Per ogni
cioccolatino
Si era ritrovato in
cucina senza neanche accorgersene. Era stato un gesto del tutto meccanico,
quasi avesse avuto un orologio nello stomaco ad avere l’onere di avvisarlo del
pasto incombendo nell’ira della sua mente troppo occupata dagli allenamenti.
Ma, volente o nolente, in un modo o nell’altro era lo stomaco a prendere
lentamente, e quasi subdolamente, il controllo, guidando il suo corpo in gesti
del tutto involontari e circuendo le sue facoltà mentali. Allo stomaco non si
comanda! Ed ora eccolo lì, con lo sguardo vuoto, quasi non guardasse con gli
occhi ma con la pancia, intento a cercare una qualsiasi traccia di cibo che non
fosse quei miseri avanzi capaci solo di lasciarlo in balia delle più fastidiosi
nausee al solo pensiero di addentarli.
E’ facile cedere ai
ricatti della fame e dimenticarsi di quel minimo di contegno che ci
caratterizza: diede perciò inizio alla caccia “ al pranzo”. Tutto per colpa di
quella donna che, nella fretta di un’imminente conferenza, si era precipitata
in picchiata verso l’uscio di casa senza curarsi dei suoi bisogni principeschi.
Inutile dire che in poco
tempo quel che rimaneva della cucina era ben poco. Ogni credenza era stata
setacciata in quella vana ricerca, ogni scatola profanata nella speranza di
qualcosa di lontanamente appetibile, ed era stato persino fatto un tentativo
rudimentale di cucina autonoma con il nefasto risultato di un rischio d’incendio.
Maledetta Bulma!!!
Ma fortunatamente, ad un
attimo dallo sradicamento totale dell’intera Capsule Corporation, qualcosa
aveva attirato la sua attenzione sventando miracolosamente il tentativo
distruttivo di dare pace alle sue pene. Stringeva fra le mani una scatola regale,
tanta era la sua eleganza: il colore marrone piuttosto sobrio era compensato da
fregi dorati che solcavano con quell’armonia la superficie liscia e quasi
vellutata. Sentiva scorrere sotto le dita i solchi lasciati dai quei disegni
che “convolavano” verso il centro al sorgere di una scritta: non aveva idea di
cosa volesse significare. Allora, un po’ per i morsi della fame, un po’ per la
curiosità che gli martellava in testa, aprì quella scatola con una lentezza
tale che tradiva il timore di scoprire cosa fosse celato al suo interno.
Con sua somma sorpresa,
trovò ad “accoglierlo” una gigantesca distesa di cioccolatini. Rimase a dir
poco basito del fatto che dei dolcetti così comuni potessero racchiudere tale
splendore: avevano un aspetto talmente delicato e fragile da sembrare quasi
fatti artigianalmente uno ad uno da mani esperte e sicuramente non appartenenti
ad un mondo così imperfetto, smisurata era la fantasia con cui erano stati
realizzati, a partire con le forme per finire alle glasse decorate, dalle
tipologie di cioccolato più disparate alle cartine variopinte che lambivano i
lati di quelle meraviglie.
Nell’ennesimo gesto
meccanico, uno dei tanti di quella mattina, portò il primo cioccolatino alla bocca,
assaporandolo in tutta la sua magnificenza.....
E’ ufficiale,
solo io riesco a concepire trame così insulse!!! Signori, ritirate le pistole,
vi prego, almeno fino alla fine di questa mia bizzarra (ma probabilmente il
termine più adatto sarebbe demente) raccolta. Forse dovrei smetterla di
scrivere a quest’ora, magari scriverei storie un tantino più normali…. Tutta colpa
dei troppi cioccolatini che mangio e che mi danno alla testa!!!(si è capito che
sono golosa?)
Terminato questo
penoso commento finale, mi accingo, come sempre d’altronde, a ringraziare tutti
coloro che hanno letto, recensito e magari anche gradito le mie precedenti
storie, ringraziando in particolare Lefteye, Sexxxychichi e crycry82 per aver inserito alcune mie storie
fra i loro preferiti. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!(l’insonnia
mi fa davvero molto, ma molto male). Concludendo, infiniti ringraziamenti a tutti quanti.
Bacioni!
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