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Autore: Edsvoice_    02/09/2013    0 recensioni
Grace's Hospital.
Harry è solo. Si sente solo. Ha tentato il suicidio e ora si ritrova ricoverato in questa clinica, che odia. Ma, un giorno fa un incontro strano. Louis, un ragazzo curioso, con il sarcasmo come unica difesa e via di fuga.
Poi ci sono Liam, Zayn, Ed e Niall, ad incorniciare il tutto e rendere la storia più movimentata, risolvendo casini e creandone il doppio.
Dal primo capitolo:
Sento una risata dietro di me. Mi volto di scatto. Un ragazzo con i capelli castano chiaro e gli occhi cristallini mi guarda divertito. La barba di un giornio segue le rughette che si formano intorno alla sue labbra. La cosa più impressionante è la magrezza di questo ragazzo.
***
-Sai, sono qui da due mesi e mezzo e ancora mi stupisco delle stupide posate che ci propongono in mensa: forchette di metallo e coltelli di plastica smussata. Capisco il motivo, ma se non riusciamo a tagliare un pezzo di carne, come possono pensare di riuscire a farci mangiare?-.
Aggiornamento: Martedì
Spudoratamente Larry.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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chap6 Apathy.

Mi rigiro la forchetta tra le dita, mangiucchiando poco convinto una foglia di insalata.
-Harry, si può sapere cos'hai?- chiede Niall, intento a fare un castello con le lattine vuote delle bibite lasciate dai ragazzi. Scuoto leggermente le spalle, allontanando il piatto. Lo stomaco è completamente chiuso, non riesco a ingoiare neanche due chicchi di mais insieme. Liam mi affianca e si siede vicino a me. Mi ha osservato durante tutto il pranzo. Mi lancia un'occhiata eloquente e muove la testa in direzione della porta. Annuisco, lasciando cadere la forchetta sul piatto.
-Signori, io e Harry leviamo le tende, se non vi dispiace.- sorride Liam, salutando Zayn, Ed e Niall con un cenno della mano. Mi sforzo di sorridere e ci avviamo verso la nostra camera.
-Allora, non mi devi dire niente?- domanda Liam una volta entrati in camera e facendomi sedere sul letto.
Mi passo svogliatamente una mano tra i ricci, inspirando profondamente.
-Ti ricordi questa mattina? Quando ti sono venuto a cercare?- il castano annuisce -Bene, mentre rientravo, mi sono nascosto da Anita che stava parlando con uno sconosciuto, chiedeva del quarto piano.- mi fermo un attino, poi riprendo -L'uomo si è rivelato essere il fantastico fidanzato di Louis.- Liam non maschera la sua reazione, spalancando gli occhi e sollevando le sopracciglia fino all'attaccatura dei capelli.
-Alla fine quindi hai trovato Louis.- dice, dopo essersi ripreso dallo shock iniziale. Annuisco.
-Lo stavo cercando dappertutto, ma poi ho avuto la strabiliante idea di andare nella sala comune a calmarmi un po'. Peccato che c'erano Louis e il suo ragazzo. Stavano parlando, poi il ragazzo se n'è andato baciando Louis.- proseguo, sospirando. Sento una stretta curiosa allo stomaco, come se ancora non metabolizzassi quello che è appena successo. Non sento nulla, tranne che questo strano dolore all'altezza dell'addome.
Scivolo sul letto, fino a coprirmi con le coperte, nonostante sia completamente vestito, sperando di chiudere così la conversazione. Liam, però, non è dello stesso avviso.
-E allora? Cosa hai fatto dopo, cos'ha fatto lui? Ti ha spiegato perché ti ha baciato?- chiede a raffica. Mi limito a girarmi su un fianco e sussurrare -Me ne sono andato.- prima di chiudere gli occhi e far finta di non sentire gli sproloqui di Liam.

Sono passati due giorni da quando è successo.
Mi sembra come se tutto fosse grigio. Ormai non mi interessa cosa dicono i miei amici e i pettegolezzi di Zayn. Non voglio sapere perché Ed è ancora in clinica ne' chi sia la cotta di Niall.
