, un giorno vestiva largo come tutto il resto della sua comitiva abbastanza rap, un giorno era capace di uscire persino con la matita agli occhi e qualche maglia di qualche gruppo metallaro che tanto gli piaceva.  Era strano, o almeno così lo definivano tutti.
Cosa che non gli mancava mai dal viso, salvo qualche eccezione, era il sorriso. Quando era con i suoi amici teneva sempre attivo quel sorriso che era la perfezione assoluta, capace di far innamorare qualsiasi donna lui volesse. Ma di quei tempi, una moda che si portava per quelle strade  di Seoul, era quella di farsi piacere qualcuno dello stesso sesso. Taemin era quasi contrario a tale cosa.
Anche se sembrava un tipo tutt'altro che religioso, credeva in qualcuno lì sopra, nel cielo, e anche se qualche volta si era definito lui stesso un ragazzo dalla mente molto aperta, accadeva di doversi ricredere su alcune cose. Tipo il fare sesso tra due uomini.
Nel frattempo, si era seduto su una panchina in quel pomeriggio di aprile. Con le gambe accavallate, aveva preso ad accendersi la terza sigaretta di quel giorno, cacciando fuori il primo tiro con tutto il sollievo possibile. Per lui quella era aria pura. Pura a differenza di questo mondo che lo circondava e delle persone false e meschine che si trovava intorno.
Alzò gli occhi verso il suo gruppetto di amici, con un gesto della mano lì saluto accennando un sorriso, come sempre, e non poté non notare che il ragazzo dai capelli biondi era lì, a pochi passi da lui proprio come la prima volta. Che si fosse integrato nella sua comitiva e manco lo sapesse?
Doveva ammettere, però, che quel biondo era dinanzi a lui, fissandolo con quegli occhi felini e ben truccati, che fecero sorridere spontaneamente il moro. Era l'ennesimo ragazzo che ci stava provando con lui. Come sempre, insomma. Chissà perché aveva una calamita per i bei ragazzi, peccato che a lui non interessassero molto. Indifferenza totale.
Il biondo si avvicinò a lui con passo elegante e slanciato, sedendosi al suo fianco prima di accavallare le gambe in modo femminile, sporgendosi verso di lui.
-Quindi tu saresti Lee Taemin? Mi hanno raccontato in molti di te, non che porti una buona fama però. Il solito tipo scontroso, antipatico, strafottente e che se la tira, no?-
-Quindi tu saresti il tipetto che lo da a tutti?-
Botta e "risposta", se così si poteva chiamare. Taemin si ritrovò a guardarlo con uno sguardo piuttosto freddo, indifferente, mentre prendeva altri due o tre tiri dalla sua sigaretta, senza staccare gli occhi da quelli appena sbarrati del biondo.
-Abbassa la cresta, piccoletto. Sono un tuo hyung e dovresti portarmi rispetto.- Schioccò la lingua al palato e si leccò le labbra in modo maledettamente sensuale. Quella fu la loro prima vera e propria conversazione di loro due. E Kibum ci era riuscito nel suo intento; uscire col moro.
Forse tutto dipendeva dal sesso. Tutti sapevano che Lee Taemin era l'unico ancora vergine alle panchine.  Ma Taemin non è che se ne importasse molto, lui aveva una compagnia di amici e già troppi problemi a casa. Mettersi a pensare anche ad una ragazza era troppo per la sua testa.
Tra Kibum e Taemin non si restaurò mai un rapporto di amicizia vero, anzi. Era tutto complicato, tra di loro era tutto strano, nessuno era mai riuscito a capire chi fosse l'uomo nella relazione, o forse sì. Kibum cercava Taemin, Taemin non si faceva sentire.. Ma quando Taemin aveva bisogno di coccole, correva da Kibum. Non ci teneva davvero, questo però lo sapevano tutti alla perfezione.  Ma Taemin era stato abbastanza sincero con Kibum. "Non voglio nessuna relazione seria, ho la testa altrove". Il biondo non disse mai nulla a riguardo.
 
