Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: Elpis    30/08/2013    4 recensioni
I personaggi di Kodocha sono cresciuti.
Sana è felicemente sposata con Akito, Naozumi convive con Fuka, Tsu ed Aya sono addirittura diventati genitori. Quanto a Rei, continua ad essere il manager affettuoso della sua pupilla e a coltivare il suo idillio con Asako.
Quattro coppie, ognuna con un passato diverso alle spalle.
Quattro coppie i cui destini si intrecciano in un gioco di linee dai contorni non ben definiti.
E se bastasse un test di gravidanza a ingarbugliare tutto e a rompere quei delicati equilibri?
Estratto 15° capitolo:
"Kami, vi prego, fate che almeno il bambino si salvi".
Una parte di lei avrebbe solo voluto abbandonarsi al vuoto dell'incoscienza, l'altra lottava per mantenere a fuoco ciò che la circondava e rimanere presente. Avvertiva un gran vuoto all'altezza del petto, un vuoto da cui nemmeno il dolore delle contrazioni riusciva a distrarre.
"Posso essere egoista, almeno per un momento?"
C'era un nome che martellava nella sua mente, più forte della voce dei medici, più insistente del rumore dei macchinari elettrici, più penetrante della paura.
"Akito-kun.
Ho bisogno di te, Akito-kun."
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Endless Love'
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Epilogo
 
 




