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Autore: Whitesea    02/09/2013    1 recensioni
La nave arriva alle undici di mattina, una mattina uggiosa di Novembre.
Il porto è lo stesso di sempre, la gente la stessa di sempre, gli odori li stessi di sempre; direbbe così se si ricordasse qualcosa, ma la sensazione è quella. Una piccola sacca e uno sguardo perso, ecco cosa approda al porto di Boston insieme ad altre duecento persone.
[ Nota: "Nuovo personaggio" è riferito a personaggi originali inseriti per la trama, non hanno un ruolo "principale" ]
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Hazel, Nuovo Personaggio, Son Goku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Il ventre della terra.

 

 

Mare a perdita d'occhio, mare per giorni, settimane. Grazie a Dio l'Oceano Pacifico stava tenendo fede al suo nome, almeno stavolta.

 

 

-Un'amnesia totale, penso sia data dalla caduta che ha fatto qualche tempo fa'.

-Un'amnesia.

-Un'amnesia. Stronza come solo una donna del mare sa essere. Potrebbe non riuscire a ricordare per anni, per sempre, oppure ritrovare i suoi ricordi grazie a qualcuno, qualcosa.

-Una donna di mare?

-Le donne di mare sono donne .. Mi lasci cercare il termine.

-Cosa ne sa un dottore di una donna di mare?

-Cosa ne sa un uomo di un altro?

-Effettivamente ha ragione. Amnesia quindi?

-Amnesia.

-Cosa dovrei fare?

-Se se lo ricorda, tornare da dove viene. Se ha qualcuno, torni da quel qualcuno.

- …

-Non ha nessuno, lei?

-Non che io ricordi.

-E' una battuta?

-Le sembra una battuta?

-Torni da dove viene, se se lo ricorda.

-Buona giornata.

-Buona giornata.

 

 

Il medico non si ricorda come si chiamava, ma era un uomo che sembrava aver vissuto tanto e a lungo. Tanto e a lungo possono sembrare sinonimi, ma rispetto a una vita non potranno mai esserlo; una persona può vivere tanto e brevemente o poco e a lungo, non si possono considerare equivalenti.

Diceva di conoscere le donne di mare, quel vecchio. Creature sfuggenti e bellissime, passione, sensualità e crudeltà allo stato puro, cose che vedi una volta sola e tutte le notti a terra della tua vita, almeno così gli avevano detto i marinai, quando aveva chiesto.

Dicevo.

Mare per settimane, quale onda di troppo ogni tanto, niente di preoccupante, la nave si chiama Alabama, come lo stato sì, è grande come una foresta e trasporta all'incirca cinquecento persone paganti, specifico paganti.

La nave è una nave mercantile, teoricamente e il capitano è un piccolo ometto del Tennessee, qualunque cosa si possa vendere la vende, così dice.

 

-Vai a Boston?

-A quanto pare?

-Hai una donna lì?

-Non che io sappia.

-Non che tu sappia?

-Non che io sappia.

-Sei un tipo strano.

-Non sembri un mercante.

-Cosa dovrei sembrare?

-Più un sempliciotto.

-E' proprio questo quello a cui punto. Tu sei stato a lungo in Cina?

-Non saprei.

-C'è qualcosa che sai, ragazzo?

-Che devo arrivare a Boston, signore.

-Mi piace il tuo spirito (piccola pausa)

-A me piace il mare, ma sa, signore, la terra non affonda.

-/L'America/ non affonderà mai.

 

La nave arriva alle undici di mattina, una mattina uggiosa di Novembre.

Il porto è lo stesso di sempre, la gente la stessa di sempre, gli odori li stessi di sempre; direbbe così se si ricordasse qualcosa, ma la sensazione è quella. Una piccola sacca e uno sguardo perso, ecco cosa approda al porto di Boston insieme ad altre duecento persone.

Il medico ha detto 'torni da dove viene' e lui c'è tornato, da dove viene, a Boston. Sa che abita alla fine di una strada montuosa, poco fuori dal centro di quella nuova città moderna. La strada inizia subito dopo la parrocchia (non sapendo dove sia la parrocchia questo ricordo è altamente inutile) e ci sono delle viuzze che vanno verso la periferia, l'odore è quello della terra, degli alberi, odora di selvatico.

Casa sua è costruita su due piani, in legno, ricorda anche che camera sua è al primo piano, ma non altro.

