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Autore: caterinaendrizzi    27/09/2013    1 recensioni
Louis conosce la bellezza: la combinazione di qualità che soddisfa i sensi estetici. Egli crea quella combinazione ogni giorno nei vestiti, li disegna mentre studi moda all’UNI. Il taglio del disegno, il colore del tessuto, la complessità della cucitura, unite insieme per creare qualcosa di stupefacente. Fino a che lo studente che studia scienze, con le gambe lunghe e un sorriso con delle favolose fossette, accetta di fare il modello per lui. Louis trova così la bellezza in persona. Harry pensa solo che Louis abbia bisogno di qualcuno che gli faccia vedere quanto è bello.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Lou dove stai andando? Ho preparato la colazione!” Esclama Zayn da dietro le stoviglie.

Liam osservando il quotidiano nota Louis che si sta infilando le scarpe e aggrotta la fronte. Sa che Zayn ha preparato la colazione perché poteva sentire l’odore della pancetta dall’inizio della sua stanza. Era frustrante il fatto che il suo stomaco si lamentasse così tanto. Ha dovuto seppellire il naso nel suo cuscino solo per allontanarsi da quel maledetto profumo, ha dovuto inghiottire vari bicchieri d’acqua per cercare di far tacere il suo stomaco.

“Scusa amico, voglio arrivare un po’ prima oggi a scuola per organizzare meglio il lavoro. Mi prenderò un sandwich quando andrò a prendermi il tè” mentì Louis.
“Con quel tanto potresti trasferirti lì, non ci siamo mai visti in questi giorni” dice Liam a malincuore.
Louis sentì una fitta di sensi di colpa. “Lo so, mi dispiace. E’ solo che lo spettacolo è alle porte e…”
“Lo sappiamo, lo sappiamo. Va bene amico, promettimi solo che ci sarai a cena!” dice Zayn quasi pregandolo.
Louis forza un sorriso e risponde “Certo, lo prometto”.
“Ok, guida con prudenza!” sogghigna Liam.

Louis si gira e lascia l’appartamento, il suo sorriso sparisce tanto presto quanto arriva all’uscita. Essere a casa per cena significa mangiare un pasto. Dovrà limitare l’assunzione di cibo durante il giorno perché anche se lui eliminerà tutto quello che mangia, egli deve tener conto delle calorie che saranno assorbite prima che possa sgattaiolare casualmente in bagno dopo cena. Ciò significa niente latte nel suo tè e solo un mandarino, anziché due, che tiene sempre nella sua borsa a tracolla, che stava per prendere.
Egli desidererebbe un ascensore nel suo complesso perché anche il solo scendere le scale, gli provoca un forte dolore alle ginocchia. A volte, in salita, deve prendersi una pausa e sedersi a metà strada per il dolore. Quando finalmente si mette alla guida della sua macchina, prima di partire, cerca una stazione radio decente. In realtà lui non ha nulla di importante da fare nello studio a scuola ma aveva bisogno di una scusa per non sedersi e mangiare con loro la colazione.
Quando arriva a scuola ci sono pochi studenti che s’incamminano verso l’entrata ma lui non va da nessuno dei suoi amici, va alle macchinette e prendere un tè e si siede nello studio. Lui va dritto ai suoi tre manichini vicino alla finestra, aggiustando la piega di ciascun abito. Per la milionesima volta dalla prima volta che ha visto Harry nella hall, pensa al ragazzo che indossa i vestiti da lui cuciti, pensa a quel ragazzo con cui dovrà passare varie ore per lo spettacolo.
Louis ha un momento di incertezza perché pensa che probabilmente Harry cambierà idea. Forse lui è uno di quei ragazzi che non sanno dire di no quando si è faccia a faccia e quando Louis scriverà a lui, troverà qualche scusa per svignarsela. Lo stomaco di Louis brontola pesantemente quando si affretta a prendere il telefono. Pensa un momento prima di comporre il messaggio.

“Ehi Harry, sono Louis Tomlinson. Spero tu sia ancora disposto ad aiutarmi per lo spettacolo. Lo spero. Quando pensi ci potremmo incontrare?”

Manda il messaggio e lasciò il suo telefono sul tavolo da lavoro perché sono solo le otto di mattina e pensa che probabilmente risponderà più tardi. Lui si gira per prendere il suo taccuino quando il suo telefono riceve un messaggio.

“Se ancora mi vuoi io sono ancora disposto ad aiutarti. Sto andando a scuola ora, ho del tempo libero la seconda ora, o dopo pranzo, o dopo la scuola, quando sei libero”

Louis sorride un po’ leggendo il messaggio, il ragazzo è stato molto carino a scrivergli cosi, pensa. E’ sollevato. Sarebbe stato così facile per Harry scrivere “Oh scusa, non sono in grado di farlo”. Egli non deve nulla a Louis ma eccolo qui, pronto ad offrirgli il suo aiuto.

“Stai venendo abbastanza presto, non sto interrompendo i tuoi studi? Io sono già a scuola se vuoi venire nello studio proprio ora, se no ho tempo libero anch’io la seconda ora.”

La risposta arriva in meno di un minuto.

