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Autore: Allyn    05/09/2013    4 recensioni
Per la vita o per la morte è una long che vede protagonisti Sasuke e Naruto, in un universo alternativo sono due ragazzi dell'ultimo anno di superiori, Sasuke con il suo passato ricco di dolore, tessuto in una trama di sangue e follia, Naruto invece con molta sofferenza alle spalle eppure carico di una voglia di vivere contagiosa. Le loro vite si incroceranno, scatenando così una serie di eventi e di cambiamenti in entrambi... fino all'epilogo di questa storia, con una corsa disperata contro il tempo, con il cuore pronto a esplodere nel petto, nel tentativo di uno di raggiungere l'altro, che sia per la vita, o per la morte.
Nella speranza che vi piaccia!
***
Sasuke mi guardò, senza dir niente, fissò il rosso che tingeva la mia pelle, guardò dentro i miei occhi, scrutò, forse alla ricerca di qualcosa per cui urlarmi contro.
Provò a ritrarre la mano, ma la trattenni a me, stringendola, facendogli male là dove la ferita pulsava.
“Non mandarmi via” Pregai.
Le lacrime vicino ai suoi occhi non si erano ancora asciugate.
“Non mandarmi via” Lo abbracciai, tenendo ancora stretta la sua mano nella mia, sporcandomi di rosso la maglietta.
***
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Questa storia è frutto di fantasia, ringrazio il maestro Kishimoto per i personaggi.

Per la vita o per la morte

 

 

Prologo

“Puoi piangere se vuoi” La voce dell’uomo era volutamente gentile, fin troppo, chissà quanto aveva studiato per riuscire a fare quella faccia piena di compassione, per evocare ogni volta quel tono tanto rassicurante, pensò Sasuke, fissandolo dal divanetto di pelle, gli occhi neri, privi di lacrime, e tali sarebbero rimasti, fissi sull’uomo che gli sedeva di fronte.

***

“Nessuno ti obbliga a parlare, lo sai, quando ti sentirai di farlo io sarò qui” Ancora quella gentilezza ostentata, quella pazienza esasperante, dopotutto era pagato per questo, rifletté Sasuke, le braccia conserte, i capelli lisci a coprirgli gli occhi, questa volta fissi sul diploma di psicologo affisso alla parete alla spalle del suo interlocutore.

***

“Trattenere i tuoi sentimenti non farà altro che danneggiarti, Sasuke” Lo aveva detto con un sospiro, mentre la penna gli oscillava tra le dita.

“Cosa credi di saperne tu!” Aveva sibilato Sasuke, inchiodandolo con gli occhi color pece, avanzando verso la scrivania, poggiando entrambe le mani sul legno liscio, sperando di poterlo spezzare con la pressione dei polpastrelli.

“Sono qui a fingere di ascoltare le tue cazzate ogni settimana solo perché me lo hanno imposto, non mi interessa minimamente quello che hai da dirmi” La voce gli tremava dalla rabbia, ma i suoi occhi rimanevano solidi, cristallizzati in quell’espressione lontana e apatica.

“Non è colpa tua, Sasuke” Gli sussurrò l’uomo poggiando una mano su quella del ragazzo, sostenendo quello sguardo troppo antico per quel corpo troppo giovane.

“Non è stata colpa tua se loro sono morti, tuo fratello era malato…” Gli disse, sicuro di colpire il più scoperto di quei nervi ora completamente esposti, vulnerabili.

Sasuke aprì bocca senza parlare, le labbra sottili si contrassero divenendo poi una linea fine e tirata.

“Tu non sai niente!” Disse, cercando di calmarsi.

“Non c’eri quando li trovai per terra, dilaniati come bestie, non c’eri quando lui tornò anni dopo per finire il massacro, non c’eri…”

 

***

 

“Amavi molto tuo fratello” Sentenziò la voce.