 

-Signor Hazel?

-.. Buongiorno?

-Signor Hazel è tornato!

 

La ragazza che gli sta parlando non avrà più di dodici anni, ha i capelli rossicci, corti e gli occhi gialli, sembra più una donna in miniatura che una bimba, ha una postura decisa e nonostante gli abbia cortesemente chiesto di identificarsi non sembra voler accettare risposte negative. In mano tiene alcune buste della spesa, incredibile che una creaturina del genere riesca a portarsi dietro tanta roba.

L'unico problema è che non ha idea di chi sia questa ragazzina.

 

-Signor Hazel? Tutto a posto?

 

La bambina porta una mantella viola, allacciata all'altezza del collo, un vestitino bianco con dei ricami dello stesso colore della mantella, delle calze fino al ginocchio e un paio di scarpette tutt'altro che pulite, non che lui sia un gioellino dopo settimane in mare.

C'è un modo gentile di dire la cosa?

 

-Hazel Grouse, al suo servizio bambina.

 

La bambina sorride, felice di rivedere quella figura a quanto pare a lei cara, in un certo senso.

Non sono bellissimi i sorrisi dei bambini? Danno un senso di casa, se così si vuol dire. I bambini sono esseri speciali, piccoli geni incomprensibili.

 

-E' stato via tanto tempo.

-Quanto tempo?

-Due anni quasi.

-E' un sacco di tempo per un bambino, vero?

-La mia età è sei volte due anni, quindi è una quantità di tempo considerevole non trova?

-Effettivamente sì.

-Lei non si ricorda di me, vero?

-Non mi ricordo di niente a voler essere sinceri.

 

I sorrisi degli adulti, o chi ci si avvicina, non sono mai un granché, hanno sempre qualcosa che non va', i loro sorrisi. Sono persone che hanno capito che vivranno per sempre fuori dalla loro idea di vita, fuori da ciò che avrebbero aspettato.

 

-Anche a mio fratello è successo, ha battuto la testa?

-Abbastanza forte.

-Se vuole la accompagno a casa.

-Mi servirebbe arrivare alla parrocchia.

-Perfetto.

-Come ti chiami?

-Lorelai.

-Perfe.. (pausa)

 

-Signor Hazel! -Signor Hazel! -Signor Hazel!

-Signor Hazel! -Signor Hazel!

 

Una, due, tre, quattro, quaranta voci si alzano nel mercato, tutte rivolte a lui, tutte intorno a lui, tutte per lui.

Riconosce alcuni visi, pochi. Uno dovrebbe essere un droghiere, un altro il proprietario del saloon, quella donna l'ha già vista, ne è certo.

Sono troppe voci, troppi rumori, troppe richieste, troppe domande. C'è chi chiede che fine avesse fatto, chi cosa avesse visto, alcuni sembravano semplicemente volerlo salutare, ma decisamente per uno che a mala pena sa dove si trova tutto questo frastuono non è una grande idea.

-Io (pausa) .. Io devo aiutare Lorelai con le buste! Mi spiace, so che sono mancato tanto tempo, ma stasera sarò a vostra disposizione per qualunque cosa, perdonatemi.

Un veloce sorriso di circostanza, degno del migliore dei ruffiani. Non gli sembra tanto lontana dalla realtà, quella situazione, ricorda più o meno quale sia la sua posizione lì.

 

 

-La ringrazio per il lavoro che svolge qui a Boston, vescovo.

-Si figuri. Procuratore non c'è niente di meno che possa fare se non liberare questo mondo da esseri pericolosi e indegni d'esistere come i mostri che abitano impunemente intorno a noi. E' un lavoro, ma allo stesso una missione che io stesso ho scelto fin da quando ero bambino.

-Mi spiace anche per la perdita che ha subito, essere di nuovo orfano non deve essere stato facile.

-Non lo è stato.

-Persone come lei non lo meriterebbero.

-Magari no, procuratore.

-Si occupa anche della parrocchia, giusto? Ho saputo del suo straordinario potere.

-Cosa c'entra con la parrocchia?

-Effettivamente niente.

-Ah.

-Dove ha avuto queste particolari abilità? Potrebbero risult(pausa)

-La interrompo subito, procuratore. Contro cosa combattete le vostre guerre?

-Prego?

-Le guerre, procuratore. Fra chi e chi si combattono?

