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Autore: esthernathalie    07/10/2013    1 recensioni
Hogwarts 1976, i Malandrini sono al Sesto Anno. Voldemort raccoglie sempre più seguaci, e fra le mura del castello gli studenti non Purosangue vengono regolarmente spediti in Infermeria. Silente è costretto a prendere una decisione drastica che coinvolgerà anche la scuola di Durmstrang. Ma un imprevisto sconvolge tutto, e quella che doveva essere una soluzione si trasforma in un incubo ed in un'odissea che sembra non aver fine.
Mangiamorte, amori impossibili, creature malvagie, sospetti fondati ed una nave che pare maledetta. Volete sapere come mai il Lago di Hogwarts fu ribatezzato con il nome "Lago Nero"? Benvenuti in Survival.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo II: Cioccorane

 Hogwarts,
Ottobre 1976



Madama Chips non è in Infermeria, lo si può notare dal caos che regna sovrano fra quelle mura asettiche e i lettini di metallo. Sirius Black e Peter Minus stanno sommergendo di aneddoti divertenti e quesiti demenziali il povero Remus Lupin, mentre James Potter sembra sul punto di trasfigurarsi in una trottola, talmente è impegnato a far la spola tra il letto del suo migliore amico e quello della sua amata che lo fissa contrariata. “Potter, questa è un’Infermeria e si suppone che io debba riposare, quale parte del concetto non ti è chiara?” James la guarda estasiato senza perdere il sorriso e risponde serafico. “Beh, tecnicamente io ho diritto quanto te di essere qui, è inutile che tenti di cacciarmi!” Dice, alzando vittorioso il suo polso bendato e indicando con l’altra mano il vistoso cerotto rosso ed oro sulla fronte. Già che ha alzato il braccio, ne approfitta per scompigliarsi i capelli in perenne disordine. Lily contrae la mascella e chiude gli occhi, nella puerile speranza che non vedendolo riesca ad ignorare la sua presenza. Peccato che il suo udito funzioni alla perfezione. “Evans, perché chiudi gli occhi? Non stai bene? Sei stanca? Ci penso io, non ti preoccupare! Adesso vado da Remus e ti prendo un po’ di cioccolato!” Così dicendo il giovane Grifondoro saltella verso i suoi amici all’altro capo della stanza. Lily sospira e riapre gli occhi, godendosi l’inaspettato momento di tranquillità. Momento che non dura tre secondi, perché all’improvviso la porta dell’Infermeria si spalanca violentemente e una frotta di ragazze si fionda verso il suo letto, attorniandola.
Non mi ricordavo di avere così tante amiche, pensa lei disorientata, poi nota i risolini e le occhiate languide in direzione di Black e Potter: improvvisamente le è tutto chiaro. Ignora le altre e si rivolge all’unica ragazza presente con cui ha davvero un bel rapporto. Guarda caso, è anche l’unica in mezzo a quello stuolo di oche che non prova ad attirare l’attenzione dei ragazzi, ma è realmente lì per accertarsi delle sue condizioni.
“Ciao Marlene, come stai?” chiede, sinceramente contenta di vedere una faccia amica. La McKinnon solleva un sopracciglio e risponde sbuffando. “Sbaglio o sei tu quella in un letto d’Infermeria? Questa domanda dovrei farla io a te!”
Lily alza le spalle e replica con noncuranza. “Oh, io sto bene, le pomate di Madama Chips fanno miracoli. Solo che non posso ancora lasciare questo letto, credo che mi vogliano tenere sotto osservazione per verificare che io non sia rimasta traumatizzata o cose del genere. Come se ormai non fossi abituata a trattamenti simili!” Termina con una risata senza allegria. Marlene la guarda seria e non dice niente. In cuor suo ringrazia il fatto che la sua famiglia sia Purosangue, tuttavia si chiede quanto siano realmente al sicuro. Suo padre non è un sostenitore delle idee di Voldemort, ed il fatto che abbia una figlia a Grifondoro ed un figlio a Tassorosso non contribuisce a metterlo in una buona posizione. Si costringe a scacciare dalla mente quei pensieri cupi e si volta verso James, che sta arrivando proprio in quel momento con qualcosa in mano. Il ragazzo avanza baldanzoso fino ad arrivare ai bordi del letto dove giace Lily e si inginocchia, la guarda sbattendo le sopracciglia e le porge con entrambe le mani una Cioccorana. Comincia a mormorare in tono sommesso: “Mia dolce compagna, accetta questo dono come pegno del mio immenso amore e come segno della mia completa devozione a te e ai tuoi capelli, rossi come il sentimento che ogni notte mi accende e… Oh, ciao McKinnon, qual buon vento!” Esclama interrompendosi. Si guarda meglio intorno e realizza che ci sono almeno altre cinque ragazze vicino a loro, che alternano occhiate sognanti nella sua direzione a sguardi omicidi verso la ragazza stesa a letto. “Oh, io ho portato solo un dolce per la mia fiamma, mi dispiace! Ma hey, adesso rimedio! SIRIUS! PORTA ALTRE CIOCCORANE!” Sbraita, e una ragazza bruna emette un urletto eccitato girandosi verso le compagne. Dall’altro lato della stanza, Remus si prende la testa fra le mani.
