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Autore: ImAFeather    29/08/2013    9 recensioni
[...]E gli occhi parlano più di mille parole dette, sussurrate o urlate; più di mille gesti fatti, gettati o pensati; perché sono occhi, fanno parte dell’uomo, ma non sono controllati da questo… sono come i diamanti scalfiti, solo, da loro simili.
E Beth sapeva che con gli occhi non si può mentire, non si può ferire; ma sapeva, anche, che con gli occhi si può amare, si può morie.
Eppure, doveva ammetterlo, sapeva che ciò che fa innamorare il mondo sono le parole, dolci suoni che compongono eterne melodie.
E sapeva anche che... quelle parole... pronunciate dalle sue labbra... erano state il colpo mortale.
E allora Beth disse addio a quell'ultima scheggia di cuore che le era rimasta; perchè adesso lo sapeva che era completamente, e irrimediabilmente, suo.
| Alec è un musicista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
| Beth è un'artista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
N.d.a. Non è la solita storia d'amore se d'amore vogliamo parlare!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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»Chapter 2



New Beginnings - As Ink On Paper

 



Alec è sfacciato.
E' sfacciato nella sua camminata. Audace.
E' sfacciato nel sorriso sghembo che rivolge alle ragazze.
E' sfacciato negli occhiolini seducenti.
Lo è nel suo sguardo freddo e assente.
Lo è nelle sue battutine maliziose.
Nel modo in cui impugna la chitarra.
Quando si aggiusta i capelli ricci. E allora, non è solo sfacciato, è anche sexy.
E' sexy nel suono della sua voce roca. E lo è ancora di più quando canta.
E' sexy nel modo in cui guarda una ragazza che gli interessa. Lo sguardo per le sue ragazze da una notte.
E' sexy nel suo abbigliamento, non curato.
E' sexy nei suoi occhi neri. Profondi come un pozzo senza fine.
Nell' accenno di barba che lo fa sembrare più uomo.
E nelle fossette che, invece, gli donano un'aria da bambino.
Alec Cooper è sfacciato e sexy nel suo sembrare un angelo.
Alec Cooper è sfacciato e sexy nel suo essere musicista.
Alec è dannatamente sexy nel suo essere misterioso.
Alec è dannatamente sfacciato nel provocare.

Alec Cooper è tutto questo. E molto di più.

Beth è timida.
E' timida nella sua camminata. Impacciata.
E' timida nell'incrociare il suo sguardo con quello di un estraneo.
E' timida nel parlare, anche con chi conosce.
Lo è nel modo in cui abbassa lo sguardo per il disagio.
Lo è quando non è in camera sua. Tra le sue cose.
Quando si sposta i capelli, troppo lunghi, che le coprono il viso. E allora, non è solo timida, è anche imbranata.
E' imbranata quando inciampa nei suoi stessi passi.
E' imbranata quando pensa una cosa ma ne dice un'altra.
E' imbranata quando fa qualcosa e finisce col fare, il più delle volte, brutte figure.
Nei suoi occhiali troppo grandi, che indossa solo quando legge o disegna.
Lo è quando indossa quelle felpe di due o tre taglie più grandi di lei e non riesce mai a trovare i fori per le braccia.
E nei lacci degli anfibi, troppo rovinati, che un giorno si annoderanno.
Beth Smith è timida e impacciata nel suo sembrare un angelo.
Beth Smith è timida e impacciata nel suo essere un'artista.
Beth è dannatamente timida nel suo essere misteriosa.
Beth è dannatamente imbranata nel provocare.

Beth Smith è tutto questo. E molto di più.


