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Autore: Lady Warrior    09/10/2013    3 recensioni
In un piccolo villaggio di Rohan nasce e cresce Rebean, una ragazza cresciuta all'insaputa di Sauron, dell'anello e di tutto ciò che esso comporta. Apparentemente è una ragazza normale, ma una profezia la riguarda. Dopo la fuga dal suo paese conoscerà Gandalf, che la porterà a Edoras, dove farà amicizia con Eowyn e crederà di iniziare una nuova vita. Ma durante la fuga dalla città verrà rapita da alcuni orchi, e finirà prigioniera degli Spettri dell'Anello, e costretta a viaggiare con loro. La profezia potrà quindi compiersi, ma tutto dipenderà da lei ...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nazgul, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ciclo del fuoco e della terra'
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L’Anello al monte Fato
 
 
 
 
 
 
 
<< Io … non sono sicura di voler andare in questo posto. Ho paura>> disse Rebean.
<< Tu devi seguirmi. È un ordine categorico. Inoltre non posso perdere altro tempo>>
Rebean sbruffò e lo seguì di malavoglia. Prima che i cancelli si chiudessero guardò per l’ultima volta il verde paesaggio là fuori: di certo le sarebbe mancato. In quel luogo infernale non ci sarebbero certo stati gli uccellini che cinguettavano, o fiori colorati, o qualunque cosa di dolce e carino c’è nel mondo che conosceva. In quel luogo c’erano solo terra e fuoco. La lava scorreva in fiumi, come sangue. C’era un gran caldo, ma lei non sembrava stranamente soffrirne troppo. Rebean tentò di non guardare quell’inquietante occhio, ma aveva comunque paura.
<< Che cos’è quello? Perché si muove?>> chiese, e ovviamente, come sempre, non ottenne risposta.
<< Tornerò a casa?>>
<< Non mi sembravi tanto desiderosa di ritornarci>>
<< Ma questo posto mi fa tanta paura!>> esclamò. Rabbrividì al vedere alcuni essere sgradevoli che capì essere orchi che stavano urlando parole oscene per comandare ai sottoposti di muoversi.
Ad un certo punto si sentì illuminata da qualcosa. Alzò la testa per vedere da dove provenisse quella luce, e vide che quell’occhio la stava guardando. Cercò di scansarsi, ma quella luce la seguiva.
Pareva stranamente interessata a lei.
Rebean continuò a camminare in silenzio, guardando in basso, e si arrestò bruscamente quando vide che il Nazgul si era fermato. A quel punto alzò lo sguardo e lo vide. Una bestia enorme, alata, dalle zampe enormi e dagli artigli affilati, e da un collo lungo, simile a quello di un drago. Ma non lo era.  Il Signore dei Nazgul celermente vi salì sopra, poi fece cenno a Rebean di salire. Sulle prime ella indugiò, poi presa dalla paura di ciò che le sarebbe potuto accadere se avesse disubbidito al Nazgul, salì.
<< Fa’ come ti dice>> disse il Re Stregone.
<< Dice? Chi?>> chiese Rebean, ma capì subito: erano arrivati davanti all’occhio che continuava a fissarla. Rebean guardò in basso, erano a molti metri da terra: non aveva via di scampo. Aveva paura. Molta paura.
Avvicinati, ragazzina.
Aveva parlato? Quell’occhio aveva veramente parlato? Rebean non riusciva a credere alle sue orecchie. Sapeva che avrebbe dovuto ubbidirgli, ma era rimasta paralizzata dalla paura, e non aveva intenzione di scendere da quella bestia e posizionarsi a distanza ravvicinata a quell’occhio di fuoco. Così rimase immobile.
 
Finalmente ci fu una tregua. Gandalf e gli altri si ritirarono nel palazzo.
<< Siamo in seri guai. L’Anello è in mano del nemico, Aragorn non è riuscito a convincere i morti nella montagna a seguirci in battaglia e non è ancora ritornato dall’esplorazione. Temo che ormai tutto sia perduto>> disse Gandalf, rassegnato. A quel punto però il portone si spalancò, ed entrarono trafelati gimli, Legolas e Aragorn.
<< Avete delle notizie?>> chiese Gandalf, correndo loro incontro.
Aragorn, sebbene sfinito e ferito, sorrise e aprì la mano. L’Unico brillò alla luce artificiale, attirando su di sé tutti gli sguardi. << La ragazza se lo è lasciato cadere>>
Gandalf abbracciò Aragorn dalla felicità, e diedero l’Anello a Frodo. Egli esultò perché la speranza stava divampando in lui.
<< Abbiamo ancora speranza!>> esclamò Gandalf << presto, presto, partite! Avete la mia benedizione! Speriamo che il Nemico non sia a conoscenza dell’incontro con Rebean>>
 