“Vado a correre la mattina e quello stronzo di Niall se torno in camera mentre dorme si arrabbia, quindi sono libero ora. Posso portarti un caffè, un muffin o qualcosa?”
Lo stomaco di Louis vorrebbe dire di si ma Louis lo ignora.

“No grazie, sto bene così, ci vediamo”

Louis va nel suo angolo di studio e raccoglie le cose che avrà bisogno per Harry. Tira i tre manichini sul suo banco di lavoro e tira fuori il suo puntaspilli e il metro. Si chiede vagamente cosa Harry pensare dei suoi disegni. Ieri il ragazzo era vestito con solo un paio di jeans e una maglietta raffigurante una band e Louis suppone che non sia il tipo di persona che mette molta attenzione a ciò che indossa. Louis capisce che è uno di quei tipo a cui potresti mettere anche un poncho e risulterebbe stupefacente.
Louis non è quel tipo. Cerca sempre delle cose che nascondano i suoi grossi fianchi. Quando lui si guarda allo specchio il suo primo istinto è quello di portare le sue dita in gola per cercare di tirare fuori tutto ciò che ha nello stomaco, ma non c’è nulla nel suo stomaco da espellere.
Louis sente un leggero bussare alla porta. Harry la apre ed entra nello studio, sorridendo. Indossa un paio di jeans neri, una camicia grigia sbottonata e un paio di scarpe blu. Gli occhi di Louis cadono sui suoi ricci, prima di incontrare gli occhi di Harry. E’ sicuramente una persona bellissima, pensa. Louis torna a sorridere al ragazzo.

"Ti ho portato qualcosa comunque. Compro sempre un caffè macchiato cosi ti ho preso lo stesso, spero ti piaccia” chiede esitante.

Louis allora nota Harry stringere due bicchieri con una mano e due borse di disegni con l’altra. Lo stomaco di Louis brontola silenziosamente. Sarebbe stato cosi facile dire no grazie, dire qualche bugia circa il fatto che non gli piaccia cosa ha scelto, saltando cosi la colazione. Ma Harry lo stava guardando con due occhi così verdi e innocenti.

"E’ stato carino da parte tua" dice Louis con un sorriso.

Pulisce velocemente il tavolo da lavoro per Harry, il quale sogghigna. Louis tira fuori una sedia dove Harry si siede, incrociando le gambe in un modo in cui i suoi piedi appoggino su uno dei pioli. Louis si posiziona ai margini della sede e si ritrova Harry seduto davanti. Louis guarda le sue lunghe dita tirare fuori la borsa dei disegni. I movimenti di Harry sono lenti e graduali. Egli ha disegnato il ragazzo allampanato.

“Davvero apprezzo quello che stai facendo Harry. E adoro questo disegno!” dice Louis.
Harry sorride dietro la sua tazza di caffè.
“Sono lusingato tu abbia chiesto a me, ma veramente non capisco il perché” dice lui sottvoce.
“Perché tu hai il corpo perfetto per ciò che ho disegnato” risponde Louis.
Harry fa una smorfia: “Bene sono felice di aiutarti”
Dopo uno scambio di sorrisi, Louis sente su di sé gli occhi di Harry.
“Quindi tu e Niall dormite in un dormitorio?” chiede Louis, cercando di integrare un discorso, aspettando che Harry abbia finito la colazione.
“Si, l’ho incontrato da poco e pare proprio un bravo ragazzo quindi va tutto bene” risponde Harry.
Louis si ritrova a guardare la bocca di Harry, il quale lo trova divertente.
“Eccetto quando ti butta fuori a calci dalla stanza alle sette di mattina” dice Louis schezando.

Harry sorride mostrando le sue fossette, prendendo in mano una merendina. Involontariamente ride. Louis ha amato quella risata nel momento in cui l’ha sentita per la prima volta.

“Si, eccetto quello. Solitamente vado in libreria a leggere quando succede, non è molto divertente” dice sorridendo Harry.
“Perché non vai a correre più tardi nella mattinata?” chiede Louis curioso.
“Non lo so, mi sveglio presto, non posso farne a meno. Poi mi viene l’ansia perché non posso semplicemente rilassarmi nel letto, perché mi viene da gridare”, Harry ferma il discorso e dice: “Ehi non hai ancora provato il tuo caffè. Non ti piace il caffè macchiato?”
“Oh no, io amo il caffè macchiato, aspetto solo che si raffreddi” dice Louis spiegandosi.

Harry sembra soddisfatto della risposta e le linee delle sue sopracciglia lo dimostrano. Lui sa quanto sia zuccherato e dolce la crema che mettono nel caffè, figuriamoci l’intruglio cioccolatoso nella tazza. Sa anche che non sarà facile espellerlo dal suo stomaco. E’ ossessionato dal suo contenuto calorico, quando la voce calda di Harry cattura la sua attenzione.

“Stai veramente bene con gli occhiali” dice Harry timidamente.

Louis sorpreso si raddrizza la plastica degli occhiali e risponde con un semplice grazie.
Harry sorride e prende un altro sorso del suo caffè, Louis impegnato cerca di nascondere il rossore.



SPAZIO AUTRICE:
Ed ecco il nuovo capitolo! Siamo al terzo
Spero che qualche buon'anima mi possa dire cosa dovrei cambiare, cosa non va, se è interessante e se vi piace.
Grazie a tutti comunque :)
-Cate
  
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