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Autore: claudineclaudette_    08/04/2008    3 recensioni
Storia ambientata in un futuro lontanissimo rispetto alle avventure di Squall e gli altri. Le prime due guerre della strega perse nello scorrere del tempo eppure la canzone di successione delle streghe continua a risuonare trasportata dal vento. Otto ragazzi si ritrovano uniti in una nuova battaglia, un caso o il misterioso disegno di un essere superiore?
[Se avete già letto Kasumi Megami(concluso) da un altro sito, sappiate che questo è il remake. La prima versione era troppo pessima! E infatti ho pure cambiato tutti i nomi!] ^O^
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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01. Nuova matricola

 

Batté tre volte le nocche della mano destra nulla porta. Poi aspettò.

La maniglia d’ottone si abbassò mentre la porta ruotava docile sui cardini ben oliati.

- Prego, accomodati - le disse qualcuno da dentro la stanza.

La ragazza varcò la soglia della presidenza con sentimenti che oscillavano dal cauto all’entusiasta. La stanza era enorme e ben arredata, nonostante una mobilia semplice ed essenziale, quasi spartana. Le enormi vetrate dietro la scrivania lasciavano entrare una luce abbagliante che si rifletteva sulle lucide superfici dei mobili e del pavimento di marmo.

- Siediti - ordinò la voce che prima l’aveva invitata ad entrare. La giovane si voltò e solo allora vide il proprietario della voce; si affrettò ad obbedire e si sedette su una sedia.

L’uomo invece fece il giro della lunga scrivania bianca e vi si sedette dietro, poi si sporse verso la ragazza e le tese la mano.

- Gael Chishiki - si presentò l’uomo, - preside del Garden di Balamb, Generale di Stato Maggiore. Suppongo tu sia Sati Kalidash.

La ragazza annuì decisa, stringendo la mano al preside. - Sì, Sati… Io sono Sati.

I due rimasero in silenzio per qualche secondo, scrutandosi a vicenda. Lei di certo non si era aspettata un preside così giovane, quanti anni avrà avuto? Non gliene avrebbe dati più di trentacinque ma era anche possibile che dimostrasse meno anni di quelli che aveva in realtà. Distolse lo sguardo, imbarazzata.

Da parte sua Chishiki la stava sottoponendo ad un’analisi ben differente. Era già al corrente della sua età, diciassette anni, e dei suoi dati anagrafici di conseguenza non aveva bisogno di tirare ad indovinare. L’aspetto di Sati non gli diceva nulla di particolare, una cascata di capelli castani striati d’oro, due enormi occhi turchesi e le labbra piegate in un perfetto sorriso di circostanza. Indossava degli short in jeans e una canotta di cotone. Non aveva gioielli o ninnoli addosso, a parte un medaglione di metallo rosso e argento che s’intrecciava creando uno strano disegno. L’uomo continuò ad osservare la ragazza: era abbastanza minuta, la sua scheda diceva che la sua altezza attuale era di 163 centimetri, ma notò le protuberanze sode delle sue braccia laddove si erano sviluppati i muscoli.

Chishiki si tolse gli occhiali e li pulì lentamente su un panno, poi li indossò di nuovo.

- Vedi Sati, il motivo per il quale ti ho fatto venire qui è per spiegarti che tu rappresenti un’eccezione - cominciò senza preamboli. - Di solito il limite massimo d’età per diventare matricole è quattordici anni, sebbene successivamente sia comunque possibile sostenere l’esame come esterno, ma hai avuto delle raccomandazioni molto importanti ed è questo, soprattutto, che mi ha spinto ad accettarti come matricola del Garden: non dimenticarlo. Per il momento ritieniti fortunata, poi starà a te essere in grado di rimanere qui fino al diploma.

- Naturalmente - concordò Sati chinando la testa, parlando per la seconda volta da quando era entrata in presidenza.

- Sentiamo, perché hai voluto a tutti i costi entrare nel Garden di Balamb? - domandò Chishiki appoggiando i gomiti sulla scrivania.

- Ho ritenuto fosse il modo migliore per ampliare le mie conoscenze in ambito militare e strategico, inoltre tra tutti i Garden di Balamb, Galbadia e Trabia questo mi è stato indicato come il migliore.

L’uomo annuì, riuscendo a celare malamente un sorriso di compiacimento per le parole della giovane.

- Bene - premette un pulsante verde sul citofono e chiamò in presidenza un’insegnante. - Per quanto riguarda l’arma immagino tu ne possegga già una, o forse desideri averne una in dotazione dalla scuola?

