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Autore: Purple Deep    02/09/2013    2 recensioni
Volevo vedere che cosa sarebbe successo se i Vocaloid non fossero stati solo programmi di voce sintetizzata, ma persone in carne ed ossa.
Miku è una ragazza come le altre, con il grande sogno di diventare cantante.
Ma la vita non è un sogno. La vita è crudele.
Una storia di fama, corruzione, amori proibiti e non ricambiati, celati.
Una storia che proverà con tutto il suo cuore ad essere vera, e a dimostrare quanto la realtà sia dura.
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Dal prologo:
Gli oceani blu degli occhi contornati da un'alone rosso.
Non pensava sarebbe mai arrivato quel momento.
Cazzo, ma com'era potuto succedere?

Dal secondo capitolo:
Shion arrivò di fretta -e soprattutto di pessimo umore- davanti al suo ufficio.
-Lei dov'è?-
Chiese con tono grave alla segretaria.
-Sei arrivato troppo tardi, capo. Credo che abbia lasciato la lettera sulla tua scrivania, e poi se n'è andata.-

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[Il raiting si alzerà con l'avanzare della storia.]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II- ワールドイズマイン { World is mine }

Divorzio.
Così aveva detta, quella bastarda.
Ed ora gli sarebbe toccato sborsare un sacco di soldi per accontentare le sue richieste.
Per non parlare del fatto che il lavoro non stava procedendo come previsto.
Per colpa di quel problema con Gumi, ormai le sue canzoni vendevano molto di meno.
Aveva bisogno di una nuova stella.
Sarebbe bastato che fosse carina, che cantasse in modo appena decente, e del resto se ne sarebbe occupato Audacity*.
Tuttavia, quella sera di mercoledì, non aveva proprio voglia di pensare al lavoro.
Voleva solo ubriacarsi, ubriacarsi e dimenticare tutti i suoi problemi, e magari, dopo, divertirsi con qualche ragazza.
Decise perciò di guidare fino ad un luogo lontano dal centro, dove potrebbe essere stato facilmente scoperto da paparazzi.
Finalmente, trovò il posto che faceva per lui, un piccolo bar, probabilmente sudicio e pieno di ubriaconi: perfetto, insomma.
Parcheggiò la macchina sportiva, forse fin troppo costosa per essere lasciata lì, quando il sole era ormai calato, ed entrò nel bar.
Appena aperta la porta, però, un dolce suono gli arrivò impetuosamente alle orecchie.
Prese posto, tra uno dei pochi liberi, e iniziò a squadrare la giovane cantante mentre si esibiva.
Capelli lunghi e fluenti, cosce niente male, ed occhi grandi ed azzurri, che facevano distogliere l'attenzione dalla totale assenza di seno.
E la voce, era semplicemente splendida.
Non che ne fosse rimasto particolarmente colpito, nella sua vita da produttore, troppe volte aveva ascoltato veri e propri talenti cantare, però era abbastanza bella da poter conquistare facilmente il cuore di qualche adolescente alla ricerca di qualcosa di nuovo da ascoltare.
-Chi è?-
Chiese incuriosito ad uno degli spettatori.
-Come, non lo sai? E' Miku Hatsune!-
L'uomo alzò un sopracciglio, e sorrise in modo stanco, esausto per la giornata faticosa.
Gli oceani blu degli occhi si spostarono nuovamente sulla ragazza.
Miku Hatsune, eh?
Che nome particolare.
Che dire, non si sarebbero nemmeno dovuti sforzare nell'inventare un nome d'arte carino.



                                                                                        ***
Shion arrivò di fretta -e soprattutto di pessimo umore- davanti al suo ufficio.
-Lei dov'è?-
Chiese con tono grave alla segretaria.
-Sei arrivato troppo tardi, capo. Credo che abbia lasciato la lettera sulla tua scrivania, e poi se n'è andata.-
Il ragazzo spalancò gli occhi e una smorfia di rabbia si disegnò sul suo volto.
-Cazzo!-
Lanciò un grido, ed entrò impetuosamente nell'ufficio.
Una stanza meravigliosa, non c'è che dire, e molto ordinata, con una spettacolare vista ai palazzi vicini, grazie alla parete completamente in vetro.
Si avvicinò alla scrivania, sormontata da documenti ordinati, penne lasciate aperte, e, in cima a tutto, una lettera.
L'uomo prese la lettera con finta calma, per poi lasciar andare tutta la rabbia che tentava di reprimere.
Tutto ciò che c'era sulla scrivania venne scaraventato sul pavimento, la sedia davanti al tavolo gettata contro la parete, distruggendo anche il vaso di una pianta mentre si schiantava sul pavimento disperdendo i suoi pezzi.
Cadde in ginocchio, l'uomo dai capelli blu, mettendosi le mani sul viso, e scoppiando a piangere disperatamente.
La porta schricchiolò dietro di lui, e il rumore dei tacchi sul pavimento precedette le braccia che lo avvolsero in un caldo abbraccio.
-Sta andando tutto a rotoli. Non volevo che finisse così.-
-Va tutto bene, non ti preoccupare, va tutto bene.-
Lo tranquillizzò una voce femminile, mentre una mano gentile gli accarezzava delicatamente la testa.
-Tutto verrà risolto.-








*Audacity è un programma con il quale si possono modificare le voci.
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Note dell'autrice:
Ebbene, ecco a voi il secondo capitolo! *^*
Che dire, qua vedrete la vicenda del bar con altri occhi, per poi ritornare al time loop, dopo gli asterischi , uwu.
Lo so che è tutto un pò confuso ora, presto capirete(?), uwu.
Ringrazio nuovamente Ibbikiseki e Resha_Stark per avermi seguita, e anche Tei Sukone, che mi ha lasciato una recensione, uwu. Infine, ringrazio anche _Ecchan_ per aver messo la mia storia fra le preferite, *^*.
Sinceramente, senza un pò di sostegno, o almeno qualche commento su degli eventuali errori commessi, non riuscirei ad andare avanti scrivendo questa long.
Mi piacerebbe sapere anche come posso migliorarmi, oppure non ce la farò mai, xD.
Ad ogni modo, al prossimo aggiornamento!

bacioni,
#Matt


 
   
 
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