Uno sgradevole odore di bruciato si propagò nell’aria.
Sana si affrettò ad aprire il forno, quasi dimenticandosi di prendere il guanto, e osservò con sgomento la crosta nera e bruciacchiata che si era formata sul dolce che avrebbe dovuto servire in tavola.
Per un attimo, provò l’infantile impulso di scoppiare in lacrime.
« L’hai carbonizzato, non è così? »
La voce ironica di sua madre la fece voltare con espressione al contempo lamentosa e colpevole.
« Mi sono assentata per cinque minuti! » esclamò mettendo il broncio.
Misako estrasse un ventaglio colorato dalla manica, iniziando a sventolarsi nonostante le temperature fossero tutto meno che miti.
« Sei stata via per più di mezz’ora » infierì implacabile.
« Perché dovevo vestire Sari che scappava per tutta la casa » replicò toccando con la forchetta lo strato superiore della torta.
Forse se raschio la parte superficiale e ci metto sopra un po’ di panna…
Il dolce era duro come il marmo. Misako la colpì con il ventaglio sul fianco, facendola sussultare.
« Ahi! » si lamentò massaggiando la parte offesa.
« Non dare la colpa a tua figlia se sei una pessima cuoca! » la rimproverò dandosi un tono.
Kurata sbuffò, cercando di contenere il panico.
E adesso che cosa servo agli ospiti?
« Potresti anche cercare di darmi una mano, invece che criticare! » sbottò aprendo il congelatore alla ricerca di qualche dolce confezionato che potesse fare al caso suo.
Non trovò niente, se non un paio di coppe al cioccolato che non avrebbero assolutamente placato la marea di persone che si trovava a ospitare.
« Ahhh! Che faccio, che faccio? » si chiese quasi saltellando sul posto.
« Tsè » la derise Misako prima di urlare: « Shimura! »
La governante entrò in cucina con quel suo passo che con gli anni era diventato più lento e incerto.
Fra le mani stringeva un vassoio con sopra una delizia panna e cioccolato che le fece immediatamente venire l’acquolina in bocca.
« E questa? » chiese Sana spaesata.
Misako nascose dietro al ventaglio il sorriso di compiacimento che le aveva arricciato gli angoli della bocca.
« Non appena mi hai detto che avevi intenzione di preparare tu il dessert, ho chiesto a Shimura di fare la sua famosa millefoglie ».
Un piccolo broncio si dipinse sul volto di Sana ma non durò a lungo perché il sollievo per essersi salvata dall’imbarazzo era troppo.
« Cavoli che fiducia, mammina! » disse mentre prendeva il vassoio con un sorriso.
« Conosco i miei polli » rispose quella scrollando le spalle.
« Grazie mille, Shimura. Posso spacciarlo per mio? » chiese trattenendosi dall’impulso di fregare con il dito un po’ di panna.
« Ma certamente, signorina » rispose docile l’anziana governante.
« Tanto non ci crederà nessuno » aggiunse sua madre mentre infilava il cappotto.
Per tutta risposta Sana le fece una linguaccia affettuosa.
« Sicura che non vuoi fermarti con noi? Abbiamo sempre passato la Vigilia insieme… » fece un ultimo tentativo.
Misako scosse il capo.
« Oliver mi ha invitato a cena come ringraziamento per aver consegnato il libro in tempo. Lo spennerò fino all’ultimo centesimo » disse con un brillio sadico nello sguardo.
« Mamma! Ma davvero questa volta hai rispettato la scadenza? »
Come risposta le giunse una risata sarcastica.
« Certo che no! Ma questo lui lo scoprirà solo dopo aver pagato il conto… »
Kurata rise, chiedendosi se a forza di stuzzicarsi a vicenda quei due avrebbero finito per intraprendere un rapporto al di là dell’ambito lavorativo.
Chissà che questa cena non nasconda qualcosa di più di un semplice ringraziamento.
« Adesso vai, Sana-chan, non far aspettare i tuoi ospiti ».
Annuì, dandole un bacio sulla guancia a mo’ di saluto e uscendo dalla cucina.
L’immagine che la accolse appena mise piede in soggiorno ebbe il potere di scaldarle il cuore. La tavolata era chiassosa, colorata e piena di vita.
Proprio come piace a me.
Kurata si sedette nella sedia lasciata vuota accanto ad un Hayama che si trovava alle prese con Sari e i suoi tentativi di infilargli le dita nel naso. Per un po’ osservò in silenzio i gorgoglii di sua figlia ogni volta che il marito la allontanava e il modo cocciuto con cui quella allungava le dita cicciotte.
« Passala a me, su » gli venne in soccorso.
Akito le rivolse un sorriso grato mentre le passava il piccolo fagotto e Sana fece fatica a trattenere un sorriso di scherno.
Come se non lo avessimo capito tutti che adori spupazzartela.
« Allora, Sana? A che punto è questo dolce? » le chiese Fuka guardandola scettica.
Al suo fianco intravide Naozumi portare la mano alla bocca per trattenere una risata.
« È venuto perfetto. Rimarrai sorpresa, cara Matsui! » replicò dandosi delle arie.
Fuka alzò le sopracciglia.
« Ti ricordo che ci sono dei bambini, Sana. Non vorrai averli sulla coscienza, vero? Siamo proprio sicuri che sia commestibile? » affermò con aria tragica, posando una mano sulle spalle di Sasuke.
Gonfiò le guance, offesa, mentre i suoi occhi incrociavano quelli del piccolo accanto a Fuka. Il bambino ricambiò lo sguardo con interesse, scoprendo un sorriso dolce e sdentato mentre Matsui gli scompigliava i capelli e mormorava qualcosa nel tentativo di farlo sentire a suo agio.
« Comunque, per sicurezza, Aya ha fatto i biscotti questo pomeriggio e ne abbiamo portati un po’ » intervenne Tsusyoshi.
Kurata si voltò verso l’amica che le sorrise con aria di scusa mentre cercava di impedire a Shinichi di strappare i capelli a una piangente Misa.
« Non ho mai avvelenato nessuno! Per fortuna che dovreste essere miei amici! » borbottò giocando con una ciocca di capelli e girandosi verso Hayama in cerca di supporto.
In fondo è sempre vivo, no? E cucino per lui tutte le sere.
« È inutile che cerchi aiuto. È stato Akito a chiedere a Aya di fare i biscotti » rivelò Tsu con un sorrisetto saputo.
Sana sgranò gli occhi, osservando il marito che ebbe il buon gusto di chinare il capo, nascondendo il viso dietro la frangia.
Tanto dopo facciamo i conti.
« Hai sentito Kurumi? » le bisbigliò Naozumi nel tentativo di cambiare argomento.
Annuì, lanciando un’ultima occhiata assassina ad Hayama.
« Sì. Sta facendo il tour delle principali città americane. Mi è sembrata felice, sta ricevendo molte soddisfazioni lavorative ».
Nao sorrise, guardando di sottecchi Rei dall’altra parte del tavolo per vedere se si era accorto del tema della conversazione. Sana si girò a sua volta.
A quanto pare no.
Sagami si stava facendo imboccare da Risako, la sua nuova fiamma nonché astro nascente dell’hip hop. Da quando era diventato anche il suo manager il loro rapporto sembrava essersi fatto ancora più stretto.
Così perlomeno riesce a coniugare amore e carriera.
La rottura fra Kurumi e Rei dopo che lui aveva scoperto del tradimento le era dispiaciuta immensamente. Era cresciuta prendendoli come esempio dell’amore romantico che riesce a superare gli ostacoli.
A quanto pare però ci sono cocci che non si possono riparare.
Sentendosi osservato, Rei si voltò nella sua direzione, mandando un bacio immaginario a Sari. La piccola lo fissò perplessa, per poi girarsi verso di lei in attesa di spiegazioni per quel gesto. Come sempre, Sana si trovò incantata da quello sguardo ambrato così familiare.
