Sono
una schiava. E appartengo.
> L'amore di una slave
C’è stato un momento, all’inizio, in cui tutto mi sembrava esagerato,
al limite della follia.
C’è stato un momento, all’inizio, in cui desideravo,
ma con scetticismo.
C’è stato un momento, all’inizio, in cui ho avuto paura.
Paura di conoscere, paura di assentire, paura di accettare, paura di legarmi.
C’è stato un momento, poi, in cui ho trovato il coraggio,
e da quell’istante tutto è cambiato.
Io sono cambiata, pur restando me stessa.
Ho lasciato – perché sì, è stata una mia scelta – che Lui abbattesse le mie difese.
Oh, non sapete quanto è stato difficile!
Fidarsi è dura, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Fidarsi non è mai una certezza, ma un rischio.
Un bel rischio, se vogliamo. Eccitante e spaventoso.
E c’erano voci nella mia testa...
Be’, ci sono ancora adesso, a dir la verità.
Voci che sussurrano.
Abbandonati. Reagisci.
Chiuditi. Apriti.
Resta. Vattene.
Nega. Assenti.
Ama. Odia.
E poi, ancora.
Ti farai male, stupida!
Stai sbagliando qualcosa.
Non è così.
Non puoi.
Non vuoi.
O forse... sì.
Così, nelle mie incertezze e nelle mie paure,
ho lasciato che si impossessasse dei miei giorni,
dei miei pensieri, delle mie volontà.
E infine, di me.
Vi giuro che non c’è cosa più bella a questo mondo.
Appartenere a Lui.
Essere Sua, e sapere che lo desidera.
Rabbia. Dolore.
Piacere. Gioia.
E poi, sentimento.
Questo è l’errore.
Sono stata un’incapace.
Incapace di dosare le mie emozioni.
E Lui lo sapeva. Lo sapeva fin dall’inizio.
Per questo una sera mi disse:
«Io so cosa provi. Sarai capace di gestirlo?».
Rimasi in silenzio, incerta.
Risposi di sì,
ma solo per non allontanarlo da me.
Perché avevo paura.
In cuor mio, sapevo che mi sarebbe stato impossibile.
In fondo, non mi importava. Non mi importa.
Lui ha la sua vita, i suoi legami, i suoi interessi.
Lui è più grande di me. Molto più grande.
Di nuovo quelle voci.
Illusa.
Per Lui sei solo una ragazzina, una bamboccia.
Sì, così ti chiama.
In modo scherzoso, vero, ma di fatto è così che ti vede.
Non puoi dargli niente.
Solo la tua appartenenza.
La tua totale devozione.
Non mi importa.
Sicura?
Sì.
Voglio dargli tutto ciò che vorrà prendersi da me, di me.
Se ho sbagliato a vivere tutto questo, è un problema mio.
Sto aspettando il momento in cui mi dirà basta.
Fin tanto che dura, però, voglio viverlo.
Respirarlo, piangerlo, detestarlo, amarlo.
Niente ha mai avuto così senso nella mia vita.
Io amo il mio Padrone.
Lo amo incondizionatamente.
Lo amo pur sapendo che un giorno, presto o tardi, finirà tutto.
L’orgoglio di una slave, sì.
La forza di amarlo, nonostante tutto.
L’amore di una slave.
Della Sua slave.
Della tua bamboccia, Padrone.
Che ingenua, vero?
D’altronde, vogliamo cose diverse... o forse no.
> L'amore di una slave
Una schiava non ha diritti o
esclusività sul suo Padrone.
Una schiava deve amarLo, adorarLo, soddisfarLo,
ma in silenzio,
e in ginocchio.
Una schiava deve amarLo, adorarLo, soddisfarLo,
ma in silenzio,
e in ginocchio.
C’è stato un momento, all’inizio, in cui tutto mi sembrava esagerato,
al limite della follia.
C’è stato un momento, all’inizio, in cui desideravo,
ma con scetticismo.
C’è stato un momento, all’inizio, in cui ho avuto paura.