Merry corse attraverso il corridoio vuoto, trafelato. Aveva sentito dell’arrivo di Frodo e Sam, perciò voleva vederli e salutarli. Inoltre voleva parlare con Pipino, perché voleva sapere cosa ci faceva lì, visto che i due hobbits non avrebbero dovuto essere a Minas Tirith. Li aveva visti, prima, nascosto dietro una porta, andare nell’armeria, da soli. Si stava dunque recando lì. Aprì la porta in fretta e si tolse l’elmo.
<< Merry!>> esclamò Pipino. << Ecco dove eri! Avevo ragione, lo sapevo! Ho convinto Re Theoden a portarmi qui quando non ti trovavo, perché ero convinto che saresti venuto in qualche modo!>>.
Ecco cosa ci faceva! << E poi saremmo tornati indietro, ma ormai è troppo tardi, rimarremo qui>>
Merry abbracciò tutti. << Oh, Frodo! Sei vivo … sono venuto qui con Eowyn, vestita da soldato. Non dite nulla, mi raccomando>> disse Merry, e gli altri annuirono.
A quel punto entrarono Aragorn e Theoden, che notò subito Merry.
<< Avete visto, re Theoden? Ho trovato Merry! È arrivato qui assieme a dama Eowyn vestita da soldato e … oh! Non lo dovevo dire!>> esclamò Pipino, mettendosi poi una mano davanti alla bocca.  Theoden assunse un’espressione stupita all’udire il nome della nipote, poi si voltò e se ne andò in cerca della ragazza, mentre Aragorn, ripresosi dallo stupore, istruiva Frodo sulla strada da intraprendere.
Eowyn era seduta in giardino, l’elmo in testa e l’armatura indossata, e guardava le stelle.
<< Ti volevo ringraziare per avermi salvato la vita>> disse Faramir, giunto dietro di lei.
<< Non ti senti offeso?>>
<< Offeso per cosa?>>
<< Per esserti fatto salvare da una donna>> rispose Eowyn togliendosi l’elmo.
<< Sono principalmente stato salvato da una persona, in particolare da una bella e coraggiosa dama>< rispose lui, guardandola negli occhi, sedutosi accanto a lei. Erano così vicini … Eowyn poteva percepire il respiro caldo di Faramir e perdersi nei suoi occhi splendidi …
<< Eowyn! Cosa  ci fai qui? Perché mi hai disubbidito? Pipino mi ha detto tutto!>> urlò Theoden, giunto in quel momento. << e tu sapevi!>> aggiunse poi, indicando Faramir.
<< In effetti sì. Ma le ho promesso che non avrei detto nulla>> rispose lui.
Theoden emise un verso di rabbia.
<< Eowyn, tu sei una donna …>>
<< E allora? Perché sono una femmina non dovrei difendere ciò che amo?>>
<< Eowyn, la guerra non è per le donne!>>
La ragazza si alzò di scatto, adirata.
<< Ho visto la mia via tra le tenebre del mio cuore, e la seguirò. Io adesso sono una guerriera, una cavaliera di Rohan. E tu non potrai ostacolarmi, hai sentito? Ti seguirò in battaglia!>> affermò la ragazza con forza, e Theoden vide nei suoi occhi una volontà che mai prima aveva scorto.
<< Ho avuto prova della sua destrezza con le armi>> si intromise Faramir << Stamane ha salvato la vita al Capitano di Gondor, il figlio del sovrintendente che voleva proteggerla. Lasciatela combattere>>.
Theoden li guardò entrambi, palesemente irato e preoccupato, poi scosse freneticamente la testa e ritornò indietro, ma prima di entrare a palazzo si voltò di nuovo: << E va bene>> disse << ma una sola ferita e non ti lascerà più combattere>>
 