Gli occhi di Hayama nel mio viso.
Da brividi.
« È incredibile come crescono in fretta, vero? Sembra ieri che è nata e invece sono già passati due anni… » mormorò Rei nostalgico.
Risako sorrise, ammiccando.
« Eh sì, hai proprio ragione. Fra poco sarà in età da fidanzatino ».
Sagami quasi si strozzò con la sua stessa saliva, balbettando:
« Fi-fidanzantino? »
Tutta la tavolata scoppiò a ridere, mentre Risako gli dava un buffetto e scuoteva il capo. L’unico che rimase in silenzio e fissò Rei con dipinta in viso un’identica preoccupazione fu Hayama.
Sana sospirò mentalmente.
Avrai un bel da fare con questi due, piccolina.
Rifletté cullandola.
« E invece i documenti per l’adozione? A che punto siete? » chiese Tsuyoshi rivolgendosi a Matsui.
« La prossima settimana l’assistente sociale dovrebbe fare gli ultimi controlli. Un altro paio di firme e questa trafila dovrebbe essere finita » rispose Fuka mentre Sasuke giocava con il tovagliolo, ignaro.
« Avete fatto una cosa bellissima » aggiunse Aya, dolce come sempre, mentre toglieva di mano il coltello a Misa che nutriva propositi vendicativi nei confronti del gemello.
Determinata la ragazza.
« Già che ci siete, perché non prendete anche uno dei nostri? » propose Tsuyoshi, speranzoso.
L’occhiata stizzita di Aya lo fece sudare freddo.
« Ahahah andiamo, stavo scherzando » si riprese con un sorriso tirato.
Naozumi sorrise mentre abbracciava con gli occhi la figura della moglie  e del figlio adottivo.
« Per ora siamo a posto così, grazie ».
« Aya, mi aiuti a portare in tavola il dolce? » propose Kurata alzandosi in piedi e parcheggiando Sari sulle ginocchia di un Hayama che pareva sempre terrorizzato dalla prospettiva di trovarsi a tu per tu con la figlia.
Non è di vetro, A-chan. Tranquillo che non la rompi. Quasi quasi è più facile il contrario…
« Con piacere » la seguì Aya.
Non appena si furono chiuse la porta alle spalle, Sana non riuscì a trattenersi dal rivolgerle uno sguardo apprensivo.
« Va tutto bene, Aya-chan? »
L’amica sorrise, di quel suo sorriso venato di tristezza.
« La verità? Alti e bassi » rispose accarezzando con il dito il bordo del lavandino. « Ci sono momenti in cui penso che non riuscirò mai più a fidarmi di Tsu come prima…»
Si interruppe e Sana si chiese se fosse il caso di insistere ancora. Prima che potesse scusarsi per essere stata indiscreta però, Sugita riprese a parlare:
« Comunque ci stiamo riprovando. Se funzionerà, solo il tempo potrà dirlo » concluse raddrizzando le spalle.
« Lui è tornato a casa, vero? Immagino che faccia strano vivere di nuovo sotto lo stesso tetto… »
Questa volta il sorriso di Aya fu più provocatorio.
« Be’ dovresti saperlo meglio di chiunque altro, no? » domandò alludendo chiaramente ai mesi della gravidanza, quando Akito era sparito dalla sua vita.
Kurata si mise la mano fra i capelli, ridacchiando.
« Hai ragione! »
« È  bello, credo » aggiunse più seria. « I bambini almeno sembrano felici. Non capivano perché il papà non stava più con loro » si interruppe, girando il viso da un’altra parte.
Quando riprese a parlare fu con tono più sbarazzino:
« Avanti, su. Fammi vedere questo capolavoro di dessert! »
Sana sorrise allungandosi per prendere il vassoio. Lo sguardo di Aya quando si trovò la torta di fronte fu così comico che faticò a non ridere.
« Be’ devo dire che ti sei davvero superata! » ammise sgranando gli occhi.
Kurata appoggiò il vassoio sul lavabo, aprendo il forno per mostrare i resti anneriti della sua torta.
« In realtà ho ricevuto un piccolo aiuto. Questo era il tentativo originario » ammise storcendo la bocca.
Gli occhi di Aya saettarono tra il dolce bruciato e quello nel vassoio. Scoppiarono a ridere quasi in contemporanea.
« Terrai il segreto? » le chiese prendendo il vassoio e aprendo al contempo la porta della cucina.
« Ma certo » disse l’amica strizzandole l’occhio.
Quando entrarono in sala, gli invitati ammutolirono.
« Eccoci! » esclamò Sana godendosi le loro espressioni stupite.
Sono una cuoca così pessima? Forse dovrei fare qualche corso.
Posò la torta al centro del tavolo, tagliandola a fette. L’operazione si svolse in silenzio, interrotto solo da Shinichi che tirava la manica a Tsu perché voleva la fetta più grande.
Quando tutti furono serviti, Sana si accorse che gli amici osservavano dubbiosi la loro porzione, come in attesa. Fu Akito a ingoiare il primo morso e gli occhi di tutti si appuntarono su di lui.
Lo masticò in silenzio per un po’, prima di proferire con tono sicuro:
« Shimura ».
Bastò quella parola perché la tensione si allentasse sensibilmente e gli invitati iniziassero a mangiare a loro volta con battute scherzose e risolini.
Sana si girò verso il marito, arrossendo sotto lo sguardo ironico di Fuka.
« Non potevi reggermi il gioco? » bisbigliò torva, incrociando le braccia sul petto. « Sei sempre il solito testone! »
Hayama la fissò, un po’ più a lungo del normale e lei si ritrovò per un istante a dimenticare il motivo per cui era arrabbiata. Poi le si avvicinò, iniziando a giocherellare con i suoi capelli e depositandole un bacio veloce all’angolo della bocca.
Ruffiano.
« Be’ buon metà-compleanno. Anche se sei un sabotatore » si riprese accorgendosi che si stava facendo fregare.
Lo sguardo dorata di Akito si velò di malizia.
« Io la Vigilia preferisco ricordarla per un altro motivo… (1) »
Arrossì fino alla punta dei capelli, tirandosi leggermente indietro.
Com’è che qua dentro fa così caldo?
 « Ehi, ma Sari? » chiese per cambiare discorso.
Akito fece un cenno sotto il tavolo. Sana si chinò, sollevando la tovaglia, e trovò la figlia a gattoni, intenta a studiare Sasuke che giocava con una macchinina. Dal modo in cui la fissava, prevedeva che presto avrebbe provato a sottrargliela.
A volte fa la bulla come il suo papà.
Proprio in quel momento la macchinina finì accanto a lei. Prima che potesse intervenire per prevenire il classico litigio fra bambini, Sasuke appuntò gli occhi su Sari, chinando il capo.
« Ci vuoi giocare? » le chiese.
« Nina. Macchinina » rispose quella, allungando le dita per toccarla.
Sasuke scrollò le spalle.
« Giochiamo insieme. Tanto ne ho un’altra » disse estraendone una simile dalla tasca.
Sana sorrise, sentendosi un po’ sciocca per essersi preoccupata.
Sasuke è proprio un bravo bambino. Non potrebbe essere diversamente con due genitori così.
Riemerse da sotto il tavolo e i suoi occhi si appuntarono su Nao. Sapeva che il fatto di aver adottato un bambino significava tantissimo per lui.
« Propongo un brindisi » esordì Rei, canalizzando l’attenzione di tutti. « A questa Vigilia piena di amore! »
« E di moccio » aggiunse Risako osservando un po’ schifata Shinichi che si metteva le dita nel naso.
«… e di moccio » confermò Rei mentre gli altri ridevano e sollevavano i bicchieri.
Sana bevve lo champagne con un sorriso, chiedendosi se a frizzarle in gola fossero le bollicine o il sapore euforico della felicità.
Perché finalmente adesso lo so.
Andrà bene.
Qualunque cosa succeda, andrà tutto, tutto, bene.
 