-Fra nazioni, fra stati, fra città, di solito.

-Non è la risposta che le ho chiesto. Le guerre sono conflitti senza senso fra .. Capi. Capi che non si accontentano di ciò che hanno o che non sanno occuparsi di ciò che già hanno. Il motivo per cui io non aiuterei lei è perché le guerre non sono dei soldati, le guerre sono sue, non degli uomini ma di coloro che li comandano. Poche, pochissime sono le guerre che sono state richieste dal popolo, dalla libertà. La nostra battaglia per l'indipendenza ne è una prova lampante. Contro cosa combattete ora? Contro il sud? Contro i nativi?

-Entrambi, vescovo.

-Non appoggerò nessuna delle due.

-Perderemo molte vite umane.

-Perderete molti soldati.

-Non intende aiutare in alcun modo?

-Non lei.

-Allora direi che può andare.

-Direi proprio di sì .

(pausa)

 

 

Un esorcista, un cacciatore di mostri e un uomo in grado di riportare in vita i morti, è questo ciò che gli ha dato la notorietà che poco fa' ha capito di avere. Ricorda i suoi poteri, ricorda il suo mestiere, sembra aver rimosso solo alcune tessere del puzzle.

Funziona in modo strano, il nostro subconscio. Un giorno prendi una botta in testa e non sai più chi è la persona che ti sta sdraiata accanto, magari non ti ricordi lei perché hai sbattuto proprio in quell'istante, se fossi caduto un paio di minuti dopo invece ti saresti dimenticato dove abiti.

Funziona in uno strano modo, la testa.

 

-Non ti ricordi proprio niente? Il tuo nome lo ricordi.

Sembra una donna, Lorelai, come parla, come si muove, come guarda.

-Non ricordo alcune cose, per esempio ricordo che mestiere faccio e come farlo.

-Non ti ricordi di nessuno?

-Non saprei. Non ho visto tutti.

-Il medico che aveva visitato mio fratello dice che rivedere le cose serve molto, o vivere di nuovo la propria vita. Dice che le sensazioni e gli odori sono molto importanti.

-Sai un sacco di cose per essere una bambina, vai a scuola?

-Sì, so leggere, scrivere e cantare. Ma non sono molto brava a far di conto.

-Nemmeno io sono mai stato un granché (ridacchia)

 

Gli odori e le sensazioni sono molto importanti, sia per le persone comuni sia per quelle afflitte da un'amnesia di qualsiasi tipo.

Si dice che un uomo una volta aveva completamente perso la memoria, giù nel Kentucky. Si era rimbecillito talmente tanto da non ricordare nemmeno chi fosse. La gente le aveva tentate tutte per farlo tornare in sé, lo aveva portato nei posti in cui andava sempre, lo aveva portato a lavoro, tutto.

Un giorno arriva la madre di quest'uomo, dice che è impossibile che il figlio non ricordi niente. Entra in casa, non saluta nessuno, nemmeno il figlio e si mette ai fornelli, una fatica del diavolo. Cucina per non si sa quanto, cucina fino a che non esce con in mano un enorme piatto di carne di cervo, il più grosso che si sia mai visto da quelle parti. Aveva un odore che non vi dico, una favola, si sentiva fino in fondo alla strada.

La donna prende quell'enorme piatto, lo mette davanti al figlio e aspetta.

-E' pazza.

Diceva la moglie, la osservava incredula. Come poteva pensare che un po' di cervo potesse guarire suo marito? Beh, che ci crediate o no Steven, così si chiamava, si alza in piedi e piange, piange come un ragazzino e abbraccia quel maledetto piatto. Il giorno dopo se n'è tornato a lavoro, Steve.

-E' pazzesco.

Dicevano tutti.

 

-Grazie per avermi aiutato con le buste, io vivo ..

-Nella terza casa dalla fine della traversa, giusto?

-Sì. Se lo ricorda?

-Ti ho riportato in vita, giusto?

-Giusto.

-Prima di partire.

-Prima di partire. Tutti la chiamano sempre vescovo, io non capisco perché lo facciano. Le persone non mi chiamano studente quando parlano di me, no? Mi chiamano Lorelai. Allora io non capivo perché la chiamassero così 'il vescovo ti ha riportato in vita!” mi dicevano sempre.

-Non mi è mai piaciuto effettivamente.

-Posso continuare a chiamarla Hazel?