Paura di conoscere, paura di assentire, paura di accettare, paura di legarmi.
C’è stato un momento, poi, in cui ho trovato il coraggio,
e da quell’istante tutto è cambiato.
Io sono cambiata, pur restando me stessa.
Ho lasciato – perché sì, è stata una mia scelta – che Lui abbattesse le mie difese.
Oh, non sapete quanto è stato difficile!
Fidarsi è dura, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Fidarsi non è mai una certezza, ma un rischio.
Un bel rischio, se vogliamo. Eccitante e spaventoso.
E c’erano voci nella mia testa...
Be’, ci sono ancora adesso, a dir la verità.
Voci che sussurrano.
Abbandonati. Reagisci.
Chiuditi. Apriti.
Resta. Vattene.
Nega. Assenti.
Ama. Odia.
E poi, ancora.
Ti farai male, stupida!
Stai sbagliando qualcosa.
Non è così.
Non puoi.
Non vuoi.
O forse... sì.
Così, nelle mie incertezze e nelle mie paure,
ho lasciato che si impossessasse dei miei giorni,
dei miei pensieri, delle mie volontà.
E infine, di me.
Vi giuro che non c’è cosa più bella a questo mondo.
Appartenere a Lui.
Essere Sua, e sapere che lo desidera.
Rabbia. Dolore.
Piacere. Gioia.
E poi, sentimento.
Questo è l’errore.
Sono stata un’incapace.
Incapace di dosare le mie emozioni.
E Lui lo sapeva. Lo sapeva fin dall’inizio.
Per questo una sera mi disse:
«Io so cosa provi. Sarai capace di gestirlo?».
Rimasi in silenzio, incerta.
Risposi di sì,
ma solo per non allontanarlo da me.
Perché avevo paura.
In cuor mio, sapevo che mi sarebbe stato impossibile.
In fondo, non mi importava. Non mi importa.
Lui ha la sua vita, i suoi legami, i suoi interessi.
Lui è più grande di me. Molto più grande.
Di nuovo quelle voci.
Illusa.
Per Lui sei solo una ragazzina, una bamboccia.
Sì, così ti chiama.
In modo scherzoso, vero, ma di fatto è così che ti vede.
Non puoi dargli niente.
Solo la tua appartenenza.
La tua totale devozione.
Non mi importa.
Sicura?
Sì.
Voglio dargli tutto ciò che vorrà prendersi da me, di me.
Se ho sbagliato a vivere tutto questo, è un problema mio.
Sto aspettando il momento in cui mi dirà basta.
Fin tanto che dura, però, voglio viverlo.
Respirarlo, piangerlo, detestarlo, amarlo.
Niente ha mai avuto così senso nella mia vita.
Io amo il mio Padrone.
Lo amo incondizionatamente.
Lo amo pur sapendo che un giorno, presto o tardi, finirà tutto.
L’orgoglio di una slave, sì.
La forza di amarlo, nonostante tutto.
L’amore di una slave.
Della Sua slave.
Della tua bamboccia, Padrone.
Che ingenua, vero?
D’altronde, vogliamo cose diverse... o forse no.
Eravamo insieme.
Tutto il resto del tempo l’ho scordato.
(Walt Whitman)
Tutto il resto del tempo l’ho scordato.
(Walt Whitman)
A Lui,
il mio cuore, la mia mente,
il mio corpo, la mia devozione,
e questa storia.
il mio cuore, la mia mente,
il mio corpo, la mia devozione,
e questa storia.
NdA_______________________________________________________
Non perdetevi la mia flashfic Waves - la scelta di sottomissione e la long-fic Diario di una schiava.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e a coloro che vorranno scrivermi un pensiero.
Grazie del vostro tempo.
Alla prossima!
Kajira
C’è
forza nell’arrendevolezza.
« Se tutto il resto perisse, tranne lui, continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo mi sarebbe estraneo. »
(Catherine Earnshaw, “Cime tempestose”)
« Se tutto il resto perisse, tranne lui, continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo mi sarebbe estraneo. »
(Catherine Earnshaw, “Cime tempestose”)