Avvicinati, sciocca!
Adesso Rebean aveva ancora più paura di prima, e non sapeva cosa fare.
<< Fa’ come ti dice>> sussurrò il Re Stregone. Lei lo guardò, poi si fece coraggio e scese dalla cavalcatura. Adesso era a distanza molto ravvicinata da quell’occhio. Sentiva il calore sulla pelle, e se si fosse avvicinata di qualche passo si sarebbe certo ustionata.
Ci furono attimi di silenzio, poi l’occhio riprese a parlare.
Allunga la tua mano
Allungare la mano? Ma così avrebbe preso fuoco! Rebean raccolse tutto il coraggio che aveva e glielo disse.
Fa come ti dico! Disse l’occhio, palesemente adirato.
Rebean sussultò, non voleva davvero toccare quel … coso. Tuttavia si sentì spingere alle spalle, così perse l’equilibrio e avanzò un poco distendendo per istinto le braccia. Fu così che esse toccarono prima l’occhio e poi entrarono dentro quelle fiamme. Rebean rimase stupida, quasi voleva ritrarle: erano a contatto con le fiamme, eppure non sentiva nulla: le sue braccia non stavano prendendo fuoco, anzi, erano come prima e non sentiva nemmeno così caldo.
<< Che cosa?>> chiese la ragazza, esterrefatta. All’improvviso vide qualcosa, e tutto attorno a lei iniziò quasi a sparire. Sembrava proiettata all’interno di un altro mondo.
Guarda. Ordinò l’occhio.
 
Un uomo che indossava una pesante e nera armatura, molto alto, stava camminando attorno a un villaggio su quello che doveva essere stato un campo di battaglia. “Quello è il mio paese!” pensò Rebean.
Quell’uomo era terrificante e maestoso allo stesso tempo, tutti i suoi soldati s’inchinavano dinnanzi a lui. Entrò nel villaggio, e tutti i poveri abitanti, terrorizzati, s’inchinavano e imploravano pietà. L’uomo fece uccidere alcuni di essi, altri li fece imprigionare e altri ancora li fece schiavi. Tra quest’ultimi c’era una ragazza bellissima, dai capelli color mogano e gli occhi grandi. “Mamma” esclamò la ragazza a voce alta, mentre la visione si spostava ad un altro luogo, esattamente quello dove era Rebean in quel momento, Mordor.
La ragazza bellissima venne trasportata fino alla fortezza a Mordor, dove risiedeva quell’uomo.
<< Sauron, l’Oscuro Signore, ti considera bella>> le diceva un orco, ridacchiando. Alla ragazza vennero assegnati vari lavori, che eseguì perfettamente. La visione scomparve e poi riapparve.
La ragazza si trovava di fronte a Sauron, l’oscuro Signore. Egli la guardava con interesse, e lei anche. Era inginocchiata davanti al trono di lui. Le stava dicendo che stava conquistando quasi tutta la Terra di Mezzo, che non aveva più speranza. Ella piangeva, e chiedeva pietà per i suoi amici e parenti. Ad un certo punto lui si alzò per andarsene, ma poi si voltò, attratto dalla bellezza di Gadriel e le si avvicinò. Si tolse l’elmo che portava sempre per vederla meglio. Si guardarono negli occhi e fu così che tra loro scoppiò la passione, uscirono in un luogo appartato all’esterno, a poca distanza da un fiume di lava e dettero libero sfogo al loro desiderio.
Rebean rimase senza parole. Sua madre era stata con un altro uomo prima di suo padre, ma non vedeva come quello la riguardasse. Ci fu un’altra visione.
Gadriel era riuscita a ritornare al suo paese dopo aver implorato l’Oscuro Signore a lungo, ricordandogli la notte di passione. Si era sposata da pochissimo tempo quando scoprì di essere incinta. Rebean sussultò. Non poteva essere: Aldarel era suo padre! Sua madre le aveva sempre detto così! Perché mentirle? Quel Sauron doveva per forza essersi sbagliato. Probabilmente sua madre … ma la sua pancia era troppo grande per essere incinta di Aldarel! Non voleva crederci, no. Sua madre le aveva sempre mentito! E forse anche Aldarel! Tutte le sue certezze caddero come castelli di sabbia esposti a un forte vento. Voleva piangere, ma non ne aveva il coraggio. Voleva dire qualcosa, ma la sua bocca non riusciva a muoversi,. E intanto vide altro.
Sauron stava ricevendo una lettera. Al lesse e venne a scoprire della gravidanza di Gadriel. Lasciò cadere la lettera, adirato, e si ritirò nella sua stanza. Trascorse giorni di ira incredibile, ma poi si ricordò. “Nella Terra di Mordor, nell’Oscurità che mai se ne va, tra le fiamme immortali che mai si spegneranno, verrà concepito un Erede, una ragazza dai capelli neri che risiederà a Rohan per i primi venti anni di vita, compiuti i quali se ne andrà e sarà destinata a tornare tra le fiamme di Mordor. Se l’Anello entrerà in suo possesso, Sauron riprenderà la sua effettiva forma, più forte di prima, e l’Erede rivelerà il suo vero potere, concepito tra le fiamme di Mordor nessuna fiamma potrà distruggerlo”. Fu lì che Sauron si accorse che avrebbe probabilmente perso l’Unico. Ma aveva una possibilità. Doveva obbligatoriamente, anche le la profezia diceva diversamente, fare in modo che quella bambina venisse trasferita a Mordor, così avanzò la pretesa a Gadriel, che rifiutò scrivendo su una lettera che egli era malvagio e infido, e che lei avrebbe fatto di tutto per non fargli mai vedere né conoscere la bambina. La guerra purtroppo avanzava e Sauron non aveva tempo per occuparsi della neonata, così rimando la cosa. Scrisse però su una lettera, anche essa destinata a Gadriel, mentendo, che accettava la sua decisione e non avrebbe fatto niente per prendere la bambina, ma in cambio lei doveva chiamarla Rebean. Scrisse questo affinché potesse riconoscerla in caso di complicazioni. Rebean si allontanò dal fuoco, sorpresa, disperata, esterrefatta. Se prima c’era un margine di possibilità che Sauron non fosse suo padre, beh, adesso non c’era.
Ritorna al tuo posto!
Rebean aprì e poi richiuse la bocca, e ubbidì. A quel punto sentì la sua mente vorticare, e vide tutti i suoi ricordi riaffiorare.
Hai incontrato Gandalf, allora.
Quando quell’essere terminò di scrutare la mente della ragazza iniziò a parlare.
Hai scoperto la verità, ragazza. Mi serve quell’Anello che tu tanto stupidamente ti sei lasciata sfuggire. Mi serve, hai capito? Quegli idioti vogliono buttarlo nel monte Fato. Se lo faranno perderò anche questa forma e morrò definitivamente
Suo padre. Quello era suo padre. E per la sua disattenzione sarebbe potuto morire. Doveva riprendere quell’Anello, così avrebbe potuto aiutare e conoscere meglio suo padre. Poteva avere una nuova possibilità, una nuova vita e un padre che forse l’avrebbe amata.
<< Tu sei mio padre>>> sussurrò, ancora incredula. 
Portala nella fortezza, sai quale disse Sauron, rivolto al Re Stregone. Egli annuì lentamente, e fece salire Rebean sulla cavalcatura.
<< Voglio restare qui!>> protestò lei, dimenandosi. << No. Verrai con me>> disse l’altro, forzandola a stare  ferma.
 
