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Autore: Devochka    13/10/2013    1 recensioni
I Green day all'inizio.
I primi concerti, il gilman street, e il primo amore che alla fine, non si scorda mai.
Tre giovanissimi Billie, Mike e Tre alle prese con la vita di ogni giorno, prima del successo, nel lontano 1990...
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La storia è narrata in prima persona come fosse un ricordo raccontato.
Dal Capitolo 18: Uscimmo fuori dal bagno, guardai Billie salutare i suoi parenti, sorrideva e ringraziava per i complimenti.
Lo guardai, lo amavo, amavo ogni gesto che faceva e i suoi modi di essere e fare.
Lui sarebbe stato la famiglia che avevo perso.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nemmeno il tempo dell’ultima spinta.
Il fiatone di una corsa stando ferma.
Il dolore era lancinante, come una lama rovente che mi tagliava in due.
Sospiro, occhi chiusi.
Spingo ancora ed ecco le lacrime.
Le mie come le sue, che sentivo per la prima volta.
Iniziai a piangere non appena lo sentii fuori dal mio corpo.
Riaprii gli occhi e lui era sopra di me, per la prima volta ci guardammo e fu amore a prima vista.
“Sarà nato? Dio non ce la faccio più!”
Inès camminava su e giù per la sala d’attesa appena fuori il blocco parto.
“Calmati Inès…sono agitata anche io…oddio ancora non ci credo che sto diventando nonna!”
Inès sorrise e senza farsi vedere, si allontanò qualche metro, si avvicinò al telefono pubblico posto nel corridoio accanto al reparto maternità. Tirò fuori dalla borsa il portafoglio, prese qualche moneta e le infilò nella fessura apposita, prese la piccola agendina e cercò il numero dell’appartamento dove abitava Mike.
Glielo aveva lasciato l’ultima volta che si erano visti.
“…pronto?”
“..Mike…sono io, Inès”
“…Ehi…che succede? Come stai?”
“Sto bene…Mike non so se sei da solo…ma…sono in ospedale…Shiloh sta partorendo e…e credo che il bambino sia nato o sta per nascere…!”
Scoppiò in lacrime senza accorgersene, Mike dall’altra parte era in silenzio, respirava piano senza pronunciare parola.
“Mike…mi manchi da impazzire!...io…io non riesco più a stare senza di te!”
“Inès…calmati…ora perché dici questo?”
“Non lo so…so solo che mi manchi…e che darei qualsiasi cosa per stare con te…”
“Inès…io”
“Devo andare…la madre di Shiloh mi sta cercando…ti richiamo”
“Aspetta!”
“…”
Inès tornò indietro, alla sala d’attesa, il medico era appena uscito dalla sala parto.
“Il bambino è nato!” disse il medico sorridendo.
Ci furono lacrime di gioia e abbracci, Ethan si congratulò con mia madre e se ne andò.
Più tardi, mia madre e Inès entrarono nella mia stanza.
“Ehilà!”esclamò Inès.
“Mamma, Inès…che bello vedervi! Ma Ethan dov’è?”
“Se ne è andato…ma ha detto che verrà a trovarti…su su, fatti abbracciare”
Mia madre mi abbracciò forte e subito dopo di lei Inès.
“Come stai? E il bambino?” mia madre era visibilmente commossa e felice.
“Oh mamma…mi sento così stanca…ma sono felice! E il bambino è bellissimo”
“Possiamo vederlo?”
“Non lo so come funziona…l’infermiera prima mi ha detto che starà al nido…o qualcosa del genere”
Mia madre confermò sorridendo e disse: “Beh si, i neonati non possono ricevere visite esterne appena nati! La madre può solo allattare…”
“E noi?”chiese Inès.
“E noi mia cara Inès possiamo vederlo solo dalla vetrata del nido!”
Più tardi potemmo andare al nido, volevo essere con loro la prima volta che avrebbero visto Billie Joe.
L’infermiera vicino alle piccole culle mi fece segno di entrare, Inès e mia madre rimasero fuori ad osservarci dalla vetrata. Mi avvicinai così alla culla, dove il piccolo dormiva.
Gli avevano messo una graziosa tutina intera celeste con dei piccoli fiorellini gialli ricamati sul petto e un cappellino della stessa fantasia.
L’infermiera lo prese e me lo porse.
Ero spaventata a morte, emozionata fino alla punta dei piedi.
Ma dal primo instante che lo toccai, che lo strinsi a me, potei capire l’amore vero quale era.
Lo osservai mentre dormiva.
Lui dormiva e non sapeva, che terribili momenti avevo passato mesi addietro la sua nascita.
In un attimo mi passò davanti la prima volta che vidi Billie Joe, il nostro primo bacio, la prima volta che ci amammo senza vestiti, iniziai a piangere quando ricordai le sue parole, l’addio che mi aveva conservato, senza sapere che portavo suo figlio in grembo.
Tutti questi pensieri e le lacrime furono cancellati proprio dal piccolo, aprì gli occhi e mi guardò fisso.
Aveva gli occhi scuri, non blu come tutti i bambini appena nati,
era piuttosto un verde sporco pronto a fiorire.
Mi voltai e andai verso la vetrata, Inès e mia madre sorridevano commosse.
Il giorno dopo mi venne a trovare Ethan, che si spacciò nuovamente per il mio fidanzato.
Quando lo vidi ero sulla cima della montagna dell’imbarazzo.
“Ciao come stai?” disse sorridendomi.
“Sto bene…grazie e tu?”
“Non c’è male...”
“Senti volevo ringraziarti…di tutto, veramente…sei stato davvero tanto gentile!”
“Figurati, ho fatto solo quello che andava fatto…”
Sorrisi senza rispondere, bussarono alla porta già aperta, Inès entrò esclamando un "Buon giorno" sorridente.
“Scusate l’intrusione…”
“No figurati Inès…stavo andando perché devo attaccare al lavoro…ci si vede Shiloh…ciao ragazze”
“Ciao Ethan, grazie ancora!”
Inès si sedette sulla sedia accanto al mio letto.
“Allora come stai oggi neo mamma?”
“Sto bene, fra un po’ Billie deve fare la poppata!”
“Oh che tenerezza!”
“Già…”
“Shiloh ascolta…ho chiamato Mike ieri per dirgli che stavi avendo il bambino”
“Hai fatto bene…mi fido di Mike e sono contenta che tu glielo abbia detto”
“L’ho risentito questa mattina e…Ha intenzione di venire a New York per venirci a trovare…ha dei giorni di riposo dai Green Day e ne approfitta”
“Ok…”


