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Autore: Bacchikoi    19/03/2008    6 recensioni
Lui vuole concludere piacevolmente la serata. Per lei la "giornata" di lavoro è appena cominciata.Lui è venuto a New York per affari e non se ne andrà finche non li avrà conclusi. Lei fa "affari" a New York e comunque se ne andrebbe volentieri anche senza concludere alcunchè.Lui è un magnate della finanza. Lei fa il mestiere più vecchio del mondo.Sembrano non avere in comune nulla, ma Beverly Hills li farà incontrare... e allora scopriranno che in fondo non sono così diversi: necessitano di felicità, di vivere, di amore...La storia del film Pretty Woman in versione Naruto! Coppia principale: SasuSaku
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Eccomi qua! Dopo una LUNGA assenza (diciamo pure, meno di 24 ore XD) torno con questa fanfiction, che a differenza di "Quella cosa" si presenta un bel po' lunghetta... Ringrazio tutte/i coloro che hanno commentato "Quella cosa", la mia prima fiction! Davvero, siete state grandi, mi hanno fatto piacere tutti i vostri complimenti e come promesso vi risponderò alla fine di questa fiction! Credo proprio di essere riuscita a superare il mio blocco di timidezza, anche perché questa fiction (per la quale mi era venuta l'idea tanto tempo fa) la voglio portare a termine ASSOLUTAMENTE! Metterò il rating come giallo perchè, si sa, questa storia ha anche delle scene... un po' piccanti! XDD Non posso però assicurare sulla frequenza degli aggiornamenti, anzi, sarà molto dura per me scriverla, perché quest'anno scolastico è di natura molto impegnativo e non ho molto tempo per dedicarmi alle mie cose... mi dispiace tanto!
Un'ultima cosa prima di dire 2 parole sulla storia e chiuderla qui (la voce di tutte le lettrici:-ERA ORA!-): COMMENTATE, COMMENTATE, COMMENTATE! Se commentate, mi ispirate, se mi ispirate scrivo, se scrivo posto prima! e ho ancora tanto bisogno dei vostri consigli!

Pretty woman [in love] è la storia di "Pretty Woman", il film, rivista da me in chiave Naruto... questo vuol dire che: i personaggi sono quelli di Naruto; il carattere dei personaggi della storia cambierà rispetto al film, questo perché non voglio fare personaggi troppo OOC (se mi capita, ditemelo!); di conseguenza cambieranno anche alcuni eventi (i personaggi si comportano diversamente) poco importanti, anche se la linea di base del film rimarrà quella e comunque cercherò di non tralasciare molto; alcuni eventi (e forse anche personaggi) li aggiungerò io, per fare un po' più di storia, ma ripeto che non stavolgerò la trama, amo troppo quel film per farlo! XD
La storia non è mia, né quella di Naruto né quella di Pretty Woman, i personaggi sono tutti maggiorenni (quindi non vi preoccupate, che Sasuke guida con la patente!XD), i personaggi non sono miei, ma di Kishimoto (che è così gentile da prestarmeli!XD). Cominciamo!