Dopo non molto, la voce che lui e il biondo stessero insieme era arrivata persino fuori città. Taemin riceveva messaggi dai suoi amici lontani di Taiwan o Tokyo dove gli facevano gli auguri per il "fidanzamento". Taemin si sentiva oppresso. Stava vivendo una cosa così importante e così alla svelta che non gli stava dando nemmeno peso. Per lui Kibum era solo uno dei tanti. Solo una nuova esperienza.
Una sera di fine aprile, una settimana dopo il loro stare insieme, Taemin ritornò a sentirsi con una sua vecchia fiamma, se così si potrebbe chiamare. Ma anche questa era una storia complicata. Taemin era complicato.
Mesi e mesi prima Taemin aveva preso ad uscire con un ragazzo, Kim Jonghyun, nonché migliore amico di Kibum, ma dopo un semplice "Jonghyun, mi dispiace ma non mi interessano i maschi" andarono avanti ognuno per la sua vita. Ma chissà perché, per quale fantomatico fatto, eccoli lì, ai bordi di un piccolo palco dove di lì a poco una band di loro amici, compreso Kibum, doveva esibirsi.
I capelli castani coperti da un cappello nero con la visiera all'indietro, le sopracciglia corrugate, le labbra carnose aperte appena in un sorriso mentre lo sguardo era fisso davanti a se, a guardare quella creatura perfetta che ricambiava il suo sorriso a poco da lui. Erano già due settimane che quei due avevano ripreso a sentirsi di nuovo e avevano scoperto di avere chissà quante cose in comune che li fece legare fin troppo.
Tra un messaggio e l'altro erano tornati a parlare del futuro, di quel "Hey, ti ricordi quando uscimmo insieme?". Ne parlarono anche quella sera, quando Jong invitò il più piccolo ad uscire da quel posto per prendere aria più fresca, che non sia contaminata troppo da droga, alcol e fumo.
Alla porta principale del posto in cui c'era il concerto, seduti su una panchina, c'erano loro che si guardavano ancora e ancora, con gli occhi lucidi e sorridenti.
-Allora? Ti ricordi di quella domanda che ti feci ieri? Devi ancora darmi una risposta.- Iniziò a parlare il più piccolo, incrociando le gambe sulla panchina e guardandolo con uno sguardo da bimbo. Mai e poi mai Taemin si era mai sentito così libero tanto da essere se stesso in tutto e per tutto.
L'altro si ritrovò a scuotere la testa e a poggiare i gomiti sulle proprie cosce, col viso rivolto verso il suo -Dove hai lasciato il tuo ragazzo? Lo sai che non possiamo fargli questo. E' pur sempre il mio migliore amico.-
-Devi solo rispondermi a quella domanda, non ti ho mica chiesto di andare a letto insieme!- Mise il broncio -E poi, sei stato tu a dirmi che ne avremmo parlato oggi da vicino.-
-Sì, Taemin, mi piaci ancora.-
Un sorriso compiaciuto nacque ancora una volta sul suo viso perfetto e si mordicchiò il labbro, mentre le sue guance paffute si coloravano di un rossiccio abbastanza dolce da creare un'atmosfera romantica, forse.
-Bene. Quindi ti piaccio ancora.-
-Già. Ed io?-
-Tu.. Cosa?-
-Ti piaccio?-
-Sì, mi piaci.-
Un semplice scambio di sguardi che si cercavano come non mai in quelle poche luci della stradina, mentre la musica rimbombava nell'aria. Taemin si alzò dal posto e gli porse la mano, facendogli cenno di alzarsi. Aveva già lasciato a lungo il suo ragazzo dall'altra parte. Suo ragazzo. Tanto suo non se lo sentiva.
Mano nella mano, varcarono la soia del posto all'aperto, circondato da un edificio dove al centro c'era il palco dove le prime persone avevano preso ad esibirsi, e sotto lo sguardo di tutti arrivano vicino al loro gruppo di amici.
Il suo migliore amico, Kai, gli sorrise divertito di quella scena e poggiò una mano sulla sua spalla -Kibum se n'è andato. Era arrabbiato.-
Il moro si ritrovò a scuotere la testa, appoggiandosi al muretto, con le labbra arricciate mentre pensava a che guaio stesse facendo, ma allora perché si importava tanto di quanto stesse facendo male al biondo e nello stesso momento il suo cuore batteva all'impazzata, stando affianco a Jong? Confusione. Era quella puttana della confusione che girava nella sua testa.
-Taemin, non ti preoccupare. Quando dovrà fare il suo pezzo tornerà.. - Ripeteva il ragazzo col cappello nero, accarezzandogli il viso. Perso l'ennesimo battito. La musica era alta, rimbombava persino troppo nella testa e il viso del ragazzo a poco del suo l'avrebbe fatto svenire a momenti.
Quanta perfezione a soli pochi centimetri dalle sue labbra. Quelle labbra che vennero sopraffatte in poco, che vennero coperte da quelle più carnose e morbide, facendogli chiudere gli occhi e arrossire come una ragazzina. Uno di quei baci a stampo e lenti. Quelli di quando poi ti stacchi ti ritrovi con gli occhi lucidi e continui a tenere gli occhi chiusi e le labbra semi aperte, in attesa di altri baci simili e più profondi. E ne arrivarono altri.
Continuarono così allungo, attaccati a quella parete che Taemin avrebbe ricordato per sempre. Ma tutto si rovinò quando una chiamata da parte dei genitori arrivò al cellulare del piccolo, venendo subito richiesto a casa perché si era fatto troppo tardi. Dopo altri venti e più baci, con lentezza assurda, Jong accompagnò il moro a casa dove stettero per altri minuti a baciarsi a sorridersi come due idioti. Fin quando una sua affermazione lo spiazzò.
-Non ti lascio entrare in casa finché non decidi se stare con me o con Kibum.-
 