Cotta: in inglese crush: come quando sbatti contro qualcosa. Come quando hai la patente da tre ore e tamponi con l'auto di tua madre un lampione in pieno centro. Splendido come una lingua possa rappresentare una situazione del genere.
Non vedo Louis da quella volta. Ma questa assenza non dura molto: il ragazzo in questione varca le porta della sala comune e si avvicina al nostro angolo. D'un tratto il divanetto su cui sono seduto mi sembra così comodo che non mi ci alzerei neanche per tutto l'oro del mondo. Il castano dagi occhi azzurri è guardato male dai ragazzi che mi circondano. Ormai tutti sanno quel che è successo.
-Harry, ti posso parlare?- domanda squadrando i presenti -Per piacere.- aggiunge, puntando gli occhi su di me.
Alzo distratto lo sguardo, fino ad incontrare il suo. Un lieve torpore si risveglia al livello del mio stomaco.
-Forse è meglio che te ne vai.- sento dire da Liam. Il tono di voce è come sempre placato e tranquillo, ma non ammette repliche.
Louis non lo degna di uno sguardo.
-Per piacere.- mormora ancora. Combattendo contro i miei muscoli, che sembrano non volersi staccare dal divano, mi alzo e annuisco lentamente, seguendolo. Mi porta nella terrazza. Non esco mai nella terrazza, soprattutto in questo periodo. Maggio porta tanta afosità e questo caldo umido mi da fastidio, ma, nonstante tutto, non ribatto ne' chiedo di tornare dentro.
Mi metto a sedere sulla balaustra.
-Mi dispiace Harry. Mi dispiace davvero tanto.- comincia, avvicinandosi subito di qualche passo. Scendo dalla balaustra e mi allontano da lui. Mi guarda mortificato prima di fermarsi rigido dov'è.
Dopo circa due minuti buoni passati a guardarci senza un motivo, chiede -Perché non mi dici niente Harry?- riprendendo a camminare verso di me. Scrollo le spalle, distogliendo lo sguardo per posarlo sul cortile su cui affaccia la terrazza.
-Non vuoi sapere perché ti ho baciato?-
Un altro passo.
-Non vuoi sapere perché te l'ho chiesto?-
Un altro.
-Perché non lo vuoi sapere? Perché non me lo chiedi?- domanda, alzando un po' la voce, facendola diventare leggermente acuta.
Riporto gli occhi su di lui, scoprendolo più vicino di quanto pensassi. E' a mezzo metro da me e riesco a sentire il fiato caldo sul collo.
-Ormai, non mi interessa più.- rispondo secco. Ho la voglia di allontanarmi di nuovo, di mettere tra me e il ragazzo quanta più aria possibile. Non voglio guardarlo negli occhi per vedere il dispiacere, o addirittura la pena nel consolarmi. Non voglio vedere i suoi occhi così espressivi e leggerci qualcosa che farebbe più male a me dopo che quanto a lui adesso.
D'un tratto, senza che potessi rendermene conto, mi afferra l'avambraccio, costringendomi a guardarlo per lo stupore. Non ritiro il braccio come la prima volta.
-Guardami.- ordina, sussurrando. Obbedisco, anche perché sono stufo di guardare il cortile o il suo naso, pur di evitare gli occhi, o peggio mi sento, la bocca.
Mi fissa per un po', prima di ricominciare a parlare, con un tono di voce basso e stanco.
-Te lo dico lo stesso. Mi piaci. Lo so da quando ti ho visto fumare una volta in cortile, è così che ho visto dove nascondevi le sigarette. Mi sono subito chiesto chi fossi. Quando abbiamo parlato la prima volta ho subito capito che non mi saresti passato di mente così presto. Poi però sono stato male, e ho sperato tanto che venissi. Davvero tanto. E tu sei venuto. Non potevo farmi scappare un'occasione del genere. Stavo malissimo e avevo paura di non poter più uscire da quella stanza. Mai più. E' per questo che ti ho chiesto un bacio, solo per sapere come sarebbe stato.- conclude, lasciando però che molti interrogativi ronzassero nella mia testa.