Sasuke non rispose, continuò per tutta l’ora a guardarsi la punta delle scarpe, ricordando quando quel giorno lontano si macchiarono del sangue dell'altro.

Lo aveva atteso pazientemente, covando in cuor suo un sogno di vendetta che sapeva d’amaro e di ruggine. Si era preparato, sapeva che prima o poi il momento sarebbe giunto, ma questo quell’uomo seduto di fronte a lui non lo sapeva, non capiva quanto fosse stato grande il dolore che aveva provato affondando la lama del coltello nel petto di quel giovane uomo con i suoi stessi occhi, quanto avesse fatto male sentirgli sussurrare quelle parole, ma su una cosa aveva ragione, Sasuke aveva amato molto suo fratello.

A volte il destino tesse trame di sangue, amore e vendetta in un mosaico folle e malato, questo lui lo aveva capito tanti anni prima, quando Itachi aveva fatto fuori tutta la sua famiglia, lasciandolo in vita per capriccio, per costringerlo a diventare più forte, a vivere nel terrore del suo ritorno. E lui era cresciuto seguendo quel consiglio malato, attendendo il giorno in cui avrebbe strappato via la vita a quel fratello folle, divenendo anche lui una pedina di quel gioco sporco, abbandonando la dolce innocenza dell’infanzia, abbandonando sorrisi, crescendo solo in visione di quella vendetta, un altro filo nella trama sporca di sangue.

Ora cosa gli rimaneva? Il ricordo di quegli occhi che si spegnevano, neri come i suoi, nessuna spiegazione, solo l’impressione di non aver capito mai niente, mentre le labbra di Itachi sussurravano un “Grazie, fratellino, mi dispiace, ma questa è l’ultima volta”.

 

 

 

 

Forse era troppo tardi, ma dovevo farlo, dovevo correre, ancora e ancora, che da calpestare e ci fossero mille miglia o solo un metro, che i muscoli si strappassero dalle ossa o meno per lo sforzo, io dovevo correre, dovevo farcela, dovevo raggiungerlo che fosse per la vita, o per la morte…

 

Capitolo 1

Avevo avvicinato Sasuke Uchiha tra i banchi di scuola, un mattino senza sole, i suoi occhi, nella luce grigiastra di quel cielo privo d’azzurro sembravano ancora più neri, lucidi. Mi chiesi se avesse pianto.

“Ehi, tutto bene?” Gli avevo chiesto poggiando entrambi i gomiti sul suo banco vuoto.

“Che vuoi?” Rispose lui mollemente, abbandonando con lo sguardo il paesaggio oltre la finestra sporca e inchiodando i miei occhi ai suoi.

“Perché hai pianto?” Mi uscì in un sussurro, mentre il mio stomaco sembrava contorcersi sotto la camicia.

“Io non piango, e adesso togliti di mezzo, la ricreazione dovrebbe essere già finita da un pezzo” Aveva detto, tornando a fissare chissà che cosa oltre quel vetro opaco.

Quel giorno non gli avevo più rivolto la parola, anzi non l’avevo più rivolta a nessuno, mi ero chiuso in bagno, con addosso ancora quello sguardo pece e il dolore di quegli occhi, e un desiderio nuovo e invadente, quello del sapore di quelle labbra sottili, incredibilmente ben disegnate per appartenere ad un ragazzo.

“Uchiha Sasuke, è nuovo in classe” Mi aveva detto il mattino seguente Sakura un mia compagna, per cui avevo da sempre avuto una cotta smisurata. Notai il rossore non indifferente sulle sue belle guance, e gli occhi verdi stringersi in due fessure pensierose quando aggiunse: “Non si lascia avvicinare da nessuno, sta sempre da solo, dicono che nel paese dove viveva prima sia successo qualcosa alla sua famiglia, qualcosa di brutto”.

Attesi che si rinfilasse la giacca, si mettesse la tracolla sulla spalla e uscisse di classe, per seguirlo.