Mike aprì la porta della sala prove, sistemò il basso vicino all’amplificatore e mentre apriva la custodia Billie Joe e Tre Cool entravano ridendo a crepapelle.
“Cosa c’è tanto da ridere?” chiese Mike.
“Ahahahah…no niente Mike…Tre è veramente un cretino, mi stava raccontando un suo aneddoto dell’infanzia”
“Ah! Ha per caso a che fare con un triciclo?”
“Non dirmi che tu lo sapevi!” Billie Joe prese la chitarra dalla custodia e iniziò ad accordarla.
“Certo che lo sapevo”
Esplosero in una risata.
Ma Mike aveva poco da ridere, anche se il suo viso era sorridente, dentro di lui aveva la rabbia e la voglia di strattonare Billie Joe e urlargli contro “Ehi lo sai che ieri è nato tuo figlio? Ridi ancora?”
Ma poi pensò che la colpa non era sua, in fondo nemmeno sapeva che qualche km lo divideva da una verità devastante.
“Scusate prima che iniziamo devo dirvi una cosa”
Mike divenne serio, Tre si sedette sullo sgabello della batteria, Billie si appoggiò al muro a braccia aperte dicendo: “Spara!”
“Ho risparmiato qualche soldo e domani mattina presto ho un volo per New York…vado a trovare Inès e Shiloh”
Il silenzio piombò nella piccola sala prove.
“…Visto che ci fermiamo per un po’, ho intenzione di andarmene a New York”
“Stai scherzando?” disse Tre Cool
“No Frank non scherzo…voglio andare a prendermi Inès…”
Billie non parlava, si guardava i piedi in silenzio, Mike lo chiamò con un fischio e si girò.
“Che dici?”
“Che cosa vuoi che ti dica?”
“Non lo so…non è che per caso vuoi venire?”

CONTINUA…

 
  
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