<< Grazie>> sussurrò Eowyn a Faramir. << Così giovane siete già Capitano di Gondor?>> chiese, camminando lentamente. Egli, seguendola, le rispose che essendo il figlio del sovrintendente aveva una posizione di rilievo.
<< Questo potrebbe lasciar intendere che voi potreste essere un Capitano inesperto>> osservò la fanciulla, e l’altro si risentì.
<< Ho protetto Osgilliath per tutto questo tempo! Non ho dunque compiuto un’impresa degna di un Capitano di Gondor?>>
Eowyn ridacchiò un poco, e in seguito rispose dolcemente: << Non volevo insinuare niente, Capitano. Perdonatemi. Ma perché questo desiderio di apparire … come dire … degno di qualcosa? Ho notato spesso questo vostro comportamento>>
Faramir posò lo sguardo a terra ed emise un profondo respiro.
<< Mio padre>> sospirò. << Mio padre ha sempre preferito Boromir. Sempre. Forse voi non sapete cosa significhi vivere all’ombra di qualcun altro, cosa significhi sapere che qualunque cosa buona o coraggiosa tu faccia, non sarai comunque lodato abbastanza. Molte volte io e Boromir abbiamo combattuto assieme, e abbiamo vinto a pari merito, e sempre mio padre ha attribuito a lui il merito di tutto. Boromir … gli volevo bene. Ma da quando è morto mio padre è anche peggiorato. Dovreste capirlo, è stato privato di Boromir, solo che … >> e qui Faramir s’interruppe.
<< Solo che?>>
<< solo che … lo so, dovrei accettarlo, o perlomeno capirlo, ma è difficile, per me. Solo che non mi ama più, n on mi vuole più come figlio. L’altro giorno ha pure detto che avrebbe preferito che fossi morto io al posto di Boromir. Lo so, dovrei capirlo, e …>>
<< No, Faramir>> lo interruppe l’altra, ponendosi di fronte a lui, e parlando adirata. << No, Faramir. Non c’è niente da capire. Non si deve privare un figlio del proprio amore. E ancora più terribile è quella frase!>>. Eowyn s’interruppe, poi riprese a dire, dolcemente << Faramir, voi valete molto più di quello che pensate. Non avete solo difeso ottimamente Osgilliath, ma avete dimostrato un gran coraggio e un gran cuore. Voi meritate qualcuno che vi ami, Faramir>>
Il giovane Capitano di Gondor la guardò negli occhi. << Voi pensate che ci sia qualcuno disposto ad amarmi come dite? Apprezzo le vostre parole ma vorrei dirvi una cosa: siete una dama tanto bella che nemmeno le parole dell'idioma elfico potrebbero descriverti. E io vi amo.»
Eowyn rimase allibita da quelle parole, e poi sorpresa, e poi felice.
Si avvicinò a lui il più che poteva, perdendosi nei suoi occhi fino a che lui non si abbassò un poco posando le sue labbra su quelle della ragazza. Eowyn tremò un poco a quel contatto, e così fecero le sue labbra delicate a contatto con quelle forti di lui. Faramir la accarezzò sulle spalle, e poi sulla schiena con dolcezza e passione. Intanto le loro lingue si stavano incontrando in un dolce abbraccio e il loro cuore batteva all’unisono. Allora anche la ragazza abbracciò l’altro, stringendolo a sé: desiderava che quel momento non finisse mai, che rimanessero abbracciati così per sempre. Dentro di lei il cuore martellava, lo stomaco tremava, ed ella provava un immenso desiderio di lui. Fece passare le sue mani dalla schiena di lui al suo volto, accarezzandolo con foga, mentre il loro bacio continuava, passionale e dolce nello stesso tempo. Ogni millimetro della pelle di Eowyn che veniva percorso dalle mani di Faramir vibrava di passione. No, quel bacio non sarebbe dovuto finire mai.
 
