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Autore: Addison88    28/08/2013    1 recensioni
Megan dopo l'incidente ha perso tutto, ha dovuto ricrearsi una nuova vita e una nuova identità. Dopo qualche anno di intenso studio e lavoro sta iniziando a ritrovare se stessa. Ha trovato un nuovo lavoro dopo aver perso quello da neurochirurgo, ora è un medico legale dove la fama la precede, ha perso anche la famiglia che si era creata. Troverà anche l'amore dopo il lavoro? Riuscirà ad essere più aperta verso il prossimo?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Era la sera che Jack aspettava più d’altre, la cena, gli avevo concesso di andare a cena insieme. Dopo aver fatto una doccia mi spalmai la crema corpo tutta bella profumata, mi vestii e scelsi l’ambito più bello che avevo, andai in bagno davanti lo specchio e sistemai i capelli, iniziai a truccarmi, l’ora stava arrivando e mi misi le scarpe con il solito tacco e quando suonò alla porta andai ad aprire prendendo la borsa. Aveva un mazzo di rose rosse e una scatola di cioccolatini, i miei preferiti. “Ancora ricordi i miei gusti?” chiesi facendolo entrare, era vestito davvero bene, aveva spuntato i capelli e sfoltito la barba. “Megan i tuoi gusti sono difficili da dimenticare” rispose entrando. Mi guardava dall’alto in basso sorridendo e lentamente come se volesse gustarsi ogni singolo cm quadrato. “Sei bellissima” disse quelle parole sussurrando, con tono quasi ipnotico. I nostri sguardi di incrociarono per qualche istante ci fissammo negli occhi. “Grazie!” esclami prendendo le rose per metterle in un vaso con dell’acqua, presi anche i cioccolatini e li aprii prendendone uno. “Dobbiamo andare a cena non rovinarti l’appetito” disse sorridendo divertito. “mangia anche tu” li misi un cioccolatino in bocca. “Vuoi farlo rovinare anche a me?” disse con il cioccolatino in bocca che mangiò. “Poi non andiamo più a cena” aggiunse ridendo. Lo guardai inarcando un sopracciglio poi presi la palla al balzo. “Ah tutto qua era? Allora è stato bello” dissi retorica. Mi porse il braccio con fare cavalleresco sorridendo, mi misi sottobraccio a lui e uscimmo di casa. Ricordava ogni cosa di me, mi piaceva e mi piace il mare e cosi ha pensato bene di portarmi ad un ristorante che aveva la sala sulla spiaggia come un terrazzo, il cielo quella sera era sereno si vedevano benissimo le tante stelle e la luna che dava luce alla notte. Era un posto molto bello che io neanche conoscessi, lo guardai mentre diceva al cameriere il nome con cui aveva prenotato il tavolo, il ragazzo ci fece strada fino al tavolo era in fondo al terrazzo si sentiva il rumore del mare, davvero bello. “Jack è bellissimo questo posto” dissi guardando il mare nero come il cielo ma c’era la luce della luna e rendeva tutto cosi bello. Lo guardai con la coda dell’occhio, stava sorridendo guardando nella mia stessa direzione, poi lo vidi girarsi verso di me e rivolsi lo sguardo di nuovo al mare. “Sono contento che ti piace, sapevo che ti piaceva il mare e volevo regalarti una cena favolosa” disse ancora con quel tono da predatore. “Jack!” lo guardai “e saresti mio amico cosi?” “Perché? Un amico non può regalare una cena cosi alla sua splendida, meravigliosa amica?” rispose con un’altra domanda sorridendo. Mi guardai le mani che avevo intrecciato tra loro sul tavolo, non sapevo cosa pensare o come agire con Jack. Mise una mano sulle mie mi guardava per capire cosa stessi pensando. “Che succede? C’è qualcosa che non va?” chiese premuroso. “Niente” rialzai lo sguardo incrociando il suo. “Vuoi