Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: zero2757    10/10/2013    0 recensioni
Era solo un gioco, lo sapevano entrambi eppure non riuscivano a non smettere di vedersi nelle ore notturne; come fossero dei vampiri. Bazzeccole, a nessuno dei due importava delle misteriose sparizioni di donne appena ventenni e di caritidi contadini trovati infilzati o agonizzanti nei loro campi, a loro bastava stare assieme.
[Tratto dal Primo Capitolo]
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rima Toya, Toga Yagari, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte, ecco una nuova rivisitazione de:"If I Was Your Vampire", spero sia di vostro gradimento! Come precedentemente anticipato, questa long-fiction sarà totalmente incentrata sulla canzone di Marilyn Manson. Detto ciò, vi lascio al secondo capitolo, un bacione!
Micheila

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If I Was Your Vampire
Chapter Two - If I Was...





 
I Love you so much you must Kill me now
[Ti amo così tanto che dovrai uccidermi ora]

If I Was your Vampire,
[Se fossi il tuo Vampiro]
Certain as the moon,
[Inevitabile come la venuta della luna]
instead of killing time,
[Invece di ammazzare il tempo]
We'll have each other until the sun
[Avremmo l'un l'altra fino all'alba]


Marilyn Manson

 

In silenzio aspettava che si risvegliassero, il mantello rosso aveva assorbito tutta quella malvagità da lui scaturita nuovamente. Più passavano i secoli; più il suo controllo cedeva. Un gemito, proveniente dall'uomo appena ucciso lo risvegliò dal suo torpore. «Sei sveglio...» constatò il giovane dai capelli argentei, mentre con mosse fluide raggiungeva il suo servitore. «Che cosa mi avete fatto?!» chiese Touga, mentre con scarsi risultati tentava di mettersi a carponi per poi alzarsi in piedi. Solo ora notava che quella stanza così piena di sangue fresco gli smuoveva lo stomaco, quasi avesse una voglia irrefrenabile di leccarlo via da tutta la tappezzeria. «Vi ho fatto quello che fecero a me secoli fa -il giovane sorrise- cos'è, avete paura Touga? Eppure, quando vi incontrai tempo addietro non sembravate così spaventato...» lasciò la frase in sospeso, in attesa che Touga ricordasse gli avvenimenti di una settima addietro. Dal canto suo, Touga, era troppo spaventato ma riuscì comunque a rinvenire quei pochi attimi d'incontro.

 

Stava passeggiando per le vie di Londra, in cerca di un dono per Rima. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma quel sentimento così potente prevalse su quella scelta razionale. Non fece tanti passi che andò a sbattere contro qualcuno, facendo così cadere il suo bastone da passeggio cesellato con la testa di leone intarsiata. Gli era costata un'occhio della testa, così agì rabbiosamente, come fosse stato un cane randagio... Chissà forse lo era veramente, in una vita passata magari. «Guardate dove mettete le vostre scarpe, per Dio!» esclamò Touga, mentre si chinava per raccogliere il bastone. Non appena si fu riumesso in posizione eretta posò lo sguardo su chi aveva osato fargli quell'affronto. Altro non era che un signorotto appena diciassettenne, con capelli talmente biondi da sembrare argentei, gli occhi di un viola così intenso che pareva potessi caderci dentro. «Mi scuso Lord, non era mia intenzione arrecarvi danno.» concluse quel ragazzo, vestito sin troppo elegante per i suoi gusti e con un tono di voce troppo atono, quasi inquetante, per un giovane della sua età.

«Lord Kiryu! Lord Kiriyu! Sia lodato il cielo, vi ho ritrovato sano e salvo. Lo sapete che non dovete andare per le vie dell'est End da solo, ne vale la sua salute.» un uomo datato, con una folta barba bionda raggionse il fanciullo, era vestito con abiti di seconda mano, visibilo all'occhio. Gli occhi di un'azzurro così chiaro da parer quelli d'un cieco, Touga rabbrividì. Quante persone bizzarre a questo mondo. «E' tutto nella norma, Signor Ichijo. Dovrebbe stare attento anche lei, non è più quello di una volta, come farei poi senza di lei?» concluse il Lord, mentre con affetto ed una strana tristezza negli occhi sorrideva al servitore. «Per quanto riguarda voi -incominciò mentre con una mossa maliziosa si leccò il labbro superiore, facendo intravedere i canini stranamente appuntiti- non vedo l'ora di rincontrarvi. Sarà un vero piacere, Lord Touga» sorrise il fanciullo, bastò una folata di vento che i due erano spariti nel nulla, come fossero stati entità mistiche.

Touga si strinse più nel suo mantello e si avviò nel negozio di gioielleria più a buon prezzo che poteva permettersi.

 

«Siete voi...» affermò Touga, solo ora notò che, il suo occhio destro, riusciva a vedere in una maniera strana. «Complimenti Lord, mi avete scoperto. Vi prego di perdonare la mia irruenza nell'aver interrotto il vostro idillo. -Sorrise tristemente- Ma il controllo non è più quello di un tempo. Come da me precedentemente intuito tu hai il dono dell'occhio.» affermò lui, mentre con fare stanco aiutava Touga per aiutarlo a mettersi sul divano. «Rima! Cosa le avete fatto?! Vi prego, rispondete!» la paura prese corpo in lui, si aggrappò a quello sconosciuto che con sguardo di compassione lo osservava. «Si calmi Touga, si dovrebbe svegliare all'indomani sera. Anche lei diverrà come noi due. In tanto ho un patto da proporvi, le va di ascoltarlo?» in quella domanda, Kiryu mise tutto il suo charm a cui Touga, con un occhio; oramai non più di quel blù cobalto bensì di un rosso cupo, cedette. «Ti andrebbe -iniziò lui, mentre una mano si soffermava sulla palpebra dell'occhio rosso- di lavorare per me?» sorrise, prima di sigillare il patto padrone-servo con un bacio appassionato sulle labbra.

[To Be Continued...]


 
   
 
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