Il re Stregone la portò in una sorta di fortezza, in una stanza grande ma poco illuminata. Rebean si sedette sul letto con le mano sul volto. Qual era la sua via? Quale il suo destino? Era persa, o perlomeno così si sentiva. Doveva cercare di recuperare l’unico, grazie al quale avrebbe potuto avere un padre o lasciarlo distruggere come voleva Gandalf? In realtà, anche se le sembrava di desiderare la prima opzione, una parte di lei gridava di lasciar distruggere l’Anello: Sauron era malvagio, in molti lo avevano detto. E non l’aveva certo trattata con dolcezza, ma con crudeltà. Ma forse, diceva l’altra parte di lei, era disperato per la sua condizione, forse non voleva essere cos’ crudelmente. La ragazza si sdraiò sul letto, triste. Ecco dove l’aveva portata tutto ciò che aveva subito. Voleva andare da sua madre e chiederle perché non le avesse detto nulla, ma d’altronde desiderava anche rimanere lì e conoscere suo padre. Era come divisa in due parti che si combattevano a vicenda, finché non prevalse una. Fu così che Rebean si alzò e uscì dalla stanza. Il Signore dei Nazgul era ormai in guerra, non l’avrebbe notata. Inoltre, non aveva ricevuto l’ordine  di starsene tranquilla in quella stanza.
Così uscì da quell’edificio, ignorando quei fetenti orchi. All’orizzonte si stanziava il Monte Fato. Rebean lo guardò e giunse alle sue pendici. Fu così che si inerpicò su per il monte, ritrovandosi poi davanti a una sorta di passerella, che percorse tutta:  al suo termine c’era uno strapiombo che portava a un fiume di lava. Rebean trascorse molto tempo a guardare in basso, finché non udì delle voci e si voltò di scatto.
Quando frodo e Sam videro la ragazza, indietreggiarono un poco. Illuminata solo da una fioca luce, Rebean era diversa da prima. Il suo sguardo era deciso e determinato, il suo aspetto quasi terribile. La ragazza si voltò verso di loro e aprì il palmo destro della mano.
<< Datemi l’Anello>> disse.
<< Dovete capire, Non possiamo>> disse Sam. L’altra stava per ribattere quando un suono gracchiante squarciò l’aria. Gollum si lanciò su frodo, che teneva in mano l’Anello, ed egli fece a malapena in tempo a scansarsi. Gollum diede un calciò potente  a Sam, atterrandolo. Così venne ingaggiata una strenua battaglia tra Frodo e Gollum sotto gli occhi di rebean che non sapeva che fare, e infine Frodo riuscì a mettersi  l’Anello. Ma Gollum, prontamente, visto che si era aggrappato alle spalle dell’hobbit, riuscì a staccare a morsi il dito di quest’ultimo, e l’Anello andò dunque  a Gollum.
<< Datemelo!>> urlò Rebean, che non lo voleva per sé, ma per darlo al padre. Gli altri non la ascoltarono. Gollum stava tenendo l’Anello tra le dita euforico. Ma Sam che si era ripreso, era giunto faticosamente alle spalle di Frodo. Intanto Rebean si era avvicinata ai due per togliere l’Anello alla creatura, ma frodo le assestò un calcio ed ella cadde per terra con le mani davanti al volto. Nel frattempo Sam, per lasciar cadere l’Anello dalle mani di Gollum, gli aveva dato una forte palmata , lasciandogli cadere l’Anello, che formò una piccola parabola.
Fu così che l’unico volò. Volò, e poi atterrò, ma Sam aveva sbagliato traiettoria.
L’unico s’infilò con delicatezza nel dito indice di Rebean, che stava cadendo. Allora ci fu come uno scoppiò che partì dall’anello, come un’esplosione di energia. La lava iniziò a ribollire, boati si udivano all’orizzonte, i Nazgul si stavano avvicinando. Frodo, Sam e forse Gollum riuscirono a fuggire dal monte. Poco dopo arrivò il Re Stregone, che vide la ragazza sdraiata che osservava l’Anello.
Egli le si avvicinò e l’aiutò a rialzarsi.
Fu così che avvenne il tanto temuto ritorno di Sauron, ed egli riprese la sua antica forma e dalla cima della torre di Barad-dur dopo una crudele risata contemplò il suo corpo ritrovato. 
 
