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Autore: _Angelica_    28/08/2013    1 recensioni
Ok confesso, non avevo che te. Come faccio a vivere adesso solo,senza te?
Pensa solo che dall'altra parte del mondo io ci sono e ricorda: siamo tutti sotto lo stesso cielo, e la stella che mi hai dedicato ci farà sempre compagnia. Ciao stella, ciao Luna.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Infilai le scarpe,erano ballerine comode. Non potevo di certo camminare sulla spiaggia con tacchi vertiginosi ed io non ero nemmeno il tipo che indossava determinate cose, cose femminili intendo. Quando fui pronta notai alcune chiamate senza risposta e un messaggio che mi era arrivato pochi secondi prima:
“Sto giù ad aspettarti. William”
Scesi le scale di fretta, inciampato fra l’ultimo e il penultimo gradino ma non mi importava non potevo farlo attendere ancora. Quando aprii la porta lo vidi seduto sulla spiaggia. Aveva una T-shirt bianca con le maniche rosse, e un paio di jeans. Fissava il mare ed io uscii senza far nessun rumore,senza interrompere i suoi pensieri.
“Indovina chi sono …”
“ La strega cioccolata” Disse lui convintissimo senza accennare nessun sorriso.
“Ma che cazz…” Scoppiai a ridere, era una sonora risata che rimbombava per tutta la spiaggia, lui fece lo stesso prima che liberassi le mie mani dai suoi occhi e poi voltandosi verso di me mi guardò sbalordito.
“ Sei bellissima …”
“ Ma va … Ne vedi tante di ragazze con il vestitino” Dissi io dandogli una leggera pacca sulla spalla.
“Si ma quelle ragazze non sono te.” Rimasi senza parole, non sapevo cosa rispondergli, così accennai un sorriso e gli diedi un bacio sulla guancia per salutarlo.
“Cosa facevi di bello prima di incontrarmi ?” Disse lui interrompendo il silenzio che si era creato.
“Di bello nulla, il bello è venuto dopo.” Lo dissi con un sorriso, e lui ne risentì tanto da accennare un sorriso che venne smorzato poi dallo sguardo che lui rivolse alla sabbia.
Ci incamminammo per un quarto d’ora circa, arrivammo in un parco,c’erano tante giostre e il tutto era illuminato da colori e luci.
“Ciao Eveline” una voce al quanto familiare mi colpì da dietro voltandomi di scatto vidi una chioma bionda.
“Ciao Alyson”
Parlammo del più e del meno, mentre Mona era lì in un angolo senza avvicinarsi e senza neppure salutarmi.
“Ma cosa ha Mona?”
“Nulla, è solo un po’ infastidita dalla tua presenza. Hai avuto più risultati tu in due giorni che lei in 3 anni.”
“Cosa vuoi dire?”
“Mona è innamorata persa di William, ha provato di tutto pur di conquistarlo ma nulla da fare.”
In quel momento non dissi nulla, venni presa per i fianchi da William e trascinata verso non so dove. Mi comprò dello zucchero filato, e poi guidata dai suoi passi, uscimmo dal parco.
“Ma come già andiamo via?”
“Ho altri piani per stasera”Disse lui con un sorriso stampato sulle labbra.
Percorremmo, una strada che ci portava nel centro della città, per poi imbatterci in un vicoletto alberato ricco di case lussuose. Alla fine del vicoletto trovammo,invece, una casa di legno.
“Entriamo …”
La casa era abbandonata, ma ridotta in uno stato non molto penoso. Salimmo una tromba di scale, sembrava non finisse mai ma quando arrivammo in cima credetemi ne valeva la pena.
“Allora che ne pensi?” Disse lui alzando le braccia quasi come un segno di vittoria.
“E’ meraviglioso …”
Senza accorgermene salimmo un’altura, e la casa era posta proprio sulla cima più alta. La vista era meravigliosa sia dal basso che dall’alto. Più in lontananza  si notavano le luci delle giostre, mentre in vicinanza l’odore degli alberi ci travolgeva. Il cielo era pieno di puntini luminosi, e la luna era piena e con la vicinanza del mare sembrava ancora più grande.
“Sei la prima ragazza che porto qui …”
“Perché, perché proprio me?” Dissi voltandomi verso di lui.
“Non lo so, credimi vorrei scoprirlo.” In quel momento ci sedemmo su delle coperte e guardammo il cielo senza sapere ne l’uno ne l’altro che cercavamo la stessa stella.
“Guarda eccola …” Dissi io indicando la stella più luminosa, quella più vicina alla luna.
Lui fece un breve sorriso e mi tenne la mano. “La stella Ev e la luna Will.”
“Ma la luna non era femmina?” Dissi io ridendo.
“E ora è maschio” disse lui interrompendomi.
Scoppiammo a ridere e riprendemmo a guardare il cielo.
Mi sentivo legata a lui, era uno di quei legami che ti porti dentro senza neppure conoscere bene la persona. In quel momento mi venne in mente un argomento che studiai a scuola. Secondo la mitologia greca, gli esseri umani sono stati creati originariamente con quattro gambe, quattro braccia e due facce. Temendo il loro potere Zeus li ha separati condannandoli a spendere la loro vita alla ricerca della loro metà, e se lui fosse la mia metà? Per non parlare della storia cinese, dove ogni anima gemella è legato con un filo rosso invisibile, ed io ero stata tanto fortunata da trovare la mia.
“Ehi a cosa pensi? ” Quelle parole mi portarono alla realtà, una realtà migliore dei sogni,una realtà che non avrei mai barattato per nulla al mondo.
“Nulla sto così bene …”
Quella sera dormimmo lì, non ci importava delle conseguenze ma volevamo restare lì e goderci il tutto. Non potevamo perderci tutto questo.

  
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