tornare a casa?” “No, no restiamo” “Non voglio costringerti, insomma se non vuoi per me va bene!” aggiunse. “Restiamo voglio vedere se la cucina regge il confronto con il panorama” accennai un sorriso. “Ho scelto io il menu spero ti piace” mi sorrisi speranzoso. Dopo un po’ arrivò il cameriere con l’antipasto, tutto a base di pesce, e una bottiglia di vino rosè. Risi. “Il vino non l’ho mai bevuto con te!” esclamai. “E allora?” mi guardò corrugando la fronte. “Come facevi a sapere che era il mio preferito?” domandai indicando la bottiglia. Sorrise guardandomi poi guardò la bottiglia. “Beh quando l’altra sera ti ho baciata anzi ci siamo baciati, avevi un sapore di vino in bocca e cosi oggi li ho assaggiati un po’ tra quelli bianchi poiché i rossi sono più forti e poi sono passato al rosa” spiegò sorridendo. “Buon appetito” dissi infilzando con la forchetta un alicetta marinata. “Buon appetito” rispose infilzando un gamberetto bagnandolo in una salsa “Assaggia questa salsa vedi com’è buona” sorrise avvicinandomi la forchetta. Mi lasciai imboccare, era davvero buona quella salsa. “Si, è buona” commentai sorridendo. Iniziammo a mangiare e conversare tranquillamente, le pietanze erano tutte buone, poi tutto a base di pesce accompagnato con del buon rosè. “Dolce?” chiese sorridendo. “No grazie, sto bene cosi… non mangio molti dolci” risposi sorridendo, sorrideva molto anche lui quella sera. “Ti va di stare ancora qui o vuoi andare?” “Ti va una passeggiata sul lungo mare?” “Certo che si” sorrise alzandosi, si avvicinò a me e con i suoi modi di fare molto cavallereschi mi porse la mano che afferrai alzandomi. Andammo vicino alla riva e tolsi le scarpe facendomi bagnare i piedi dall’acqua che piano arrivava dal suo lungo tragitto per poi tornare indietro, la luna si era alzata ancora di più in cielo, era tutto calmo lì si sentiva solo il fruscio delle onde che cullavano la notte che indisturbata cercava di rincorrere il giorno. Jack era accanto a me anche lui silenzioso a guardare le stelle, la mano di Jack lentamente sfiorò la mia per poi intrecciare il suo mignolo con il mio. Lo guardai e lui era ancora ipnotizzato dalle stelle, guardai le nostre mani che si reggevano per il mignolo. “è strano come il cielo lasci cadere le stelle più belle!” esclamò rompendo quel silenzio guardando ancora le stelle e poi me. Alzai il volto verso le stelle e neanche finii di alzare lo sguardo che una stella attraversò la mia traiettoria. “Eccola, la stella cadente!” esclamai indicando con l’altra mano e sorrisi. “Esprimi un desiderio” “Ormai è andata via” lo guardai. “Esprimilo lo stesso va a finire che si avveri” Chiusi gli occhi ed espressi il desiderio, riaprii gli occhi e lui mi guardava sorridendo. “Inizia ad essere freschetto andiamo?” Era proprio un cavaliere, si tolse la giacca e la mise sulle mie spalle sorridendo, i nostri volti erano vicini mentre mi sistemava la giacca, si avvicinò ancora un po’ e poi tornò al suo posto, andando alla macchina. Arrivammo sotto casa mia e accostò, mi tolsi la giacca per restituirgliela. “Grazie è stato tutto bello, il posto, la cena e le stelle!” esclamai aprendo la portiera. “Ci vediamo a lavoro” aggiunsi sorridendo. “Allora a domani” sorrise. L’atmosfera iniziò a riscaldarsi, i nostri volti lentamente si avvicinavano eravamo sempre più vicini stavamo per baciarci quando una macchina da dietro ci suona, doveva parcheggiare e Jack impediva il passaggio. “Buona notte e grazie” uscii dalla macchina e corsi a casa.
   
 
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