 
 
 
Eccoci arrivati al termine di questa storia! Non so che dire, oddio, quasi piango … perdonatemi il ritardo, ma è servito per farvi una sorpresa: la pubblicazione della seconda “Puntata” di questa serie, che s’intitola “L’era del fuoco e delle tenebre” che troverete a questo link:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2211144&i=1 sperando non l'abbiate già letta -_- ho visto già due entrate e vorrei sapere a chi appartengono . Continuate a seguirmi, e recensite entrambe le storie, mi raccomando!
Per finire, i ringraziamenti:
Grazie a Talia_Federer, che mi ha sempre recensito, e che grazie a lei ho potuto conoscere i miei errori e tentare di migliorarmi! Grazie per i tuoi consigli preziosi!
Grazie a Ramona37, che mi ha recensito ogni capitolo, che mi ha sempre appoggiato: senza di lei non sarei stata sicura della mia storia. Grazie della tua costanza e della tua simpatia!
Grazie a Gandiana 12 che, anche se ha recensito gli ultimi capitoli della storia, mi ha reso davvero felice nello scoprire che piaceva a qualcun altro. Attendo anche le tue recensioni nella prossima fic, mi raccomando! Grazie per aver aggiunto la fic alle preferite.
Grazie a Lady Greenleaf che ha aggiunto la storia alle preferite, grazie di cuore! :D
Grazie a mignolina94 che ha aggiunto la fic alle preferite! Sono felicissima che la storia ti piaccia tanto! Sono davvero orgogliosa!
Grazie a Hayley_Chan che ha aggiunto la storia tra le ricordate! Spero la ricorderai per sempre XD. Davvero, grazie di cuore! E grazie anche per averla aggiunta alle seguite!
Grazie a corsara_andalusa che ha aggiunto la storia tra le seguite! Continua a seguirmi anche nelle prossime!
Grazie a Julia98_8 che ha aggiunto la storia alle seguite! Sono felice di avere un’altra follower!
Grazie di nuovo a Ramona37 che ha aggiunto la fic a quelle seguite! Grazie di cuore!
Grazie a sole a mezzanotte che è stata una delle prime se non la prima a aggiungere questa fic che credevo senza speranza alle seguite!
Grazie a Venice93 che ha aggiunto la storia tra le seguite! Continua a seguire questa serie!
Oh … wow … non credevo di dover fare tutte queste congratulazione O_O non ci avrei mai sperato.
Grazie a tutti, davvero!!!
 
   
 
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