 
 
 
Note:

 
  1.   Il riferimento è all’ultimo capitolo di Endless(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=813994&i=1), intitolato appunto Vigilia.
 
 
 
 
Eccomiiii!!
Vi ho fatto aspettare, lo so.
Ecco l’Epilogo, due anni dopo gli ultimi fatti. È corto, un breve spezzone che ho scelto di ambientare la Vigilia perché è un giorno speciale per Sana e Akito. Spero di aver inoltre risolto gli ultimi dubbi sull’evoluzione delle coppie: alla fine solo Rei e Asako troncano definitivamente, Aya decide di dare un’altra possibilità a Tsu anche se molto sofferta.
Passo ai ringraziamenti: grazie davvero a tutti voi. A chi ha letto, seguito, commentato, criticato, incoraggiato; grazie in particolare a ryanforever, brenda the best, carmy_chan, jeess, ilapietro91, Jecchan92, _Jessica, DiosaUnica, Kekkinachan e lunella678 che hanno commentato lo scorso capitolo. Grazie <3
Alcuni di voi mi hanno chiesto se scriverò ancora in questo fandom, la risposta che posso dare è: nì. Non ho progetti in cantiere nell’immediato, ma un giorno mi piacerebbe scrivere una mini-shot su Sari (un po’ più grandicella magari). Quindi mi sa che non vi libererete di me XD
Be’ ora che siamo davvero alla fine ho un po’ di nostalgia, ma c’est la viè. Un bacio enorme a tutti voi,
un saluto e a presto
Ely

 
 
 
 
 
 
 

 
  
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