***

-Malgrado quello che si dice è solo questione di soldi, perciò immaginate, signori, di essere ad un banco di pegni in prestito...- le signore, incuriosite, osservarono attentamente i gesti del prestigiatore mentre egli continuava dicendo: -Guardate: 1... 2... 3...- continuò facendo comparire 3 monete e facendole rapidamente scomparire con un rapido gesto della mano -Vedete, ha tutto lei- disse indicando una signora -e io non ho niente, le ha tutte e 4 lei!- le donne, divertite, risero di gusto.
Anche lui, un giovane uomo che stava in piedi poco distante da loro e le stava osservando, sorrise lievemente: non c'era che dire, il rinfresco organizzato da sua moglie per quel pomeriggio stava avendo il successo sperato. Tutta la buona società di New York vi presenziava e tutti quanti, da come poteva argutamente osservare, apparivano rilassati e divertiti.
Del resto, lui non poteva fare altro che esserne felice... dopotutto, era per quello che avevano invitato un così grande numero di persone: dare un party di beneficenza con invitati importanti, famosi e soprattutto facoltosi era l'ideale per farsi conoscere a New York e farsi la reputazione di uomo generoso e potente che LUI necessitava per concludere il maggior numero di affari in quella città.
Improvvisamente il cordiale sorriso del giovane si allargò in un ghigno: LUI, che agli occhi di quella gente doveva apparire come un amabile benefattore, un protettore di orfanotrofi, ospedali e chissà quali altre amenità tipiche dei poveri mendicanti, LUI, che per tutti i presenti costituiva il mecenate che aveva finanziato quella festa così piacevole e ricca di buon gusto, così giovane ed eppure così animato nel suo cuore da squisiti sentimenti di bontà, gentilezza e generosità, in realtà non era poi molto diverso da uno qualsiasi di quei tiranni, avidi e spietati, freddi calcolatori di ogni situazione, crudeli e astuti al tempo stesso (e quanto adorava quella magica combinazione di quegli adorabili sentimenti che sentiva ancora più presenti nel SUO, di animo) che avevano imperversato e ancora imperversavano sin dalle origini del mondo... LUI in verità non si sarebbe mai lasciato distogliere in un affare da quisquiglie inutili come l'affetto, la generosità, i buoni sentimenti, benchè la maggior parte delle persone presenti lì in quel momento non ritenesse ciò nemmeno lontanamente pensabile... LUI, si soffermo ancora a pensare ridendo (ma forse "ridere" non sarebbe mai stato un termine corretto da utilizzare riguardo a lui) in cuor suo, non si degnava nemmeno di partecipare alla festa che era stata organizzata in suo onore, preferendo invece stare rintanato nel suo ufficio, situato nel palazzo posto di fronte al giardino del centro conferenze dove il rinfresco aveva luogo, osservando il brulicare di gente sotto la sua finestra, aspettando con pazienza il momento in cui essa se ne sarebbe finalmente andata e LUI avrebbe potuto finalmente togliere quella maschera di cordialità che si era tanto ingegnosamente costriuto, per poter nuovamente indossare i panni dell'uomo di affari privo di scrupoli, cinico e sottile che costituivano la sua vera vita, il suo vero essere, la SUA VERA MASCHERA.
La sua attenzione torno nuovamente sulle persone presenti. Dopotutto, pensò, nemmeno lui aveva un granchè da fare lì, in quella festa che andava già benissimo anche senza il suo intervento. Se c'era poi una persona che odiava i ritrovi mondani più di quanto li odiasse il festeggiato era certamente lui... lui, tutta quella folla ciarlante l'avrebbe fatta sparire con un batter di ciglia, se solo avesse potuto... ma non poteva, anche perchè tutti loro gli servivano (chissà, forse era unicamente per questo che sopportava tutto ciò...). Lascio quindi perdere il resto del mondo e si concentrò su questioni e luoghi ben interessanti di quel giardino...
Lì, in quell'ufficio al secondo piano del centro congressi, c'era colui sul quale tanto aveva ragionato... lo poteva scorgere muoversi... azzardò pensare nervosamente, dietro le tende... poteva benissimo indovinare ogni sua mossa...
Perché in fondo, pensò, io e te siamo esattamente identici, otouto...


Se c'era una cosa che Sasuke Uchiha aveva sempre detestato fin dalla sua più remota infanzia, era la disubbidienza ad un ordine che lui aveva categoricamente impartito. E certamente il comportamento di Kin, la sua ex (ormai aveva già deciso) "amica" non poteva essere catalogato sotto la voce di ubbidienza...
-Dico, Sasuke, ma mi stai ascoltando?-
Seccante, ogni donna diventava per lui quanto mai seccante ogni volta che trascorreva con lei più di un mese scarso della sua vita...
-Sì, certo Kin, ho sentito perfettamente tutto quello che hai detto.-
...anzi, a dire il vero quasi ogni persona diventava seccante e noiosa per lui dopo un lasso di tempo così breve.
-Bene, perché io non ho la benché minima intenzione di seguirti a New York... ma non potevi farmi avvertire prima? E comunque ormai parlo più con la tua segretaria che con te...-
-Spiacente- come se mai lo fosse stato -non ho avuto tempo prima.- proseguì, ignorando volutamente la sottintesa protesta che lei gli aveva esposto con le sue ultime parole.
-Oh, Sasuke!- sbottò lei -dì la verità, tu non vuoi MAI avere tempo per me! Non ti rendi conto che una relazione in questo modo non può funzionare?!-
-Mi dispiace- rispose lui lapidario -ma questo per ora è tutto quello che posso dare.-
-Bene, se la metti in questo modo allora addio, Sasuke.-
Forse c'era una dote che poteva dire di aver apprezzato in lei quando l'aveva conosciuta, ossia la sua capacità di essere sintetica, al contrario della maggior parte della popolazione femminile... e la apprezzò ancor di più in quel momento.
-Addio, Kin.-
Fu così che fini la sua storia con Kin. E non lo stupì più di tanto scoprire che ciò non gli dispiaceva affatto.
Riattaccò bruscamente la cornetta del cordless, per poi notare, dal modo in cui il tappeto dell'ufficio, prima perfettamente steso, si era arricciato, che aveva camminato nervosamente davanti alla finestra durante tutta la telefonata. Il tempo era denaro, specialmente in quel momento, e lui non poteva permettersi di sprecarne nemmeno per sistemare le sue questioni personali. Lo irritò perciò comprendere come quella insignificante faccenda lo avesse oltremodo privato di tempo prezioso, nonché irrimediabilmente irritato.
Con quell'umore precario sarebbe stato inutile mettersi al lavoro, quindi Sasuke optò per andare a farsi un giro in macchina per scaricare la tensione.