Non mi muovo ne' dico qualcosa. Sono caduto in uno stato catatonico. Non so cosa si fa in queste situazioni. Non ne ho la più pallida idea. Così opto per lo stare in silenzio, lasciando Louis a crogiolarsi nel dubbio. E' crudele, ma non mi interessa. E' come se questa situazione la stesse provando qualcunaltro e io la stessi a guardare attraverso uno schermo. Dopo interminabili minuti, è Liam a salvarmi. O, comunque, a salvare l'Harry dentro lo schermo.
Louis si ritrae da me, lasciandomi di colpo il braccio. Liam squadra prima me, poi Louis.
-Harry, è mezz'ora che sei qui fuori, hai intenzione di entrare?- dice con tono scocciato. Annuisco e in silenzio gli passo accanto, senza guardare un'ultima volta Louis.
Il mio compagno di stanza mi segue e invece di indirizzarmi verso i divanetti, dove tutti ci guardano con aria curiosa, mi fa cenno di uscire dalla sala comune e tornare in stanza.
Una volta entrati, il castano mi fa sedere sul suo letto.
-Allora, cosa è successo?- domanda cordiale, accenando un sorriso. Si siede accanto a me, facendo sfiorare le nostre spalle.
-Nulla. Ha detto che gli piaccio.- rispondo atono. Fino a una settimana mi sarei messo a saltare come un matto. Ora, invece, non ha più importanza. Mi sento un po' usato, come una voglia che Louis aveva, ma che ora è passata, o quasi.
Scrollo le spalle e mi volto verso Liam, attendendo una risposta.
Mi guarda attentamente, senza fiatare. Si limita a far scorrere gli occhi sul mio viso, cercando qualcosa.
-Ci sei rimasto male.- dice infine. Non è una domanda, e anche se lo fosse non avrei risposto comunque. Mi distendo, facendo scorrere le lunghe gambe dietro la schiena del castano e passandomi le mani dietro la testa.
-Liam?-
-Si?-
-Con chi ti vedi, di notte?- domando a brucia pelo. Alzo un po' la testa per vedere la sua reazione. E' sbigottito e ha la bocca leggermente socchiusa. E' sorpreso dalla domanda e so che muore dalla voglia di sapere come l'ho scoperto. La verità è che non lo sapevo, era solo una prova e la sua reazione mi ha dato la conferma.
Nonostante abbia la domanda sulla punta della lingua, si trattiene e risponde -Con qualcuno.-.
Sorrido impercettibilemente alla sua risposta evasiva. Sviato l'argomento 'Louis', ora sono deciso a scoprire qualcosa di più.
-Ah si? E io che pensavo fossi zoofilo.- ironizzo per sdrammatizzare. Cosa che non funziona tanto bene, dall'espressione cupa di Liam.
-Perché non me lo vuoi dire?- sospiro -E' per caso una paziente?- domando tranquillo, guardando le minuscole crepe sul soffitto immacolato.
-Diciamo.- risponde. Dal tono capisco che la conversazione è chiusa. Mi alzo dal suo letto e vado in bagno a cambiarmi, mi metto uan tuta e recupero un iPod scrauso da sotto il letto, completo di cuffiette, e mi avvio verso la porta sotto lo sguardo confuso di Liam.
-Dove vai?- domanda, squadrando prima me, poi il piccolo lettore che ho in mano.
-A correre.- rispondo, prima di chiudere la porta.

Wah.
Lo so, perdonatemi davvero tantissimo. Oggi ho avuto gli esami di riparazione e anche domani e sono stata con la schiena china sui libri tutta la settimana. Mi dispiace tantissimo per il ritardo, mi ero promessa di non farli.
Oltre a questo, era da un po' che avevo in mente una OS, sempre Larry, e un giorno ho deciso di scriverla, presa da una strana ispirazione. Che Lana Del Rey sia benedetta.
Bon, vi lascio qui il link, è cortina, e mi piacerebbe davvero tanto se la recensiste, anche un commentino ino ino, giusto per farmi sapere se fa schifo o meno.
Ringrazio tutte quelle sante ragazze che non hanno mollato la storia nonostante il ritardo enorme. Davvero grazie. A chi recensisce e ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate. Siete adorabili.
Baci, la vostra -non più in ritardo- Edsvoice.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2096725&i=1
  
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