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Autore: AliDOro    31/08/2013    1 recensioni
Essere un mago può essere dannatamente dura, il tuo spirito non dimentica cambi corpo aspetto,vita ma tu saprai sempre chi sei stat; Merlin ne sa qualcosa,ma per tutto c'è un motivo. La sua avventura ancora non è finita.
"Merlin si diresse in bagno e si guardò allo specchio sopra il lavello; la figura che rispose al suo sguardo era completamente differente da come si ricordava, ma , d’altronde, non era più “Merlin” da un'infinità di tempo."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Corto , infinitamente corto... ma è pur sempre un nuovo capitolo, il prossimo non arriverà tanto presto, mi spiace. Non ho molto tempo con la tesi... e i maledetti tirocini in ospedale. Ma farò del mio meglio.. non ho nemmeno anedoti interessanti da lasciarvi. Scusatemi. Sia per la mia prolungata assenza, sia per la scarsa lunghessa del capitolo. Per non parlare della mancanza di anedoti e/o curiosità. / si prostra in ginocchio sui ceci/. Spero continuiate a seguirmi =).

Alle solite non è betato. Sarà pieno di errori , già lo sento....

grazie a tutti quelli cone hanno letto, commentato,messo tra preferiti ricordati e seguiti gli scorsi capitoli e a tutti quelli che avranno ancora la pazienza di continuare a seguire le mie storie. =)


ANCORA


Merlin ansimava. Il fiato che si condensava in fitte nuvole bianche davanti ai suoi occhi; sentiva il sangue scorrere e pulsare nelle orecchie così forte da coprire ogni altro suono. Se ne stava con le gambe divaricate e le ginocchia piegate, una mano su una di esse, per reggersi e l’altra ancora tesa davanti a se.

Barcollò leggermente e fece un mezzo passo avanti per non cadere.

Mordred, di fronte a lui a distanza di qualche metro , non era messo tanto meglio, ma continuava a guardarlo con arroganza senza accennare ad arretrare o a lascarsi cadere.

Si guardò attorno. Il campo era devastato: buche profonde e bruciature tappezzavano l’intero appezzamento; c’era solo da ringraziare che il grano era già stato raccolto da tempo, e che il campo era abbastanza distante dalla città e da strade trafficate dove i loro incantesimi avrebbero potuto attirare fin troppa attenzione.

Sentì un tonfo sordo e si girò verso il ragazzo dagli occhi grigi. Mordred si era lasciato cadere a terra e gemeva per il contatto tra la schiena sudata e la terra coperta di brina.

Alla poca luce della luna sembrava ancora più pallido del solito. Merlin, avvicinandosi a lui, pronunciò un incantesimo veloce per avere una piccola sfera di luce per poterlo guardare meglio.

«Spiegami» ansimò il più piccolo «Come diavolo fai ad avere ancora energia per reggenti in piedi e addirittura fare un incantesimo» .

Merlin sorrise «non ne ho idea. Me ne sorprendo anche io» sussurrò sedendosi al suo fianco.

La terra era dura e gelida. Sentiva la brina sciogliersi e penetrare nei suoi jeans. Piano si stava alzando la nebbia, la vedeva, appena due dita sopra il campo, scivolare sinuosa e coprire il loro “campo di battaglia” come un sudario. Sopra di loro le stelle brillavano pallide, così diverse da quando avevano vissuto per la prima volta. L’aria sporca e le luci rendevano dannatamente difficile vederle, figuriamoci leggerci il futuro come si faceva secoli prima.

Anche Mordred si guardava attorno. Sembrava piuttosto sorpreso dello stato penoso in cui avevano ridotto il campo. «Per fortuna» disse con tono vagamente ilare «Che eri fuori allenamento. Se eri allenato cosa facevi? Mi distruggevi in due minuti netti? »

Il più grande sorrise mesto «Guarda che sono davvero fuori allenamento. Oramai uso i miei incantesimi solo per fare i lavori di casa».

Il castano al suo fianco lo guardò indignato. «Ti prego.» Sibilò assottigliando lo sguardo «Dimmi che stai scherzando» Merlin si limitò a guardarlo con un messo sorriso sulle labbra, ed il più piccolo roteò.

«Oh, dea madre!» sospirò esasperato «ma tu dov’eri quando la dea ha distribuito l’intelligenza e il buonsenso,eh? Dei! Sei il più grande stregone di tutti i tempi . Mi hai praticamente distrutto questa sera ed era una vita, letteralmente, che non usi la magia mentre io una vita che mi alleno per migliorare a mia. E tu che fai? Usi la magia solo per fare le pulizie domestiche?!»

Merlin era sicuro che se solo ne avesse avuto la forza, il più giovane, l’avrebbe fulminato all’istante.

A riportarli alla realtà ci pensò il campanile che in lontananza batté l’una e mezza.

«Abbiamo fatto tardi.» sospirò Mordred «Il dormitorio sarà chiuso oramai.»

«Puoi venire da me» offrì il più grande alzandosi lentamente e, nonostante tutto, sentendo i muscoli protestare.

«Vada per casa tua»

Mordred avanzò sul vialetto con circospezione, annusando l'aria e guardandosi attorno quasi s'aspettasse un imboscata.

Entrò in casa facendo il minimo rumore possibile e lasciando la porta aperta dietro di se ad avere una via di fuga in caso di necessità.

Merlin non disse nulla e si diresse alla cucina. «Vuoi dell’acqua?» Chiese cominciando a trafficare con il frigorifero e la credenza con i bicchieri. Mordred non rispose, ma Merlin lo sentì chiudere la porta e avviarsi alla cucina.

Bevvero più o meno mezzo litro d’acqua a testa, svuotando i bicchieri a grossi sorsi. Rimasero seduti al tavolo per diversi minuti, guardando il vuoto. Il tonfo della testa di Merlin che colpiva il tavolo di legno chiaro riportò Mordred alla realtà. Merlin sentiva i suoi occhi grigi puntati su di lui.

«ho pensato qualcosa che non approveresti.» dichiarò calmo come spiegazione. Mordred non parlò ed il più grande lo prese come un silenzioso invito a parlare. «Ho pensato che se Uther non fosse stato così idiota nella sua ignoranza della magia noi saremmo potuti essere amici.»

Mordred storse il naso «Hai ragione non approvo.» prese un lungo e teatrale respiro «Ciononostante, penso tu abbia ragione».

Merlin sgranò gli occhi e lo guardò con aria stralunata, poi entrambi scoppiarono a ridere.




   
 
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