Il suo sguardo si pose interrogativo sulle chiavi che i due posteggiatori gli avevano posto tra le mani. Quando gli uomini gli avevano spiegato che, per il caos di macchine che si era venuto a creare nel parcheggio a causa della ingente affluenza di persone intervenute al ricevimento, era praticamente impossibile spostare anche solo di un millimetro la sua limousine, Sasuke era montato su tutte le furie e aveva scoccato ai poveretti un occhiata gelida carica di astio e di odio (che i due lavoranti nemmeno meritavano), per il semplice fatto che involontariamente essi avevano guastato ogni suo progetto riguardo al tour turistico che aveva intenzione di compiere a New York, dove, tra l'altro, non era mai stato.
Ignorando le faccie sconvolte e terrorizzate degli uomini davanti a lui, Sasuke si era però voltato ed aveva immediatamente adocchiato lo splendido profilo della Lotus Esprit di suo fratello Itachi, macchina orgogliosa nella sua lussuosità, elegante nelle forme, ma soprattutto miracolosamente LIBERA da qualsiasi ostacolo che potesse ostruire la sua uscita dal parcheggio. Era perfetta.
Dimenticare ogni suo disegno sulla limousine e farsi dare le chiavi di quel gioiellino era stato tutt'uno.
Ora però sorgeva il dilemma di COME utilizzare effettivamente l'automezzo, visto che l'ultima volta che aveva guidato un veicolo che potesse anche solo vagamente somigliarle era stato a scuola guida, qualche anno prima, e che successivamente aveva avuto unicamente la sua limousine, che decisamente era parecchio diversa da quell'auto sul quale sedile anteriore sedeva ora perplesso. Mentre tentava in ogni modo di ricordare le regole basilari della guida, sopraggiunge affannosamente suo fratello Itachi.
-Otouto, posso gentilmente chiederti cosa diavolo sta facendo seduto sul sedile della MIA macchina?-
Dopo un primo breve istante di silenzio, dato dal senso di soggezione e ammirato rispetto che la vista del fratello infondeva in un angolo remoto del suo cuore ogni volta che lo vedeva, Sasuke gli rispose:
-Guido, non si vede?-
E Itachi seppe che sì, con lui il suo fratellino era rimasto quel bimbetto impacciato e scontroso che innocentemente dava risposte stupide E OVVIE alle sue domande, tanti anni prima.
-Questo lo noto anch'io, ma si può sapere perchè proprio ora hai deciso di farlo sulla MIA macchina? Non puoi usare la tua limousine?-
Ma Sasuke non lo stava più ascoltando. Riuscito finalmente ad accendere il motore e data una rapida occhiata ai comandi, aveva già posto le mani sul volante, trionfante, sicuro di potercela fare...
Vistosi perduto, avendo notato che il più giovane aveva già ingranato la prima e si accingeva a premere l'acceleratore per partire, Itachi non poté fare altro che disperarsi per la sua amata Lotus, preda imminente di un ragazzino iperattivo, futuro rottame nel deposito di un qualche sfasciacarrozze dei dintorni...
-Beverly Hills è giù, in basso, otouto- gli urlò dietro, mentre il diretto interessato era già partito all'avventura, seguito dal tremendo rumore di una frizione che grattava, assai rumorosamente per i gusti dei due parcheggiatori, assai dolorosamente per i gusti di Itachi.


Una nuova serata iniziava in quel momento. Il sole, già da tempo calato, stava lasciando il posto ai rami dell tenebre che, nonostante la luce fosse ancora visibile, si allungavano lentamente sul paesaggio, presagio che tra poco più di tre, quattro ore sarebbe stata ora di dormire. Ma al popolo di Beverly Hills tutto ciò non interessava: la giornata di lavoro era appena cominciata, il quartiere del lusso e del piacere si stava animando delle sue luci. Una nuova storia stava per avere inizio.
Per Sasuke, ignaro dell'avventura che stava per vivere.
Per Itachi, preda della disperazione per il suo recente acquisto ormai perduto per sempre.
Per la gente di Beverly Hills, animata e chiassosa.
Era stata una giornata normale, frizzante per molti, è vero, ma ordinaria. Una giornata che nessuno avrebbe ricordato.


E fu proprio in quel momento che una sveglia suonò.

***

Risposte alle recensioni

Nunichan: Sono contenta che la mia fiction ti sia piaciuta! In effetti volevo proprio rendere uan scena tipica di Sasuke e Naruto, in modo che non fossero troppo OOC! E dal tuo commento penso proprio di esserci riuscita! Ah, la timidezza è proprio una gran seccatura (come direbbe Shikamaru!XD)!

ryanforever: Beh, eccomi presto qui! I tuoi complimenti mi fanno arrossire, era da tanto che non ne ricevevo per quello che scrivo! Anch'io penso che quello che c'è tra Naruto e Sasuke sia un bellissimo legame, non credevo proprio di riuscire a esprimerlo decentemente! Grazie 1000 per il tuo commento!

Ainsel: >////< Che bello, sono contenta di sapere che anche il finale a sorpresa (anche se parecchio demenziale) ha fatto sorridere! E già che ci sono, volevo farti i complimenti per "Brother complex"!!! È stupenda, strepitosa, fantastica, sublime! L'ho letta tanto tempo fa, ma quando ho visto il tuo nick ho riconosciuto subito che l'avevi scritta tu! È davvero una delle mie preferite, non lo dico per scherzo! ^_^
  
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