“Ma dov’è Madama Chips quando serve?” Chiede a Peter, osservando con sguardo triste la sua scorta di dolci allontanarsi con quello che dovrebbe essere un suo migliore amico. Peter non trova niente di intelligente da dire e decide di stare in silenzio, limitandosi ad un sospiro comprensivo.
Sirius arriva fino al letto della Evans con le braccia cariche di cioccolato. “Ragazze, chi ha fame?” Chiede innocentemente, e un secondo dopo viene letteralmente preso d’assalto. Emette uno strillo poco virile e lascia andare le Cioccorane, che iniziano a saltare da tutte le parti.
“ADESSO BASTA!” Ruggisce una voce, e tutti i presenti si voltano automaticamente verso l’ingresso, convinti che Madama Chips sia tornata. Ma non è stata lei a gridare, bensì Marlene McKinnon, che con la Bacchetta spianata in direzione delle ragazze attorno a Sirius ringhia un ultimatum. “Questa è un’infermeria, e la mia amica ha bisogno di riposo. Andate a fare le galline da un'altra parte!” Le ragazze la guardano furiose e fanno per avventarsi su di lei, ma Sirius si mette lesto in mezzo e porta le mani avanti in un gesto conciliante. “Ha ragione lei, anche il mio amico Remus ha bisogno di riposo, e poi non vorrete perdere punti vero? La Evans qui presente è un Prefetto e non penso che si lascerebbe intenerire dai vostri splendidi visini.” Una ragazzina del quarto anno sgrana gli occhi. “Pensi davvero che siamo splendide?” Chiede tentennante. Sirius le rivolge un sorriso a mezza bocca. “Certo che lo penso!” dice, e con queste parole riesce a placare anche gli animi delle ragazze più infuriate. La schiera di fans esce ordinatamente, probabilmente ancora troppo stordita dal complimento per fare altro casino. Marlene abbassa la Bacchetta e brontola. “Me la cavavo benissimo da sola, Black.” Sirius si gira a fronteggiarla. “Mi aspettavo un grazie a dire il vero!” sbotta irritato. La ragazza lo fissa di rimando negli occhi senza abbassare lo sguardo e risponde. “Per cosa, per avermi tolto l’occasione di difendermi da sola? Non sono una principessa indifesa e tu non sei certo un cavaliere, se ti sei messo in mezzo è solo perché volevi essere al centro dell’attenzione come sempre e farti notare!”
Sirius la guarda sbalordito. “Se non te ne sei accorta, non ho bisogno di cercarla la notorietà. Non credo proprio che quelle ragazze fossero qui per la Evans. E comunque una Cioccorana ti farebbe bene, magari con un po’ di dolce la smetteresti di lanciarmi contro parole al vetriolo!” dice, avvicinandosi sempre di più. Marlene si vede riflessa nei suoi occhi, scuri eppure così accesi, poi si gira bruscamente dandogli le spalle, nascondendo il suo turbamento. Senza più guardarlo si allontana, lanciandogli un’ultima frecciatina. “Mi domando come mai il Cappello Parlante non ti abbia smistato a Serpeverde insieme ai tuoi parenti, da come usi e getti le ragazze di questa scuola posso dedurre che saresti stato benissimo in quel covo di marpioni arroganti!”
“Io non ho parenti a Serpeverde! Mio fratello si chiama James ed è Grifondoro!” Latra Sirius infuriato, poi si allontana a grandi passi per tornare da Remus. James lancia un’ultima occhiata dispiaciuta a Lily e segue il suo migliore amico. Marlene si siede sul bordo del letto continuando ad inveire.
“Quel pallone gonfiato! Crede di essere il migliore e di poter avere tutta la fauna femminile di Hogwarts ai suoi piedi! Beh si sbaglia, di certo non incanta me! È odioso! L’essere più insopportabile della terra!”
Lily la ascolta senza batter ciglio, poi si sistema meglio sui cuscini e sbuffa stancamente. “Puoi smetterla di fingere, se ne sono andati ormai.”
La compagna Grifondoro abbassa lo sguardo e d’improvviso è come se si sgonfiasse, l’energia rabbiosa mostrata poco prima evapora e lascia spazio alla vera Marlene. Una Marlene fragile, insicura, affranta e vinta da sentimenti più forti di lei. “Sono stata convincente?” Chiede ansiosa.
“Sì, penso che tu lo abbia fatto infuriare abbastanza. Ma non capisco la tua tattica. Se ti piace, perché fai di tutto per farti odiare?”
“Non è che io voglia farmi odiare… è che non posso fare a meno di comportarmi così, è una specie di autodifesa. Inoltre non sopporto l’idea di essere solo una delle tante che gli corre dietro. Non voglio che lui pensi a me come l’ennesima oca infatuata.” Dice torcendosi le mani.
“Solo che tu non sei solo infatuata, vero?” Chiede la rossa, sapendo che la risposta non le piacerà. La sua compagna soffia via dal viso una ciocca di capelli biondi e risponde lentamente, mettendo esitante una parola dietro l’altra, come se non si ricordasse più come strutturare una frase di senso compiuto.
“No. Io… Io lo amo. E mi… odio, mi detesto profondamente per questo.”

