Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: Flash Fiction {circa 500 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 01. Tradimento
Note: Ebbene sì, siamo abituati -io compresa- a vedere Marron e Trunks come la classica coppia di sposini tutte coccole e abbracci, ma si sa, coppie così non esistono nella vita reale. Ecco perché ho deciso di dedicare a loro questa piccola raccolta di flashfiction, di 10 capitoli. Il tema principale di questa raccolta è l'angst, l'angst che ti fa strappare il cuore, l'angst che ti lascia con il fiato mozzato, l'angst che ti fa venir voglia di uccidere i personaggi per farli smettere di soffrire. O almeno questo è quello che proverò a fare, cercherò di rendere questa coppia più matura e più adulta, una scelta ardua la mia, che però non mi pento di aver fatto. Ovviamente spero di non deludere nessun amante della coppia, e soprattutto di non rendere OOC i personaggi, i caratteri saranno leggermente stravolti, spero di non renderli completamente fuori dal personaggio. Il finale non sarà per forza tragico, i capitoli sono tutti collegati l'uno all'altro. Spero davvero possa piacervi, un bacio e buona lettura.
Un solco nel petto.
E
mentre le lacrime rendono difficile guardare, il cervello stesso
tenta di non far capire. Eppure loro sono lì, proprio di fronte a
lei si stanno baciando.
E mentre il cuore vorrebbe
gridare, la bocca non fa che tacere, osservando la scena in un
silenzio che pare infinito. La mente si libera velocemente del
dolore, non appena una mano scatta verso il viso del compagno,
lasciando su di esso un'impronta indelebile.
Anche se sono
passati appena due giorni dal terribile avvenimento, Marron non fa
che disperarsi, sperando e cercando di auto-convincersi di non aver
fatto altro che un brutto sogno. I capelli arruffati, ormai di un
biondo sbiadito -il quale ha perso la vitalità che da sempre lo
caratterizzava-, sono sparsi in ciocche disordinate, adagiati su un
morbido cuscino. Cuscino ormai consumato e bagnato da lacrime
inutilmente versate. Con gli occhi arrossati riesce a malapena a
leggere l'ora, eppure Marron riesce a sollevarsi dalla posizione
fetale, ormai assunta da diversi giorni, per guardare quel buffo
marchingegno e rendersi conto di essere ancora al mondo. La vita,
così come il tempo, continua a scorrere, eppure a lei non sembra,
non riesce a vedere una vita senza di lui. Nemmeno più si
sorprende nel sentir squillare il telefono e allo stesso tempo il
dannato campanello, sa chi è e non vuole aprire. Si rende
conto di odiare la sua voce quando grida il suo nome disperato; e di
odiare il rumore frenetico dei suoi passi, mentre scatta da una
finestra ad un'altra. Eppure potrebbe entrare, se solo volesse
potrebbe sfondare quelle fragili mura e spiegarle che è stato tutto
un incubo. Allora perché non credergli? Perché non dimenticare
tutto quel dolore e quella sofferenza, sotto una misera e illusoria
bugia? La verità fa male, eppure è la sola cosa che rafforza i
rapporti di coppia. Marron non si sente tradita per aver visto il suo
fidanzato insieme ad un'altra in un lurido bar, lei si sente tradita
per non essere stata informata, per non aver sentito uscire dalle sue
labbra le testuali parole: “Mi vedo con un'altra.”. La menzogna
l'ha fatta soffrire più di ogni altra cosa, si sente tradita dalla
persona che più ama al mondo.
Con riluttanza e allungando un
flebile braccio, indebolito dall'assenza di cibo, raggiunge il tanto
odiato cellulare. Risponde per la prima volta nel giro di due giorni,
lasciando che la rabbia non tocchi la propria voce, mantenendo così
un tono calmo e tranquillo.
«Sparisci, Trunks.»
Eppure non
ci riesce, trasportata dall'emozione grida quel nome, lasciando
uscire tutta la rabbia, ma soprattutto tutto il dolore. E
mentre fiumi di lacrime scendono dal suo viso pallido, trova la forza
per stringere a sé quell'ormai debole cuscino. Si maledice del
giorno in cui ha incrociato i suoi occhi; si maledice del giorno in
cui le loro labbra si sono delicatamente sfiorate; si maledice del
giorno in cui gli ha donato la propria intimità; eppure le lacrime
non smettono di scendere, nemmeno per un secondo.
Trunks si
accascia a terra, strisciando contro la ruvida parete di legno. Si
porta una mano sul volto, premendosi le tempie con le dita tremanti,
per coprire quelle lacrime, lacrime che non merita di versare. E
mentre piange silenziosamente, un profondo solco si forma nel suo
petto.
Ha fatto la cazzata più grande della sua vita.
Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 1 End.