- No, posseggo già un’arma.

- Perfetto! Di che tipo è? Per scontri ravvicinati o un’arma da fuoco.

- Scontri ravvicinati.

- Oh, una spada? - domandò il preside interessato.

- No, no, è un’asta - la ragazza scosse la testa sorridendo, mentre i suoi lunghi capelli castano e oro ondeggiavano avanti e indietro.

- Un’asta? - replicò l’uomo perplesso e un po’ deluso. L’asta era una delle armi meno potenti sia a livello offensivo e difensivo dopo il regolo.

- Sì ma non faccia quella faccia… - pigolò Sati arrossendo.

- Potresti mostrarmela? - chiese Chishiki con un vago gesto del braccio. - Immagino si trovi ad un livello avanzato…

- E’ all’ultimo livello! - rispose la ragazza alzandosi in piedi. Con un gesto unico portò le mani davanti a sé, all’altezza delle spalle, con le palme rivolte verso l’alto ed invocò l’arma. Dopo un secondo la stringeva tra le dita. Quella era effettivamente un’asta, ma alle sue due estremità scintillavano sotto la luce del sole due lame azzurre, perfettamente identiche, che sembravano fatte di ghiaccio. Emettevano la stessa aura della leggendaria Lion Heart.

- Che razza di asta è questa? - boccheggiò Chishiki alzandosi in piedi.

- Si chiama Divine Angel - rispose immediatamente la ragazza. - Le due lame sono state create con una tecnica molto antica che cristallizza il ghiaccio rendendolo più duro del diamante.

- Beh, non c’è che dire - esclamò l’uomo allargando le braccia. - Sono piacevolmente impressionato. Se…

Venne interrotto dal delicato bussare alla porta.

- Sì? - domandò allora.

- Sono Hayley, preside - disse una donna aprendo uno spiraglio. - E’ occupato? Preferisce che passi più tardi?

- Nient’affatto, prego entra.

La donna si chiuse la porta alle spalle e raggiunse con passo deciso la scrivania del preside. Rimase in attesa.

- Sati, questa è la professoressa Nolee Hayley. E’ l’insegnante del tuo anno. - presentò Chishiki. Hayley, lei è la nostra nuova studentessa: Sati Kalidash.

Le labbra della donna si allargarono in un sorriso solare. Tese subito la mano alla ragazza che la strinse senza quel timore riverenziale che gli aveva suscitato il preside.

- La professoressa ti accompagnerà nella tua stanza la… - sbirciò in una cartella - 338. Sei fortunata, sarà l’ultima stanza disponibile per un bel po’ di tempo. Beh, lo sarebbe stata se non fossi arrivata tu! Prima passate nell’atrio a prendere le tue valige.

Sati ringraziò il preside e si diresse verso la porta, aspettando che la professoressa Hayley la seguisse. La donna però si avvicinò ancora al preside con aria piuttosto imbarazzata.

- Signore… - disse, aspettando di avere il permesso di parlare.

- Sì, cosa c’è, Hayley? - domandò Chishiki con aria interrogativa.

- Deve…deve esserci stato un errore… emh… da qualche parte.

- Cosa vorresti dire?

La professoressa si voltò verso Sati con un sorriso di scuse, poi spiegò: - La stanza è una stanza doppia e…

- …e?

- Beh il coinquilino è Sway, preside.

- Come? Com’è potuta accadere una cosa simile? - esplose Chishiki sbattendo le mani chiuse a pugno sul tavolo.

- Non lo so! Dev’essere stato un errore burocratico…

- Non ci sono altre stanze libere? Non è possibile liberarne una, magari con qualche spostamento…

- No signore. Siamo al completo.

Hayley e Chishiki si fissarono in un misto d’imbarazzo e impotenza, alla fine fu il preside a rivolgersi a Sati.

- Devo porgerti le mie scuse, a quanto pare c’è stata questa piccola complicazione. In realtà le soluzioni sono due… puoi dividere la stanza con Sway, un ragazzo molto tranquillo e diligente naturalmente, oppure potresti alloggiare in un albergo di Balamb fino…fino a quando non si libererà una stanza però…

- No, non si preoccupi - rassicurò immediatamente Sati con un sorriso cordiale. - Non ci saranno problemi a condividere la stanza con questo ragazzo. Non mi permetterei mai di arrecare un così gravoso fastidio al Garden.

Il preside sorrise a sua volta, compiaciuto. - Molto bene, ti ringrazio. Adesso Hayley ti accompagnerà nella tua stanza.

   
 
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