*

C’è un gran vociare all’interno dell’aula Insegnanti, ma tutti tacciono quando il Preside fa il suo ingresso e prende posto.
“Mi scuso per il ritardo, ma ero in Infermeria.” Dice serio. Immediatamente gli insegnanti riprendono a vociare.
“Quanti studenti sono feriti ora, Albus?” Chiede angustiato il Professor Parker, torcendosi le mani.
“È diventata una situazione inammissibile Preside, chi non è Purosangue ora deve temere per la sua incolumità.”
“Sono solo ragazzini! Eppure molti hanno già la mente avvelenata dalle idee di Tu-Sai-Chi. Dove andremo a finire di questo passo?”
“Chi sarà la prossima vittima, un altro dodicenne Nato Babbano? Se si continua così il prossimo anno i genitori terranno a casa i propri figli ed assumeranno insegnanti privati. Che ne sarà di Hogwarts fra qualche anno?”
“Quanto ancora dovremo sopportare questa situazione? È già un miracolo che non ci siano stati studenti morti.”

“State calmi, vi prego.” Dice pacato Silente. “Sono conscio del fatto che la situazione è diventata insostenibile. A tal proposito, mi frullava in testa una soluzione che potrebbe non solo calmare gli animi qui ad Hogwarts, ma anche impedire che le idee di Voldemort mettano piede a Durmstrang.
È risaputo che in quella scuola insegnano le Arti Oscure, potete quindi immaginare quanto devastanti sarebbero le conseguenze se quegli studenti si unissero alla schiera di Voldemort. Fonti certe mi hanno comunicato che per ora non ci sono ancora seguaci al di fuori dell’Inghilterra: perlopiù gli altri Paesi sono all’oscuro di quanto accade qui.”
“Professor Silente, cosa ci hanno a che fare quei bacucchi di Durmstrang coi problemi che ci abbiamo noi qui?” Chiede perplesso Hagrid.
“Ci stavo arrivando, Rubeus. Vedete, mi sono consultato con il Preside di Durmstrang, e siamo giunti alla medesima conclusione. Da sempre ai non Purosangue è vietato accedere alla nota scuola nordica, ma le cose stanno per cambiare, almeno temporaneamente. Gli studenti di Hogwarts che maggiormente subiscono angherie dai propri compagni avranno la possibilità di cambiare aria, mentre Durmstrang accoglierà i non Purosangue per dare così la possibilità agli studenti di vedere coi propri occhi che Nati Babbani e Mezzosangue non sono affatto diversi dagli altri Maghi.”
“Preside, non crede che gli studenti a Durmstrang continueranno ad essere vittime di discriminazioni?”
“Non è da escludere, mia cara Minerva, ma in ogni caso al punto in cui siamo la situazione per quei poveri alunni può solo migliorare. D’altro canto, conto sul discorso di ammonimento che il Preside di Durmstrang farà ai suoi allievi. La gerarchia viene presa sul serio dai nordici, e le parole dei Professori avranno un peso non insignificante sulle scelte degli studenti. Sono fiducioso e credo che gli studenti di Durmstrang avranno sufficiente discernimento per capire che il sangue non fa il mago, soprattutto se vedranno all’opera studenti brillanti come la nostra Lily Evans.” Il mago fa una pausa per permettere ai colleghi di raccogliere le idee, poi prosegue.
“Con il vostro permesso, desidero comunicare la notizia questa sera stessa in Sala Grande. Gli studenti non saranno in alcun modo obbligati a frequentare Durmstrang, chi sceglierà di partire lo farà di sua volontà. Prego a tutti color che approvano questa soluzione di alzare la Bacchetta.” Termina, scrutandoli da sopra le lenti a mezzaluna. Lentamente, tutte le braccia si alzano. L’ombrello di Hagrid trema fra tutte le Bacchette degli altri insegnanti, mentre il Mezzogigante tira su con il naso e sbotta. “Mi mancheranno, quei soldi di cacio!”
 
 
NOTE AUTRICE: Adoro Hagrid, il caso è chiuso! Tornando alla storia… In questo capitolo ho introdotto il personaggio di Marlene McKinnon, spero di rendere al meglio il suo carattere, va detto che NON è una Mary Sue. Nel corso dei capitoli si aggiungeranno altri personaggi importanti. Vi ringrazio sin d’ora per eventuali recensioni!
A presto
Esther Nathalie

 
  
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