Inutile dire che la nottata la passò a mangiare gelato a fragola con un mega cucchiaio mentre, a gambe incrociate, restava a letto a fissare il cellulare proprio davanti a lui che non smetteva di vibrare e illuminarsi per i messaggi di Kibum.
-Ti sei divertito a vedermi soffrire stasera?
-Stai pure col tuo nuovo ragazzo, dimenticami.
-E io che credevo fossi diventato l'uomo della mia vita.
Parole che facevano male, che ti facevano sentire in colpa tanto da non riuscire a pensare a nient'altro. Perché, ammettiamolo, che Taemin avesse davvero provato qualcosa per Kibum a quest'ora non si sarebbero mai trovati in tale situazione. Ed è lì che Taemin avrebbe dovuto capire che la sua vita non era stata fatta per stare con un tizio simile a Kibum.
Eppure con Jong mi sento meglio, sono a mio agio, Kibum mi mette in soggezione. Pensava mentre digitava qualche frase di scusa a caso dove inseriva qualche Ti Amo non voluto. Si sentiva troppo in colpa e Kibum gli faceva troppo pena. Mentre scriveva l'ultima parola del messaggio, una lacrima scese dai suoi occhi, mordicchiandosi il labbro.
 
Scusa Jonghyun.

 

------ Angolo dell'autrice.
Ci tengo a dirvi tali parole che la scorsa volta non ho avuto modo di dire; 
Questa fan fiction è molto importante per me. (Scusate gli eventuali errori di grammatica o punteggiatura).
Dicevo, è importante per me perché descrivo la mia storia con i miei due ex ragazzi.
Ed una di queste due storie, la più importante, è terminata due giorni fa.
E in memoria dei miei momenti non-del-tutto-felici, ci tengo a condividere con voi tale cosa.
E' un modo per sfogarmi.
Grazie di seguire la storia! 
Alla prossima. 
xoxo

  
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