Mi sentivo incredibilmente stupido, ma non importava, dovevo in un modo o in un altro parlare con quel ragazzo di cui ora conoscevo il nome.

Mi nascosi dietro un auto e lo fissai.

La luce di quel primo pomeriggio riluceva sui suoi capelli nerissimi, sulla pelle chiara, facendola sembrare tanto delicata e luminosa, era bello, il ragazzo più bello che avessi mai visto, più bello di qualsiasi Sakura o Hinata, di qualsiasi ragazza con cui avessi mai provato ad uscire.

Cosa stavo pensando?

Una sorta di ansia mi colse di sorpresa mandandomi sottosopra lo stomaco.

A me non piacevano i ragazzi, c’era sicuramente altro, alla base del mio comportamento, fu per colpa di tutti quei pensieri che rialzando lo sguardo sulla strada mi accorsi di averlo perso di vista.

Imprecai mentalmente, sia per la consapevolezza di aver pedinato un mio compagno, sia per quella strana situazione in cui mi ero cacciato.

Girai i tacchi, dopotutto avevo un intero anno scolastico per parlargli, mi dissi, l’ultimo anno del liceo.

“Perché mi stai seguendo?!” Una mano mi afferrò il colletto della camicia sbattendomi contro l’auto dietro la quale ero stato appostato poco prima.

Sasuke Uchiha mi fissava, l’espressione scocciata sul bel volto ovale.

“Sei per caso muto? Che cazzo vuoi da me?” Domandò urlando, aumentando la presa sulla stoffa e sbattendomi ancora una volta contro la carrozzeria dell’auto.

“Voglio essere tuo amico” Dissi, sostenendo i suoi occhi neri.

Mi lasciò andare.

Scivolai a terra, risistemandomi l’uniforme della scuola e respirando grandi boccate d’aria.

“Non sono interessato alla tua amicizia, lasciami in pace” Sputò, afferrando la tracolla che aveva lasciato cadere a terra e riprendendo la sua strada.

“Dannazione, che figura di merda” Brontolai tra me e me, rimanendo ancora seduto sull’asfalto caldo.

“Uzumaki” La sua voce mi sorprese. “Non azzardarti più a seguirmi”.

 

Note dell’autore:

Eccomi con un’altra long SasuNaru o NaruSasu, per adesso arancione, probabilmente muterà in rosso, probabilmente con qualche scena lemon, questa volta AU, spero non troppo OOC, ma ripeto, lo spero J.

Non so ancora se ci sarà da piangere o meno, per adesso so solo che non sarà tutta risate e allegria, anche se quei momenti ci saranno, che in un modo o in un altro ho cercato di prendere spunto dal manga per alcuni eventi, ma non troppo ehhhe (Kishi-sama perdonami se puoi!).

Abbiamo Sasuke e abbiamo Naruto, direi che può bastare aahahah.

Sasuke ha un passato difficile, ha quel trauma, a segnarlo, a rovinargli il mondo, la vita, a rovinargli tutto, a non farlo vivere; ma non vuole aiuto, non vuole alcun sorriso a confortarlo, alcuna parola rassicurante…

Poi c’è Naruto, un passato doloroso e tanta voglia di vivere, c’è la sua testardaggine, ci sono i suoi sentimenti, forti come uno tsunami…

Più o meno ho già scritto il capitolo finale, anche se manca la sentenza, nelle ultime righe ahahah vabbè, decideremo strada facendo, se essere cattivi o meno… :P

Spero vi piaccia, premetto che sarà ambientata nel nostro universo, un po’ tra i banchi di scuola,un po’ tra i sentimenti e i problemi di questi due, con la speranza che non vi annoi e che vi faccia trascorrere dei minuti piacevoli durante la lettura.

Grazie per l’attenzione, e grazie a chi lascerà un commento, una frase, un consiglio, una parola!

Un bacione, ancora Allyn, per l’ennesima volta con Naruto e Sasuke!

 

 

 

 

   
 
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