Nei suoi jeans neri a bassa vita e t-shirt grigia aderente. Alec Cooper è sfacciatamente sexy.
Con una borsa a tracolla in pelle nera, completamente vuota se non per l'ipod e vari CD, Alec si dirige verso quello che sarà, spera, il suo ultimo primo giorno di scuola.
Il Bath High School, si presentava in tutta la sua grandezza davanti ai suoi occhi neri. Le voci acute delle ragazze in piena crisi "primo giorno" riempivano l'aria. Agli angoli dei cancelli ragazzi si complimentavano tra di loro per le conquiste estive. I giocatori delle varie squadre sportive e le cheerleader, sostavano occupando ogni millimetro possibile delle povere auto costrette a tanta stupidaggine. E poi c'erano quelli che Alec preferiva, " le anime solitarie", quelli che semplicemente stavano in silenzio.
I novellini, invece, sostavano davanti al cancello, paurosi di entrare in un nuovo mondo e di lasciare il nido sicuro, che li aveva protetti, alle spalle. Nei loro occhi Alec vide la speranza di un qualcosa di migliore e nuovo, ma ben presto, questa, sarebbe stata sostituita dalla voglia di evadere. Di essere liberi.
Ogni anno la stessa storia, pensò.
E, già, la poca voglia che alle 7.00 aveva fatto aprire i suoi occhi per recarsi in quella fottuta scuola, l'aveva abbandonato.
Ora voleva solo dormire nel suo letto. Suonare la sua chitarra. E tornare nel suo posto. Voleva stare solo. Girare i tacchi e andarsene. Ma semplicemente non poteva.
Jake, nei suoi jeans skinny e t-shirt nera, con un sorriso a trentadue denti, felice come una pasqua di rivedere il suo migliore amico dopo tre mesi passati in vacanza, gli si avvicinò.
Si salutarono con una pacca sulla spalla e insieme diedero inizio a quel maledettissimo ultimo anno con una sigaretta. Rito di inaugurazione per tutti i nuovi inizi.



Era in ritardo, in un fottuto ritardo.
Il primo giorno di scuola in ritardo, un maledettissimo ritardo. Fantastico, pensò.
Prese la borsa e corse frettolosamente verso la scuola.
Chiunque la guardasse correre pensava che avesse una grande voglia di andare a scuola, ma era maledettamente sbagliato.
Quel giorno, pur se in ritardo, si era svegliata, e con l'umore sotto i piedi si era preparata a quel ultimo primo giorno del terzo anno.
I jeans skinny scambiati aderivano alle sue gambe snelle coperte da un maglioncino, di qualche taglia più grande, bordeaux. Gli anfibi slacciati rendevano la corsa un po' difficile.
Ma dopo quindici minuti di corsa sfrenata, si ritrovò di fronte, in tutto il suo splendore, Il Bath High School. In anticipo di cinque minuti al suono della campanella.
Beth non era un'amante della scuola, ma si rassegnava a doverla frequentare.
Come ogni primo giorno che si rispetti, il cortile era gremito di alunni, con nessuna voglia di essere rinchiusi in quell'edificio e con la mente che ritorna all'estate appena trascorsa.
E Beth non faceva eccezione.
In quel momento voleva solo dormire nel suo letto. Disegnare sul suo album. E tornare al Palladian Bridges. Voleva stare sola. Girare i tacchi e andarsene. Ma semplicemente non poteva.
Poi, si sentì stritolare da due paia di braccia, si girò e trovò Hannah e Ed che le sorridevano come due bambini.
I suoi migliori amici, erano lì, davanti ai suoi occhi dopo tre mesi. Hannah con i suoi capelli biondi e gli occhi cielo era fasciata in un vestitino tutto fiori, mentre, Ed aveva la sua solita maglia nera con dei jeans larghi e gli occhi terra bruciata.
Ed ora, forse, tanta voglia di tornare a casa non l'aveva più. Ed ora, forse, era pronta per un nuovo inizio.




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Ink Droplets


Care lettrici,
eccoci ad un nuovo capitolo.
Lo so, non è niente di che. Perdonatemi se potete.
Prometto che il prossimo sarà migliore.

Comunque cosa ne pensate?
I nostri protagonisti si incontreranno?
E come?

Ditemi ciò che pensate con una recensione e se avete idee o suggerimenti per un loro incontro fatevi avanti.
Ringrazio ufficialmente ChiaraColfer95 per seguire e aver recensito la mia storia.

Xoxo Fil

   
 
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