-Certamente.

-Allora ci vediamo stasera, signor Hazel.

-A stasera Lorelai.

 

 

Sa che abita alla fine di una strada montuosa, poco fuori dal centro di quella nuova città moderna. La strada inizia subito dopo la parrocchia e ci sono delle viuzze che vanno verso la periferia, in una di quelle vive Lorelai. L'odore è quello della terra, degli alberi, odora di selvatico.

Casa sua è costruita su due piani, in legno, ricorda anche che camera sua è al primo piano, ma non altro.

Fuori da casa sua c'è una donna, una donna alta con i capelli biondo cenere vestita da cuoca, non avrà più di trent' anni. Sbatte i tappeti e si lamenta del caldo e della polvere che si accumula in quella casa troppo grande per una persona sola.

Fermandosi nel viale riconosce quella donna come la sua governante, una donna tutta d'un pezzo che si occupa della sua casa da sei anni a questa questa parte. Il nome non è completamente chiaro nella sua testa, deve ammetterlo, ma arriverà camminando.

 

-Signor Hazel!

 

A differenza degli altri visti poco fa, la donna fa proprio un salto e tutto sembra tremare mentre corre a grandi passi verso di lui, stritolandolo in una presa che non lascerebbe scampo al più grosso dei marinai, figuriamoci a lui.

La sua cuoca si chiama Hilda e sua madre è tedesca. Viene da un paesino dell'Alabama dove è cresciuta con suo padre, sua madre e i suoi due fratelli. Non si è mai maritata per il semplice fatto che, come dice sempre a chi lo chiede, 'tutte le cucine sono suo marito e il buon cibo sono i suoi figli'. Una donna tutta d'un pezzo, Hilda.

-.. Hilda?

- Cos'è quel tono, eh ragazzo?

- Ho preso una botta in testa e non ricordo quasi nulla.

-Il mio ragazzo si è beccato un'altra amnesia? Sei un danno, Hazel. Passi da un'amnesia all'altra (ride) ma finché ricordi le cose importanti va' tutto bene.

-Le cose importanti?

-Il mio nome, ovviamente. (c'è una lunga pausa) E Gat?

 

Ci potrebbero essere tante risposte a questa domanda. Non sa come è morto esattamente, non ne conosce i particolari, la morte di Gat è una maledetta incognita con le gambe.

Gat è.. no, era il suo unico compagno.

Lo ha ucciso una volta e da quel momento, per espiazione della sua colpa, sono diventati compagni di viaggio.

Gat è morto per salvarlo, questo lo sa, era una relazione strana la loro, nessuno ci ha mai capito molto, nemmeno lui, ma c'era ed era bella a modo suo, per quanto non riuscisse a capirci molto prima.

Gat era l'unica cosa di cui aveva ricordo una volta tornato cosciente.

 

 

-Oh, sembri stare molto meglio oggi. Quando ti ho trovato tutto sanguinante e quasi morti ho pensato quale sorta di terribile youkai fosse caduto dal cielo. Tieni (porge tazza)

-.. Grazie.

-Di certo non sei di queste parti (pausa) non ricordi ancora niente?

- …

-Non sforzarti troppo.

Ah, vero. Ecco qui. Anche quando eri inconscio non volevi lasciarla andare. Deve essere sicuramente importante per te.

 

 

Esattamente come quella volta, senza che un solo muscolo del viso si ritrovi a cambiare la sua posizione, le lacrime scendono dal viso, tante, salate, dolorose.

C'è qualcosa di sbagliato in quella situazione, c'è qualcosa di sbagliato se quella bandana che porta al collo non è più sul suo padrone.

 

-Gat è morto durante il nostro viaggio, Hilda.

 

Senza che la sua voce tremi, pronuncia queste parole.

Senza che un solo muscolo si muova, continua a piangere.

Un animo spezzato, quello di Hazel, spezzato da talmente tante cose di cui ha o non ha memoria.

Tutto ciò è frustrante. Dolorosamente frustrante.

-Vorrei andare a farmi un bagno, ho passato molto tempo per mare.

-Certamente, preparo qualcosa da mangiare intanto?

 

Come detto prima, gran donna, Hilda. Sa quando parlare e quando no, di cosa parlare e cosa no.

 

-Signor Hazel.

-Sì?

-Quello è il ripostiglio.

-Lo so.

-Certamente. 

 

  
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